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Mercato abusivo di piazzale Cuoco: bene lo sgombero notturno, ma non basta

“Mercato abusivo di piazzale Cuoco: bene lo sgombero notturno di sabato con il sequestro della merce di dubbia provenienza ma non è sufficiente. Domenica dall’ora di pranzo, per tutto il pomeriggio, il parco Alessandrini è stato occupato dagli ambulanti abusivi, impedendo ai residenti di utilizzare l’area verde. Per affrontare la piaga del suk di merce rubata, occorrono sequestri e presidi dalle 18 del sabato fino alla domenica pomeriggio. Ci auguriamo che la Giunta Sala, in particolare l’Assessorato alla Sicurezza del Comune di Milano, ascolti le segnalazioni dei residenti e i suggerimenti proposti anche in Consiglio comunale da parte del gruppo di Fratelli d’Italia. Il mercato abusivo in piazzale Cuoco, via Monte Cimone e al parco Alessandrini è un problema presente da anni, è tempo di affrontarlo e risolverlo seriamente.” Francesco Rocca, Consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Milano.

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Domenica 22 ottobre torna il vintage di East Market Milano

Nuovo appuntamento con East Market, l’evento del vintage milanese dedicato a privati e professionisti, dove tutti possono comprare, vendere e scambiare. 300 selezionati espositori da tutta Italia tornano con migliaia di oggetti insoliti e stravaganti. Dai più ricercati capi d’abbigliamento vintage all’artigianato più raffinato, dai più rari dischi in vinile ai colorati complementi d’arredo. Negli oltre 6000 MQ dell’ex fabbrica aeronautica in zona Mecenate, si possono trovare anche articoli di collezionismo, accessori, mobili, modernariato, usato, pulci, design, scarpe e borse, libri, fumetti, poster, riviste e stampe, elettronica, militaria, giochi e videogiochi, riciclo e riuso, stranezze varie, piatti, porcellane, utensili e molto altro ancora. Shopping con un occhio all’ambiente. East Market da sempre valorizza la cultura e la consapevolezza del riciclo, coniugando la bellezza estetica dei prodotti e la loro duratura funzionalità, senza quindi contribuire alla sovrapproduzione industriale di massa che inevitabilmente genera spreco e inquinamento. Moda, fai da te, mercato del riciclo che strizzano l’occhio alle nuove tendenze del fashion e della musica, informando e sensibilizzando il pubblico sugli aspetti ecologici del mondo vintage. Tra gli espositori presenti questo mese Vintage Afropicks con la sua selezione di colorati capi d’abbigliamento, tra borse, scarpe, completi, gonne e molto altro. Riffblast, che si occupa di arte e recupero: tutti i quadri che realizza sono interventi pop su icone religiose che si trovavano in ogni casa italiana dagli Anni ’20 fino a fine ’80. IX Porta Antiques propone oddities di vario tipo, tra cui antiche tavole e modelli anatomici, teschi, scheletri e strumenti medici del passato. Accompagnano il market le aree food & beverage. East Market Diner, dove si trova la caffetteria e la bakery con prodotti da forno dolci e salati, due bar sempre aperti per tutta la durata della manifestazione e la food area. In quest’ultima sono a disposizione del pubblico numerosi truck con un’offerta sempre diversa di cucina internazionale e street food, senza dimenticare la tradizione italiana e anche molte proposte per vegani, celiaci e kids. East Market adotta la politica #plasicfree ovvero una policy ecologista che bandisce completamente tutta la plastica nel food e beverage. Per cibi e bevande, infatti, sono disponibili solo materiali eco friendly e riciclabili. Completano la manifestazione i DJ set con il meglio delle selezioni musicali del momento e del passato. domenica 22 ottobre dalle 10 alle 21 Via Mecenate, 88/A – Milano Ingresso Euro 5 Infoline +393516559781

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Il mercato dei domini internet in Italia vale 100 milioni

