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Calano le multe, il Comune prepara nuove trappole

Nel 2019 per violazione del codice della strada sono scese dalle oltre tre milioni e mezzo del 2018 a poco più tre milioni 126mila e, a Palazzo Marino non sembrano essere soddisfatti di questo calo che, probabilmente non credono possa essere dovuto a una maggiore disciplina al volante dei milanesi. Nemmeno l’aumento della percentuale multe che l’amministrazione comunale è riuscita a incassare sembra far venire meno i propositi sanzionatori della Giunta Sala. Infatti, se nel 2018 erano state incassate il 45,87 % delle sanzioni (pari a un milione 617mila multe), nel 2019 la percentuale delle somme rientrate nelle casse del Comune si attesta al 46.36 %, dato non comprensivo delle multe di dicembre e che “quindi salirà ancora di più, quando avremo a disposizione il dato definitivo”, ha sottolineato il vicesindaco e Assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo.  “Abbiamo avuto una diminuzione del numero complessivo delle multe grazie al fatto che i cittadini sanno dove sono gli autovelox e rispettano i limiti di velocità. Il complessivo di multe che i nostri agenti fanno a piedi è comunque molto alto, siamo sopra i mille accertamenti al giorno”, ha commentato a margine Scavuzzo. “Su questo aspetto vogliamo lavorare migliorando la tecnologia, cioè i device che i vigili hanno a disposizione. Dobbiamo rafforzare non solo l’attività ma la possibilità di essere anche rapidi”, ha spiegato l’assessore. “Per questo, l’obiettivo è riuscire ad avere una ‘Eagle Eye montata sul tetto di una vettura della Polizia Municipale, che gira per ogni municipio e controlla le soste delle autovetture”. Il sistema Eagle Eye è attualmente utilizzate dagli ausiliari di Atm per controllare il pagamento della sosta sulla strada. Inoltre verrà implementato anche il sistema dei tablet e dei palmari, “che tutti hanno già in dotazione, ma bisogna che siano tutti in grado di utilizzarli”. Altra misura sarà “aumentare il numero di telecamere presenti ai semafori per sanzionare chi passa col rosso”, ha concluso Scavuzzo. Partecipa al sondaggio Per quale partito voterai alle elezioni amministrative di Milano  VOTA

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Il ridicolo sfogo di un multato sul tram

Il ridicolo sfogo di un multato sul tram. La vicenda sembra secondaria, ma racconta meglio di tante altre l’italietta di cui siamo ancora prigionieri. Sergio, il nome non è di fantasia, scrive a un giornale online per lamentarsi: ha preso una multa sul tram da una pattuglia di quattro controllori, ma il problema sarebbe che una ragazza filippina con l’abbonamento scaduto è stata invece graziata e lasciata scendere. A quello che per Sergio è un episodio molto increscioso, segue la di lui minaccia di rivolgersi alla Procura della Repubblica. Ora, noi siamo molto felici se davvero nel Paese i magistrati non avessero di meglio da fare che dirimere questioni risibili come una multa Atm: vorrebbe infatti dire che tutti, ma proprio tutti, i problemi seri sono stati risolti. Però non è così. Ennio Flaiano aveva capito bene l’Italia descrivendola come un Paese dove tutto è grave, ma mai serio. O dove è impossibile fare la rivoluzione perché ci conosciamo tutti. Sergio è la rappresentazione di questo racconto: in un mondo normale un uomo adulto si vergognerebbe di non aver pagato il biglietto del trasporto pubblico. E mai si sognerebbe di raccontarlo pure su Facebook o a un giornale online. Invece lo fa. Perché il punto di Sergio non è che lui abbia violato una regola così inoffensiva, ma che qualcun altro (per di più secondo lui filippino e donna) ha commesso la stessa infrazione senza essere punito. Ora, posto anche che la ragazza fosse filippina, il pensiero di Sergio lo riteniamo velenoso. Le regole devono valere per tutti, siamo d’accordo. Ma non per questo quando le si trasgredisce bisogna cercare qualcun altro su cui scaricare parte della responsabilità. Vale nel piccolo come nel grande schema: l’Italia è stata fascista e non solo per la violenza di una minoranza. Però oggi si fatica a trovare famiglie che non fossero zeppe di partigiani. Senza autocoscienza non c’è rispetto per sé stessi, né per può esserci per le regole. Dunque cerchiamo ogni giorno di essere meno Sergio perché ci farebbe cadere sempre più in basso. O detto in altro modo: prima di scagliare la pietra, pensa.

