monumento

Fdi: a Milano serve un luogo dove commemorare il Milite Ignoto

“La richiesta di alcuni militanti di celebrare adeguatamente la memoria del Milite Ignoto, ha reso evidente la mancanza nella nostra città di un luogo deputato a tale scopo. Così, abbiamo chiesto ad alcuni nostri eletti di proporre di realizzarne uno, ottenendo un’immediata adesione alla nostra idea”. Lo ha scritto in una nota Otello Ruggeri, presidente del circolo Nord Est Milano di Fratelli d’Italia. “Ho presentato con entusiasmo una mozione con cui chiedo sia dedicata una via, un giardino o un parco al Milite Ignoto – ha aggiunto Edoardo Bertolotti, Consigliere di Fratelli d’Italia nel Municipio 2 – in tempi di divisioni, politiche e sociali, quale migliore modo di riunire gli italiani in generale e i milanesi in particolare, intorno a un simbolo che li possa fare sentire tutti parte di un’unica comunità come accadde 99 anni fa ai nostri avi. Spero che la maggioranza in consiglio voglia accogliere con favore la proposta, sarebbe un bel segnale, sintomo della volontà di condurre la consiliatura nel segno della collaborazione senza arroccarsi su basi ideologiche”. “Chi ha a cuore l’Italia – ha sottolineato invece Carlo Marnini, Consigliere di Fratelli d’Italia nel Municipio 5 – non può che rispondere affermativamente alla proposta di realizzare un luogo dedicato a uno dei principali simboli della nostra Patria. Un luogo dove il ‘Sacrificio del Cittadino in armi per il bene della Nazione’, rinnoverebbe lo spirito delle nazioni che con monumenti del genere vollero onorare i sacrifici e gli eroismi della collettività, contribuirebbe sicuramente a rendere più coesa la nostra comunità. Spero che il Consiglio sappia cogliere questa opportunità”. “Da appassionato sostenitore delle nostre Forze Armate non posso che apprezzare l’iniziativa dei nostri consiglieri – ha concluso il Coordinatore Cittadino di Fratelli d’Italia, Stefano Maullu – e auspico abbia la maggiore condivisione possibile da parte di tutti i nostri eletti”.    

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Delpini: un monumento impastato di riconoscenza per i medici

Non è di marmo, bronzo” ma è “impastato di riconoscenza, di ammirazione e di grande stupore” il “monumento che si dovrebbe fare” a “infermieri, operatori socio-sanitari, ausiliari socio-assistenziali”. E’ quanto ha scritto l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, nella lettera intitolata per l’appunto “Dovrebbero farle un monumento” che ha dedicato agli operatori sanitari. “Le Sue mani, carissima, carissimo, sanno dell’umanità molto più di tanti sapientoni che in ogni momento pronunciano sentenze, scaricano quantità di parole, fanno scendere sulla povera gente piogge di interminabili sequenze di immagini”, scrive l’arcivescovo nel testo che consegnerà personalmente nel corso delle sue visite nelle strutture ospedaliere. “Voi tutti – aggiunge – siete la risposta pronta alla chiamata. Siete la parola rassicurante quando si è preoccupati. Siete il sorriso amico, che nessun manuale può prescrivere, quando ci si sente scoraggiati. Siete la battuta pronta, quando c’è il clima adatto. Siete il rimprovero fermo, quando ce n’è bisogno”, prosegue Delpini. L’arcivescovo di Milano rivela inoltre che “i cappellani che passano in reparto, i preti che visitano i malati a casa mi raccontano storie edificanti di quello che persone come Lei riescono a fare: curando i corpi, distribuendo medicine, medicando ferite si avviano anche percorsi di saggezza, di conversione, di ritrovata speranza e stima di sé”. ANSA  

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Inaugurato monumento per le donne protagoniste della Resistenza

