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Nasce la consulta diocesana per i migranti

È stata celebrata ieri mattina in Duomo dall’arcivescovo Mario Delpini la Messa per la solennità di Pentecoste che è coincisa con la Festa delle genti e ha coinvolto i rappresentanti delle 25 comunità di migranti presenti in Diocesi. Al termine della Messa, come si legge in una nota della Diocesi, è stata annunciata la nascita della nuova Consulta diocesana dei migranti, che sarà composta da un presbitero e due laici per ciascuna delle sette Zone pastorali, dal responsabile e dalla segretaria dell’Ufficio per la pastorale dei migranti, da un rappresentante dei cappellani etnici e dalla moderatrice della consulta ‘Chiesa dalle genti’. I 14 rappresentanti laici individuati nelle varie zone pastorali per far parte della Consulta sono scelti – tra cittadini italiani e stranieri – in base alla loro sensibilità ed esperienza sui temi dell’immigrazione, dell’interculturalità e dell’integrazione, oltre che al loro effettivo inserimento nel tessuto pastorale ambrosiano. Le nomine saranno definite da una decreto firmato dall’Arcivescovo che sarà emanato nelle prossime settimane. “La Consulta ha il compito di aiutare la Diocesi a comprendere i modi diversi di vivere la fede e di celebrarla dei fedeli cattolici che abitano sul nostro territorio ma sono originari di altri contesti culturali – sottolinea don Alberto Vitali, responsabile dell’ufficio per la Pastorale dei Migranti della diocesi ambrosiana -. Le persone provenienti da altri Paesi che ne faranno parte interpreteranno il loro ruolo non come rappresentanti delle proprie comunità etniche, ma come fedeli ambrosiani parte integrante della Diocesi”. ANSA  

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Bambino nasce in un taxi di fronte alla clinica Mangiagalli

E’ una storia che sembrerebbe più natalizia che pasquale quella accaduta nella notte, quando un bambino è venuto alla luce in un taxi di fronte alla clinica Mangiagalli. “Parlare del miracolo della vita che si ripete, specialmente in questi giorni, può sembrare eccessivo ma è quello che è realmente successo questa mattina o, meglio, questa notte appena trascorsa, tra le 2:30 e le 2:40” dice Stefano Salzani, responsabile commerciale di Taxiblu 02.4040, raccontando che “uno dei nostri operatori ha risposto ad una chiamata proveniente dal quartiere Ortica di Milano dove ha preso la corsa di una coppia, marito e moglie incinta diretti verso l’ospedale Macedonio Melloni. I tempi per arrivare sono stati brevissimi dato anche l’orario e il fatto che ovviamente in questi giorni non c’è in giro nessuno se non le Forze dell’Ordine e i tanti tassisti appunto in attesa di una chiamata”. Una volta arrivati davanti all’ ospedale però “per la donna era arrivato evidentemente il momento di partorire ed essendo impossibilitata a quel punto dal muoversi dal Taxi sono accorsi i medici e gli infermieri dell’ospedale che in sicurezza le hanno permesso di mettere alla luce questa nuova vita all’ interno del Taxi stesso”. Il tassista che ha assistito al parto questa mattina è passato in ospedale per accertarsi delle condizioni della donna e del bambino, un bel maschietto, che sta bene. “Una bella storia di nascita e di vita, che nel periodo difficile che tutti viviamo da più di un anno a questa parte – conclude Salzani – credo faccia bene al cuore e al morale”. ANSA

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Nasce il Comitato per la ristrutturazione del Meazza

Sul futuro dello stadio Meazza nel quartiere di San Siro, che le squadre di Inter e Milan, vorrebbero fosse abbattuto per far posto a una nuova e più moderna struttura, fanno squadra i cittadini della zona, che hanno dato vita al Comitato di coordinamento San Siro, favorevole alla ristrutturazione del vecchio stadio e alla riqualificazione dell’area secondo i criteri ispirati da Fridays for Future, contrari a nuove cementificazioni e consumo di suolo, per una mobilità che non ingeneri traffico e inquinamento. Il Comitato di Coordinamento San Siro è “apartitico – si legge in una nota – e si propone di raccogliere tutti i cittadini, associazioni, gruppi che vedono nella ristrutturazione dello stadio Meazza un’alternativa possibile e più vicina all’identità del quartiere e ai diritti dei cittadini. Certamente l’area intorno al Meazza va rivista e ristrutturata. Ma siamo convinti – scrivono – che la strada giusta non sia necessariamente quella costruire un nuovo stadio, cementificare ancora, creare nuovi centri commerciali e grattacieli. Siamo per il si a spazi dedicati ai giovani, allo sport, al verde comune, alla conservazione dell’identità del quartiere“. ‘Si’convinto del Comitato San Siro alla tutela di tutta l’area ovest di Milano – non solo quella vicina allo stadio – che comprende Monte Stella, l’Ippodromo, ex-Trotto, Parco di Tenno, Parco delle Cave, ex-piazza d’Armi – un comprensorio che è un polmone verde per la città e che va preservato“. E si’ “all’attenzione per i risvolti finanziari di tutto il progetto“. Da parte del Comitato anche alcune perplessità e domande circa il futuro dell’area: “quando i fondi, proprietari oggi delle due squadre usciranno dall’investimento nel giro di 3-5 anni, che cosa sara’ dei lavori in corso? Non lasceranno i cantieri aperti per anni? Quali sono i veri interessi finanziari oltre allo stadio? Che cosa succederà all’investimento ex-trotto una volta abbattuto il Meazza? E all’Ippodromo? Quali sono i veri partner finanziari? Quali speculazioni finanziarie ci sono?“. “Vogliamo fare tutto il possibile per conservare l’identità del quartiere ippico/sportivo/residenziale” ha detto Gabriella Bruschi presidente del Comitato coordinamento San Siro. “In questa direzione va – in prima istanza – la nostra indagine per appurare se è vero che non si possa ristrutturare il Meazza. Detto ciò è chiaro che la zona va riqualificata ma non nel senso di una nuova cementificazione, ma della tutela del suolo, del verde, dei criteri ecologici e dei diritti dei cittadini“.  

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