Pierfrancesco Majorino

Majorino: Milano non merita G. La Russa. Bestetti: chiacchiere da circolo delle comari

Una rivelazione che prima di tutti deve avere stupito chi ne è stato protagonista, quella fatta sulla sua pagina Facebook dal consigliere Regionale del PD Pierfrancesco Majorino, che ha scritto di avere appreso da “un conoscente della destra milanese”  che alle prossime comunali il candidato a Sindaco per il centrodestra sarà “Geronimo La Russa (piazzato a sorpresa nel cda del Piccolo Teatro, ricordate?)” ha tenuto  inoltre a ricordare. Majorino ha poi esortato i suoi “Tra qualche mese credo che con serietà varrà la pena aprire una bella riflessione sul futuro della nostra difficile e straordinaria metropoli” facendolo“Con spirito partecipato e sanamente creativo”. “Perché” ha quindi concluso “lo dico col massimo rispetto personale, parlo davvero solo di politica – Milano non merita Geronimo: dunque dovremo parlarne per tempo”. Marco Bestetti, Consigliere regionale e comunale di Fratelli d’Italia, ha preso la con spirito e gli ha risposto ironicamente: “Majorino ha tenuto a renderci partecipi di una chiacchiera che ha sentito in qualche circolo di comari milanesi, o forse dal parrucchiere mentre sfogliava Panorama, secondo la quale il prossimo candidato sindaco del centrodestra a Milano sarà l’avvocato Geronimo La Russa. Lo ringraziamo della premurosa informazione e, già che è in vena di gossip, attendiamo con ansia ci dia qualche scoop, sentito da qualche altro conoscente, anche sulla presunta crisi matrimoniale tra Fedez e la Ferragni”. “Quando ho letto il suo profilo Facebook” prosegue Bestetti manifestando stupore “ero sicuro che qualche hacker gli avesse clonato l’account. Invece, difficile a credersi, l’ha scritto davvero lui”. Poi il meloniano torna serio e contesta  “Peraltro con toni terroristici davvero sgradevoli, come se Geronimo La Russa fosse Belzebù, mentre si occupa già da tanti anni della nostra città con passione e spirito di servizio”. “Resto comunque sbalordito che la sinistra milanese si affidi a dicerie e chiacchiere da bar. – conclude Bestetti – Loro continuino pure ad occupano di gossip, noi preferiamo lavorare per costruire l’alternativa di governo a Milano”. Anche il capogruppo di Fretelli d’Italia in Consiglio Comunale è intervenuto sulla questione, ironizzando a sua volta “Oggi, dopo alcuni giorni di pioggia, Majorino deve aver preso un colpo di sole”, sottolineando “Geronimo La Russa non ha bisogno di difese, tanto meno le mie, ma credo sia indubbia la valenza sociale e professionale” poi, dopo avere fatto un lungo elenco di problemi che attanagliano Milano, ha concluso “Se c’è da aprire una riflessione, apritela su questo caro Majorino. I milanesi sono stanchi di aspettare i vostri comodi e di sentire blaterare i vostri esponenti di favole inesistenti”.

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Sala e Majorino : il centrodestra fa paura. De Corato (FdI): peggio che con loro non potrà mai andare

“Leggo che oggi, Sala, ha dichiarato che gli farebbe ‘paurissima’ una visione che è adesso la visione della destra, di chiusura, di confini” commenta in una nota il Senatore di Fratelli d’Italia Riccaro De Corato, ribattendo “La verità è che, ai milanesi, dopo l’attuale Sindaco ed anche il suo predecessore Pisapia, non potrà andare mai più peggio di così!”. “I milanesi, ormai, non hanno più paura di niente dopo i totali fallimenti delle Amministrazioni di Centrosinistra sotto diversi punti di vista – aggiunge, elencando per punti –  Dalla sicurezza, disastro totale, all’ambiente che è stato il loro tanto decantato e amato green”. Dulcis in fundo, poi, in ambito sportivo dove la vicenda legata allo stadio di San Siro docet”. “Il ‘compagno’ Majorino, invece, si è limitato a dichiarare ‘faremo di tutto per non far vincere il centrodestra” continua il meloniano “Tali, estreme, dichiarazioni, fino a quando vengono rilasciate da esponenti di Sinistra (che peraltro sono sodali nei confronti dei Centri Sociali e vanno anche a cena da loro), facenti parte della direzione nazionale del Partito, non creano alcun scalpore e allarmismo se invece, per assurdo, le avessero rilasciate membri del Centrodestra – conclude De Corato – avremmo assistito a scioperi, condanne e chissà cosa sarebbe successo”.

