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I milanesi promuovono AMSA

Tempo di esami per AMSA che anche quest’anno ha interpellato i cittadini chiedendo una valutazione sul proprio operato. La risposta dei milanesi è stata positiva: AMSA promossa con una valutazione media del 7,7 (scala da 1 a 10). Al vaglio i servizi che AMSA eroga nel Comune di Milano: raccolta rifiuti, pulizia della città e canali di contatto con la cittadinanza. La valutazione complessiva sul servizio offerto da AMSA conferma e consolida i giudizi positivi registrati negli anni scorsi, con oltre il 96,7% dei cittadini intervistati che si dichiara soddisfatto e con più della metà del campione (57%) che ha dato un voto compreso tra l’8 e il 10. Oggi i risultati dell’indagine sono stati presentati, come consuetudine per questo tipo di report, alle associazioni rappresentanti dei cittadini (consumatori). “Nonostante l’anno trascorso sia stato in ogni cosa diverso ed eccezionale rispetto ai precedenti – affermano gli assessori alla Partecipazione e Cittadinanza attiva, Lorenzo Lipparini e alla Mobilità e Ambiente, Marco Granelli – la valutazione dei milanesi sul servizio erogato da AMSA conferma l’altissimo gradimento per l’attività svolta, punto di riferimento consolidato per tutti i cittadini. L’indagine ci aiuterà a indirizzare ancora meglio per il futuro le priorità e gli ambiti che richiedono di essere migliorati per dare alla città un servizio sempre più puntuale e adeguato”. L’indagine è stata realizzata attraverso interviste telefoniche tra il 15 aprile e il 3 maggio 2021, su un campione di 4.000 cittadini domiciliati in 40 diversi quartieri del Comune di Milano. Il servizio di raccolta rifiuti si conferma molto apprezzato con una valutazione media pari a 8,11. Nel dettaglio, il 98% dei cittadini intervistati si dichiara soddisfatto rispetto alla chiarezza e alla completezza delle comunicazioni riguardanti la raccolta differenziata (valutazione media pari all’8,1). Nell’anno 2020 caratterizzato dalla pandemia covid-19, i milanesi hanno espresso particolare apprezzamento per la corretta e puntuale comunicazione in merito alla gestione dei rifiuti domestici durante l’emergenza sanitaria (voto 7,95). La collaborazione con i cittadini ha portato risultati riconosciuti anche a livello europeo, che pongono Milano tra le metropoli più virtuose con una quota di rifiuti differenziati superiore al 63%. La gran parte degli intervistati afferma di conoscere i benefici offerti dalla raccolta differenziata: il 46,7% ritiene infatti di essere molto informato a questo proposito mentre il 52,3 pensa di saperne abbastanza. Sempre sul tema del corretto smaltimento dei rifiuti, il 13,9% degli intervistati ha usufruito del servizio di ritiro dei rifiuti ingombranti, conosciuto dall’84% dei rispondenti, esprimendo un voto medio per il servizio pari a 8,7. Molto apprezzate anche le riciclerie, utilizzate da un intervistato su 4 e che ottengono un voto pari a 8,5. Riscontri positivi anche per il servizio di pulizia stradale con una valutazione media pari a 7,42 e con una percentuale di soddisfatti del 90%. Nel dettaglio, i servizi di igiene urbana più graditi risultano la pulizia dei parchi e giardini e delle aree di mercato al termine delle attività di vendita, che registrano la valutazione del 7,5. Seguono il servizio di svuotamento dei cestini e la pulizia delle aree gioco e delle aree cani (7,3), la sanificazione delle strade durante il lockdown e il diserbo delle erbe infestanti dai marciapiedi (7,2).

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Transizione ecologica o green marketing?

