Fratelli d’Italia vuole modificare il testo della “dichiarazione antifascista”
Con un l’intervento in articolo 21 svolto nel corso della seduta del Consiglio Comunale di lunedì, il Consigliere di Fratelli d’Italia Andre Mascaretti, ha implicitamente confermato l’intenzione del suo partito di tentare di modificare il testo della cosidetta “dichiarazione antifascista“, che tutti i cittadini sono costretti a sottoscrivere per avere rapporti con la Pubblica Amministrazione, facendosi forte dell’invito fatto a tutti gli stati membri dell’UE dal Parlamento Europeo di “formulare una valutazione chiara e fondata su principi riguardo ai crimini e agli atti di aggressione perpetrati dai regimi totalitari comunisti”. Mascaretti, ha esordito proprio richiamandosi a questa, per poi elencare tutte le vittime, italiane e non, di regimi e persecuzioni comuniste, ricordando quando, nel 2007, come Assessore del Comune di Milano fu presente alla posa una lapide per ricordare le vittime italiane del totalitarismo, nel Cimitero Memoriale di Levashovo, nei pressi di S. Pietroburgo, sorto sul luogo dove furono fucilati e sepolti in fosse comuni migliaia di innocenti perseguitati negli anni delle grandi purghe di Stalin. Mascaretti, secondo cui è dovere del Consiglio Comunale “rendere giustizia a quelle vittime“, ha concluso auspicando che nessuno faccia dei distinguo per giustificare la gravità dei crimini commessi da quelle dittature. Un’auspicio caduto nel vuoto quello dell’esponente del partito della Meloni. Infatti, il primo a prendere la parola per ribattere alle sue dichiarazioni è stato Carlo Monguzzi Consigliere del PD, che ha ironizzato dicendo che “questo argomento non interessi assolutamente a nessuno“e che sono cinquant’anni che sente gente di destra sostenere tesi simili per poi sparire. Basiglio Rizzo, Consigliere di Rifondazione Comunista, gli ha invece risposto con un classico: “I conti con i fascisti l’Italia li ha fatti il 25 aprile del 1945” aggiungendo che è grazie ai comunisti se lui può raccontare in aula una storia diversa da quella che c’è stata nel nostro paese”. Paolo Limonta, Consigliere Comunale di Milano Progressista, lo ha invece liquidato dicendo: “E’ difficile potere accettare lezioni da chi ha aderito a un partito che non ha mai rinnegato il fascismo“. Nonostante i distinguo che sono comunque venuti da parte della maggioranza, a quanto è dato sapere, non è intenzione di Mascaretti ne’ del suo partito di recedere dai loro propositi.
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