occupazioni

Via Rilke. Lega: in case MM spaccio, topi, occupazioni, furti e infiltrazioni d’acqua

“127 alloggi dei quali 27 sfitti, il 30% occupati abusivamente e acqua che sgorga dal tetto negli appartamenti; ecco la situazione da Terzo mondo nelle case popolari di Via Rilke, in Municipio 4”, denunciano il Consigliere Comunale Samuele Piscina e il Consigliere del Municipio 4 Davide Ferrari Bardile, entrambi della Lega. “Furti costanti, consumo di droga, topi che indisturbati rovistano nelle parti comuni lasciate allo sbando, carcasse di animali abbandonate nelle scale, cancelli spalancati e divelti, infiltrazioni di acqua nella quasi totalità degli alloggi agli ultimi piani tali da dover usare i secchi per raccoglierla e muffa che la fa da padrona ovunque – elencano, per poi accusare – Qui il Comune è totalmente assente e non garantisce alcun intervento risolutivo. É assolutamente inaccettabile che l’Assessore Maran lasci i cittadini in questa situazione”. “Chiediamo a Maran e alla sua maggioranza di sinistra di intervenire immediatamente per rimuovere tutti gli elementi ostativi alla civile convivenza nelle case popolari, in una grande città europea come Milano merita di essere. Invitiamo l’Assessore e il Sindaco a farsi un giro in Via Rilke – concludono Piscina e Bardile – come avvenuto stamane grazie alla commissione che abbiamo fatto convocare, così che possano rendersi conto di come stiano malgestendo la città!”. 

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Maxi operazione anti occupazioni abusive nel quartiere Calvairate

Maxi operazione anti occupazioni abusive nel quartiere Calvairate. A dare l’annuncio sui social il Comitato di quartiere: “Questa mattina, l’Arma dei Carabinieri e Aler sono impegnati nello sgombero di diversi alloggi occupati abusivamente durante il lockdown. Questo é il primo importante passo verso il ripristino della legalità, ringraziamo le Forze dell’Ordine e i lavoratori Aler. Come abbiamo sempre detto, noi non molliamo e non molleremo finché il quartiere non sarà più vivibile e tranquillo in ogni suo angolo”. Immediate le reazioni politiche: Questa mattina una vasta operazione dei Carabinieri ha portato arresti e sgomberi di alloggi occupati abusivamente da rom, autori di numerosi reati, nel quartiere Calvairate. Da tempo residenti, custodi, comitati di quartiere denunciano un notevole aumento di occupazioni abusive, situazioni di degrado e illegalità nei caseggiati di case popolari e nelle aree verdi del quartiere. Pochi giorni fa c’è stato un sit in dei residenti per chiedere maggior impegno da parte delle Istituzioni. “Ringrazio i residenti che non si sono mai arresi e continuano a denunciare episodi di illegalità e degrado, nonostante minacce ed intimidazioni, ringrazio l’Arma dei Carabinieri e il personale Aler per il costante impegno sul territorio e per l’ottimo lavoro di questa mattina; avanti con la lotta per un quartiere migliore e più vivibile!” commenta Rocca Francesco (FdI), Presidente della Commissione Sicurezza del Municipio 4.“Oggi abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione che mettendo in campo le sinergie delle istituzioni, delle forze dell’ordine e dei cittadini virtuosi si ottengono eccellenti risultati nella lotta alla illegalità, alla criminalità ed al degrado diffuso. L’operazione dei Carabinieri di questa mattina ne è un esempio ed è il frutto anche del lavoro del Municipio che in questi mesi ha attenzionato alle forze dell’ordine ed al questore la situazione che si stava delineando nel quartiere sollecitando interventi risolutivi.” Commenta Elisabetta Carattoni (FI) Assessore all Sicurezza del Municipio 4.  

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Il Coronavirus non ferma le occupazioni nelle case popolari

