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Via Esterle. De Corato: fra islamici e immigrati il comune sceglie i primi

“Tra islamici e immigrati il Comune si schiera dalla parte dei primi. Per la prima volta, infatti, l’abbiamo visto fare la voce grossa con gli occupanti abusivi degli ex bagni di via Esterle”, afferma l’assessore di Regione Lombardia alla sicurezza, Riccardo De Corato, in merito alla protesta degli abusivi di via Esterle contro lo sfratto voluto dal Comune per far posto ad una moschea. “Palazzo Marino, infatti, dopo 5 anni, in cui ha governato sempre il centrosinistra, si è accorto che si tratta di abusivi e che per la legge, come ha tenuto a precisare Maran qualche tempo fa, sono perseguibili. Finalmente il Comune si impegna a far rispettare la legge? Semplicemente ha deciso di destinare a moschea l’area, tramite bando, e solo per questo motivo ha puntato il dito contro gli immigrati, molti dei quali clandestini, che la occupano abusivamente. Rimane in silenzio, però, sugli altri almeno 22 stabili in mano, sempre con appropriazione degli spazi illecita, ai centri sociali. Oggi, tuttavia, gli immigrati di via Esterle stanno protestando contro lo sfratto presso l’anagrafe di via Larga supportarti dai centri sociali. Questa è la Milano di Sala, città nella quale i milanesi devono scegliere se sia meglio avere sotto casa delle strutture del comune in mano a extracomunitari e antagonisti, o se avere un minareto!”, conclude De Corato.  

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De Corato: occupanti abusivi e musulmani si contendono via Esterle

“Gli occupanti abusivi degli ex bagni pubblici di via Esterle hanno annunciato che domani terranno un’assemblea pubblica alle ore 18:30 e un presidio davanti Palazzo Marino il 30 maggio per protestare contro la decisione della Giunta Sala di mettere a bando l’edificio e destinarlo a luogo di culto, probabile sede di una nuova moschea. E’ ovvio, ormai si sentono padroni di casa! Siamo arrivati alla guerra tra occupanti abusivi e musulmani! E agli italiani chi ci pensa?” afferma l’assessore alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale di Regione Lombardia, Riccardo De Corato. “Questa è diventata Milano grazie a Sala, un luogo dove immigrati che arrivano da tutto il mondo vivono da 5 anni occupando uno stabile pubblico senza che il Comune alzi un dito! E adesso il Comune pensa bene di mandarli via per fare cosa? Un centro anziani, che sarebbe così utile per la popolazione milanese che invecchia? Un luogo fruibile da tutti i milanesi? Un luogo utile alla società? No, una nuova moschea! Come se ce ne fosse bisogno. Ricordo a Sala che ci sono già nella stessa zona due moschee, una in via Cavalcanti e una nell’ex Casello Enel. Ma ai milanesi chi ci pensa? Ormai in via Padova e dintorni sono diventati un’eccezione, mosche bianche tra migliaia di immigrati”, conclude De Corato.

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Delpini: spero ci saranno luoghi di culto per i musulmani

“Una città e una regione che si lascia cambiare dalla pandemia sarà una città e un regione che permetterà anche a voi quella libertà di avere luoghi per pregare e crescere assieme“. Lo ha detto l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, nel messaggio inviato alle comunità islamiche presenti in Diocesi in occasione della fine del Ramadan. “I provvedimenti adottati per contrastare la diffusione della pandemia hanno obbligato anche voi, com’è accaduto a noi cristiani, a una disciplina di preghiera e digiuno nelle case, senza potersi ritrovare in spazi e momenti comuni di riflessione e preghiera – spiega l’Arcivescovo -. Questa mancanza, immagino, abbia segnato anche voi e ci porta tutti a interrogarci sulla bellezza della preghiera comune, sull’importanza di ritrovarci insieme per ascoltare le parole di Dio“. A partire da questa riflessione, Delpini formula l’augurio affinché i musulmani presenti nel territorio della Diocesi ambrosiana possano disporre di luoghi di culto “come il diritto alla libertà religiosa impone ad ogni società“. ANSA  

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Musulmani in corteo per la giornata dell’Ashura