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Chi è Pierfrancesco Majorino secondo ChatGPT

Chi è Pierfrancesco Majorino secondo ChatGPT. Come indicato dal nostro articolo di presentazione di questa serie, ci sono degli evidenti limiti dell’AI più famosa del momento. Per Majorino la più evidente che sarebbe stato vicesindaco, cosa mai successa…. Pierfrancesco Majorino è un politico e attivista italiano nato il 7 dicembre 1978 a Milano, Italia. È conosciuto per il suo lavoro nei settori della giustizia sociale, dei diritti umani e della protezione dell’ambiente. Majorino ha iniziato la sua carriera politica come membro della Federazione Giovanile Comunista Italiana nei primi anni 2000. In seguito è diventato membro del Partito Democratico ed è stato eletto al Consiglio Comunale di Milano nel 2011. È stato poi rieletto nel 2016 e è diventato Vice Sindaco di Milano, responsabile delle politiche sociali, dell’istruzione e della cultura. Durante il suo mandato come Vice Sindaco, Majorino è stato coinvolto in diverse iniziative volte a migliorare la vita dei cittadini di Milano, in particolare quelli più vulnerabili. Ad esempio, ha implementato un programma per fornire pasti gratuiti ai bambini delle famiglie a basso reddito, ha istituito una rete di orti comunitari e ha lanciato una campagna per ridurre l’inquinamento dell’aria nella città. Majorino è anche un attivo sostenitore della protezione dell’ambiente e della sostenibilità. Ha lavorato per promuovere l’uso di fonti di energia rinnovabile e per ridurre i rifiuti a Milano. Inoltre, si è impegnato per promuovere i diritti umani e combattere la discriminazione contro i gruppi marginalizzati. Complessivamente, Pierfrancesco Majorino è conosciuto per il suo impegno nella giustizia sociale, nella protezione dell’ambiente e dei diritti umani, e ha lavorato per rendere Milano una città più equa e sostenibile. VERSIONE IN INGLESE Pierfrancesco Majorino is an Italian politician and activist who was born on December 7, 1978, in Milan, Italy. He is known for his work in the fields of social justice, human rights, and environmental protection. Majorino started his political career as a member of the Italian Communist Youth Federation in the early 2000s. Later on, he became a member of the Democratic Party and was elected to the Milan City Council in 2011. He was then re-elected in 2016, and he became Deputy Mayor of Milan, responsible for social policies, education, and culture. During his tenure as Deputy Mayor, Majorino was involved in several initiatives aimed at improving the lives of Milan’s citizens, particularly those who are most vulnerable. For example, he implemented a program to provide free meals to children from low-income families, established a network of community gardens, and launched a campaign to reduce air pollution in the city. Majorino has also been a vocal advocate for environmental protection and sustainability. He has worked to promote the use of renewable energy sources and to reduce waste in Milan. In addition, he has been involved in efforts to promote human rights and combat discrimination against marginalized groups. Overall, Pierfrancesco Majorino is known for his commitment to social justice, environmental protection, and human rights, and he has worked to make Milan a more equitable and sustainable city.

