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Ospedale Morelli, Mammì (M5S): “Sulla sanità lombarda Salvini taccia, bastano già i problemi che crea Fontana”

Ospedale Morelli, Mammì (M5S): “Sulla sanità lombarda Salvini taccia, bastano già i problemi che crea Fontana”. In queste ore i sindaci della provincia di Sondrio hanno scritto a Regione Lombardia, per chiedere chiarimenti in merito alle ultime dichiarazioni di Matteo Salvini sul futuro dell’Ospedale Morelli di Sondalo. “Le affermazioni del segretario leghista preoccupano gli amministratori locali, che in queste ore stanno cercando di capire come e se verrà applicata la nuova legge sanitaria regionale – afferma Gregorio Mammì, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e segretario della Commissione sanità – chiediamo a Salvini di tacere per una volta, quantomeno per rispetto dei lombardi. La pandemia da Sars-Cov-2 è una questione seria, così come sono serissime le mancanze a livello amministrativo dimostrate dalla Lega sia durante l’emergenza, che nella stesura della nuova legge sanitaria. I problemi organizzativi già sono tantissimi proprio a causa di queste carenze della classe dirigente leghista, che ha già svuotato abbastanza la sanità di montagna. Come Consiglio Regionale abbiamo affrontato più volte il tema, per chiedere il potenziamento dei nosocomi e una rete di emergenza/urgenza più funzionale. Avevamo anche ascoltato i comitati nati per la difesa dell’Ospedale Morelli, durante l’audizione svoltasi durante la seduta della Commissione sanità del 3 giugno 2020. Inoltre, come Movimento 5 Stelle avevamo presentato un Ordine del giorno a luglio 2020, per chiedere il ripristino dei servizi presenti nel presidio ospedaliero prima dell’emergenza Covid. Tutto inutile, abbiamo ottenuto solo insulti razzisti dai leghisti e nessuna iniziativa concreta a tutela del territorio. Come opposizione, dunque, è già difficile continuare a tappare le falle aperte da una dirigenza leghista evidentemente non all’altezza della situazione e che ha voluto approvare una non riforma del sistema sanitario lombardo – conclude Mammì – ci manca solo Salvini con le sue sparate fuori luogo e avventate ad aumentare la confusione. Per una volta il segretario della Lega taccia, quantomeno per rispetto dei lombardi che già subiscono la pochezza degli amministratori ai suoi ordini”. Scarica l’Ordine del giorno 1119 e il verbale dell’audizione di giugno 2020 al LINK

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Il viceministro Morelli: “Sulla riattivazione delle ztl Sala dimostra lontananza da città”

Il viceministro Morelli: “Sulla riattivazione delle ztl Sala dimostra lontananza da città” “Il sindaco Sala dà ennesima conferma di vivere distante anni luce dai bisogni di Milano. Mentre la città si sta rialzando a fatica da un periodo drammatico, lui che fa? Pensa a fare cassa sulla pelle dei milanesi, riattivando da domani le zone a traffico limitato e le soste a pagamento. È una tassa bella e buona, mascherata dal solito ecologismo di facciata. È l’ennesima vergogna di questa amministrazione. Per fortuna le elezioni sono alle porte…!”, così il Viceministro alle Infrastrutture e Mobilità sostenibili e Capogruppo della Lega a Palazzo Marino Alessandro Morelli.   

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Sala querela il viceministro Morelli per l’affaire saudita

Sala querela il viceministro Morelli per l’affaire saudita. ecco il racconto di Morelli dopo la prima udienza: Oggi la prima udienza della querela che Beppe Sala mi ha fatto sulla storiaccia dei Sauditi nel Cda della Scala. Ho svelato il progetto di ingresso dei sauditi (quelli che hanno sciolto nell’acido un giornalista) che Sala avrebbe voluto silenziare ma ora vedremo in un aula di tribunale come è andata e se Sala ha nascosto la verità ai Milanesi. L’unico modo che conoscono per tentare di farci stare zitti è provare a usare le aule di tribunale… e noi urliamo ancora di più!  

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#sindacodiMilano2021 che ne pensate di Morelli?

