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Perquisizioni e sgomberi in corso in via Bolla

Dalle 7 di stamani è in corso un’operazione di polizia giudiziaria in via Bolla, con un ingente schieramento di forze dell’odine e la presenza di un elicottero. Si tratta, secondo quanto diffuso dalla Questura del capoluogo, di perquisizioni svolte per trovare armi come spranghe e bastoni e ulteriori indizi in merito alla maxi rissa avvenuta il 10 giugno scorso e alla partecipazione alcuni soggetti che sarebbero stati identificati. Le perquisizioni sono in corso da parte della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica, e riguardano sia appartamenti sia altre pertinenze, come i parcheggi adiacenti al civico 40 di via Bolla.  Le indagini, dopo la maxi rissa avvenuta proprio nel parcheggio e in strada, sono state condotte dalla Squadra mobile e dal Commissariato Bonola, competente per la zona della città, il Gallaratese, uno dei quartieri più popolari e il più popoloso della metropoli. Le perquisizioni di oggi sarebbero volte proprio a “trovare ulteriori elementi di prova” a carico degli indiziati e a precisare “le singole condotte penalmente rilevanti” dopo l’analisi investigativa di immagini e social a seguito degli scontri, avvenuti tra decine di persone divise in due fazioni, ovvero tra italiani e rom di origine bosniaca. Delle otto le perquisizioni in corso cinque sono quelle delegate dall’autorità giudiziaria alla Polizia di Stato, e altreper iniziativa da parte degli investigatori. Cinque invece gli sgomberi, al momento limitati ai nuclei familiari dove si trovano indagati perquisiti, che sono stati portati in Questura per accertamenti. Secondo quanto appreso sul posto, sono state trovate mazze, bastoni e qualche coltello, ma non armi da fuoco. ANSA

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Minacce a Di Maio: perquisizioni a Milano

La Polizia ha individuato tre presunti autori della pubblicazioni di messaggi di minacce rivolte al ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Sono state eseguite tre perquisizioni a Milano, Vicenza e Udine che hanno permesso di riscontrare sui telefoni la presenza degli account anonimi utilizzati per l’inoltro dei messaggi. Nella mattinata la Polizia di Stato, nell’ambito di una attività d’indagine avviata dal Servizio Polizia Postale e coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, con gli operatori dei Compartimenti Polizia postale di Milano, Trieste e Venezia, insieme personale delle Digos di Milano, Vicenza ed Udine ha eseguito 3 perquisizioni delegate a carico di internauti nei cui confronti sono stati riscontrati elementi indiziari tali da farli ritenere autori della pubblicazioni di messaggi. In particolare, in seguito alla pubblicazione su Twitter da parte del ministro Di Maio di dichiarazioni in merito al confitto in atto, è stata riscontrata la presenza di vari messaggi di risposta del seguente tenore: “Muori male, e magari per mano del popolo.”, “Si dai, armateci e decideremo poi a chi vogliamo sparare”, “Non ci sono parole per descrivere, vai solo buttato nel rusco”. Ed ancora, all’interno di canali riservati Telegram e pagine social VK, la Polizia Postale ha individuato altri messaggi con minacce tra i quali, ad esempio, quello pubblicato all’interno di un canale di propaganda filo russa che testualmente recita: “Ma un cecchino…che ci ammazzi i 4 distruttori dell’Italia, non ce lo possiamo mandare?”. ANSA

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Violenze di capodanno: altre perquisizioni a Torino