“Una serie di grandi campane tubolari, sollecitate dal soffio del vento, si muovono e fanno riecheggiare la memoria delle donne di cui portano inciso il nome di battaglia”. Si chiama Fischia il vento ed è l’opera artistica inaugurata oggi in piazzale delle Donne partigiane e a loro dedicata. Allo svelamento, che anticipa le iniziative per il 25 aprile, Anniversario della Liberazione, hanno preso parte Santo Minniti, Presidente Municipio 6, Luca Gibillini, Milano è memoria, Didi Gnocchi, Direttore editoriale associazione Chiamale storie, Daniela Volpi, architetto, Roberto Cenati, Presidente ANPI provinciale Milano e Ada Gigli Marchetti, Presidente Istituto lombardo di Storia contemporanea. Con le testimonianze di Lydia Franceschi, Ebe Bavestrelli e Luara Wronowski. L’installazione degli architetti Angelo M. Gulino e Claudio Ravazza è la vincitrice del concorso promosso a fine 2019 dall’associazione Chiamale storie, in collaborazione con la piattaforma del Comune Milano è memoria, l’Ordine degli architetti, P.P.C. di Milano, Sky Arte, ANPI provinciale di Milano e Istituto lombardo di Storia contemporanea, con l’intento di dare alla piazza della Barona un monumento in memoria delle partigiane. Una iniziativa nata con il progetto Partigiane 2.0, ideato e promosso dall’associazione Chiamale storie nell’ambito di MemoMI, con l’obiettivo di rafforzare la memoria storica legata alle vicende delle donne milanesi nella Resistenza. L’opera Fischia il vento è stata scelta dalla giuria del concorso presieduta da Francesca Gori (ass. Chiamale storie) e composta da Daniel Libeskind (architetto), Francesco Bonami (storico dell’arte e curatore), Enrico David (artista), Liliana Moro (artista) e dai rappresentanti degli enti partner, che ha selezionato tre progetti vincitori. Primo classificato Arch. Angelo M. Gulino, Claudio Ravazza Una serie di grandi campane tubolari, sollecitate dal soffio del vento, si muovono e fanno riecheggiare la memoria delle donne di cui portano inciso il nome di battaglia. Il fischio del vento riporta così alla mente le voci delle donne, il loro spontaneo aggregarsi per lottare contro il nemico, ma pure un anelito di libertà, suggerito anche dallo slancio della struttura verticale, racchiusa tra due cubi riportanti le date convenzionali di inizio e fine della Resistenza. La musica oggi come ieri fa il resto: unisce donne e uomini attorno a ideali comuni. Secondo classificato  Arch. Valentina Spataro, Maria B. Pisciotta, Renée Soleti, Margherita Valente In un loro scambio epistolare, Natalia Ginzburg e Alba De Céspedes usano l’immagine di un pozzo per indicare quella “cattiva abitudine” delle donne di cascare in uno stato di soggezione, schiavitù e paure. Il progetto parte da questa idea: ciò che a prima vista sembra solo un grande ombrello vegetale, avvicinandosi a uno specchio collocato intorno al pilastro centrale, si rivela un pozzo inverso, brulicante di forza e di passione. Come il pozzo attraversa con forza la terra, la donna partigiana può riscoprire il valore della propria forza interiore. Terzo classificato Arch. Paolo Aina Una rappresentazione semplice e immediata, comprensibile davvero a tutti: il girotondo. Partendo da una fotografia d’epoca che ritrae le donne partigiane strette in un abbraccio, il progetto veicola i valori di forza, coesione, amicizia in uno dei simboli universali di aggregazione e pace. La sagoma femminile replicata sette volte, come il numero di colori dell’arcobaleno, richiama il vecchio gioco del ritagliare da un foglio di carta l’immagine di donne che si tengono per mano. Pensata per essere completato da rose rampicanti, l’installazione ricorda i colori della bandiera italiana, un ulteriore invito a una Resistenza da rinnovare sempre.

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Inagurato monumento agli infoibati. Sala: Stele importante ma c’è voluto troppo