Come hanno fatto in milioni in tutto il mondo, ieri pomeriggio, alcune centinaia di musulmani hanno sfilato per celebrare la giornata dell’Ashura, la principale ricorrenza del calendario religioso sciita, una delle più importanti ricorrenze del calendario islamico, in cui si commemora l’uccisione dell’imam Hussein nella battaglia di Karbala, in Iraq, nel 7° secolo dopo Cristo. Un evento che corso degli anni ha assunto un significato fortemente politico di contestazione contro il sunnismo, contro gli Stati Uniti e contro Israele. I partecipanti si sono radunati in piazza Duca D’Aosta, davanti alla Stazione Centrale, vestiti di nero, da lì corteo si è quindi mosso lungo via Vittor Pisani, con in testa alcune bandiere rosse e nere con scritte in arabo e in coda numerose donne e bambini. In mezzo anche uno striscione in italiano, con scritto “Giornata di Ashura, giornata di lutto e di dolore“. A vigilare sulla manifestazione la Polizia di Stato.  

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Monsignor Delpini dialoga con i musulmani

“Mi rivolgo a voi come fratelli e vi ringrazio per la testimonianza di fede che ci avete dato in questi giorni, con la vostra fedeltà al digiuno, alla preghiera, alla carità per i più poveri“. Inizia cosi’ il messaggio che l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha fatto pervenire alle comunità islamiche presenti nel territorio della Diocesi nell’imminenza della festa di Eid Al-Fitr, con cui si chiude il mese sacro di Ramadan. “Come afferma il documento di Abu Dhabi – prosegue -, è nel nome di Dio che Al-Azhar e la Chiesa cattolica dichiarano di adottare la cultura del dialogo come via, la collaborazione comune come condotta, la conoscenza reciproca come metodo e criterio. E nel nome di Dio e nell’esercizio della preghiera che tutti insieme esprimiamo il desiderio che si realizzi una pace universale di cui possano godere tutti gli uomini della terra“. “Il messaggio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, che allego al mio saluto, richiama le tre linee guida che Papa Francesco ha evidenziato per un proficuo dialogo tra persone di diverse religioni: il dovere dell’identità, il coraggio dell’alterità e la sincerità delle intenzioni. Continuiamo a lavorare insieme nel costruire relazioni pacifiche e fraterne, dando in questo modo testimonianza al Creatore Onnipotente al quale rendiamo culto, ottenendo come frutto l’armonia anche qui nella Milano sempre più società plurale“. “Dobbiamo lavorare per irrobustire quelle attitudini di incontro e di dialogo – spiega -, di ascolto reciproco e di rispetto, di collaborazione nel rispondere ai bisogni e nel cercare la pace, che già sono presenti ma rischiano di essere logorate dal clima di tensione e di non rispetto che la comunicazione, anche politica, in queste settimane ha seminato a piene mani”. ANSA  

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Rissa per decidere chi è più musulmano

E’ succeso ieri mattina quando, due immigrati si sono affrontati dandosele di santa ragione in mezzo alla strada, bloccando un tram e di conseguenza il  traffico in Porta Venezia. Per fermarli e riportare la calma sono dovute intervenire quattro volanti della Polizia. Motivo del contendere la frase “Tu non sei un vero musulmano” pronunciata da uno dei due nei confronti dell’altro. La lite, nata probabilmente per motivi di viabilità, ha visto l’uno tagliare la strada all’altro obbligandolo a fermarsi sulla corsia riservata ai tram, costringendo un mezzo ATM che stava sopraggiungendo a bloccarsi per non travolgere l’auto. A questo punto i conducenti sono scesi e uno dei due brandendo un corano ha apostrofato l’altro con la fatidica frase che ha fatto scoppiare il violento alterco. Gli agenti giunti sul posto hanno dovuto penare per fermarli, visto che uno dei due, un egiziano sulla trentina era in evidente stato di alterazione e pronunciava frasi senza senso rendendo necessario portarlo al vicino pronto soccorso del Fatebenefratelli, in codice verde. Il secondo invece, un nordafricano di quarant’anni, è stato trattenuto perché in Questura non è stato possibile stabilirne la nazionalità. Attualmente sono in corso le procedure di identificazione e di accertamento della regolarità dei permessi di soggiorno di entrambi gli immigrati, per scoprire perché due persone che probabilmente non potrebbero nemmeno essere nel nostro paese si aggirasseo in auto per la città.

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