Il mercato dei domini internet in Italia vale 100 milioni. Ad affermarlo Gianluca Stamerra, Director for Italy, Spain and France di GoDaddy, uno dei principali gruppi che si occupano di questo commercio. Di seguito l’intervista per l’Osservatore in cui spiega che il mercato dei domini internet in Italia vale 100 milioni: Quanti utenti ha GoDaddy in Italia e di che tipo sono (società o privati)? GoDaddy offre un ventaglio di soluzioni calibrate a rispondere alle esigenze delle migliaia di piccole aziende, liberi professionisti, partite IVA e privati che rappresentano, soprattutto in Italia, la spina dorsale dell’economia del Paese. A livello Globale GoDaddy serve oltre 20 milioni di clienti (ultimo dato disponibile al 30/06) e l’Italia è oggettivamente un mercato con grande potenziale di sviluppo sia perché PMI e le piccole aziende da 0 a 9 dipendenti rappresentano l’97 percento delle aziende italiane (fonte https://www.istat.it/it/files/2019/12/C14.pdf pagina 509) sia perché lo storico gap digitale dell’Italia rappresenta una opportunità di sviluppo a tuttotondo. Quanto vale il mercato dei domini internet in Italia? Quello dei domini rappresenta solo una porzione del mercato dell’hosting dei servizi di rete: una parte rilevante del valore dell’intera industry è dato da servizi offerti on top alla registrazione di un dominio come ad esempio l’hosting, ssl, email e molti altri. Andando dunque ad analizzare il solo mercato dei domini in Italia, che rappresentano il prodotto più accessibile e diffuso, il valore è nell’ordine di grandezza dei 100 milioni. È bene precisare che da questo dato escludiamo la rivendita di domini premium che avviene attraverso il meccanismo di asta e che dunque può far oscillare il valore del mercato complessivo. In questo periodo tra lockdown e crisi pandemica avete subito delle variazioni in meglio o in peggio dei vostri business? La crisi pandemica ha impattato e sta impattando in maniera rilevante su molteplici mercati. Vivendo in un’economia interconnessa è prematuro fare un bilancio complessivo e lo è ancora di più ora che stiamo vivendo gli effetti della seconda ondata. È altrettanto vero che restrizioni alla circolazione di persone e merci hanno avuto ricadute positive sulla domanda di servizi digitali. Andando ad analizzare il primo periodo di lockdown e le successive fasi abbiamo notato una crescita dell’ecommerce e vari servizi che hanno consentito di creare ibridi digitali permettendo agli esercenti di avere una continuità di business. Avendo ben presente l’alto livello di connessione fra business “fisici” e digitali già a marzo abbiamo cercato di supportare le piccole aziende attraverso la creazione del movimento Open We Stand: un’iniziativa di sostegno concreto a favore delle micro imprese e delle saracinesche alla quale si sono unite moltissime aziende e multinazionali come LinkedIn PayPal, American Express (https://www.openwestand.org/partners/), potenziando l’aiuto alle imprese in varie forme come l’accesso a servizi in forma gratuita. Non da ultimo come GoDaddy Abbiamo donato 500 mila dollari al fondo Small Business Relief Initiative di GoFundMe. Qui i dettagli https://aboutus.godaddy.net/newsroom/news-releases/press-release-details/2020/GoDaddy-Joins-the-GoFundMe-Small-Business-Relief-Initiative-to-Bolster-Its-Support-of-Everyday-Entrepreneurs-Affected-by-COVID-19/default.aspx Pensate che l’economia digitale italiana possa svilupparsi ancora e nel caso quali sono gli ostacoli?              Come accennato, vediamo un ampio margine di miglioramento del livello di maturità digitale: quest’anno abbiamo presentato la seconda edizione del nostro PMI Digital Index, una ricerca molto approfondita che attraverso parametri quantitativi e qualitativi tasta il polso della digitalizzazione della piccola impresa e che ha rilevato un livello di maturitá digitale di 56 punti su 100. Sebbene rileviamo un complessivo miglioramento anno su anno (nell’anno precedente era 54), l’Italia presenta un livello di digitalizzazione a macchia di leopardo con regioni in decisa crescita e altre ancora troppo lente. Gli ostacoli sono di vario genere, sia culturali che, a volte, strutturali e legati all’infrastruttura: è indubbio che questo periodo storico abbia reso evidente quanto possa essere importante una presenza digitale per attutire l’impatto di restrizioni e distanza dai clienti finali ma anche quanto il digitale possa essere una chiave per una ripresa più veloce e solida, soprattutto in ottica di ampliamento della platea di clienti e apertura a una clientela internazionale. Avete dei progetti di investimenti sul mercato italiano? L’Italia è un mercato strategico: la bellezza del territorio e l’arte, l’ingegno dei suoi abitanti e l’inventiva che caratterizza questo Paese possono e devono viaggiare nel mondo attraverso la rete. Come GoDaddy stiamo puntando su questo mercato in maniera significativa da quasi due anni: abbiamo fatto rilevanti investimenti marketing andando a toccare una moltitudine di canali – Social, Campagne Out of Home e digital – ma anche investimenti che puntano alla formazione digitale delle PMI come la Go Daddy School of Digital e gli incontri virtuali con imprenditori che hanno trovato il loro successo tramite la spinta del digitale, i GoDaddy Talks. Questo è il momento di sostenere l’impresa e il Paese, ecco perchè abbiamo intenzione di proseguire a investire nel 2021 mantenendo la stessa linea.  

