otello ruggeri

Ruggeri (FdI): “Nascite dimezzate negli ultimi due anni a Milano”

Ruggeri (FdI): “Nascite dimezzate negli ultimi due anni a Milano”. Il presidente del Circolo Almerigo Grilz Otello Ruggeri ha parlato in una nota in quella che potrebbe essere definito uno dei veri temi importanti ma di cui purtroppo non si parla molto, cioè quella delle nascite: Negli ultimi due anni a Milano le nascite sono più che dimezzate. Una delle priorità assolute della nuova amministrazione sarà fornire ai giovani le risorse e gli strumenti necessari per tornare a fare figli. Senza dimenticare quelli che li hanno già avuti e faticano a dargli una vita dignitosa. Soprattutto, senza pensare di poter risolvere il problema importando dall’estero gente che non si fa problemi a metterli al mondo anche se non può mantenerli.

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Ruggeri (FdI): “Il Comune smetta di chiedere ai cittadini di lavorare al posto suo”

Ruggeri (FdI): “Il Comune smetta di chiedere ai cittadini di lavorare al posto suo”. Il presidente del Circolo Almerigo Grilz Otello Ruggeri ha infatti contestato la lettura che Palazzo Marino ha dato tramite la stampa come una collaborazione tra cittadini e istituzioni. Una tendenza avviata dalla giunta Pisapia e proseguita con Sala. “Oggi Repubblica definisce “la Milano che si prende si cura di sé” gli 80 gli accordi di collaborazione tra Comune e gruppi di cittadini per gestire spazi pubblici, quando in realtà il titolo corretto sarebbe “Il Comune scarica sui milanesi i lavori per cui è pagato ma non riesce a fare da sé” – ha contestato Ruggeri – Colpa nostra comunque, se questa errata percezione di ciò che tocca fare ai cittadini e ciò che tocca alla Pubblica Amministrazione sta prendendo sempre più piede. Infatti, le prime associazioni che si occupavano di ripulire i muri dai “tag” furono fondate da esponenti di destra, che non si resero conto di fare il gioco della giunta Pisapia e poi di quella Sala nascondendone le mancanze con il loro lavoro. Il risultato è che ora sembra una cosa normale che i cittadini paghino le tasse per dei servizi che poi devono svolgere da se, anzi, Sala e compagni riescono addirittura a trasformarla in una concessione di cui prendersi il merito. Ecco, quello che vorrei per il futuro, è un’amministrazione che con i soldi dei milanesi faccia quello che le compete senza costringere i cittadini a fare i giardinieri gli imbianchini o gli spazzini in vece sua”.

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Pista abusiva sulla Ghisolfa, Ruggeri (FdI): “Da domani disegniamo parcheggi dove ci fa comodo”

Pista abusiva sulla Ghisolfa, Ruggeri (FdI): “Da domani disegniamo parcheggi dove ci fa comodo”. Il riferimento di Otello Ruggeri, presidente del circolo Almerigo Grilz di Fratelli d’Italia, è alla pista ciclabile abusiva disegnata da alcuni attivisti legati alla pagina Sai che puoi? che hanno spiegato così l’iniziativa: “Sai la ciclabile del ponte della #Ghisolfa? Quella chiesta con tante firme di cittadine e cittadini? Quella che doveva nascere tre anni fa grazie al #BilancioPartecipativo per evitare che chi va in bici debba sempre pregare per arrivare dall’altra parte? Quella che invece non c’è? Ecco, stamattina c’è. E no, non durerà a lungo. È una ciclabile popolare. La prendiamo come una richiesta a voce un po’ più alta: riuscirà a convincere il Comune a tracciarne finalmente una vera, quella prevista?”. Un’operazione dimostrativa dunque, portata avanti con il favore della notte che ha però scatenato la reazione del centrodestra che la contesta con una proposta con lo stesso approccio: “Sala e compagni, guardano con un misto di comprensione e simpatia a quelli che hanno tracciato una ciclabile abusiva sulla Ghisolfa. Mi raccomando, da domani tutti a disegnare parcheggi dove ci fa più comodo” ja scritto in una nota Ruggeri. Perché se anche le strade possono essere gestite in autonomia, tanto vale evitare le multe e portarsi dietro una bomboletta di spray colorato: così raggiunta la nostra destinazione potremo agevolmente dipingere intorno alla macchina le strisce blu o gialle necessarie a evitare sanzioni dagli eventuali vigili di passaggio. In fondo se si possono creare piste ciclabili sui ponti di periferia, perché non farlo anche in altri luoghi? Gli attivisti di Sai che puoi? Invece faranno bene a rassegnarsi: i loro referenti politici attuali pensano alle piste ciclabili solo nelle zone centrali della città. Le periferie le frequentano giusto prima della elezioni per parlare del pericolosissimo pericolo di una città governata dalla destra. Così i disegnatori abusivi li votano, per scoprire poi che i loro eletti si considerano molto meglio di chi li ha votati. Perché chi vive alla Ghisolfa per quelli come Giuseppe Sala è l’equivalente di un bambino nero con cui scattarsi una foto per i giornali progressisti.

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E se fosse Gallera l’uomo giusto?