È stato inaugurato ieri mattina in piazza della Repubblica, alla presenza del Sindaco di Milano Giuseppe Sala, il Monumento in ricordo dei martiri delle foibe e degli esuli istriani, fiumani e dalmati che intende ricordare una tragedia riconosciuta dal Presidente della Repubblica. La scultura è stata donata al Comune di Milano dal Comitato Pro–monumento, con il generoso contributo di Fondazione Bracco, ed è stata progettata dall’esule istriano Piero Tatricchio. L’Amministrazione ha contribuito attivamente alla realizzazione dell’intervento realizzando il basamento dell’opera, provvedendo al suo trasporto dal laboratorio e alla sua allocazione in piazza della Repubblica. La struttura è composta da due blocchi di pietra inseriti uno sull’altro, per un’altezza complessiva di 4 metri e raffigura un uomo in fondo a una foiba, immagine simbolo della sofferenza e del martirio di migliaia di vittime dei tragici accadimenti avvenuti tra il 1943 e il 1954. L’epigrafe riporta la scritta “A perenne memoria dei martiri delle foibe, degli scomparsi senza ritorno e dei 350.000 esuli dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia”. “È un gesto importante ma c’è voluto tanto tempo, troppo“, ha detto il Sindaco Giuseppe Sala a margine dell’inaugurazione della stele. “Ogni singolo gesto non risolverà molto – ha aggiunto – ma l’insieme delle testimonianze e dei gesti e l’idea di continuare a fare memoria sono quanto mai importanti”. Alla realizzazione del monumento ha contribuito, come ha sottolineato Sala, la Fondazione Bracco che ha finanziato l’opera, creata da Pietro Tarticchio. Il progetto del monumento, ha ricordato Riccardo De Corato, assessore alla sicurezza della Regione Lombardia, venne consegnato dal comitato promotore al Comune di Milano, nel 2010, poco prima della scadenza della giunta di Letizia Moratti (sindaco del capoluogo dal 2006 al 2011). “Fui proprio io a prendere in consegna il progetto dal presidente del comitato Romano Cramer, poi il tutto passò all’amministrazione successiva – ha spiegato De Corato, allora ex vicesindaco – Oggi alla fine si realizza il sogno è il desiderio di questi esuli che avevano il diritto di avere anche a Milano un simbolo e un luogo dove ricordare: è quindi un atto di giustizia verso tutti loro”. Alla cerimonia era presente anche Rosita Missoni, vedova dello stilista Ottavio, di origine dalmate ed ex profugo.

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Muncipio 9, sgambetto della giunta al Consiglio