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Comune e Sogemi insieme per la rinascita del mercato coperto Rombon

Dopo Santa Maria del Suffragio, Lorenteggio, Morsenchio, Wagner e Lagosta anche il mercato comunale coperto di Rombon inizia il suo percorso per tornare protagonista delle vita economica e sociale del suo quartiere, Feltre. Sono state approvate dall’Amministrazione le linee di indirizzo per lo studio di fattibilità tecnico-economica e giuridica per l’assegnazione dell’attuale immobile di via Rombon 34 per la realizzazione di una struttura di vendita polifunzionale con l’obbligo per il concessionario di realizzare gli interventi di ripristino strutturale e adeguamento impiantistico e funzionale. Ad annuncialo agli operatori, l’assessora Cristina Tajani in occasione della sua visita al cantiere del nuovo mercato Lagosta che aprirà i battenti nell’aprile 2021. “Il provvedimento adottato su Rombon – spiega l’assessora alle Politiche per il lavoro, Attività produttive e Commercio Tajani – rientra nella più ampia strategia condotta in questi anni dell’Amministrazione per promuovere la trasformazione evolutiva dei Mercati Comunali, volta a farli diventare non solo punto di scambio merci ma anche di idee e di relazioni, attraverso forme di ibridazione tra attività commerciali classiche – comunque prevalenti – e attività con finalità sociali, culturali, aggregative e ricreative. La collaborazione con Sogemi, società in house dell’Amministrazione, può rappresentare l’occasione per sperimentare una nuova modalità distributiva che integri filiera all’ingrosso con la vendita al dettaglio”. Nello specifico il Mercato comunale coperto Rombon si trova in una condizione di degrado, come spesso segnalato dalla cittadinanza e dal Municipio 3, a causa della progressiva cessazione delle attività commerciali e alle conseguenti carenze manutentive. Ad oggi è attivo un solo operatore commerciale al piano terra e quattro operatori che hanno in assegnazione le cantine al piano interrato concesse ad uso deposito. Risulta pertanto urgente un consistente intervento di ripristino strutturale e adeguamento impiantistico e funzionale i cui costi sono stimati in circa 1 milione di euro. Necessario anche l’avvio di un’azione di valorizzazione della struttura con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di una realtà polifunzionale che, pur permanendo un presidio di carattere commerciale, possa assolvere una funzione aggregativa per gli abitanti del quartiere. Lo studio di fattibilità elaborato da Sogemi dovrà prevedere un mix di attività più opportuno per conciliare l’offerta commerciale, comunque prevalente, la realizzazione di iniziative sociali, culturali, aggregative e ricreative. Saranno a carico della società tutti i costi degli interventi sulla struttura e di adeguamento impianti. L’assegnatario dovrà impegnarsi a impiegare il personale occupato presso le imprese già presenti all’interno del mercato. La proprietà dell’immobile rimarrà sempre di pertinenza dell’Amministrazione mentre i costi sostenuti per la riqualificazione andranno a scomputo dei canoni di locazione.