La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Milano, nell’ambito dell’attività investigativa per identificare i responsabili delle violenze sessuali, rapine e lesioni avvenute la notte di Capodanno in piazza Duomo a Milano, sta effettuando ulteriori cinque perquisizioni a Torino. Si tratta di maggiorenni, tre italiani di origine marocchina e due marocchini titolari di permesso di soggiorno, di età compresa tra i 19 e i 24 anni. Nelle case dei giovani perquisiti – spiega la Polizia -, tre dei quali indagati per i fatti di Capodanno (nel caso di altri due si tratta di perquisizioni presso terzi) , sono stati sequestrati dispositivi elettronici ed indumenti corrispondenti a quelli indossati la notte del primo gennaio. Le perquisizioni degli agenti della Squadra Mobile di Milano vedono il coinvolgimento anche dei poliziotti della Sezione di PG della Polizia di Stato presso la Procura della Repubblica di Milano, della Squadra Mobile della Questura di Torino e dei Reparti Prevenzione Crimine Lombardia e Piemonte. Allo stato, le indagini sono concentrate su cinque episodi avvenuti la notte di Capodanno e che vedono undici ragazze quali parte offese. Nei giorni scorsi sono già stati perquisiti tra Milano e Torino 18 ragazzi di cui 12 risultano indagati. Due sono stati fermati e si trovano ora in carcere. Nelle prime perquisizioni le indagini si concentravano su tre episodi con nove vittime. Nei giorni scorsi altre due ragazze hanno denunciato altri due distinti casi e sono anche state sentite dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo fornendo riscontri utili.

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Perquisizioni per le aggressioni in piazza Duomo

Perquisizioni sono in corso, tra Milano e Torino, a carico di 18 giovani ritenuti, a vario titolo, coinvolti nelle aggressioni a sfondo sessuale perpetrate ai danni di una decina di ragazze la notte di Capodanno, in piazza Duomo, a Milano. Lo ha comunicato la Polizia di Stato. Si tratta, secondo le prime informazioni della Questura di Milano, di 15 ragazzi maggiorenni e di 3 minorenni, di età compresa tra i 15 e i 21 anni, sia stranieri sia italiani di origini nordafricane. L’attività investigativa, basata sulla visione delle immagini dei sistemi di sorveglianza, e sulle testimonianze di passanti e delle stesse vittime nonché sull’analisi dei social network, ha condotto alle individuazioni dei presunti appartenenti al ‘branco’ di ragazzi che ha molestato sessualmente nove ragazze.

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Green pass: perquisizioni per minacce ai giornalisti

I carabinieri del Nucleo Informativo di Milano stanno eseguendo quattro decreti di perquisizione, emessi dalla pool antiterrorismo della Procura di Milano, coordinata da Alberto Nobili, nei confronti di appartenenti al movimento “No green pass”, indagati per aver avuto, nel corso delle consuete manifestazioni milanesi del sabato, “atteggiamenti prevaricatori nei confronti di alcuni giornalisti, tanto da impedire l’esercizio del diritto/dovere di cronaca”. Ai quattro è contestato il reato di “violenza privata aggravata”, commessa nel corso di manifestazioni in luogo pubblico. Le manifestazioni in cui sono verificate le aggressioni sono quelle del 16, 23 e 30 ottobre nei confronti di un giornalista del TG5 e quella del 6 novembre nei confronti di un collaboratore dell’ANSA. ANSA

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Tafferugli a San Siro: perquisizioni in corso

Dopo i tafferugli avvenuti durante le riprese di un video rap, lo scorso 10 aprile, la Polizia di Stato sta eseguendo nel quartiere San Siro 13 decreti di perquisizione domiciliare. “I provvedimenti sono stati emessi dal sostituto procuratore Alberto Nobili, coordinatore del pool antiterrorismo della Procura, e da Ciro Cascone, Procuratore presso il Tribunale per i Minorenni, nei confronti di 10 maggiorenni e tre minorenni, per manifestazione non preavvisata, violenza e resistenza a pubblico ufficiale aggravate, nonché per porto d’armi per un maggiorenne”. Tra gli indagati nell’inchiesta milanese, c’è anche Zaccaria Mouhib, 19enne noto come rapper col nome di ‘Baby Gang’. Anche lui, così come il 19enne rapper milanese ‘Neima Ezza’, è accusato di violenza o minaccia e resistenza a pubblico ufficiale e manifestazione non preavvisata. Emerge dai decreti di perquisizione eseguiti dalla polizia, coordinata dal pool antiterrorismo, guidato da Alberto Nobili. Negli atti si parla di “assembramento non autorizzato” con “resistenza nei confronti delle forze dell’ordine” con lancio anche “di armi”. ANSA

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