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Suicidio infermiera, Alparone: non ci risulta avesse il Covid19

Suicidio infermiera, Alparone: non ci risulta avesse il Covid19. L’intervento arriva dopo che la stampa ha rilanciato la notizia che un’infermiera di 34 anni sarebbe morta per il Coronavirus. L’azienda sanitaria però smentisce questa ricostruzione, pur confermando che la donna si trovava a casa in malattia. A proposito del suicidio di una infermiera della ASST di Monza e delle informazioni non veritiere riportate sulla stampa, il Direttore Generale Mario Alparone fa chiarezza: “Siamo rimasti fortemente scossi dall’apprendere che la nostra infermiera abbia compiuto un gesto così estremo. Ho espresso al padre della nostra infermiera la nostra forte vicinanza in questo momento di enorme dolore, che si somma alla difficilissima situazione emergenziale che stiamo fronteggiando. La collega era a casa in malattia dal 10 marzo e non risultava in stato di sorveglianza per positività accertata o in corso di accertamento. Sono in corso al momento le verifiche da parte delle competenti autorità giudiziarie”. Se le analisi confermassero quanto scrive Alparone, sarebbe l’ennesimo esempio di pessimo giornalismo in questo gravissimo momento per tutta l’Italia e per il mondo. In tanti purtroppo hanno infatti deciso di non astenersi dal pubblicare notizie non verificate, titoli forzati o solenni balle come Alessandro Sallusti.

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Il bilancio della Asst Monza, Alparone: “Otto milioni di tecnologie sanitarie”

Il bilancio della Asst Monza, Alparone: “Otto milioni di tecnologie sanitarie”. La comunicazione ufficiale è arrivata per celebrare un anno intenso per la Asst di Monza, tra investimenti e nodi non ancora chiusi come hanno dimostrato alcune proteste del personale. Ecco come lo ha visto il direttore generale Mario Alparone: «Condivido insieme a voi il bilancio di questo 2019» E’ stato un anno molto intenso per noi tutti e desidero, innanzitutto, ringraziare tutti i nostri dipendenti. Abbiamo lavorato per rendere accessibili e fruibili le nostre qualità cliniche ed assistenziali creando percorsi di presa in carico sia per pazienti cronici sia per pazienti in fase post acuta. Abbiamo attuato questa strategia lavorando in squadra con l’Ordine dei Medici, le Farmacie le Associazioni di volontariato che ci seguono e ci supportano e con le Amministrazioni Pubbliche. Abbiamo raggiunto i primi livelli in Regione Lombardia in termini di Piani Assistenziali Individualizzati per pazienti cronici (c.d. PAI). Abbiamo dotato la nostra Azienda di oltre 8,5 milioni di tecnologie sanitarie tra cui, ricordo, una TAC 256 strati a Desio, un nuovo acceleratore lineare, una RM3 Tesla, un angiografo biplano e due nuove TAC nel nuovo corpo B del San Gerardo, in via di rilascio nei primi mesi del 2020. Abbiamo lavorato intensamente sulle liste di attesa che abbiamo migliorato, in termini di aderenza agli obblighi di rispetto delle scadenze, di oltre 10 punti percentuali rispetto al 2018. Abbiamo mantenuto tutti i posti letto ed incrementato i livelli di produzione oltre i limiti dei contratti assegnatici da Regione Lombardia. Non posso poi che chiudere con la soddisfazione di aver visto il San Gerardo riconosciuto nella sua eccellenza clinica con la Delibera di Giunta Regionale che ci dà il mandato di avviare il percorso di riconoscimento come IRCCS in ambito di medicina di precisione: anche questo è frutto di un lavoro di squadra nel quale la somma dei singoli pezzi vale più dei pezzi singolarmente presi. Insomma, un anno molto intenso i cui risultati sono il frutto del nostro lavoro e che rappresentano veramente un ottimo auspicio per il futuro”.    

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Monza, il 4 ottobre sciopero della ASST

La trattativa non ha portato a niente. Mesi di incontri non hanno potuto evitare lo sciopero proclamato dalle Rsu della ASST di Monza. Un problema serio alla riapertura del periodo realmente lavorativo. Neppure l’incontro in Prefettura è servito, eppure lo stesso Prefetto sua Eccellenza Patrizia Palmisani ha sottolineato come in fondo le richieste delle parti non siano così distanti da sembrare incolmabili (qui potete trovare il verbale dell’incontro Verbaledel12062019). Ma niente. Di fronte a questa prospettiva, il Direttore Generale della ASST di Monza Mario Alparone ha commentato la vicenda: “Nell’apprendere con dispiacere della decisione delle OOSS, è altresì sorprendente che si accusi la Direzione di mancata volontà di confronto. Va infatti evidenziato che la decisione unilaterale di interrompere la discussione è delle associazioni sindacali non della Direzione come emerge chiaramente dai seguenti fatti:  – nonostante l’ampia disponibilità dimostrata alle OOSS in termini di occasioni di confronto (oltre 11 incontri in meno di 6 mesi) già il giorno successivo all’incontro tenutosi il 3 giugno, sul tema delle presunte carenze di personale, incontro peraltro preceduto dall’invio di ampia informativa sui dati del personale (turn over, assorbimenti), le organizzazioni sindacali decidono di attivare lo stato di agitazione; –  la stessa ampia disponibilità al confronto e alla fornitura di informazione è stata data durante l’incontro del tentativo di conciliazione del  12 giugno in Prefettura con ulteriore integrazione di dati (ferie, straordinari) e anche in quella occasione, con atteggiamento che dalla stessa Prefettura è stato considerato contraddittorio (si allega estratto del verbale), le OOSS hanno deciso unilateralmente di non cogliere la disponibilità e di proseguire nello stato di agitazione”.

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