Paragone

Paragone fa la campagna sulla guerra al green pass

Paragone fa la campagna sulla guerra al green pass. Mentre c’è chi lo fa sul cinema o chi con altri sistemi, Gianluigi Paragone fa la campagna sulla guerra al green pass. Il candidato sindaco di Milano forse più incazzoso di tutti (basta vedere un suo video per constatarlo) propone addirittura i documenti per opporsi all’obbligo del green pass sul posto di lavoro. Ecco un brano del suo ultimo messaggio in questa campagna particolare per Milano: “Lo Stato sta imponendo tutto quanto sopra ai suoi insegnanti e ai suoi studenti universitari e non sembra preoccuparsene. Tutto si basa essenzialmente su un ingiustificato stato di emergenza dichiarato dal governo in un momento in cui non bisogna dimenticare che l’Italia è in zona bianca. Questo è il punto focale della questione, è ovvio che il Governo sta cercando di imporre la vaccinazione di massa pur non rendendo i vaccini obbligatori. Per contrastare questa normativa è stata studiata dal pool degli Avvocati Ultima Linea una Diffida (il cui testo potrà essere scaricato cliccando al link riportato alla fine di questo articolo) da inviare ad istituti scolastici e universitari; con questo atto gli insegnanti, il personale scolastico e gli studenti universitari possono contrastare immediatamente e quindi in via preventiva l’applicazione del Green Pass”. L’intervento completo lo potete trovare A QUESTO LINK e come sempre sottolineiamo che è un contenuto politico che proponiamo senza per questo condividerlo o contestarlo. Noi dell’Osservatore cercheremo per quanto possibile di offrire a tutti i lettori uno spettro più ampio possibile sull’offerta politica di queste elezioni comunali.

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Il candidato novax di Paragone: “Dichiariamo tutti che siamo vivi”

Il candidato novax di Paragone: “Dichiariamo tutti che siamo vivi”. L’abbiamo riassunta così, ma ci sembra talmente surreale la retorica del candidato Fabrizio Prati (va con Paragone) che ve la riproponiamo senza modifiche. Prima di essere sommersi da critiche: surreale perché nessuno ha impedito la vita, semmai i governi si sono impegnati per salvarne il più possibile. Dunque non vediamo nessun attacco alla vita. Ma riteniamo giusto pubblicare anche i pensieri che non condividiamo. NON MUORI. Non è vero che se non ti affidi al siero sicuramente muori, o fai morire. E non muori neppure se lo fai. Così come non muori se balli, nuoti o mangi. Ma è certamente vero che puoi avere un infarto mentre balli, nuotando ti può venire un malore e puoi strozzarti con un boccone che ti va di traverso. E, allo stesso modo, puoi morire per una malattia non curata bene (sebbene la cura ci sia) o rimanere vittima degli effetti collaterali di un nuovo farmaco. Ma c’è una morte ancora più pericolosa, sebbene meno evidente, che dovrebbe interessarci almeno allo stesso modo. Ed è quella dell’essere umano che perde l’orgoglio e si svende per un tozzo di pane, per un po’ di potere, per un vantaggio immediato. È la morte di chi gioisce nel vedere qualcun altro privato di un diritto, di una speranza o della dignità. È una morte che non colpisce il corpo, ma l’anima. Ed inizia con il cinismo, tipico di chi non prova più empatia. Mentre la vita, quella vera, ce l’hanno insegnata coloro che oggi chiameremmo negazionisti, eretici e sovversivi. Coloro che stavano dalla parte dei più deboli, che insegnavano ad amare i lebbrosi, che non temevano la morte. Coloro ai quali fingete di ispirarvi, che addirittura pregate o che usate strumentalmente per mantenere il vostro potere temporale. Ebbene, è giusto che lo sappiate: non baratteremo mai la paura di morire con la privazione della vita. E non stiamo parlando della rinuncia ad una cena o ad un viaggio. No, se pensate questo ci state davvero sottovalutando. La vita alla quale non vogliamo rinunciare è quella che voi non state vivendo già da tempo, poiché dai vostri sguardi freddi, dai vostri mezzi sorrisi sprezzanti, dalle vostre parole vuote di capisce che voi siete veramente morti dentro, e neppure ve ne siete accorti. Il vostro è solo un maldestro tentativo di volerci lentamente trasformare, per rendere l’intera umanità triste come voi. Ma la vita, si sa, è più forte della morte. Lancio quindi un appello pubblico a tutti coloro che sono ancora Vivi, a prescindere dalle proprie convinzioni religiose, politiche, sanitarie e ideologiche. A partire da quelle persone coraggiose che stanno già creando gruppi, associazioni e movimenti. Affinché vengano messe da parte le futili differenze sui dettagli e si cominci a far rinascere la Vita, tutti assieme. Chiamiamo a raccolta i politici non corrotti, gli imprenditori coraggiosi, i medici onesti, gli avvocati e i magistrati dalla schiena ancora dritta. Tutti coloro che non si sono ancora fatti comprare, soggiogare e persuadere dal potere. O piegare dal ricatto e dalla paura. Saremo forse cento, centomila o dieci milioni. Chi lo sa. L’unica cosa certa è che questo è il momento per dimostrare di essere ancora Vivi e per dichiaralo pubblicamente: IO SONO VIVO. Questo è solo il primo passo, di un lungo percorso, che potremo fare tutti assieme. E che probabilmente rappresenterà il momento più alto e luminoso della nostra intera esistenza.

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Paragone presenta la candidatura: sarò l’outsider

Gianluigi Paragone, ex parlamentare del Movimento 5 stelle e leader di Italexit, ha presentato ufficialmente la candidatura a sindaco di Milano nel corso di una conferenza stampa. Con lui anche l’ex assessore regionale lombardo della Lega, Massimo Zanello, che ha lasciato il partito per aderire a Italexit e che sarà capolista, e Francesca Gentile, giurista che è stata una delle firmatarie del ricorso al Tar contro la Regione Lombardia per la riapertura delle scuole in zona arancione. “Noi saremo l’outsider, saremo la sorpresa – ha spiegato Paragone -. Milano ha bisogno di un progetto politico diverso da quello di Sala. Milano è internazionale ed europea e dicono che la nostra proposta è fuori tempo e fuori fuoco, oggi però il mondo bancario è entrato in possesso ed è padrone di Milano. Le periferie sono luoghi dove avvengono i maggiori tagli, si tolgono strutture sanitarie, le case sono un optional e i servizi arrivano quando arrivano”. Paragone ha spiegato che “noi rappresentiamo la scelta politica in cui toglieremo la Golden share alla finanza e alle multinazionali, sarà una campagna elettorale fortemente politica ed ideologica in cui punteremo l’indice contro quelli che per noi sono i colpevoli. La nostra proposta è fortemente ideologica”. Il programma elettorale sarà presentato nelle prossime settimane ma già Paragone si pone contro la visione green di Sala: “il green, se deve essere una moda, lo lasciamo ai fighetta. Andatelo a dire nelle periferie del green”. Infine no al nuovo stadio: “Se si tratta di regalare nuovi spazi commerciali ai fondi di Milan e Inter, dico assolutamente no”. ANSA

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