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Arrestati tre vigili. Annullavano sanzioni in cambio di denaro, trattamenti estetici e sanitari

Un agente e due operatori amministrativi della polizia locale milanese sono stati arrestati dai Carabinieri del Comando Provinciale di Milano in quanto considerati responsabili – a vario titolo – di accesso abusivo a sistema informatico, frode informatica ai danni della Pubblica Amministrazione, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale e corruzione. Le indagini sono nate da una denuncia presentata nel gennaio 2018 presso la Tenenza di Rozzano, nel Milanese, e dimostrano l’esistenza di un sistema criminoso che, sfruttando in modo fraudolento alcune applicazioni del software che gestisce la riscossione delle sanzioni al Codice della Strada, consentiva di evitare il pagamento di contravvenzioni o di pagarle in “misura ridotta” anche quando non più consentito per la scadenza dei termini. I tre arrestati ricevevano in cambio denaro, trattamenti estetici e sanitari, cene presso ristoranti ed altro, causando un danno erariale a Comune stimato in oltre euro 31mila euro. ANSA

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ATM 18,5 milioni di utili e 300.000 multe

Il gruppo Atm, gestore del trasporto pubblico locale a Milano, ha chiuso il 2018 con un utile di 18,5 milioni di euro, in calo rispetto ai 38,7 milioni registrati nel 2017. L’assemblea dei soci ha approvato i conti del gruppo: i ricavi operativi del 2018 si attestano a 962,7 milioni di euro, in crescita di 38,3 milioni rispetto all’anno scorso. Aumentano anche costi e altri oneri operativi: salgono a 838,6 milioni, con un balzo di 36,1 milioni rispetto al 2017. L’anno scorso, ha fatto sapere la società, si è fatta più intensa la lotta all’evasione: nel 2018 sono state emesse 293.358 multe, a seguito di più di 3,5 milioni di controlli. Nel 2017 le multe erano state poco più di 220mila e nel 2016 196mila. L’accelerazione nelle sanzioni, ha spiegato Atm, è stata possibile “grazie a nuovi protocolli operativi, unitamente all’aumento del personale (30% nell’area della Security e 50% nell’area della Controlleria), le persone controllate sono cresciute del 56% rispetto all’anno precedente. Le sanzioni comminate hanno visto una significativa crescita, pari al 33% rispetto al 2017“. Nel 2018, emerge dai conti, 173 milioni di euro sono stati destinati agli investimenti e di questi 152 milioni di euro sono andati al rinnovo della flotta aziendale: 98 milioni di euro per i nuovi treni Leonardo, 2 milioni di euro per i nuovi filobus, 33 milioni di euro per i nuovi autobus (elettrici ed ibridi), 19 milioni al revamping e alla manutenzione straordinaria delle vetture. Primato per quanto riguarda i passeggeri: sono stati in 789 milioni, +5% in un anno. “In metropolitana i passeggeri sono stati 369 milioni, con un aumento di 21 milioni, pari al 6% rispetto al 2017”, ha chiosato Atm in una nota.  

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Nel 2018 riscosse solo il 46% delle multe

Nelle casse di Palazzo Marino nel 2018 sono arrivate meno del 46% delle sanzioni elevate per violazioni del codice della strada che in tutto sono state oltre 3,5 milioni. A fronte di 105 milioni di euro incassati, per poco più poco di un 1,6 milioni di multe pagate, sono state emesse sanzioni per 277 milioni. Nel 2017 l’incassato è stato di poco superiore al 50 per cento dell’elevato. Lo ha comunicato il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo, nel corso dell’audizione in Commissione Bilancio a Palazzo Marino per il bilancio previsionale 2019. Oltre alle multe, il Comune ha incassato le sanzioni per quasi 600 mila ingiunzioni emesse mentre si registrano quasi 67 mila ricorsi da parte dei cittadini. “Accusano il Comune di fare cassa sulle multe – spiega l’Assessore Scavuzzo – ma la realtà è ben diversa: dobbiamo sforzarci perché si riduca la distanza tra l’accertato e il riscosso. L’amministrazione non vuole fare più multe, quello che ci preme è che i cittadini paghino le sanzioni. Chi non paga pesa tre volte sulle casse di Palazzo Marino perché tre sono le procedure per riscuotere la sanzione: l’accertamento, la notifica e l’ingiunzione. Milano in tema di riscossione in ogni caso è uno dei comuni migliori d’Italia“. Per il 2019 il Comune conta di incassare 290 milioni di euro di multe per le violazioni del codice della strada, 13 in più rispetto al 2018. Questo sarà possibile anche per l’immissione in servizio di 130 Gev, Guardie Ecologiche Volontarie, che si sommeranno alle 100 già operative in città. Le Gev avranno il compito di sanzionare le auto parcheggiate sulle aree verdi spartitraffico, nelle zone a ridosso degli ingressi di parchi e giardini e ogni altra violazione prevista dal Regolamento del Verde del Comune di Milano. Per l’anno in corso le principali voci di spesa nel capitolo della sicurezza urbana e la protezione civile saranno 7,6 milioni di euro per nuove telecamere, 2,5 milioni per l’acquisto di mezzi di trasporto, oltre un milione e cento per beni e materiali per emergenze e 600mila euro per altri beni materiali da destinare in interventi legati alle calamità naturali.