Muncipio 9, sgambetto della giunta al Consiglio. Alcuni consiglieri municipali hanno infatti accolto con sincero stupore l’articolo apparso sul quotidiano ilGiorno a proposito della proposta di innalzare un monumento in memoria delle vittime del Covid19 e del personale sanitario che l’ha combattuto in prima linea. La proposta era stata infatti elaborata in più riunioni ufficiali organizzate dai rappresentanti di Fratelli d’Italia con la collaborazione di Forza Italia. Sulla stampa però è apparso un testo in cui si parla del presidente del Municipio 9 e della giunta, mentre chi ha pensato e portato avanti la proposta è stato del tutto ignorato. Questo ha creato non pochi maldipancia nella maggioranza di centrodestra, già scossa da una gestione del presidente che ha visto crisi e defezioni difficilmente paragonabili con quelle delle altre municipalità. Eppure ecco un altro tassello che va a incrinare la fiducia verso il presidente e che si riflette su tutto il centrodestra milanese che pure aveva fama di saper governare bene, tanto che le politiche ambientali del sindaco Moratti (solo a titolo di esempio) sono poi diventate il fulcro e la sostanza di quelle del centrosinistra. Ecco il documento sottoposto al voto del Consiglio su proposta di Fratelli d’Italia e Forza Italia: E’ volontà di questa amministrazione MUNICIPALE voler ricordare con una realizzazione appositamente studiata, tutte quelle persone che sono venute a mancare a causa della pandemia legata al Coronavirus che ha stravolto la vita di tutti sia dal punto di vista emotivo, di lavorativo. Tutta la comunità è stata profondamente toccata da questa emergenza. Il memoriale potrà essere situato in un punto specifico e in particolare nei luoghi simbolo del Municipio, che hanno caratterizzato questo periodo e nello specifico l’all’ospedale lì posizionato in quanto è il posto più simbolico dove si è palesato il più alto sentimento di dolore e vissuto di questo storico periodo. Verranno presi in considerazione solo progetti che rispettino in ogni propria parte cittadini e del periodo caratterizzato dal Covid. Elemento ispiratore dell’opera dovrà essere sia il ricordo delle vittime di tale pandemia, sia un ringraziamento a tutte le figure quali medici, infermieri, farmacisti, medici di famiglia, etc etc che in tale periodo hanno con il loro lavoro hanno supportato la cittadinanza. Le proposte artistiche/monumentali potranno essere presentate da qualsiasi cittadino, daassociazioni o enti. Le commissioni preposte in convocazione pervenute e ad eventualmente organizzare la presentazione dei progetti attraverso una mostra apposita realizzando con gli appositi uffici e secondo le procedure organizzative. A tal proposito tutte le persone, famiglie e cittadini potranno essere coinvolti nella valorizzazione e scelta dell’opera da installare. Ogni cittadino potrà presentare infatti un apposito documento per la realizzazione di tale opera, completo di descrizione e di una bozza della sua real Tale opera potrà essere finanziata anche tramite apposite sponsorizzazioni private o tramite la collaborazione dell’amministrazione Municipale con promotori di tale iniziativa. questa amministrazione MUNICIPALE voler ricordare con una realizzazione appositamente studiata, tutte quelle persone che sono venute a mancare a causa della pandemia legata al Coronavirus che ha stravolto la vita di tutti sia dal punto di vista emotivo, di lavorativo. Tutta la comunità è stata profondamente toccata da questa emergenza. Il memoriale potrà essere situato in un punto specifico e in particolare nei luoghi simbolo del Municipio, che hanno caratterizzato questo periodo e nello specifico l’area NIGUARDA vicino all’ospedale lì posizionato in quanto è il posto più simbolico dove si è palesato il più alto sentimento di dolore e vissuto di questo storico periodo. Verranno presi in considerazione solo progetti che rispettino in ogni propria parte cittadini e del periodo caratterizzato dal Covid. Elemento ispiratore dell’opera dovrà essere sia il ricordo delle vittime di tale pandemia, sia un ringraziamento a tutte le figure quali medici, infermieri, farmacisti, medici di famiglia, etc etc che in tale periodo hanno con il loro lavoro hanno supportato la cittadinanza. Le proposte artistiche/monumentali potranno essere presentate da qualsiasi cittadino, da Le commissioni preposte in convocazione congiunta provvederanno a raccogliere le proposte pervenute e ad eventualmente organizzare la presentazione dei progetti attraverso una mostra apposita realizzando con gli appositi uffici e secondo le procedure organizzative, famiglie e cittadini potranno essere coinvolti nella valorizzazione e Ogni cittadino potrà presentare infatti un apposito documento per la realizzazione di tale opera, completo di descrizione e di una bozza della sua realizzazione. Tale opera potrà essere finanziata anche tramite apposite sponsorizzazioni private o tramite la collaborazione dell’amministrazione Municipale con promotori di tale iniziativa. La presente copia informatica, destinata unicamente alla pubblicazione sull’Albo Pretorio on Line, è conforme al documento originale ai sensi del questa amministrazione MUNICIPALE voler ricordare con una realizzazione appositamente studiata, tutte quelle persone che sono venute a mancare a causa della pandemia legata al Coronavirus che ha stravolto la vita di tutti sia dal punto di vista emotivo, di vita e lavorativo. Tutta la comunità è stata profondamente toccata da questa emergenza. Il memoriale potrà essere situato in un punto specifico e in particolare nei luoghi simbolo del area NIGUARDA vicino all’ospedale lì posizionato in quanto è il posto più simbolico dove si è palesato il più alto Verranno presi in considerazione solo progetti che rispettino in ogni propria parte la memoria dei Elemento ispiratore dell’opera dovrà essere sia il ricordo delle vittime di tale pandemia, sia un ringraziamento a tutte le figure quali medici, infermieri, farmacisti, medici di famiglia, fattorini, rider,

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Milano dedicherà un monumento ad Alberto Ascari

“Sono particolarmente felice della decisione del Comune di Milano e della Sovraintendenza di accogliere l’offerta dell’Automobile Club Milano di realizzare – senza costi per l’Amministrazione comunale – un monumento dedicato al pilota e campione del mondo di Formula 1 Alberto Ascari. Il monumento, che sarà posto nell’omonimo largo, vuole rendere indelebile il ricordo di uno sportivo milanese che con le sue vittorie ha contribuito a tenere alto il prestigio italiano nel mondo“. Lo ha dichiarato Geronimo La Russa, presidente di Automobile Club Milano. L’ente interviene dopo l’ok ricevuto dalla Sovrintendenza, dalla Commissione del Paesaggio e dal Municipio 6 di Milano alla posa del monumento in largo Ascari a Milano, nel quartiere Romolo. “Ascari è l’ultimo italiano ad avere vinto il titolo iridato della Formula 1 ed è l’unico ad averlo vinto due volte. Giusto che Milano, sua città natale, lo ricordi in modo adeguato“, conclude La Russa. ANSA  

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