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Tantgenti Atm: chi indaga sul presunto milione ai dirigenti?

Tantgenti Atm: chi indaga sul presunto milione ai dirigenti? Perché come d’uso tutti stanno puntando il dito contro il “mariuolo” beccato con le mani della marmellata, ma proprio come Chiesa all’epoca di tangentopoli poi i mariuoli parlano. E iniziano a raccontare ai magistrati tutto quello che sanno. Paolo Bellini di fronte ai pm e giudici ha raccontato anche di questo: girava voce in Atm che per un appalto vinto da Siemens nel 2006, fosse stato corrisposto un extra di 1 milione di euro ai dirigenti. Secondo quanto raccontato dall’imputato principale dell’inchiesta i dirigenti all’epoca erano Girardoni (quello che gli consigliava come aggirare il regolamento), Massetti, Magni, Zorzan e Kluzer. Bellini non ha precisato a chi sarebbero andati di preciso questi soldi, sempre che siano esistiti, ma questi sono i nomi messi agli atti. Ma viene da chiederselo: qualcuno ha chiesto informazioni in più? La Gdf, i giudici o qualcuno di simile si sta interessando della vicenda? Perché Bellini è stato sbattuto in prima lineamediatica, ma lui chiedeva qualche migliaio di euro a volta. Per arrivare ai milioni ce ne vuole. Invece tutti gli altri soldi? Dall’inizio di questa vicenda, cerchiamo di sottolineare un punto: il problema non solo penale o etico, ma pratico. Se le aziende come Atm hanno un fatturato da un miliardo all’anno, quanto di questo fatturato è dovuto a aggravamenti delle spese causati dalle mazzette? Perché le aziende non possono regalare soldi, quindi quello che pagano se lo riprendono poi in fattura. E i dipendenti pubblici sono sereni, perché non li chiederanno certo a loro, ma alla società per cui lavorano. Ma se questa abitudine è così diffusa al punto che anche i capi suggeriscono ai sottoposti come aggirare le regole, quanto costa il sistema ai milanesi?  

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Lombardia: superato il milione di tamponi

“I dati di oggi – spiega l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera – evidenziano un ulteriore importante calo dei pazienti ricoverati nei nostri ospedali, che si assestano a quota 501 rispetto ai 620 di ieri. Dei 156 casi positivi di oggi, 72 evidenziano una positività ‘debole’ e 51 sono riferiti a test sierologici”. Fra i dati di oggi si segnala che è stato superato il milione di tamponi effettuati. A oggi in Lombardia sono stati riscontrati  93.587(+156 di cui 51 risultati debolmente positivi  a seguito di test sierologici).  I ricoverati sono 501 (-121) dei quali 47 (-1) in terapia intensiva. I decessi sono stati 16.624  (+16). I tamponi effettuati sono stati  1.004.753  (+14.101).  Nella provincia di Milano sono stati riscontrati  24.310 (+33) casi di cui 10.331 (+10) a Milano città. Il rapporto fra tamponi effettuati e casi positivi è al 0,97%.  

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Sequestrato un milione a truffatore seriale

La polizia ha sequestrato beni per un milione di euro a Dzani Di Giammarco, un truffatore seriale di 39 anni. Gli agenti della divisione Anticrimine di Milano hanno eseguito la misura patrimoniale antimafia dopo lunghe indagini sull’attività illecita dell’uomo, a cui ora sono state sequestrate due auto, una villa a Trezzano sul Naviglio e conti correnti ancora da quantificare. La villa sequestrata ha 17 stanze e si trova a pochi passi dalla residenza di un manager di Huawei che la notte di Natale del 2018 venne derubato di oggetti per un valore di 100mila euro (tra cui i regali ancora incartati dei figli) da Di Giammarco e altri componenti della sua famiglia. Nato in Germania, ha un curriculum criminale che inizia da ragazzo e dal primo arresto a oggi ha collezionato ben 22 alias diversi. E’ considerato un esperto del “rip-deal”, truffe in cui la vittima viene convinta a cambiare una somma di denaro per ottenere un tasso vantaggioso e che si conclude con il furto della sua parte.  

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Sequestrato un milione a capo ultrà, il video della Questura

Gli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Milano hanno eseguito un provvedimento di sequestro nei confronti di un noto esponente del tifo organizzato milanista, attivo nel traffico di stupefacenti, con precedenti specifici e per reati contro la persona. Il sequestro, il cui valore è di circa un milione di euro, è il risultato dell’attenta attività di monitoraggio, nell’ambito delle direttive ministeriali, dei soggetti che presentano profili di pericolosità sociale, sia generica che qualificata, connessi all’ambito calcistico o sportivo in genere. L’uomo, nel maggio del 2018, è stato arrestato dalla Questura di Milano per spaccio di stupefacenti in concorso con altri pregiudicati, reato per cui è stato condannato. Il provvedimento è stato preso nei confronti di Luca Lucci, capo ultrà del Milan. Il Giudice ha disposto il sequestro di un complesso immobiliare di due piani con autorimessa e della gestione di un bar, storico ritrovo degli ultras del Milan. E’ la prima applicazione in Lombardia di una misura di prevenzione patrimoniale per un esponente delle tifoserie organizzate. Nel dicembre scorso alcune foto che ritraevano Lucci e il ministro dell’Interno Matteo Salvini destarono molte polemiche.  

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