No Vax

I No Vax cattolici scrivono alla CEI per contestare la lotta alla pandemia

I No Vax cattolici scrivono alla CEI per contestare la lotta alla pandemia. A dare la notizia sono proprio loro che hanno scritto all’Osservatore Meneghino per illustrare quanto emerso durante il seminario tenutosi il 9 settembre a Milano dal titolo:  pandemia- Nuove e decisive conoscenze scientifiche richiedono un cambio di rotta. Come hanno affermato i portavoce dei no vax cattolici, I No Vax cattolici scrivono alla CEI per contestare la lotta alla pandemia: un gruppo di preti, religiosi e religiose di tutta Italia ha reso pubblica la lettera inviata lo scorso 13 agosto a sua eminenza Card. Matteo Zuppi, Presidente della CEI, e a diversi Vescovi. La missiva è stata letta da don Emanuele Personeni. Nel documento si chiede un incontro e un confronto su come è stata affrontata la pandemia, in particolare riguardo ” la chiusura delle chiese, la sospensione dell’Eucaristia, la negazione del sacramento agli infermi, l’impossibilità di accompagnare i propri cari alla morte…”. Ecco il testo completo. A sua Eminenza, Card. Matteo Maria Zuppi A sua Eccellenza, Vescovo Siamo un gruppo di presbiteri, religiosi e religiose provenienti da svariate Diocesi italiane che a seguito di due anni e mezzo di provvedimenti governativi di dubbio fondamento scientifico, relativamente all’emergenza Covid-19, con gravi conseguenze sociali e familiari, hanno sentito il bisogno, in stile sinodale, di incontrarsi, ascoltare la voce dello Spirito e discernere le vie migliori per provvedere al bene dell’uomo in questo tempo difficile. La condivisione ci ha messi di fronte a un’evidenza lampante: ogni persona, ciascuna col proprio fardello di ferite, attese e valori, ha bisogno di essere ascoltata e riconosciuta. Il fatto è che il clima di paura ha persuaso i più che l’attenzione alle singole persone fosse un lusso che non ci si poteva permettere; che si sarebbero risolti più rapidamente i problemi se ci si fosse chiusi in casa e che la sanità sarebbe stata più efficiente se fosse diventata indifferente alle attese e ai bisogni di ciascuno. Non si è voluto considerare che l’umanità è un bene che si nutre di verità e legami di fiducia e che la menzogna e l’abbandono uccidono più del virus; si vuole continuare ad ignorare, inoltre, che l’applicazione cieca di protocolli impersonali e coercitivi finisce da un lato per danneggiare la salute delle persone e, dall’altro, per spersonalizzare i rapporti al punto da inibire il senso naturale del rispetto reciproco. Il prezzo di questa ingiustizia è l’immane sofferenza di molta gente. Pensiamo alle persone che hanno accettato di vaccinarsi perché non più in grado di reggere il peso dei ricatti affettivi e delle minacce, il giudizio tranciante dei colleghi, delle autorità sanitarie, quello sarcastico dei personaggi televisivi, quello inappellabile dei capi delle Istituzioni. Pensiamo a chi ha rifiutato l’inoculazione, bambino, giovane, adulto o anziano che fosse, ed è stato escluso dalla vita sociale, scolastica, sportiva, parentale; a chi è stato sospeso dal lavoro, privato dello stipendio, marchiato pubblicamente come untore. Pensiamo ai medici che hanno preferito curare invece che stare a guardare e, perciò, sono stati sospesi e radiati dall’Ordine. Pensiamo agli insegnanti espulsi dalla scuola perché hanno difeso il senso critico, la verità scientifica, la libertà di cura. Pensiamo a chi, avendo riportato effetti collaterali da inoculazione, si vede ora respinto e deriso dalle Istituzioni in cui aveva creduto. Pensiamo anche al senso di colpa che perseguita alcuni tra coloro che hanno preso parte attiva all’esecuzione di questo programma: tutti costoro hanno bisogno di ascolto, non di condanne né di ammirazione. La divisione sociale ottenuta mediante l’utilizzo combinato di propaganda e punizioni esemplari ha spezzato legami che si sarebbero detti incrollabili, financo quelli ecclesiali. Lo diciamo per incoraggiare la nostra Chiesa a mettersi in ascolto di tutti e di ciascuno. Da cristiani dobbiamo tendere l’orecchio a quei credenti che non hanno capito la chiusura delle chiese, la sospensione dell’Eucaristia, la negazione del sacramento agli infermi, l’impossibilità di accompagnare i propri cari alla morte. Quali stringenti ragioni sanitarie possono aver giustificato tanta disumanità? La Chiesa, forse, pensa di avere spento le perplessità di molti affermando la liceità dei vaccini contenenti linee cellulari provenienti da aborti; ma non è così. Il suo pronunciamento le ha addirittura accresciute e ha lasciato le persone più sole ancora. Chi le ascolterà adesso? Chi ascolterà i cristiani che si sono visti messi fuori dalla comunità perché privi del super green pass? La libertà evangelica sta a fondamento dell’autonomia di giudizio e di azione della Chiesa e la affranca da qualsivoglia dipendenza dai sistemi politico/ideologici con cui essa entra in contatto. In virtù di questa libertà auspichiamo che la Chiesa attivi con urgenza, oltre ad una vicinanza attiva nei confronti delle persone discriminate, anche tempi e spazi di incontro, narrazione e ascolto-non-giudicante della sofferenza e della rabbia diffuse, in obbedienza a Gesù Morto e Risorto che ha vinto tutte le paure e tutte le morti. Crediamo sia il primo passo da compiere verso un pieno e sincero mea culpa. Molte persone, anche lontane dalla fede, bussano alle porte delle nostre parrocchie sperando di trovare l’accoglienza e la carità degli ospedali da campo. Vorremo farle aspettare ancora? Non sappiamo quali decisioni prenderanno le autorità politiche e sanitarie nei mesi a venire. Sappiamo invece cosa continueremo a fare noi: auspicare un reale dibattito scientifico, difendere le persone violate nei loro diritti fondamentali e metterci in ascolto di ciascuno. Chiediamo in spirito di fraternità a Lei, Eminenza, un incontro per condividere la preoccupazione che abita nei nostri cuori e ascoltarci reciprocamente.

