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Minacce a Piscina, la solidarietà di FdI

Alle affermazioni fatte da Samuele Piscina (Lega) nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, aspramente contestate consiglieri di maggioranza, è seguito uno schema rodato: prima la messa alla gogna sui social da parte di buona parte degli esponenti della sinistra milanese, poi i messaggi minacciosi di utenti quasi sempre anonimi nei suoi confronti. Lo ha raccontato lui stesso, pubblicando il testo di alcuni di questi sulla sua pagina social e annunciando che si tutelerà nelle sedi opportune. Fra i primi a manifestargli solidarietà i Consiglieri Comunali di Fratelli d’Italia, Riccardo Truppo e Francesco Rocca “Il can can mediatico provocato dalle strumentalizzazioni dell’intervento del Consigliere Piscina è pericoloso – sottolineano i due meloniani – Oltre al linciaggio, il collega ha avuto minacce di morte sui propri social e per questo ha la nostra vicinanza. È chiaro che Piscina stesse descrivendo un fatto realmente accaduto e vissuto in prima persona in via Mosso” per poi concludere “Le strumentalizzazioni del PD stanno a zero di fronte ai molteplici problemi d’illegalità e degrado presenti in città e affrontati superficialmente dalla Commissione Sicurezza a Palazzo Marino”. Più timide per ora le reazioni dei colleghi di partito di Piscina che, più di solidarizzare, hanno dato l’impressione di volere prendere le distanze da lui, se non proprio di scaricarlo.

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Rocca e Fidanza (FDI): dagli anarchici vandalismi e minacce ai magistrati

Sabato pomeriggio, circa 300 persone appartenenti alle realtà antagoniste milanesi, hanno partecipato a un corteo organizzato in solidarietà con Ilaria Salis.  Durante la manifestazione, come già era accaduto settimana passata, sono stati utilizzati fumogeni, fatte esplodere bombe carta e commessi imbrattamenti di cui hanno fatto le spese i muri dell’Auditorium di Milano in largo Mahler e di diversi palazzi della zona. A denunciare quanto avvenuto l’Europarlamentare Carlo Fidanza e il Consigliere Comunale Francesco rocca, entrambi di FdI, che in una nota hanno scritto: “A distanza di una settimana nuovi atti vandalici in zona Navigli; ieri sera, durante un corteo non autorizzato per Ilaria Salis, sono stati danneggiati i muri dell’Auditorium di Milano e diversi palazzi, alcuni dei quali anche storici, con slogan carichi d’odio, inni alla liberazione degli antifascisti detenuti per episodi di violenza e gravi minacce contro magistrati e forze dell’ordine”. Alcuni degli slogan incriminati recitavano: “Fuoco alle galere”, “Magistrato attento”, “Ruba occupa resisti”, “Assassini”, “Fuoco al capitale” e “41bis tortura”. “È evidente che ci sono gruppi di matrice antagonista che si sentono liberi di tenere in ostaggio e imbrattare liberamente la città, specialmente il quartiere Navigli dove trovano base logistica e operativa centri sociali e collettivi anarchici”. Hanno aggiunto Fidanza e Rocca, concludendo “Chissà se la Giunta Sala e la sinistra milanese esprimeranno parole di condanna di fronte a queste ripetute manifestazioni di odio che avvelenano il clima politico e deturpano la nostra città”.

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Minacce a Di Maio: perquisizioni a Milano

La Polizia ha individuato tre presunti autori della pubblicazioni di messaggi di minacce rivolte al ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Sono state eseguite tre perquisizioni a Milano, Vicenza e Udine che hanno permesso di riscontrare sui telefoni la presenza degli account anonimi utilizzati per l’inoltro dei messaggi. Nella mattinata la Polizia di Stato, nell’ambito di una attività d’indagine avviata dal Servizio Polizia Postale e coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, con gli operatori dei Compartimenti Polizia postale di Milano, Trieste e Venezia, insieme personale delle Digos di Milano, Vicenza ed Udine ha eseguito 3 perquisizioni delegate a carico di internauti nei cui confronti sono stati riscontrati elementi indiziari tali da farli ritenere autori della pubblicazioni di messaggi. In particolare, in seguito alla pubblicazione su Twitter da parte del ministro Di Maio di dichiarazioni in merito al confitto in atto, è stata riscontrata la presenza di vari messaggi di risposta del seguente tenore: “Muori male, e magari per mano del popolo.”, “Si dai, armateci e decideremo poi a chi vogliamo sparare”, “Non ci sono parole per descrivere, vai solo buttato nel rusco”. Ed ancora, all’interno di canali riservati Telegram e pagine social VK, la Polizia Postale ha individuato altri messaggi con minacce tra i quali, ad esempio, quello pubblicato all’interno di un canale di propaganda filo russa che testualmente recita: “Ma un cecchino…che ci ammazzi i 4 distruttori dell’Italia, non ce lo possiamo mandare?”. ANSA