E se fosse Gallera l’uomo giusto?. L’idea l’ha rilanciata Otello Ruggeri, presidente del Circolo Almerigo Grilz di Fratelli d’Italia: “Oggi, a dimostrazione del fatto che non ci siamo persi niente, Roberto Rasia Del Polo, sfodera tutto il suo acume politico proponendo la Candidatura di Matteo Salvini a Sindaco di Milano. Chiedendosi: “Chi nel centrodestra potrebbe dire di no a Salvini?”. Glieli elenco: prima di tutto io. Poi tutti gli altri elettori di centrodestra che ricordano il buon Matteo come un assenteista impenitente in Consiglio Comunale. Buona parte dell’elettorato centrista che, fra lui e Sala sceglierebbe il secondo o l’astensione. I leader degli altri partiti di centrodestra costretti a candidare dei civici altrove per assecondare il proposito di Salvini di farlo a Milano. Salvini stesso, conscio del fatto che la quasi sicura sconfitta cui andrebbe incontro sarebbe il preludio di un congresso che lo vedrebbe sostituito probabilmente da Giorgetti, o da altri che non vedono l’ora di fargli le scarpe. Qualche consenso potrebbe raccoglierlo fra Movimento 5 Stelle e PD (come dimostra l’immediato endorsement di quel volpone di Sala) con cui governa a Roma, ma dubito gli basterebbero per vincere. Insomma, l’idea di Rasia ci condannerebbe a una sonora e indignitosa sconfitta. Piuttosto, Salvini si svegli, la smetta di annunciare candidati che non arrivano mai, tolga il veto da Lupi, oppure prenda coscienza di non avere politici spendibili nel proprio partito e guardi a quelli altrui. Giulio Gallera ad esempio, uscito malconcio dalla gestione dell’epidemia, ma assolto su tutta la linea dalle strumentali accuse della sinistra. Lui si che in un paio di mesi potrebbe mettere in un angolo Sala e dargli la spallata definitiva. E non sarebbe l’unico”.

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Area C e sosta, Ruggeri (FdI): “Riattivazione decisione scriteriata”

Area C e sosta, Ruggeri (FdI): “Riattivazione decisione scriteriata”. Otello Ruggeri, presidente del Circolo Almerigo Grilz di Fratelli d’Italia, ha contestato la decisione del Comune di Milano di riattivare tutte le gabelle sul traffico: “Dal 9 giugno tornano Area B e la sosta a pagamento. Decisione scriteriata e incosciente che danneggerà sia la salute, sia le tasche dei milanesi”. Una decisione che il sindaco Giuseppe Sala ha giustificato con l’aumento del traffico causato dalla riaperture. Un segno di una tendenza a cui bisognerà abituarsi: insieme alle libertà dovremo riprenderci anche le limitazioni alla nostra libertà. Perché il lato oscuro delle riaperture è questo. Ritornare alle vecchie abitudini non vorrà dire solo poter di nuovo passeggiare in un parco sentendo il profumo dei fiori e dei prati, ma anche vedere i vigili che multano chi improvvisa una grigliata in un’area verde. E le tasse. Le dilazioni e tolleranze stanno per finire, perché il Comune sotto le ultime due giunte si è lanciato spesso in progetti oltre le proprie forze, come le metropolitane che dovevano essere pronte sei anni fa e non sono ancora aperte. E allora ecco che in un momento in cui “non è il momento di prendere ma di dare” come ha detto il premier Mario Draghi le casse del Comune sono vuote. E invece di trovare un modo per riempirle senza vessare una popolazione già stremata, il sindaco Sala ha pensato di ricominciare a riscuotere proprio le tasse sulla mobilità.

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Se questa è arte

Se questa è arte. Ci siamo interrogati molto su questa domanda, perché nell’epoca in cui c’è chi pretende di essere chiamato al plurale senza essere diventato re, tutto può essere. E ci siamo risposti di no. L’opera di Palombo ci ricorda proprio un noto personaggio/a/i riemerso su molte prime pagine perché sostiene che tutti devono dargli del voi in quanto non avrebbe deciso se essere uomo donna o una del “n” identità sessuali riconosciute oggi. In tempi normali gli avrebbero dato una carezza in testa e/o due pillole. Invece ecco le interviste, gli approfondimenti e la consueta formazione di schieramenti a favore e contrari dell’ultima idiozia partorita da un dibattito pubblico sempre più sterile. Quanto fosse morta l’intelligenza europea bisognava capirlo da una delle ultime tornate elettorali in Germania, una volta terra di alcuni dei più grandi pensatori europei come Hegel: pur di trovare qualcosa di cui parlare il direttore di un giornale propose il tema dell’incesto, perché sul resto dopo decenni di Merkel di fatto tutti erano abbastanza d’accordo su tutto. Insomma: La certificazione della morte celebrale europea, stretta nel paradosso di non aver più tabù o definizioni adatte alla realtà. Ecco allora che l’arte ha subito lo stesso processo, iniziando a definite arte persino una sedia appesa al soffitto e colorata di blu. Così mentre Canova cercava di suicidarsi nella tomba, qualunque sciocchezza diventava arte. E se questa è arte noi siamo contrari all’arte. Come siamo contrari a definire dibattito una qualunque parola esca di bocca alle persone. Altrimenti il rischio è arrivare al punto che il vero dibattito, la vera riscoperta del linguaggio, saranno le gare di rutti perché simbolo di una comunicazione più essenziale e legata alle nostre radici ancestrali. A quel punto tanto varrebbe tornare a vivere sugli alberi, cosa per altro attuata burocraticamente dall’Onorevole Lello Ciampolillo. Ma sono avanguardie. Probabilmente come Palumbo, di cui condividiamo il giudizio dato da Otello Ruggeri, presidente del circolo Almerigo Grilz:  “Alexsandro Palombo, autore di questa “opera d’arte”, che potete ammirare in piazza San Babila sostiene che: “per affrontare le disuguaglianze sociali e le disparità di genere bisogna passare anche dall’equità mestruale”. Secondo me invece si tratta di una minchiata. Volgarità gratuita visibile da tutti i bambini che passano, realizzata nascondendosi dietro al paravento di “disuguaglianze” che esistono solo nella testa di chi le paventa. Uno scempio che meriterebbe di essere cancellato immediatamente e che invece rimarrà dov’è grazie alla compiacenza della giunta Sala”.

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