montanelli

Forza Italia contro Atm per il manifesto anti Montanelli

Forza Italia contro Atm per il manifesto anti Montanelli. Il grande giornalista del Novecento oggi nell’occhio del ciclone per un pezzo del suo passato durante le guerre coloniali, subisce un altro attacco: in uno degli spazi pubblicitari dell’Azienda di trasporti milanesi è apparso un manifesto che imita le pubblicità del noto marchio di preservativi Durex, cambiato in Ducex per l’occasione con un richiamo alla preferenza per la destra politica di Montanelli. La statua oggetto di recenti di vandalismi è raffigurata avvolta in un preservativo, una esposizione che ha scatenato l’ira di Forza Italia che ha diramato un comunicato per contestarla “L’osceno manifesto affisso in una bacheca pubblicitaria di ATM è il secondo vergognoso oltraggio, in meno di una settimana, alla memoria di Indro Montanelli”. Così in una nota il Presidente del Municipio 7, Marco Bestetti (Forza Italia), e il Consigliere del Municipio 1 Federico Benassati (Forza Italia), commentano il manifesto dello street artist torinese Andrea Villa apparso a Milano. “Il fatto che il manifesto sia stato affisso in spazi pubblicitari in gestione ad ATM – spiegano – è un’aggravante che necessita di essere immediatamente chiarita. Il Comune di Milano e ATM forniscano immediate spiegazioni e rimuovano questo osceno manifesto. La memoria di Indro Montanelli merita tutela e rispetto, non certo le pagliacciate di artisti senza qualità in cerca del loro quarto d’ora di visibilità”.

Forza Italia contro Atm per il manifesto anti Montanelli Leggi tutto »

Hanno ragione i Sentinelli spostiamo Montanelli in Gae Aulenti

Hanno ragione i Sentinelli spostiamo Montanelli in Gae Aulenti. Visto che siamo in tema di sparare idee a caso, seguiamo l’esempio dei Sentinelli e proponiamo di spostare la statua del giornalista più noto d’Italia in quello che è diventato uno dei simboli di Milano e dell’Italia. Invece di lasciarlo in un angolino dove la statua può essere vandalizzata, mettiamola su un terreno privato a uso pubblico come è piazza Gae Aulenti. In questo modo gli eventuali imbrattatori saranno ripresi e sanzionati, sanzione che apprezzeranno visto che sono convinti di essere nel giusto. Oppure diamogli ragione e togliamo tutti i riferimenti storici che non ci piacciono del passato recente: sequestriamo tutti i ricordi dell’Unione Sovietica e dei regimi novecenteschi. Eliminiamoli proprio dalla Storia. Damnatio memoriae per chiunque non abbia rispettato i valori condivisi di oggi. Iniziamo dagli ultimi cento anni, se no tanto vale dare fuoco alle biblioteche. Oppure selezionare solo una ristretto numero di volumi e opere d’arte che non siano contestabili dal pensiero dominante attuale e chiudiamo Socrate e tutti gli altri, compresi testi scritti da antisemiti come Romeo e Giulietta, in una mega sezione “passato di merda”. D’altronde non stupisce che l’idea sia venuta da un milanese sostenitore di una certa parte politica: l’Amministrazione di Sala ha promosso prima del lockdown una mostra su un imperatore cinese che aveva la stessa idea, bruciare tutta la storia precedente se non conforme ai suoi pensieri. A migliaia furono uccisi, sepolti vivi o mutilati affinchè non rimanesse traccia della storia che non piaceva all’imperatore. Un’operazione tanto vasta che il sovrano in questione è noto tutt’ora come “nemico della storia”. Un folle assassino di intellettuali secondo noi, ma pare molto in linea con il pensiero dei Sentinelli. Quello che non ci piace lo cancelliamo e se qualcuno ne scrive ancora lo mettiamo al bando, magari privandolo dei diritti civili visto che i tempi delle sepolture da vivo sono passati da un po’ in Europa. Oppure potremmo derubricare il tutto a un intelligente mossa politica di una realtà che si sta preparando alle elezioni: proporre di spostare la statua di Montanelli o di cambiare l’intitolazione dei Giardini Pubblici è assimilabile a una cazzata pazzesca. Culturalmente povera e piuttosto ridicola. Soprattutto in un momento in cui le urgenze della società sono altre, ma non per i Sentinelli a quanto pare: loro si preparano alle elezioni, usando dei simboli a cui sono sensibili tutti a giudicare dal profluvio di articoli e commenti di questi giorni. Speriamo solo che i milanesi, politici e non abbiamo le spalle abbastanza larghe per capire che di interessante o intellettualmente rilevante c’è veramente poco nel dibattito che si è sollevato sulla statua di Montanelli. Tanto ne parleremo ancora il prossimo anno a quanto pare, come ha annunciato via Facebook un’esponente della sinistra milanese.