Il Coronavirus non ferma le occupazioni nelle case popolari. “L’emergenza legata all’epidemia di Covid-19 sta (giustamente) fermando la città, ma purtroppo alcuni fenomeni criminali non sembrano arrestarsi e per chi li commette sembrano non esistere limitazioni di spostamento o quarantene di sorta. In questi giorni, infatti, stiamo ricevendo numerose segnalazioni di occupazioni alloggi nelle case popolari del nostro territorio. Una situazione che ci preoccupa e per la quale abbiamo già allertato la Prefettura”. Lo fa sapere il Presidente del Municipio 4 di Milano Paolo Guido Bassi. Solo nell’ultima settimana, fa sapere l’esponente della Lega, grazie al lavoro del mio assessore alla Sicurezza Elisabetta Carattoni e del mio presidente della Commissione sicurezza Francesco Rocca, abbiamo censito casi di questo tipo nel quartiere Molise Calvairate, segnatamente in via degli Etruschi 4 scala B piano terra; via degli Etruschi 5, scala A primo piano; via degli Etruschi 2, scala A, quarto piano; viale Molise 5, scala E quarto piano. E nelle Case Bianche del quartiere Salomone ai civici interni 28, 38, 50 e 52. Ringraziamo Aler per il veloce e puntuale riscontro alle segnalazioni, nonché per l’intervento, spesso celere, anche se non risolutivo, perché spesso gli occupanti abusivi utilizzano l’escamotage di portare con loro donne incinte o minori e in simili casi è necessaria la presenza dei Servizi Sociali, che però pare non possano mandare operatori a causa dell’emergenza Coronavirus”. Non solo, proseguono Bassi, Carattoni e Rocca: “Da quanto abbiamo appreso, sembra che agli occupanti abusi non venga neppure contestata la fattispecie di reato ex art. 650 c.p., come, invece, accade ai cittadini che in questi giorni non rispettano le disposizioni relative ai divieti di spostamento. Questo stato di cose, se confermato, da un lato rischia di rafforzare nei soggetti dediti all’illegalità il senso di impunità e dall’altro potrebbe aumentare il rischio di contagio”. Pur consapevoli della grave situazione emergenziale in cui versano oggi la Lombardia e Milano, concludono gli esponenti del Municipio 4, “chiediamo di riprendere al più presto gli sgomberi degli alloggi occupati abusivamente sul nostro territorio e di rafforzare i controlli nei cortili e nelle cantine (anch’esse sovente oggetto di occupazioni) dei caseggiati del quartiere Molise-Calvairate, Salomone, Mazzini”.

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Bolognini (Lega): calano le occupazioni. De Chirico (FI): Sala e Salvini potevano aiutare a fare meglio

“Se dal 2012 al 2018 le occupazioni abusive sono sempre aumentate, ora qualcosa sta cambiando. Siamo infatti passati da 4.500 a circa 4.000. Cio’ significa che gli interventi sociali e di rigenerazione urbana che abbiamo messo in campo stanno funzionando“. Lo ha dichiarato l’assessore lombardo alle Politiche sociali e abitative Stefano Bolognini cnel corso del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza presieduto dal ministro Luciana Lamorgese. L’assessore ha anche ricordato come tra Palazzo Marino e Palazzo Lombardia si stia andando nella stessa direzione: “Da aprile 2018 – ha spiegato- Aler, solo a Milano, ha recuperato circa 2.000 alloggi sfitti e lo stesso ha fatto il Comune di Milano. Quando ci sono queste forme di collaborazione, le stesse che ci hanno permesso di raggiungere risultati importante anche a Rogoredo, i risultati arrivano” ha detto Bolognini citando i successi ottenuti in contesti piuttosto complicati come via Fulvio Testi, via Manzano, via Bolla, e via Vincenzo da Seregno. “Le persone che abitano in questi quartieri popolari vogliono sentire la presenza dello Stato per riappropriarsi della propria città. E anche in queste zone abbiamo fatto grossissimi passi avanti” ha proseguito riferendosi alla situazione dei quartieri popolari milanesi, lodando inoltre l’importante lavoro della Guardia di finanza. “Aler vanta 300 milioni di euro di crediti di morosità consolidata colpevole e incolpevole“, ammette l’assessore, e in questo quadro “l’accertamento dei dati dei patrimoni è fondamentale per procedere con il recupero dei crediti e per aiutare chi veramente ha bisogno e ha diritto e – concludendo – procedere allo sgombero di chi non ha titolo“. Parzialmente in disaccordo con Bolognini Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia che, se da un lato definisce “un’ottima notizia” il calo delle occupazioni, dall’altro sottolinea, “i problemi in molti quartieri periferici rimangono numerosi e per i milanesi perbene diventa sempre più difficile convivere con degrado e soprusi“. De Chirico indica le responsabilità nel “Sindaco Sala”  per non avere dato seguito  all’ordine del giorno dell’azzurro approvato dal Consiglio, che proponeva di “realizzare un Albergo sociale in una struttura di proprietà comunale” per “trovare una collocazione a chi aspetta l’assegnazione di un alloggio e che non occupa per non commettere un reato”. Il proposito era quellodi evitare che il Comune che “non sgombera le categorie fragili”, senza ricollocarle, sborsi denaro pubblico “per sistemarli in hotel o nei residence cittadini“. De Chirico si è inoltre detto rammaricato “per il fatto che nei due Decreti Sicurezza presentati dall’ex-ministro Salvini non vi sia alcuna traccia di un tema, il ripristino della legalità, così sentito dalle periferie milanesi per cui nella campagna elettorale del 2018 gli amici della Lega promisero d’intervenire in maniera risolutiva“. “Va rivisto il protocollo d’intesa per aumentare gli sgomberi – ha quindi suggerito – degli alloggi occupati e non limitarsi a ridurre il numero di quelli in flagranza – concludendo –  Ci toccherà aspettare il prossimo tour in periferia per sentire le consuete promesse che nessuno mai realizza?“.  