Ma la vera attenzione all’ecologia non è altra cosa? Noi milanesi ci aspettiamo un cambio di passo immediato per affrontare questi cambiamenti che sono dietro alle nostre porte di casa. Parliamo della transizione ecologica. Le parole da chiunque vengano pronunciate in quest’ultimo periodo si arenano e rimangono lì bloccate quasi senza via d’uscita. Insomma, bello riempire comunicati con la parola più in voga del momento: transazione ecologica. Ma siamo sicuri che tutti sappiano a cosa si riferisce? È il processo di cambiamento su: lavoro, istruzione ed impresa in piena sostenibilità ambientale. Lo sviluppo ecosostenibile è il focus dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, declinato in 17 Sustainable Development Goals – SDGs. E noi a Milano cosa abbiamo intenzione di fare? Anzi, cosa stiamo combinando soprattutto in fattore ambientale? Forse non tutti lo sanno, ma negli ultimi 5 anni abbiamo subito dei danni ambientali che non sono proprio piccoli. In queste ore forse si sta permettendo l’abbattimento di 60 alberi al parco La Goccia sempre per far posto ad altro cemento. Ma perché? Si sta facendo antropizzare il parco agricolo del Ticinello. Ma perché? Si sta facendo costruire una pista d’asfalto che devasterà il parchetto Cividale. Anche qui, ma perché buttare asfalto su un percorso ciclabile già battuto in mezzo alla natura? Perché consumare ancora suolo quando se ne può fare a meno? Perché danneggiare irrimediabilmente la terra senza nessun motivo? Davvero, ce lo stiamo chiedendo un po’ tutti. Perché mettere a posto è una cosa, danneggiare è un’altra e da noi a Milano, il danno purtroppo è sempre dietro l’angolo. Eppure, sarebbe così semplice lasciare andare la natura per il suo corso, senza far intromettere di continuo cantieri e progetti che vengono reputati dalla gran parte di noi cittadini: inutili. Ma poi, che progetti? Sono davvero sostenibili? Proprio no e le motivazioni sono sotto gli occhi di tutti. Abbiamo a Milano ormai anche chi si è assunto gli oneri ma anche i doveri sulle deleghe europee per l’ambiente. Purtroppo nulla è stato fatto. Neppure dopo il patto stilato 2 anni fa, sulle misure urgenti da attuare sui cambiamenti climatici, di cui abbiamo ormai prova giornalmente nel mondo. Ma come? Vi ricorderete bene la manifestazione tenutasi in tutto il pianeta – there’s no planet b. Il nostro Sindaco Giuseppe Sala, aveva accolto i ragazzi dei FFF di Milano, in una riunione straordinaria, dove s’impegnava a non consumare più suolo ed a trovare soluzioni urgenti per Milano. È stato rispettato? Direi più snobbato. Ah ma vero, dimenticavo: ora abbiamo un Green man alle porte delle prossime amministrative che metterà mano ai veri bisogni verdi della nostra città. Più che un Green man, lasciatemelo dire, a noi sembra più un green marketing per portarsi a casa i voti. Siamo un po’ stanchi delle belle parole e stavolta, noi cittadini, saremo più furbi e più informati.

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I milanesi anticipano il picnic di pasquetta

E’ una Milano singolare – fra quartieri in apparenza semideserti e aree green ben più affollate – quella di oggi quando alla mezzanotte si passerà da arancione rafforzato alla zona rossa con i conseguenti più rigidi divieti anti-covid. I milanesi sembrano aver scelto i picnic nei parchi cittadini. Ed effettivamente dal periferico Parco Lambro al centrale Parco Sempione, per fare solo alcuni esempi, in tanti hanno scelto di mangiare per terra su una tovaglia e molte sono state le biciclette nel verde per assaporare gli ultimi scampoli di libertà, che non si potranno sfruttare nei giorni di Pasqua e Pasquetta. Allo stesso tempo nelle strade si sono notati tanti posteggi liberi a indicare che molti hanno scelto una gita fuori città, in teoria possibile solo se diretti alle seconde case. Sono infatti vietati gli spostamenti senza motivazioni serie fuori dai Comuni. Ma anche in questo, più di qualcuno ha scelto di anticipare Pasquetta. Nessun assembramento particolare in alcune delle strade principali dello shopping – fra tutte corso Buenos Aires, la più importante arteria commerciale d’Europa per fatturato. E non si è verificato l ‘assalto’ ai supermercati ‘presi di mira’ nei giorni scorsi. Al contrario un po’ tutti i parchi e parchetti si sono riempiti ma ma molti gruppi hanno mantenuto le distanze – anche ampie – gli uni dagli altri. ANSA

