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Indagate due occupanti abusive

Lunedì mattina gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura hanno indagato in stato di libertà una cittadina italiana di 24 anni per invasione di edificio in via Gola. I poliziotti sono intervenuti dopo la segnalazione fatta da parte di personale ALER e hanno trovato la donna che, insieme al figlio minore, ha rifiutato di abbandonare l’alloggio. Lunedì sera, invece, i poliziotti delle volanti del Commissariato Mecenate hanno indagato per invasione di edificio in via dei Cinquecento una donna rumena di 26 anni che si trovava, con il proprio bambino, all’interno dell’appartamento occupato illecitamente.

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Gli occupanti abusivi del Liceo Omero vendono frutta e verdura

“Il giorno dell’Immacolata il centro sociale Rimake che occupa abusivamente l’ex liceo Omero di via del Volga ha organizzato un mercatino agricolo abusivo, con tanto di striscione sulla cancellata come se fosse tutto lecito. Durante la giornata ci saranno anche un pranzo solidale e un’assemblea per la gestione e la crescita del Rimake. Il Comune ha detto che parte della struttura deve essere demolita, mentre la restante parte e il giardino potrebbero essere affidati tramite bando per attività di utilità sociale. Oltre ad augurarmi che l’amministrazione metta dei paletti per impedire al Rimake di presentarsi al bando, ricordo alla sinistra che nel frattempo potrebbe portarsi avanti col loro sgomberando gli antagonisti e pure i rom abusivi che hanno preso possesso di un’ala dell’edificio”. Così Silvia Sardone, consigliere comunale ed europarlamentare della Lega. “Il mercatino agricolo ha ottenuto le autorizzazioni del caso? Rispetta le norme previste per la somministrazione di alimenti? È tutto in regola dal punto di vista igienico-sanitario? Così a occhio e croce, conoscendo le abitudini dei centri sociali, direi che è tutto abusivo, ma sarei felice se Palazzo Marino mi smentisse. Invece – chiude Sardone – temo che si tratti della solita politica della sinistra dei due pesi e delle due misure: commercianti regolari vessati e multati per la misura dei tavolini, antagonisti liberi di incassare in nero calpestando la legge”. Sulla questione interviene anche Andrea Pellegrini, consigliere della Lega nel Municipio 9: “La vicenda Rimake sta diventando sempre più assurda. Il Comune di Milano non fa nulla per contrastare l’abusivismo e il degrado, nonostante le mie continue sollecitazioni. Le attività del centro sociale vengono rivendicate alla luce del sole, eppure non abbiamo mai visto nessuno eseguire i controlli del caso per arrivare poi all’unica soluzione possibile, ovvero lo sgombero. Continueremo a monitorare l’evolversi della situazione, perché Bruzzano non merita di avere un buco nero del genere nel quartiere”.  

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Sgomberati i Pirati Riot dall’immobile occupato in via Cozzi

Le Forze Dell’Ordine hanno sgomberato lo stabile di in via Cozzi 1 occupato abusivamente in via Cozzi 1 dal collettivo Pirati Riot. L’immobile, composto da 4 appartamenti al primo piano, 3 al secondo e un piano terra/seminterrato che era stato adibito adibito a sala ricreativa. Dopo avere censito gli occupanti abusivi, le Forze dell’Ordine hanno provveduto al loro allontanamento: si tratta di 14 persone, 9 uomini e 5 donne, di cui 6 residenti fuori provincia. Il servizio è stato predisposto dal Questore allo scopo di tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica con un dispositivo che ha visto l’impiego di agenti della DIGOS, del Reparto Mobile della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia Locale e di personale dell’ATM. L’intervento è iniziato alle ore 7.00 e si è sviluppato sui tre piani dello stabile, con l’accesso del personale di Polizia di Stato che si è dislocata ad ogni singolo piano: all’interno della corte, utilizzata dagli occupanti per feste e rave party con finalitàdi autogestione, sono stati rinvenuti un fugone, una roulotte e tre automobili. Gli stessi occupanti, dopo che due di loro sono saliti per pochi minuti sul tetto, stanno provvedendo a lasciare lo stabile portando con sè i loro 5 cani e il materiale presente, liberando la struttura occupata da fine 2016 per la quale la società immobiliare proprietaria aveva sporto denuncia e i cittadini di zona avevano presentato degli esposti.  