Alessandro Morelli è la plastica rappresentazione del politico leghista dell’epoca successiva a quella in cui a dirigere il partito era Umberto Bossi. Giovane, di buona cultura, noto per l’eloquio chiaro e fluente, milanese di origine controllata, salviniano convinto, ha anche un cursus honorum di tutto rispetto. Caratteristiche che hanno indotto molti nel suo partito a indicarlo come candidato ideale della Lega per Milano. Idea che non sembrerebbe dispiacere nemmeno a lui. Giornalista professionista sono nato Vizzolo Predabissi (Mi). La mia attività politica parte dai territori del Sud Milano tra i quartieri di Gratosoglio, Vigentino e la Baia del Re. Amante dell’ambiente e della natura mi sono diplomato in Agraria e ho frequentato la Facoltà di Produzioni Animali mentre iniziavo l’attività politica nelle Università. Nel 1997 sono stato eletto in Zona 15 e dal 1999 consigliere di Zona 5 dove ho ricoperto l’incarico di capogruppo della Lega Nord. Dal 2001 presidente della Commissione Sport e Tempo Libero, dove, oltre al sostegno delle realtà sportive della Zona, mi sono occupato in particolare dei giovani, organizzando concerti e promuovendo la sala prove nel Cam di via Saponaro, in Gratosoglio oggi ancora attiva. All’interno della Lega sono stato coordinatore milanese del Movimento Giovani Padani e dal 2001 sono giornalista del quotidiano di partito “la Padania” dove mi occupo di politica, sono responsabile dei palinsesti di Radio Padania Libera dove seguo anche i fili diretti con gli ascoltatori. Per 5 anni sono stato segretario della sezione “Darsena” dove ho lavorato al fianco di comitati ed associazioni del territorio condividendo tante battaglie e vittorie. Nel giugno 2010 sono stato nominato assessore al Turismo, Marketing Territoriale e Identità al Comune di Milano. Dal giugno 2011 eletto Consigliere Comunale della Lega Nord al Comune di Milano e dall’ottobre 2012 sostituisco Matteo Salvini come capogruppo. Che dal 2018 è anche parlamentare della Repubblica lo aggiungiamo noi. Dalla sua ha sicuramente l’appoggio di Matteo Salvini di cui è un fedelissimo e di molti leghisti che contano, un buon seguito popolare e la lunga militanza all’interno delle istituzioni. Contro, la poca esperienza come amministratore e, soprattutto, i molti altri del suo partito che ambiscono alla candidatura a sindaco di Milano. Precedenti: #sindacodiMilano2021 che ne pensate di De Corato? #sindacodiMilano2021 che ne pensate della Sardone? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Gallera? #sindacodiMilano2021 che ne pensate di Giachetti?

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I caselli di Porta Venezia ostaggio di una brutta opera d’arte

Qualcuno se ne è accorto. I caselli daziari di Porta Venezia sono cambiati, in peggio. Tra un pranzo e un caffè nella trafficatissima piazza Oberdan milanesi e non sono rimasti stupiti per la bruttura apparsa in città: i caselli daziari sono stati ricoperti di sacchi di juta serviti a realizzare l’installazione “A Friend” dell’artista ghanese Ibrahim Mahama, curata da Massimiliano Gioni per la fondazione Nicola Trussardi in occasione dell’Art e della Design Week milanesi. Che siano un’opera d’arte a quanto pare è indiscutibile, che fosse il caso di realizzarla non è certo: se ci permettiamo di sollevare la questione è per il senso di disgusto provato da moltissimi milanesi e turisti. Giusto l’altro giorno un turista svizzero commentava: “Dopo i titoli spazzatura, gli italiani iniziano a trasformare in spazzatura anche la propria architettura”. Forse non ci voleva quest’opera dunque, non così, non in quel posto. Se Gioni e la fondazione Trussardi avevano intenzione meritoriamente di dare spazio ad artisti minori, non ce ne voglia Mahama, ma qui siamo ancorati a nomi più rilevanti del suo, potevano usare un loro immobile. Perchè snaturare due piccoli capolavori? Perchè ce lo spiega Rainews: “A Friend” vuole innescare una riflessione sul concetto stesso di soglia. Attraverso la ricerca e la trasformazione dei materiali, Ibrahim Mahama indaga temi come la migrazione, la globalizzazione e la circolazione delle merci e delle persone”. In effetti Porta Venezia è diventata un grande centro di accoglienza negli ultimi anni: la presenza di migranti in città è esplosa soprattutto intorno a Buenos Aires data la vicinanza con la stazione Centrale, ma forse non valeva la pena di dedicarci anche un’opera discutibile. Il parlamentare leghista Alessandro Morelli ha definito “una schifezza” l’opera che adorna i caselli di Porta Venezia e molte altre voci l’hanno contestata. L’unico aspetto positivo che ci ritroviamo noi è la sottolineatura di quanto i caselli abbiamo ritrovato una vecchia funzione: in tempi più antichi per passarci oltre bisognava pagare i signori della città. Oggi è di nuovo così a causa dell’Area C. Chi vive fuori dalla cerchia si è riscoperto cittadino di serie B. E qualcuno, viste le ultime tornate elettorali, se ne è accorto.

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