Milva

Anche Sala alla camera ardente di Milva

Una lunga fila di persone si è formata, fin prima dell’apertura della camera ardente, davanti al Piccolo teatro Strehler per dare l’ultimo saluto a Milva, la cantante morta lo scorso 23 aprile a Milano. Si tratta dell’unica opportunità pubblica per renderle omaggio, perché i funerali si svolgeranno in forma privata.  Anche il sindaco Giuseppe Sala ha ritenuto “doveroso” renderle omaggio a “una grande artista”. “Era una delle tante persone che non nascono milanesi ma diventano profondamente milanesi. E i milanesi hanno sempre apprezzato il suo impegno sociale e politico” ha aggiunto annunciando che appoggerà “la richiesta di iscrizione al Famedio che è qualcosa di importante”. La bara di Milva, sormontata da un cuscino di fiori bianchi, si trova fra il gonfalone della città metropolitana e della Regione Lombardia e una cartonato Giorgio Strehler, il centenario della nascita, con cui lei collaborò a lungo. Alle sue spalle immagini e ricordi della storia del Piccolo teatro, di cui anche lei è stata protagonista. “Con Strehler si realizzava una simbiosi, un complemento artistico assoluto” ha ricordato la figlia Martina Corgnati e la sua camera ardente “non poteva che essere qui per tutto quello che ha rappresentato nella storia umana e professionale di mila madre, è il luogo simbolo del suo lavoro, della sua ricerca, della sua carriera” . ANSA

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Morta Milva. Il cordoglio di Sala

E’ morta Milva, la cantante famosa per la voce profonda e la chioma rossa. Avrebbe compiuto 82 anni il prossimo 17 luglio. Nata a Goro, in provincia di Ferrara, era ormai cittadina di Milano, città dove viveva accanto alla figlia Martina Corgnati, critica d’arte. Lo ha confermato la stessa figlia, spiegando che la madre era malata da tempo. Soprannominata “La Rossa” per il colore della sua chioma – Enzo Jannacci le scrisse anche una canzone con questo titolo – Milva ha calcato i palcoscenici di tutto il mondo realizzando più di sessanta album. Nata a Goro, in Emilia Romagna, il 17 luglio 1939, nel corso della sua carriera ha partecipato 15 volte al Festival di Sanremo, un record di presenze che detiene insieme a Peppino Di Capri, Toto Cutugno e Al Bano. Nel 2010, dopo aver pubblicato il terzo album scritto e prodotto per lei da Franco Battiato (dopo Milva e dintorni del 1982 e Svegliando l’amante che dorme del 1989), intitolato ‘Non conosco nessun Patrizio’ e balzato immediatamente nella top 20 dei dischi più venduti in Italia, aveva annunciato il suo addio alle scene, dopo mezzo secolo di palcoscenico. Per molti è stata la «Pantera di Goro»,. Nella sua lunga carriera Milva è passata dalla canzone popolare al teatro di Giorgio Strelher, passando per la musica di Franco Battiato, di Ennio Morricone, di Astor Piazzolla, le canzoni dei grandi compositori greci, francesi, tedeschi e tanto altro ma anche quelli sui palcoscenici di tutto il mondo. La sua statura artistica è stata ufficialmente riconosciuta dalle Repubbliche Italiana, Francese e Tedesca, che le hanno conferito alte onorificenze. “Con grande tristezza Milano dice addio a Milva, artista di straordinario talento e personalità che ha saputo interpretare nel corso della sua lunga carriera musicale epoche culturali diverse con uno stile irripetibile. Con la sua voce potente e trascinante, il suo essere diva del palcoscenico ha conquistato i teatri del mondo offrendo al pubblico emozioni e unicità. Milano è grata a Milva che, emiliana di nascita, aveva scelto di vivere qui facendo del Teatro Strehler il suo teatro e dei milanesi il suo pubblico più affezionato. Ciao Milva, non ti dimenticheremo”. Così il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, commenta la scomparsa di Milva.

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