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Lume, assolti gli occupanti, scontro Mazzali – De Chirico

I due attivisti del collettivo LUME sotto processo per l’occupazione, nel novembre 2017, dell’ex magazzino del verde pubblico in viale Vittorio Veneto sono stati assolti. Secondo il gip dell’ottava sezione del Tribunale “la condotta non ha rilevanza penale in quanto ha avuto scopo dimostrativo con la finalità di stimolare gli enti pubblici a una più proficua utilizzazione degli spazi per finalità connesse con il godimento della collettività e della cittadinanza“. “Davanti a queste parole di assoluzione rimango sbalordito, – commenta Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia – ancor di più nel leggere il comunicato del LUME che sbeffeggia l’amministrazione comunale “amica”. Infatti, come se non bastasse la ben nota amicizia tra il lupetto (ex-boyscout) Tommaso Proverbio e la vicesindaco Scavuzzo, apprendiamo che tra il pool di avvocati difensori compare l’avvocato Guido Guella, agli onori della ribalta per aver difeso in vari processi una serie di antagonisti, e ben più preoccupante l’avvocato Mirko Mazzali, già consigliere comunale oggi consigliere del Municipio 1 e delegato dal sindaco Sala alle periferie“. “Nessuno critica il lavoro di penalista, – precisa De Chirico – ma è gravissimo che Mazzali difenda degli imputati in un processo contro l’amministrazione che rappresenta. Un palese conflitto d’interessi per cui auspico – conclude – che Sala prenda dei provvedimenti immediati e rimuova Mirko Mazzali, avvocato anche del Leonkavallo, da un così importante incarico“. La precisazione di De Chirico, non deve essere stata sufficiente per Mirko Mazzali, delegato del sindaco alle Periferie che, dopo poco gli risponde, “La questione posta dal Consigliere De Chirico è molto semplice. L’avvocato difende tecnicamente gli imputati da un reato , non difende le idee degli imputati” richiamandolo ai suoi valori,  “Un liberale come ritiene di essere De Chirico dovrebbe essere d’accordo“. “Peraltro negli anni ho difeso imputati di Forza Italia e anche di altri partiti senza che ovviamente ne abbia approvato gli eventuali motivi del reato. – continua Mazzali – De Chirico incorre nell’errore di confondere l’avvocato con gli imputati, non sarà il primo non sarà l’ultimo. Peraltro nel caso in oggetto gli imputati sono anche stati ritenuti innocenti e il Comune non era parte civile” conclude.

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Nove a processo per avere occupato case Aler

Un centinaio di persone, tra cui molti studenti di legge dell’università Statale, hnno preso parte questa mattina all’udienza del processo a carico di nove giovani finiti agli arresti domiciliari nel dicembre scorso con l’accusa di avere occupato case di proprietà pubblica e di avere messo in piedi un’associazione per delinquere finalizzata alla gestione illecita degli appartamenti popolari. L’udienza, davanti alla quarta sezione penale, durata circa un’ora, è però slittata al prossimo 11 luglio perché non sono stati depositati, fra gli atti del processo, i brogliacci contenenti le trascrizioni delle intercettazioni effettuate dai carabinieri che hanno condotto l’indagine, coordinata dal pm Piero Basilone e dal collega e capo del pool antiterrorismo Alberto Nobili. Nella prossima udienza, in cui è programmata la richiesta di ammissione delle prove, gli avvocati Mauro Straini e Eugenio Losco, legali degli imputati che fanno tutti parte del ‘Comitato abitanti Giambellino Lorenteggio‘, chiederanno formalmente al giudice di fare un sopralluogo nella zona, perché vedano di persona in quali condizioni siano appartamenti al centro delle contestazioni dei magistrati. Richiesta che era gia’ stata annunciata, dopo la scorsa udienza, dagli stessi giovani finiti alla sbarra: “Dall’inchiesta sembrava che le case occupate fossero pronte per essere assegnate a qualcuno – avevano detto – mentre, al contrario, sono state abbandonate da anni e le stesse abitazioni di cui si parlava nell’inchiesta sono ancora la, con delle lamiere e in alcune di queste c’è anche l’amianto“. I nove ragazzi sono finiti a processo con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata all’occupazione abusiva di immobili di proprietà pubblica e alla resistenza a pubblico ufficiale per una presunta gestione illecita di case popolari. Stando all’indagine, la presunta associazione per delinquere che non agiva per fini di lucro, avrebbe avuto “uno scopo comune: una propagandata giustizia sociale a tutela del diritto alla casa, volta a creare una soluzione all’emergenza abitativa, parallela e contrapposta a quella offerta dalle istituzioni“. Aler, l’azienda lombarda per l’edilizia residenziale proprietaria degli immobili al centro dell’inchiesta, si e’ costituita parte civile nel processo. ANSA  

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