I No Vax cattolici scrivono alla CEI per contestare la lotta alla pandemia Leggi tutto »

Facebook può cancellare i post e i profili no vax

Facebook può cancellare i post e i profili no vax. La decisione non è del colosso di Mark Zuckerberg, ma di un tribunale lombardo. Il tribunale di Varese infatti ha stabilito con l’ordinanza 1181 che cancellare i post e sospendere i profili No Vax non rappresenta una violazione della libertà di pensiero. Il caso specifico su cui si è espresso la corte riguardava una donna che aveva pubblicato un video di una parlamentare che definiva i vaccini come iniezioni letali. La donna a questo punto si è rivolta al tribunale sostenendo che il contratto firmato con Facebook contenesse clausole che ledevano la sua libertà di espressione che sarebbe garantita dall’articolo 21 della Costituzione. Perché per chi si fosse distratto bisogna ricordare che ogni piattaforma online ci fa firmare un contratto, solo che noi di solito non lo leggiamo perché non abbiamo voglia e tempo di sentirci stupidi mentre leggiamo testi di cui capiamo poco. E così, come doveroso, il tribunale ha preso in mano il caso. Solo che la signora ha avuto la peggio, visto che secondo il giudice il contratto con Facebook rispetta in pieno la legge che a sua volta prevede delle limitazioni alla libertà di espressione. Il rischio per la salute pubblica è infatti un tema ancora molto serio nonostante sia di fatto ignorato dall’agenda politica: la scorsa settimana anche il Sole24Ore ha sottolineato come la questione sanitaria sia improvvisamente scomparsa dall’agenda politica nonostante il mancato completamento delle riforme annunciate e una pandemia che fa sentire i suoi effetti, oltre che le nuove arrivate come il vaiolo delle scimmie. Per adesso però la Lombardia si conferma patria dei diritti, pure quelli che limitano alcune libertà o presunte tali, e nei suoi tribunali si è stabilito un principio che riteniamo una vittoria: Facebook può cancellare i post e i profili no vax.

Facebook può cancellare i post e i profili no vax Leggi tutto »

In Duomo Milano centinaia No vax senza mascherina

Qualche centinaio di persone, per la maggior parte senza mascherina, si sono radunate nel pomeriggio in piazza Duomo a Milano per la manifestazione No Vax ‘Le bocche della verità’ organizzata dall’associazione Genesi. Sul piccolo palco allestito dall’associazione, ha preso la parola anche Mariano Amici, medico laziale da tempo impegnato nella campagna No Vax che ha invitato tutti “a non andare a giocare alla roulette russa” con vaccini che “non hanno nessuna efficacia e nessuna garanzia”. “Ho un fine ben preciso – ha aggiunto – cioè spazzare via tutti questi ladri che ci stanno governando, gente che non è degna di rappresentarci”. ANSA

In Duomo Milano centinaia No vax senza mascherina Leggi tutto »