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Sostituto Procuratore: case occupate da persone di una certa aderenza politica

Dalle indagini coordinate dal sostituto procuratore presso il tribunale ordinario di Milano Alberto Nobili sulle occupazioni al Giambellino-Lorenteggio è emerso che lo scopo dell’azione criminosa dei 9 arresti domiciliari non era il lucro, ma la creazione di consenso per il controllo del territorio, nella fattispecie in una zona sensibile come quella della periferia Sud-Ovest della città. Con questo fine, le case erano assegnate a persone di “una certa aderenza e visione politica vicina al comitato“, ha spiegato il procuratore. “Agli occhi di molti residenti nelle abitazioni occupate questi erano dei sorta di Robin Hood – ha aggiunto Nobili nel corso della conferenza stampa presso il comando di via Moscova -, ma in realtà era un atteggiamento falso e ipocrita perché il loro obiettivo era chiaro: controllo del territorio e in qualche modo anche degli inquilini, anche al fine di ottenere aiuto in caso di verifiche delle forze dell’ordine“. Gli appartamenti venivano assegnati anche ad amici, conoscenti e anche a membri dello stesso comitato, che aveva strutture logistiche molto ben organizzate: c’erano gli addetti a scassinare gli appartamenti, chi attivava l’energia elettrica aggacciandosi abusivamente alle centraline, e anche una sorta di gruppo dedito alla resistenza contro le forze dell’ordine: durante una delle prime ispezioni negli appartamenti, una pattuglia di carabinieri stata accerchiata da 30 persone, minacciata e costretta ad abbandonare la zona. Chiamando il numero di telefono “sos emergenza sgomberi”, riportati su piccoli manifesti affissi nel quartiere, gli inquilini occupanti potevano assicurarsi il supporto necessario in caso di controlli degli ispettori dell’Aler, anche con azioni di forza, al fine di evitare lo sfratto. Le nove case sequestrate dall’autorità giudiziaria si trovano in via Giambellino, via degli Apuli e via Recoaro, e vi risiedevano famiglie, sia italiane che straniere, alcune con minori. Gli inquirenti spiegano che si è trattato di un’operazione complessa, con indagini durate oltre due anni e notevoli difficoltà nel monitorare e intercettare le attività del gruppo. “Il rischio è che azioni illegali come questa possano trovare via via un consenso sempre più ampio – conclude il procuratore Alberto Nobili – richiamando l’attenzione di quella sacca di antagonismo violento sempre più diffusa e pericolosa”.

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Gli autonomi del Lambretta occupano un immobile in viale Toscana

Gli autonomi del centro sociale Lambretta lo avevano annunciato qualche giorno fa con un post su Facebook: “In questi mesi di assemblee e voglia sempre crescente di rimettersi in gioco, il bisogno di riprenderesi uno spazio si è fatto sentire più forte che mai, e per questo abbiamo deciso di tornare, con l’occupazione di un nuovo spazio sociale” avevano scritto, manifestando l’intenzione di occupare nuovamente un immobile dopo essere stati sgomberati  da via Val Bogna il 31 luglio scorso. Leggendo quelle parole, Silvia Sardone, Consigliere Comunale e Regionale del gruppo misto, aveva immediatamente chiamato in causa la sinistra milanese, rea di assecondarli al punto di renderli “così arroganti da sbandierare ai quattro venti una nuova occupazione abusiva“, auspicando che se avessero messi in pratica le loro intenzioni “questi campioni delle occupazioni fossero immediatamente sgomberati e denunciati“. Oggi, secondo quanto riferito dal vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, Alessandro De Chirico, gli autonomi sarebbero passati dalle parole ai fatti. Il condizionale è d’obbligo, perché ancora manca una rivendicazione, ma i dubbi sugli autori dell’occupazione sono pochi. Infatti, racconta l’azzurro: “Nella notte è stato rotto il lucchetto del cancello di una fabbrica dismessa in viale Toscana e una carovana di camper ha preso possesso dell’immobile. Complice l’oscurità, inizialmente si pensava all’arrivo di rom, ma le immagini inviatemi questa mattina dai residenti del quartiere tolgono ogni dubbio. Ad occupare sono giovani di un centro sociale, probabilmente il Lambretta che in settimana avevano preannunciato il ritorno”. “Nonostante il preavviso – accusa De Chirico – l’amministrazione comunale continua a dormire sonni tranquilli e le chiamate dei cittadini alle Forze dell’Ordine per il momento non hanno sortito effetto”. “I milanesi sono stanchi di leggere sui giornali le dichiarazioni del sindaco di condanna all’illegalità e alle occupazioni – conclude – Sala passi dalle parole ai fatti. Prima che la festa (abusiva) abbia inizio”. Nel tardo pomeriggio è però arrivata la smentita da parte degli autonomi del Lambretta.

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