Hanno ragione i Sentinelli spostiamo Montanelli in Gae Aulenti Leggi tutto »

La Rete: difenderemo la statua di Montanelli anche fisicamente

“La richiesta di abbattere la statua dedicata a Indro Montanelli, da molti considerato il più grande giornalista italiano del Novecento, è stata fatta da chi è alla ricerca di ribalta mediatica nella follia causata dalla vicenda Floyd. Una richiesta dettata però anche da un profondo odio razzista verso tutti i simboli della cultura e civiltà europea e occidentale. Odio che abbiamo già visto alla prova negli USA e in Gran Bretagna”. Lo comunica con una nota il movimento politico “La Rete“. “Non siamo mai stati dei fan di Montanelli – spiegano i militanti – ma la richiesta di eliminarne fisicamente la statua posta nei giardini di Porta Venezia è degna dei peggiori epigoni del Grande Fratello Orwelliano citato in apertura. Un incubo che viene inseguito da soggetti che vogliono eliminare ogni forma di cultura identitaria, per poterla sostituire con l’uomo nuovo, senza Dio, Patria e Famiglia, utile solo a produrre e consumare. Ma la richiesta non è ascrivibile solo ad un manipolo di agit-prop – aggiungono – perché questa è stata subito raccolta da una parte della sinistra “istituzionale”, che vorrebbe discuterla in consiglio comunale, alla ricerca di accelerazioni nella distruzione degli avversari attraverso la loro eliminazione dal contesto politico”. “Per questo noi, militanti di Presidio Milano e di Freccia Nera, comunità politiche aderenti alla Rete“, annunciano “saremo sempre a difesa della nostra tradizione e identità e che faremo di tutto per difenderne, anche fisicamente, i simboli. Anche la statua di Indro Montanelli. Se ci sarà bisogno ci frapporremo fisicamente tra la nostra identità e la canea rabbiosa e iconoclasta del Black Lives Matter e dell’antifascismo militante“. “Invitiamo tutti i cittadini – conclude la nota de La Rete – associazioni, movimenti e partiti che vogliono realmente opporsi a questa infamia di unirsi, aldilà delle differenze, in unico blocco nazionale e, qualora ce ne fosse la necessità, di scendere in piazza con noi e dimostrare anche nei fatti di essere disposti a tutto per la Patria e per fermare il caos che sta invadendo le nostre città”.

La Rete: difenderemo la statua di Montanelli anche fisicamente Leggi tutto »

Caso Montanelli, i Sentinelli vogliono migliorare la Storia?