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Sette giorni per tre candidati e mezzo

Sette giorni per tre candidati e mezzo. Si parte: questa è l’ultima settimana. Da una parte Majorino, dall’altra Fontana. Nel mezzo Moratti e Ghidorzi. Le donne in questo caso non hanno opzioni realistiche se non il piacere di partecipare come nel vecchio detto sullo sport. Oggi Majorino parla di chi vorrebbe come assessore, una bella sfida, perché ufficializzare le scelte vuol dire stabilire anche chi si impegnerà di più negli ultimi cruciali giorni della campagna. Ma Majorino è un tipo deciso e sa che l’occasione è unica. Grazie alla zia del Centro città se la può giocare. Fontana ha già messo i panni di quello che vedremo nei prossimi cinque anni: un presidente che non decide nulla, perché è espressione di un partito minoritario: secondo alcuni sondaggi, la Lega su Milano potrebbe fermarsi a due consiglieri e non molti di più nelle altre province. E dunque Fontana principalmente tace. Batte un colpo ogni tanto, ma con prudenza perché la prima uscita con Salvini lo ha visto riempire uno stanzone di gente, peccato che si è scoperto che i giovani medici erano invitati ad andare perché venivano assegnati crediti formativi che per i professionisti sono obbligatori. Almeno si sa da che parte vota chi presiede all’assegnazione dei crediti per professionisti della sanità. Ecco dunque perché Fontana per lo più tace. Moratti per il numero di chilometri percorsi negli ultimi tre mesi avrà bisogno di un bagno ai piedi di una settimana dopo San Valentino. Invece Majorino nel caso di vittoria avrà bisogno di una camomilla gigante e di non perdere nemmeno un minuto, perché lo scossone sarà forte. Molto forte dopo 28 anni di centrodestra. Ghidorzi non è mai stata veramente in corsa, ma è la classica testimonianza di estremismi che sanno di non poter vincere. Simili a quelli che interpretavano l’invasione in Ucraina con il cartello “Putin servo della Nato”. Dunque non merita molte altre parole, perché è un candidato e mezzo. Ecco perché diciamo che questi sono sette giorni per tre candidati e mezzo.

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Come mai questo braccino corto sui social dei candidati?

Come mai questo braccino corto sui social dei candidati? Perché il sempre interessante Corriere della Sera oggi ha pubblicato un articolo in cui fa i conti in tasca agli investimenti sui social dei 4 candidati presidente alle elezioni regionali. Come prevedibile quella che ha messo più grana è Lady Moratti, la cui candidatura non a caso è stata spinta da tutti quelli che la vedono come una cassaforte da svuotare (comprensibilmente vista la ricchezza dell’ex manager UBI). Lei distacca di un paio di decine di migliaia di euro Pierfrancesco Majorino e non parliamo degli altri. Una poraccitudine inspiegabile vista la centralità che stanno avendo proprio questi canali per la campagna lombarda. Viene dunque da chiedersi come mai questo braccino corto sui social dei candidati? E’ vero che solo per spostare la sua corte una come Moratti spenderà migliaia di euro al giorno e negli ultimi due mesi ha girato la Lombardia come una trottolina  impazzita, ma tutti ricordano i milioni spesi per le comunali perse contro Pisapia. Mah. Fontana ha la scusante che cinque anni al governo gli hanno dato un numero di followers impressionante. E molti dovrebbero essere veri, Bestie leghiste permettendo. Majorino ha impostato la campagna sul coinvolgimento della “base” e non ha nemmeno tutti questi ricchi dalla sua se si escludono quelli comunque potentissimi come Guzzetti. Forse ha speso tutto per le cinque agenzie di comunicazione che lo seguono. La chiave del mistero potrebbe essere le spese per i consulenti: forse la politica è diventata come il lavoro in Italia, costa più la progettazione del lavoro stesso. Se così fosse l’ordine di arrivo dei candidati ci dirà anche chi ha assunto i migliori e chi si è fatto turlupinare.

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Majorino: “La lite di Moratti e Fontana sulle liste d’attesa spiega perché sono esplose”

Majorino: “La lite di Moratti e Fontana sulle liste d’attesa spiega perché sono esplose”. A dirlo è il candidato presidente del centrosinistra sul suo profilo twitter dopo i litigi sul tema tra i due candidati di centrodestra. La lite surreale tra Moratti e Fontana sulle liste d’attesa è la spiegazione del perchè sono esplose in #Lombardia a differenza che nelle altre regioni. La loro incapacità ha fatto arricchire alcuni. Noi ricostruiremo nel nome dell’interesse pubblico.

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