marina militare

Conclusa la prima spedizione artica del programma italiano High North 2020

Conclusa la prima spedizione artica del programma italiano High North 2020. Il 12 agosto 2020 la nave polivalente Alliance, dopo oltre sessanta giorni di navigazione, è rientrata nella Base Navale della Spezia con a bordo il team scientifico dell’Istituto Idrografico della Marina. Partita il 22 giugno, durante il periodo di attività nei mari del nord la nave ha effettuato 475 ore di attività scientifica, con 10.193 miglia percorse, di cui 2.972 in Oceano Artico, portando al termine la prima delle tre campagne di ricerca del programma triennale High North 2020-2022. Le attività di ricerca e gli obiettivi scientifici di High North20 sono stati svolti, pur nel rispetto dei protocolli sanitari finalizzati a contenere l’emergenza COVID 19, in sinergia tra l’equipaggio di nave Alliance e un team di 13 esperti dell’Istituto Idrografico della Marina. La spedizione artica della Marina Militare, diretta per l’Istituto Idrografico dalla professoressa Roberta Ivaldi e dal capitano di fregata Maurizio Demarte, ha visto il team scientifico della Marina operare per venti giorni in Oceano Artico, nelle acque dello stretto di Fram e a nord delle isole Svalbard, fino a raggiungere il limite massimo del ciglio della banchisa artica alla latitudine di 81°16.093’N. Le attività esplorative svolte, per un totale di 3894 km2, hanno portato all’acquisizione di nuovi dati per la mappatura dei fondali utili alla conoscenza degli oceani e alla sperimentazione di nuove tecnologie e di sistemi multipiattaforma al limite dei ghiacci. Sono state condotte indagini scientifiche nell’atmosfera, idrosfera, biosfera e geosfera, per un totale complessivo di 100 stazioni, osservazioni e profili verticali; attività di mappatura e caratterizzazione del fondale, acquisizione dati inerenti la colonna d’acqua, raccolta di immagini per il monitoraggio del limite dei ghiacci e loro identificazione e classificazione, campionamento di acque superficiali e del loro contenuto biogeochimico, del particolato sospeso per lo studio dell’ambiente. Inoltre, sono state condotte osservazioni visive mirate alla scoperta e all’ individuazione di mammiferi marini, del marine litter e delle microplastiche. L’attività scientifica ha permesso di acquisire ed elaborare il modello morfologico ad altissima risoluzione del Molloy Hole, il punto più profondo dell’Oceano Artico, inaccessibile per la maggior parte dell’anno, poiché coperto dai ghiacci della banchisa della Groenlandia. I dati acquisiti in questa attività, i primi al mondo a questa risoluzione, verranno resi disponibili alla comunità scientifica internazionale e confermeranno la profondità del Molloy Hole, una volta validati da parte dell’Istituto Idrografico della Marina Militare. Grazie alla condivisione dei dati scientifici acquisiti, della missione High North20 beneficeranno i principali enti di ricerca che si occupano di Artico, quali il centro della NATO STO-CMRE, il JRC – centro di ricerca dell’Unione Europea, il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico (ENEA), l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS), European Research Institute (ERI) e industria (e-GEOS).

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I consigli dei sommergibilisti per l’isolamento

I consigli dei sommergibilisti per l‘isolamento. Se c’è una categoria di persone che può dire qualcosa della vita negli spazi stretti, sono proprio i militari abituati a restare sotto l’acqua per settimane. Una situazione persino più dura di quella che vivono milioni di italiani oggi perché priva di collegamenti web. Ecco come la descrivono sul loro sito i sommergibilisti: I sottomarini sono uno degli ambienti di lavoro più affascinanti ma anche più estremi di tutto il mondo militare. La complessità delle apparecchiature e la particolarità delle missioni svolte dai sottomarini determinano un ambiente professionale particolarmente ricco di sfide, dove errori o distrazioni possono avere conseguenze fatali. La sicurezza del mezzo e la sua efficacia in mare non sono tuttavia il frutto della sola tecnologia, ma dipendono strettamente dal rendimento di ogni membro dell’equipaggio e della squadra nel suo insieme. A dispetto delle impegnative condizioni d’impiego, è necessario che ogni persona a bordo contribuisca a creare e mantenere un ambiente sereno e costruttivo, indispensabile per ridurre i tipici fattori di stress della vita sott’acqua: spazi confinati, isolamento dagli affetti familiari, isolamento dalle tecnologie di comunicazione (ndr sott’acqua non c’è “segnale” e nemmeno il “Wifi”) e responsabilità. Ed ecco invece i consigli dei sommergibilisti per l’isolamento: 1. Fai dell’isolamento un’opportunità, il tempo è prezioso e non torna indietro. 2. Dedica del tempo a te stesso e coltiva le tue passioni. 3. Stabilisci la tua routine e coinvolgi tutta la famiglia. 4. Mantieniti in forma, bastano 30 minuti al giorno. 5. Pianifica la spesa e il menù per mangiare in modo sano ed equilibrato. 6. Dedica parte del tuo tempo alla cura dei tuoi spazi. Ti aiuterà a gestire tutto il resto. 7. Ogni tanto spezza la routine quotidiana, servirà a ricominciare con più motivazione. 8. Mantieni attiva la tua rete di relazioni sociali e affettive. 9. Affronta la giornata con un “sorriso”: è una medicina efficacissima. 10. Pensa a cosa farai nel tuo futuro, è l’unica cosa che puoi davvero cambiare in meglio!

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