Caso Montanelli, i Sentinelli vogliono migliorare la Storia? L’immagine che abbiamo scelto è presa da un film molto interessante, Thankyou for smoking. Uno dei protagonisti è il senatore Finisterre, convinto antagonista dell’industria delle sigarette che non riuscendo a incastrare Big Tobacco in tribunale decide di avviare una campagna per “migliorare la storia” togliendo dai film le sigarette sostituendolo con lecca lecca e altri oggetti. Una scelta messa alla berlina come ridicola dal film e che sembra simile a quella proposta dai Sentinelli sui Giardini Montanelli: vogliono discutere se sia il caso di rimuovere l’intitolazione al grande giornalista dell’area verde più storica di Milano. Come ha dichiarato Luca Paladini, portavoce dei Sentinelli, ad Affaritaliani: “Sapevamo di accendere una discussione, facendo un appello del genere al Sindaco e al Consiglio Comunale. La volevamo la discussione, perché non è avere lo sguardo sul passato, mettere un tema come questo nel dibattito di oggi”. In realtà sembra proprio mettere in discussione la Storia e un tentativo di migliorarla. “Un errore” l’ha definito Filippo Barberis, che essendo capogruppo del Pd in Consiglio Comunale difficilmente può essere arruolato nelle file dei fascisti. Stefano Indovino, anche lui Pd, ha risposto pubblicamente su Fb: “Discutete di statue in mezzo a una pandemia e poi vi chiedete perché la gente non vota. Fatecela”. Breve e chiaro. Ma i Sentinelli sembrano così a corto di argomenti politici da aver riesumato la discussione su Montanelli. Invece nel mezzo di una crisi mondiale, i Sentinelli hanno queste priorità. Forse è un contraccolpo proprio dei mesi di lockdown che hanno fatto soffrire molto molte persone. Paladini probabilmente è tra queste. O almeno lo sperano in tanti, così si spiegherebbero certe uscite. La destra si è giustamente schierata contro la polemica di Paladini, ma davvero è il caso di prendere sul serio questa discussione? Se i Sentinelli li ignorassimo? Mandiamo tutti una scatola di cioccolatini a Paladini e passiamo a occuparci di cose serie.

Caso Montanelli, i Sentinelli vogliono migliorare la Storia? Leggi tutto »

Sentinelli: rimuovere la statua di Montanelli. La sinistra si accoda, la destra si oppone

I Sentinelli di Milano attraverso una lettera-appello hanno chiesto al sindaco Sala Sala e al Consiglio comunale di rimuovere la statua del giornalista Indro Montanelli che si trova nell’omonimo parco della città e di dedicare i giardini “a qualcuno che sia più degno di rappresentare la storia e la memoria della nostra città Medaglia d’Oro della Resistenza”. Secondo I Sentinelli il giornalista “fino alla fine dei suoi giorni ha rivendicato con orgoglio il fatto di aver comprato e sposato una bambina eritrea di dodici anni perché gli facesse da schiava sessuale. Riteniamo che sia ora di dire basta a questa offesa alla città e ai suoi valori democratici e antirazzisti“. Idea subito sposata dalla Presidente della Commissione pari opportunità Diana De Marchi (Pd) che riconosce come valide “Le motivazioni della richiesta di rimuovere la statua” e ritiene vadano “indagate le motivazioni che hanno portato all’intitolazione e valutare se siano ancora valide oggi” e dal Consigliere Alessandro Giungi (PD), “La questione messa in luce dai Sentinelli merita di essere dibattuta in un approfondito dibattito in consiglio comunale“. Immediata la replica dell’ex vice-sindaco Riccardo De Corato “La ‘Floyd mania’ sta offuscando le menti di alcuni consiglieri comunali: confondere l’omicidio di un povero uomo di colore con la statura culturale di Montanelli, ferito per le sue idee liberali dalle Brigate Rosse, e voler addirittura aprire un dibattito in consiglio comunale è vergognoso. Spero che il sindaco Sala prenda da subito le distanze da questa insensata proposta”. e del leader della Lega Matteo Salvini che ha scritto sulla sua bacheca Facebook: “Giù le mani dal grande Indro Montanelli! Che vergogna la sinistra, viva la libertà”.

Sentinelli: rimuovere la statua di Montanelli. La sinistra si accoda, la destra si oppone Leggi tutto »