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Ucciso a coltellate dalla moglie

Ieri pomeriggio  i carabinieri sono intervenuti in via Amantea, all’angolo con via quinto Romano, per soccorrere un uomo di 55 anni, agonizzante a bordo di un’auto con ferite da taglio. L’uomo è stato trasportato all’Ospedale San Carlo, dove è morto. La vittima è un 55enne milanese, incensurato, commesso di un supermercato. I carabinieri hanno bloccato, a circa un chilometro dal ferimento mortale, la moglie dell’uomo, che presentava una ferita a una mano e aveva i vestiti macchiati di sangue. E’ in stato di arresto. Si tratta, a quanto si è appreso, di un provvedimento disposto dalla Polizia giudiziaria in attesa che la donna sia sentita dal pm nelle prossime ore.

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Aggredisce la moglie dopo che lei lo ha denunciato

La moglie lo aveva appena denunciato esasperata per le violenze subite negli ultimi mesi e lo aveva allontanato da casa, ma lui non si è rassegnato e ha tentato di entrare sfondando la porta mentre minacciava la moglie di morte. Provvidenziale, per la donna – una straniera di 24 anni nata in Italia – è stato l’intervento dei carabinieri, che hanno individuato e arrestato l’uomo – uno straniero di 24 anni nato in italia – per maltrattamenti in famiglia. L’allarme è scattato nel pomeriggio di martedì, dopo una segnalazione al 112. I militari del Nucleo Radiomobile sono intervenuti in via Gola, in zona Navigli, rintracciando l’uomo – che era appena stato denunciato alla polizia dalla moglie – mentre cercava di fuggire lungo la vicina via Pichi. Oltre all’arresto, per lui è scattata anche una denuncia per possesso di una patente di guida contraffatta.

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Uomo accoltella moglie e suocera

Un uomo di 66 anni ha tentato di uccidere a coltellate la moglie di 62 anni e la suocera di 92 in un appartamento di via Lambruschini alla periferia Nord di Milano nella mattina di domenica 22 novembre dopo le 6, Le due donne sono state trasportate in gravissime condizioni in ospedale con ferite all’addome e al torace, la moglie al Niguarda e la suocera al San Carlo. L’uomo ha poi cercato di uccidersi e si è procurato delle ferite che non sarebbero comunque gravi, è stato trasportato a Niguarda. E’ stato lui stesso a dare l’allarme chiamando il 118. Sul posto sono subito anche intervenuti i carabinieri della radiomobile e della compagnia Magenta. La moglie è stata operata ed è ora ricoverata in terapia intensiva in prognosi riservata, mentre il marito, piantonato, è stato arrestato per tentato omicidio. ANSA

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Camici: indagini su Fontana, scagionata la moglie

Dai primi atti dell’indagine dei pm di Milano sul caso delle fornitura da mezzo milione di euro di camici e altro materiale è emerso che la moglie di Attilio Fontana, titolare di una quota della società Dama gestita dal cognato del governatore, Andrea Dini, non avrebbe avuto un ruolo attivo nella vicenda. Verifiche, invece, come già emerso, sono in corso sul ruolo del governatore lombardo. Da quanto si è saputo, dai primi atti delle indagini, tra testimonianze e documentazione raccolta dalla Gdf negli uffici della Regione Lombardia e della centrale acquisti Aria spa, risulta che Roberta Dini, moglie del governatore che detiene il 10% di Dama, non avrebbe avuto un ruolo attivo nel caso della fornitura, poi trasformata in donazione. Roberta Dini non ha cariche amministrative o formali nella società del fratello di lei, Andrea Dini, indagato per turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente assieme al dimissionario dg di Aria, Filippo Bongiovanni. Gli inquirenti e gli investigatori del Nucleo speciale di polizia valutaria stanno facendo verifiche su un presunto ruolo attivo di Fontana (non è indagato allo stato), il quale ha sempre ribadito di non aver saputo alcunché della fornitura e di non essere intervenuto in alcun modo. Intanto, tra le carte raccolte nell’inchiesta c’è una email del 22 aprile (6 giorni dopo l’ordine diretto di acquisto) in cui Dama proponeva un’integrazione della prima fornitura di 75 mila camici con altri 200.000 pezzi, su “indicazione” dell’assessore lombardo Raffaele Cattaneo, già sentito come teste nell’inchiesta e che avrebbe consigliato ad Aria la società Dama. Elementi che rafforzano l’ipotesi della Procura, la quale ritiene, sulla base dei primi atti, che si trattò di un’operazione commerciale svolta in conflitto di interessi e poi trasformata in donazione il 20 maggio, dopo che ‘Report’ iniziò ad interessarsi del caso. Ieri gli inquirenti hanno ascoltato altri testimoni, tra cui ‘tecnici esterni’ non della Regione né di Aria, e nei prossimi giorni sarà sentito Bongiovanni, che ha chiesto di essere interrogato. “Ho sentito decine di imprese e abbiamo portato a certificarsi con marchio CE 61 imprese che hanno prodotto camici. Qual era l’alternativa in quei giorni? Lasciare i nostri medici senza protezione, rimanere sul divano e scegliere la strada dell’irresponsabilità”. Così l’assessore lombardo all’Ambiente Raffaele Cattaneo, a capo della task force per la produzione di mascherine e Dpi durante l’emergenza Covid, riferendo in Consiglio regionale sul ‘caso camici’. “Sapevo avremmo corso dei rischi ma rifarei tutto, in coscienza ritengo sia stata la cosa giusta”, ha concluso. ANSA

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Segrega la moglie in casa, arrestato ecuadoriano

Un ecuadoriano di 36 anni, con precedenti, è stato arrestato sabato mattina dalla Polizia di Stato per sequestro di persona e stalking nei confronti della sua fidanzata, una colombiana di 21 anni, che perseguitava da tempo per motivi di gelosia. L’uomo l’ha chiusa in casa l’altra sera, in piazzale Bruzzano, dopo l’ennesimo litigio a causa di qualche messaggio non gradito letto sul cellulare della giovane. La mattina dopo la donna, gridando dal balcone dell’appartamento, è riuscita a dare l’allarme e a far ritracciare il fidanzato che nel frattempo se ne era andato. L’uomo è stato arrestato dagli agenti mentre la ragazza è stata trasportata al Niguarda per essere medicata. Partecipa al sondaggio Per quale partito voterai alle elezioni amministrative di Milano  VOTA

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Rientra ubriaco e picchia la moglie, arrestato

E’ successo notte tra sabato e domenica in via Baverno, dove, un uomo di 45 anni originario dello Sri Lanka, è rientrato a casa ubriaco e senza alcuna ragione ha cominciato a inveire contro la moglie, sua connazionale più giovane di 11 anni, picchiandola con violenza e costringendola a fuggire per rifugiarsi dai vicini che hanno chiamato le Forze dell’Ordine. Quando sono arrivati i Carabinieri è stato necessario chiamare i Vigili del Fuoco, perché l’uomo si era barricato in casa. Una volta entrati gli uomini dell’Arma hanno bloccato e arrestato l’aggressore che è stato portato a San Vittore con le accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. La donna, invece, è stata trasportata in codice giallo all’ospedale Niguarda da dove è stata dimessa con 10 giorni di prognosi. Secondo le testimonianze raccolte, non si è trattato di un episodio isolato, in quanto il marito avrebbe già picchiato la moglie in passato senza che lei lo denunciasse.

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