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Mercato del rubato-usato di Viale Puglie: appello dei residenti alle Istituzioni

Sono oramai 5 lunghissimi anni che i residenti della zona di Corvetto, viale Lucania, viale Puglie, via Sulmona, Quartiere Grigioni, Quartiere Bacchiglione, Piazzale Cuoco, viale Molise, Piazzale Bologna e buona parte di Corso Lodi, combattono l’illegalità, il degrado e l’abusivismo del mercato dell’usato tristemente famoso in tutta Italia e che si trova nell’area adiacente a Viale Puglie e Via Tertulliano. Il lungo elenco dei quartieri interessati ci fa capire la vastità di disagio che interessa la zona; 1560 persone hanno partecipato a una raccolta firme per chiedere la chiusura del mercato, ritrovo di delinquenti, spacciatori, ricettatori, ladri e nullafacenti. L’appello è stato indirizzato al Sindaco, Questore e Prefetto di Milano. Fa impressione vedere come ogni domenica centinaia di persone arrivino di proposito per acquistare merce rubata, di qualsiasi genere: che si tratti di alimentari, attrezzi da lavoro, apparecchiature elettroniche, sigarette, vestiti; ciò che non si riesce a vendere all’interno del mercato e nelle altre bancarelle abusive appena fuori dallo stesso, viene venduto in maniera fugace e astuta all’interno della ferrovia che collega lo scalo di Porta Romana a diverse cittadine lombarde. Fa ancora più impressione vedere come il faticoso lavoro dell’unica pattuglia della polizia locale diventi in poche ore oggetto di scherno da parte di tutti i presenti, venditori e acquirenti che in barba alle più normali norme di sicurezza, igiene, decoro e molto altro, smerciano tutto ciò proprio sotto i loro occhi. È inaccettabile che i residenti, che segnalano ogni problematica da tempo alle Istituzioni, facendo anche illimitate chiamate allo 020208, il numero della Polizia Locale, non vengano ancora ascoltati; niente è stato fatto per i cittadini che ogni domenica assistono ad uno spettacolo vergognoso indegno per Milano. La fiducia nelle Istituzioni è venuta meno per ovvi motivi, la documentazione che testimonia quanto i residenti lamentano e denunciano riempie oramai un armadio intero eppure va bene così, va bene chiudere la porta di casa e dire “Tanto non abito lì”. Forse è questo che pensa il nostro Sindaco che non ha mai fatto nulla per aiutare i residenti che aspettano invano una risposta. Com’è possibile che in una città meravigliosa come Milano esistano ancora posti del genere sotto gli occhi di tutti, in pieno giorno, che costringono le famiglie a chiudere bene le porte di casa, box e cantine, oggetto di furti da molti anni e sempre nelle giornate immediatamente prima del mercato. Com’è possibile che sia stato autorizzato uno smercio del genere indegno anche per i peggiori bassifondi di qualunque città? Il mercato va chiuso, bisogna ridare dignità e decoro a un’ampia area della città. Quella località potrebbe essere uno splendido parco, così come previsto già da molti anni con l’ampliamento del Parco Alessandrini con il secondo lotto (per un importo di €5.874.000) scritto in tutti i documenti programmatici triennali. L’ultimo, scritto esattamente il 2 febbraio 2020. Oggi, 25 maggio 2020 “ringraziamo” l’emergenza sanitaria che senza fare alcuna manifestazione, alcun presidio e bandiere, ha riqualificato la zona in soli 60 giorni! I quartieri sono più sicuri, le persone escono di casa e finalmente percepiscono una maggior sicurezza, gli spazi di confine con il mercatino dove ci sono alcuni giardini pubblici e privati sono tornati ad essere frequentati durante la giornata da anziani e bambini con genitori, mattina e sera sono rientrati nel circuito dei runner che in questi anni avevano scelto percorsi più sicuri. I residenti che abitano vicino al mercato non sono piu svegliati alle quattro del mattino da schiamazzi, urla e fumate puzzolenti di fuochi che bruciano chissà che cosa; non si sente più neanche la sirena dei treni costretti a rallentare per evitare di investire persone sulle rotaie. I quartieri sono tornati a vivere, poca è la presenza delle carovane di rom che stanziavano degradando le vie più nascoste dei quartieri Incredibile ma vero, anche la natura si sta riappropriando dei suoi spazi, si vede spesso volare una coppia di falchi, anche un picchio sembra essersi stabilizzato nelle vicinanze e altri volatili sembra abbiano fatto il campo volo proprio sopra quei maledetti spazi. Grazie Coronavirus, hai dimostrato quanto noi residenti sosteniamo da tempo che i nostri quartieri, a quattro km dal centro di Milano, sono gioielli senza la presenza del mercato della domenica! Purtroppo il sogno sta per finire, le Istituzioni sono assenti, nessuna informazione arriva dal Comune, nessuna azione per una chiusura definitiva, il Coronavirus se ne sta andando e i primi movimenti sospetti per una prossima riapertura del mercato sono in corso. Dal 25 maggio riapriranno tutti i mercati all’aperto e cosa succederà? Aspettiamo senza cedere di un millimetro perché l’unica cosa certa è che nessun residente smetterà di dare battaglia al degrado e illegalità fino alla chiusura definitiva del mercato delle pulci di viale Puglie. – Comitato di quartiere Grigioni Gruppi residenti di: – Corvetto Lucania – Sulmona, Tertulliano, Bacchiglione, Puglie, – Comitato di Quartiere Insubria-Molise-Varsavia