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De Chirico (FI): Comune lontano anni luce dai milanesi

“Da mesi chiediamo che venga convocato un tavolo urgente per affrontare il tema del caro affitti degli spazi demaniali in Galleria. Settimana scorsa l’assessore Tasca in commissione ci ha risposto che il tema non è di sua competenza e che prima di convocare l’associazione “Salotto di Milano” attende indicazioni da non si sa bene quale ente superiore”. Lo scrive in una nota il consigliere Comunale di Forza Italia, Alessandro De Chirico. “Fatto sta che, mentre c’è un rimpallo delle responsabilità, negozi e bar in Galleria rimangono chiusi e alcuni, addirittura, chiudono per sempre. – continua l’azzurro – Qualcuno farà ricorso al TAR per il trattamento riservato dall’Ente. In Consiglio comunale abbiamo più volte chiesto di sospendere gli affitti degli spazi demaniali e di ridurre le tasse comunali, vista la situazione drammatica di molte attività economiche aperte a singhiozzo per decreto. Tutte le nostre richieste sono rimbalzate sul muro di gomma innalzato dal Comune di Milano – conclude il forzista – la cui giunta è lontana anni luce dai milanesi e il cui sindaco è totalmente incapace di dare risposte puntuali a chi chiede aiuto”.

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I milanesi tornano a fare shopping

La Milano in zona arancione ritrova il piacere dello shopping soprattutto in centro città. Da ieri mattina i negozianti hanno potuto rialzare le serrande dopo una settimana di chiusura e molte persone si sono riversate in centro città per fare acquisti e approfittare degli ultimissimi saldi Corso Vittorio Emanuele II, la via dello shopping che costeggia il Duomo e dove si trova anche la Rinascente, non è più popolata solo da runner come domenica scorsa, quando era scattata la zona rossa, ma da molte persone con sacchetti in mano. “Qua ogni settimana c’è un colore diverso non si capisce più nulla – ha osservato Milena a spasso in centro con alcune amiche -, oggi siamo arancioni e ci sbizzarriamo con le compere nei negozi e domani chi lo sa? Ormai siamo pronti a tutto”, ha scherzato. Mauro e la moglie questa mattina sono stati in giro per negozi: “non ci interessano le beghe politiche sui colori delle regioni – ha spiegato lui – , speriamo che i nostri sacrifici servano e per ora ci svaghiamo un po’ nei negozi”. Tra i negozianti c’è ormai un po’ di rassegnazione per le continue chiusure e riaperture. “Abbiamo aperto questa mattina ma l’organizzazione è stata a dir poco caotica perché con poco preavviso – ha spiegato la direttrice di un negozio di abbigliamento del centro -. Per ora abbiamo avuto buone vendite, senza la fila fuori, ma siamo comunque soddisfatti perché la gente ha voglia di spendere nonostante tutto. Incrociamo le dita e speriamo di poter recuperare una settimana di chiusura quando ancora avevamo i saldi”. ANSA

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Gli esercenti milanesi rispettano i divieti

E’ emerso un sostanziale rispetto a Milano dell’orario di chiusura dei locali alle 24 e del divieto di servizio al banco dopo le 18 imposto dalla nuova ordinanza della Regione Lombardia, dalla riunione tecnica che stamani si è tenuta in prefettura con il prefetto Renato Saccone e i vertici provinciali di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. I controlli per evitare assembramenti, in particolare nelle zone della movida, continueranno ancor più serrati nei prossimi giorni per verificare il rispetto delle norme imposte dall’ ordinanza regionale. Ieri le persone controllate sono state 2823 dalle forze dell’ordine presenti al vertice in Prefettura, 15 quelle sanzionate per il mancato rispetto delle regole anticontagio. Gli esercizi commerciali controllati sono stati 112. ANSA

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