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Pioltello, De Corato: “Sgomberata casa di donna ucraina occupata abusivamente, bene polizia locale”

Pioltello, De Corato: “Sgomberata casa di donna ucraina occupata abusivamente, bene polizia locale”. L’assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato, ha ringraziato la Polizia locale di Pioltello per lo sgombero della casa di una donna ucraina, andata momentaneamente in patria, occupata abusivamente. “Grazie all’attività degli agenti – ha dichiarato l’assessore – la donna può finalmente rientrare in casa, insieme ai quattro nipoti che ha portato con sé in fuga dall’Ucraina”. “Il lavoro della Polizia locale per liberare gli immobili dagli occupanti abusivi – ha aggiunto De Corato – dovrebbe essere la regola. Mi auguro che quella di oggi non sia una notizia isolata, ma la prima di una lunga serie di operazioni di questo tipo. Esprimo quindi il plauso agli agenti del Comune di Pioltello, tempestivamente intervenuti per sgomberare l’edificio e denunciare gli abusivi all’autorità giudiziaria. È un’operazione esemplare, che permetterà a una famiglia ucraina di riabbracciarsi sotto lo stesso tetto”.

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Rfi, il disastro ferroviario e l’inchiesta ignorata

Rfi, il disastro ferroviario e l’inchiesta ignorata. La giornata di ieri potrebbe essere riassunta così. Le Ferrovie sono state messe sul banco degli imputati dagli investigatori: la società non avrebbe garantito la sicurezza della sua infrastruttura. Fatto che ha favorito, o quantomeno non evitato, l’incidente di Pioltello del 25 gennaio 2018. Un deragliamento che causò 3 morti e decine di feriti. Oggi tutti si butteranno, secondo noi pure giustamente, sull’azienda. Forse. Forse perché la storia di quel disastro ferroviario aveva spinto un giornale a indagare le condizioni della rete in tutta Italia. Un’inchiesta giornalistica che aveva scoperto come venisse controllato solo il 10 per cento di ponti, ferrovie e viadotti. E che anche nei casi in questione, spesso gli interventi non erano propriamente a regola d’arte. Scritti che avevano già causato una reazione contro quel giornale da parte di chi gestisce la rete e chi dovrebbe controllarlo, ma soprattutto scritti caduti nel silenzio. Un atteggiamento taciturno del resto della stampa nazionale pur così abituata dai tempi del Duce a suonare come un’orchestra. A noi non sorprende però questo atteggiamento per la lezione ricevuta molti anni fa da un lobbista: se vuoi far scrivere qualcosa a un giornalista dove vai? Ad esempio da Autostrade, fu la risposta, perché sono ovunque e ovunque finanziano i giornali e giornalini. E chi paga, pretende. Non solo a Milano. L’esempio dei Benetton è stato sviscerato dal Fatto Quotidiano, tanto è vero che sono ancora concessionari e verranno coinvolti in Alitalia come in altri fascicoli di interesse nazionale. Stesso discorso per ferrovie, soprattutto in un momento in cui questo “potere forte” si appresta a vendere per miliardi gli scali ferroviari a Milano, la capitale della stampa. Si prospettano anni di eventi e paginate pubblicitarie per i giornali, quindi perché tirarsi la zappa sui piedi e disturbare chi può darti un po’ di ossigeno? Meglio lasciar stare. In fondo i giornalisti se prendono il treno, vanno sul Frecciarossa e quelli sono convogli che viaggiano su linee più sicure. Ecco secondo noi dunque che questa triste storia si può riassumere con: Rfi, il disastro ferroviario e l’inchiesta ignorata.  

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Terzi chiede spiegazioni sulla linea per Treviglio

Terzi chiede spiegazioni sulla linea per Treviglio. Stava per verificarsi un incidente nel tratto tra Crema e Casaletto Vaprio: il treno regionale 10482 stava procedendo il suo viaggio quando un giunto dei binari ha ceduto. Solo la prontezza del macchinista ha evitato un disastro come quello avvenuto a Pioltello il 25 gennaio 2018 e in cui persero la vita tre donne. Ma non si può affidarsi solo alla prontezza di riflessi di un macchinista, anche se per episodi come questi ci vorrebbe il corrispettivo positivo di errore umano. Il rischio comunque è bastato all’assessore regionale di cui sono state chieste le dimissioni dai pendolari per chiedere chiarimenti a Rfi. Anche perché essendo assessore ai Trasporti è Terzi che dovrebbe dare spiegazioni ufficiali. E quindi Terzi chiede spiegazioni sulla linea per Treviglio, “Ci attendiamo che Rfi spieghi con chiarezza cosa è successo sulla linea ferroviaria Cremona-Treviglio. La sicurezza dei lombardi viene prima di ogni altra cosa. La gestione dell’infrastruttura ferroviaria è in capo a Rfi, dunque alle Ferrovie dello Stato, dunque al Governo. La Lombardia non può più aspettare. Molti disagi che subiscono quotidianamente i pendolari sono imputabili proprio alle condizioni della rete. Il Governo si decida ad investire per efficientare l’infrastruttura e tutelare i cittadini”, ha dichiarato l’assessore regionale a Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile, Claudia Maria Terzi, in seguito all’episodio verificatosi domenica pomeriggio sulla Cremona-Treviglio. Un fatto che ha svegliato anche le opposizioni in Regione: “Abbiamo scritto alla presidente della commissione Trasporti Claudia Carzeri perché già nella seduta di giovedì convochi Rfi e Ansf – spiega il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni, primo firmatario della richiesta -. Nella stessa giornata in cui ascolteremo l’amministratore delegato di Trenord Marco Piuri e l’assessore Claudia Terzi. Ci chiediamo come sia possibile che quasi un anno dopo l’incidente di Pioltello la linea ferroviaria sia ancora insicura, con guasti simili a quelli che furono fatali a gennaio 2018. Questa volta il macchinista ha avuto la prontezza e la freddezza necessarie per evitare il peggio, e a lui va la nostra gratitudine, ma la sicurezza di chi viaggia deve essere una priorità assoluta”.

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