monopattini elettrici

Cancellati annunci per la vendita di finti monopattini elettrici

Sono stati sequestrati e ne è stata imposta l’immediata rimozione dal web, su ordine emesso dal GIP Guido Salvini, 8 annunci ingannevoli con cui si proponevano in vendita biciclette e monopattini elettrici che non rispettavano nei fatti la normativa. L’indagine, condotta dalla Squadra Interventi speciali della Polizia locale su delega dei Sostituti procuratori Maura Ripamonti e Bianca Maria Baj Macario, coordinati dal Procuratore aggiunto Eugenio Fusco, è nata per accertare le modalità di commercializzazione di monopattini, biciclette a pedalata assistita, monoruota e similari. Partendo dalla raccolta dei dati storici dei veicoli controllati negli ultimi mesi, gli agenti della Polizia locale hanno ricostruito i canali di vendita utilizzati dai conducenti ed eseguito in prima battuta sopralluoghi in diversi punti vendita, dove però non sono state riscontrare irregolarità. Da un ulteriore accertamento gli agenti hanno dunque rilevato che la maggior parte degli acquisti si erano svolti attraverso e-commerce e hanno dunque analizzato i principali siti di vendita online. In particolare su Amazon ed eBay (i gestori delle piattaforme non sono allo stato attuale ritenuti concorrenti degli eventuali reati commessi da venditori che usano la struttura per le proprie offerte) sono stati trovati diversi annunci che con messaggi pubblicitari fuorvianti e ingannevoli descrivevano come biciclette o monopattini elettrici veicoli che non erano in effetti riconducibili a nessuna delle due categorie, erogando una potenza superiore 0,5 kW, essendo dotati di sellino, di dispositivi di illuminazione e frenata e superando anche abbondantemente i 20 km/h. I veicoli in vendita avevano dunque le caratteristiche tecniche di ciclomotori e motocicli e pertanto avrebbero dovuto essere omologati presso la Motorizzazione e muniti di copertura assicurativa, oltre che provvisti, tra le altre cose, di adeguati dispositivi di illuminazione e condotti con l’utilizzo di casco omologato. “L’Amministrazione comunale da anni è impegnata per promuovere forme innovative di mobilità sostenibile, così da contribuire a tutelare la salute e l’ambiente, sempre nel rispetto della sicurezza stradale – commentano la vicesindaco e assessora alla Sicurezza Anna Scavuzzo –. Questa indagine è perciò doppiamente importante: fotografie e descrizioni ingannevoli di prodotti in vendita anche su importanti piattaforme esponevano i cittadini ad acquisti di veicoli non a norma, il cui uso sarebbe stato passibile di sanzione e avrebbe costituito un rischio per gli utilizzatori e gli altri utenti della strada”. “Estremamente rilevante è anche il tema dell’incolumità di chi conduce questi mezzi e di tutti gli utenti della strada – conclude il Comandante della Polizia locale Marco Ciacci –. Dall’inizio del 2020 a oggi si sono verificati più di 350 incidenti con coinvolti monopattini elettrici, di cui 314 con feriti; la Polizia locale ha emesso 732 multe e rimosso 331 monopattini parcheggiati in posizioni non consentite e che rendevano insicura la circolazione; abbiamo istituito un nucleo apposito per il presidio dei percorsi ciclabili e inserito anche un modulo di formazione della Scuola del Corpo per i ragazzi delle superiori, perché possano utilizzare questi mezzi con la consapevolezza che richiede. L’attenzione al tema è dunque massima e non possiamo permetterci che le società di vendita immettano sul mercato mezzi non conformi alla normativa”.

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Maran difende i monopattini elettrici

Maran difende i monopattini elettrici. Nonostante centinaia di incidenti e un discreto numero di feriti, Pierfrancesco Maran insiste e difende quella che considera un’importante innovazione. Ecco il suo intervento: “La misura delle cose durante una rivoluzione urbana.  È evidente che l’arrivo su strada di un mezzo nuovo, per la prima volta dal dopoguerra, come il monopattino è una rivoluzione urbana. Le rivoluzioni vanno comprese, digerite e, soprattutto, accompagnate da una attenzione dei comportamenti che spesso non c’è, perché i primi da tutelare sono i pedoni che hanno sempre ragione. Per questo arrivano gli steward e multare chi va in 2 o sul marciapiede è necessario anche per spingere i nuovi utenti ad un uso corretto di un mezzo che va a 25 all’ora. Però se ne parla come se fosse l’unico problema quando costituisce circa il 5% degli incidenti in città. Non può essere la scorciatoia per pensare che sia normale che nello stesso periodo si ribaltino una cinquantina di auto e che il 5% degli incidenti sia il problema e non una quota della questione più ampia: in strada bisogna andare piano, rispettare le regole e gli altri. Se pensiamo che un mezzo a 25 all’ora sia pericoloso, e può esserlo, pensiamo a come sia importante incrementare le zone dove nessuno superi i 30.Le strade cambiano se non abbiamo bisogno di stringere ansiosi le mani ai bambini per paura siano investiti, se non pensiamo che guadagnare 2 minuti su percorso sia indispensabile, se guardiamo la strada con gli occhi degli altri utenti e non solo dal punto di vista del mezzo che stiamo usando, perché siamo tutti pedoni, ciclisti, automobilisti e tutte le nuove opportunità. Per questo serve rispetto, controlli… e anche guardare il contesto generale e non solo la cosa che magari ci infastidisce più al momento”. L’assessore ha poi pubblicato anche un grafico con i numeri degli incidenti per mezzo in città che vi riproponiamo.

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