Perquisito No Vax per violazione del DCPM e istigazione alla disobbedienza

Nella serata del 28 febbraio personale della DIGOS di Milano e del Compartimento di Polizia Postale della Liguria, unitamente alla Digos di Massa Carrara ha dato esecuzione ad un decreto di perquisizione personale e locale a carico del massese F.N. (nato nel 1970) emesso dal Dr. Alberto Nobili, coordinatore della Sezione Distrettuale Antiterrorismo di Milano. L’iniziativa giudiziaria si è resa necessaria a seguito di una serie di azioni di protesta poste in essere dal massese in occasione di una manifestazione No Vax, svoltasi lo scorso 20 febbraio a Milano per conto del movimento Reopen Italia, venendo indagato per i seguenti reati: istigazione a delinquere (414 c.p.) istigazione a disobbedire alle leggi (415 c.p.), offesa all’ onore e al prestigio del Presidente della Repubblica (278 c.p.),vilipendio della Repubblica (290 c.p.); propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa (604 bis c.p.) nonchè le violazioni di cui all’art 18 tulps contestate anche ad altri manifestanti. In particolare il predetto in più occasioni ha invitato i partecipanti – adunatisi in piazza XXV Aprile alle 16.00 previa regolare preavviso per conto di Reopen Italia – a violare le prescrizioni notificate dalla Questura, non indossando i sistemi di protezione individuale e bruciando le mascherine in piazza; poco dopo una trentina di manifestanti si sono mossi senza mascherine verso corso Como dopo aver cercato di entrare nell’esercizio commerciali Eataly. Arrivati in piazza Gae Aulenti hanno continuato a lanciare slogan del seguente tenore: libertà libertà”, invitando i presenti in piazza a levarsi la mascherina. Durante tali azioni, diffuse in diretta via Facebook, ha istigato a compiere azioni eclatanti a Sanremo (IM) nel corso della manifestazione canora del Festival, minacciando “di far saltare il baroccio”, di caricare la polizia”, di fare un macello”, profferendo le seguenti frasi:” “Dal momento in cui ci mettiamo la mascherina perdiamo noi! Deve perdere lo Stato…. La mascherina non ce la si mette! …Fa vergogna lo Stato. Fa vergogna la Polizia…Il Covid è la più grande truffa della storia di tutti i tempi. E’ stato creato dal Nuovo Ordine Mondiale per distruggere l’economia di tutti i paesi…è il simbolo della sudditanza al potere economico… io sto con chi vuole cacciare quel porco di Mattarella e quel maiale di Draghi”. Successivamente ha manifestato l’intenzione di compiere in questo capoluogo un’ulteriore iniziativa, prevista per il 28 febbraio, pubblicizzata sui profili social con un posto di chiara matrice antisemita.” Milano domenica 28 piazza XXV APRILE ORE 15 GRAN FALO’ DELLE MASCHERINE”. POSIZIONEREMO UN’ARA E BRUCEREMO LE MASCHERE…IL SIMBOLODEL POTERE SIONISTA E MASSONICO DEL NUOVO ORDINE MONDIALE, DI TUTTI I PARTITI ITALIANI E DEL GRUPPO BILDENBERG-DRAGHI. “ l’iniziativa, preavvisata, è stata poi revocata anche alla luce dell’avvenuta notifica a quattro manifestanti, tra cui F.N.  del foglio di Via obbligatorio dal comune di Milano. Durante l’attività sono stati ispezionati e poi sequestrati a carico del soggetto tre dispositivi mobili e un personal computer, nonché i suoi tre profili Facebook usati per commettere i reati per cui si è proceduto (vedi infra) ;  Inoltre in casa del F.N. sono state rinvenute e sequestrate fiale di materiale anabolizzante venendo indagato anche per il reato di ricettazione. L’attento monitoraggio della rete, in corso da giorni da parte del Compartimento della Polizia Postale della Liguria, al fine di prevenire e scongiurare eventuali turbative del sereno svolgimento della kermesse canora, che apre i battenti, nella giornata di domani, dal palco del teatro Ariston di Sanremo, ha consentito, altresì, di congelare gli account utilizzati da N.F.  per istigare ad azioni violente con la finalità di boicottare il festival. Il prezioso risultato è stato ottenuto grazie al sofisticato dispositivo di protezione cibernetica posto in essere, come ormai da anni, dalla polizia postale e delle comunicazioni, attraverso l’approntamento di un dedicato servizio di monitoraggio ed analisi in tempo reale delle minacce, messo in campo h24 dagli specialisti della polizia in collaborazione con i servizi di sicurezza tecnologica dell’importante manifestazione nazionale, finalizzato ad instaurare un flusso di information-sharing costante tra il CNAIPIC, la dipendente articolazione territoriale e l’infrastruttura critica informatizzata destinataria del servizio di protezione. La manifestazione, quest’anno al centro di polemiche per la concomitanza con l’emergenza Coronavirus, ha richiesto una meticolosa attività di osservazione da parte degli investigatori, per scongiurare che, frange di disturbatori possano infiltrarsi anche fra i manifestanti autorizzati, con il solo obiettivo di arrecare disordini. Con le sue dirette, in particolare F, invitava i suoi follower a seguirlo nelle sue imprese al grido di “andiamo a spargere il virus” chiaramente alludendo al fatto che le manifestazioni di protesta, da lui inscenate, sarebbero state fatte senza alcun rispetto per le normative anticovid.

Perquisito No Vax per violazione del DCPM e istigazione alla disobbedienza Leggi tutto »