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Ambulanti delusi da Fontana

Ambulanti delusi da Fontana. La categoria nei giorni scorsi aveva scritto una lettera aperta proprio al governatore lombardo per chiedergli di ragionare su un modello di mercato a prova di Covid19. Invece gli ambulanti sono delusi da Fontana perché ha confermato misure più restrittive di quelle del governo nazionale. Per altro la linea di Fontana pare in contrasto con quella del leader leghista: come potete sentire anche dalle sue stesse parole, Salvini non è felice nemmeno delle misure prese dall’esecutivo Conte che sono più leggere di quelle lombarde. Eppure Fontana conferma la linea durissima in contrapposizione a quella dura del governo. Ecco la lettera infuriata dalla categoria: REGIONE LOMBARDIA DICE NO AGLI AMBULANTI CHE CHIEDONO DI LAVORARE PAZZESCO!!! “Anche dopo la presentazione di protocolli di sicurezza, peraltro già in uso per i mercati coperti Regione Lombardia nega agli alimentaristi di piazza di vendere i propri prodotti, anche se il decreto del Governo lo permette” dichiara Zarrella Presidente Euroimprese commercio. “Infatti solo Regione Lombardia chiude i mercati scoperti, e vieta la vendita dei generi alimentari, funzione che potrebbe alleggerire lo stress e le code ai supermercati, i pericolosi assembramenti e i tantissimi contatti all’interno dei locali commerciali. Eppure Regione Lombardia non ha neppure delegato ai Sindaci la decisione, visto che in molti comuni erano già in atto protocolli di sicurezza. Francamente é sorprendente che chi governa Regione Lombardia, che da sempre dichiara di essere vicino ai piccoli commercianti, non abbiano già da subito attivato politiche di risoluzione del problema, ci chiediamo perché nelle Regioni governate dal centro destra come Piemonte e Veneto gli operatori commerciali di piazza di soli generi alimentari possano vendere senza problemi”, continua Zarrella. “Sappiamo solo che questa specifica categoria é stato pesantemente discriminata e che a distanza di un mese NESSUNO si é preoccupato di trovare un piano B. É brutto dirlo ma la Regione Lombardia non ha voluto trovare una soluzione propositiva, ha scelto la strada piu corta la chiusura. Ci aspettiamo che la Pasqua porti consiglio e martedi riparta un confronto che veda come soluzione finale la riapertura dei mercati applicando il nostro protocollo, unico accesso, entrate contingentate, guanti e mascherine per tutti”, conclude Zarrella Presidente Nazionale Euroimprese Commercio Nicola Zarrella

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