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Green pass: perquisizioni per minacce ai giornalisti

I carabinieri del Nucleo Informativo di Milano stanno eseguendo quattro decreti di perquisizione, emessi dalla pool antiterrorismo della Procura di Milano, coordinata da Alberto Nobili, nei confronti di appartenenti al movimento “No green pass”, indagati per aver avuto, nel corso delle consuete manifestazioni milanesi del sabato, “atteggiamenti prevaricatori nei confronti di alcuni giornalisti, tanto da impedire l’esercizio del diritto/dovere di cronaca”. Ai quattro è contestato il reato di “violenza privata aggravata”, commessa nel corso di manifestazioni in luogo pubblico. Le manifestazioni in cui sono verificate le aggressioni sono quelle del 16, 23 e 30 ottobre nei confronti di un giornalista del TG5 e quella del 6 novembre nei confronti di un collaboratore dell’ANSA. ANSA

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No Green Pass: gravi minacce a Sala. Indaga la DIGOS

“Da alcune ore su Telegram si è scatenato il mondo dei no Green pass, ci sono i miei numeri di telefono, la mia email, si parla di decapitazione”. Lo ha reso noto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in un video sulle sue pagine social dove ha raccontato come le sue parole su come gestire le manifestazioni del sabato pomeriggio dei ‘No Green pass’ siano state travisati da alcuni giornali e questo avrebbe portato alle minacce in rete.  Sala ha spiegato di avere partecipato alcuni giorni fa ad una trasmissione televisiva ‘L’Aria che tira’ su La7 dove gli è stato chiesto dei disagi che ogni sabato interessano Milano per la manifestazione dei no Green pass. “Io ho risposto che la polizia potrebbe fare solo una cosa, caricarli, cosa che ovviamente io capisco, il prefetto non intende fare – ha spiegato Sala – . Andando avanti poi dico che servirebbero più uomini e donne della polizia sul campo per contenerli posto che l’opzione carica non esiste”. Il giorno dopo “guardate cosa titolano due quotidiani. La Verità, ‘Sala, la Polizia carichi i no Green pass’, Il Giornale ‘Sala, giusto caricare i cortei no Green pass’. Prima di tutto querelerò i due giornali, poi cercherò di stare tranquillo. Ma voglio dire a tutti che in questo momento non si scherza con il fuoco”, ha concluso. Gli investigatori della Digos e della Polizia postale, coordinati dal capo del pool antiterrorismo milanese, il pm Alberto Nobili, stanno indagando sui messaggi di minacce contro il sindaco di Milano Giuseppe Sala che sono comparsi sul gruppo Telegram ‘Basta dittatura!-proteste’, nel quale sono iscritti oltre 8mila No vax e No Green pass. In particolare, gli investigatori, anche in vista di un’informativa che porterà all’apertura di un fascicolo in Procura, stanno analizzando in queste ore i post più ‘violenti’ di una quarantina di persone.

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Uomo arrestato per stalking e minacce

Un uomo di 29 anni è stato arrestato dai carabinieri per stalking nei confronti della ex compagna, perseguitata per mesi e in un’occasione picchiata con una mazza da baseball. Ieri i militari hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere dopo averlo rintracciato a bordo di un bus della linea 90 in piazzale Lotto. Poco prima il 29enne aveva incontrato sul mezzo la sua vittima e la sorella, con la quale è scoppiata una colluttazione che ha reso necessario l’intervento dei carabinieri per separarli. Le indagini, condotte dalla stazione Milano Rogoredo in collaborazione con il Nucleo Operativo, hanno consentito di accertare che le violenze andavano avanti dal luglio 2020. In questo periodo ha continuamente molestato con telefonate e messaggi, anche dal contenuto minaccioso, l’ex compagna 34enne, intimandole tra l’altro di restituirgli i soldi spesi per le cene. In due occasioni l’uomo si è presentato davanti alla nuova casa della donna armato della mazza da baseball che ha usato per danneggiare la porta d’ingresso e poi per colpire la 34enne alla spalla. ANSA

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