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La Polizia Locale multa 44 negozi per violazione delle regole sui saldi

Al via oggi i saldi a Milano ma la Polizia locale già da qualche settimana ha cominciato ad eseguire controlli sul rispetto del regolamento regionale del commercio, che vieta la vendita promozionale nei trenta giorni precedenti alla partenza ufficiale dei saldi. In particolare, nel periodo pre-saldi, dal 14 dicembre fino a venerdì 4 gennaio, sono state monitorate oltre 250 attività commerciali e sono state riscontrate 44 violazioni amministrative per saldi anticipati o vendite promozionali in periodo non consentito. Tra gli esercizi commerciali che non rispettavano il regolamento c’erano anche alcune grandi catene commerciali. La sanzione per queste violazioni ammonta a mille euro. “Il rispetto delle regole – ha commentato la vice sindaco Anna Scavuzzo – è fondamentale per difendere gli esercenti onesti danneggiati da chi pratica la concorrenza sleale. La Polizia locale nei prossimi giorni proseguirà i controlli sul corretto rispetto della normativa sui saldi per tutelare i consumatori dai falsi ribassi”. “Piena collaborazione con il Comune nel contrasto delle pratiche commerciali scorrette – afferma il segretario generale di Confcommercio Milano Marco Barbieri – La legalità e l’osservanza delle norme costituiscono il fondamento su cui si basa l’azione del sistema associativo che rappresentiamo, a garanzia e tutela di tutti gli operatori”. I saldi invernali partiti oggi come previsto dalla delibera regionale del 14 dicembre 2011. Lo ricorda la Regione. “Con la stagione dei saldi – ha dichiarato l’assessore Alessandro Mattinzoli – si apre un periodo di buone prospettive per tutto il commercio in Regione. E’ speranza infatti che gli incoraggianti segnali arrivati dalla vendite natalizie proseguano anche in questo mese di gennaio. Del resto buona è stata la domanda interna, così come è stata eccellente la risposta che i numerosissimi turisti hanno dato in queste festività natalizie. E’ un sistema, questo dei saldi, che certamente aiuta il commercio, soprattutto quello tradizionale, ad offrire prodotti di qualità scontati, riavvicinando la grande clientela“. “Sempre importante è anche il ruolo dei Comuni – sottolinea ancora Mattinzoli – a cui è affidato il compito di controllare e di verificare il rispetto delle regole. E’ fondamentale infatti che non si incrini il rapporto di fiducia tra operatore commerciale e cliente che deve essere basato su regole di trasparenza, legalità e concorrenza leale“. Per informazione e tutela dei consumatori, ricorda Palazzo Lombardia, i commercianti hanno l’obbligo di esporre, accanto al prodotto, il prezzo iniziale e la percentuale dello sconto o del ribasso. E’ invece facoltativa l’indicazione del prezzo di vendita conseguente allo sconto o ribasso. L’operatore commerciale ha l’obbligo di fornire informazioni veritiere in merito agli sconti praticati sia nelle comunicazioni pubblicitarie (che, anche graficamente, non devono essere presentate in modo ingannevole per il consumatore) sia nelle indicazioni dei prezzi nei locali di vendita. Non può inoltre indicare prezzi ulteriori e diversi e deve essere in grado di dimostrare agli organi di controllo la veridicità delle informazioni relative al prodotto. I prodotti in saldo devono essere separati da quelli eventualmente posti in vendita a prezzo normale (se ciò non è possibile, cartelli o altri mezzi devono fornire al consumatore informazioni inequivocabili e non ingannevoli). Se il prodotto risulta difettoso, il consumatore può richiedere la sostituzione dell’articolo stesso o il rimborso del prezzo pagato dietro presentazione dello scontrino, che occorre quindi conservare.

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