Covid-19 Un giorno di digiuno contro la fame di informazione

Covid-19 Un giorno di digiuno contro la fame di informazione. L’invito rivolto al Partito Liberale Italiano Lombardia è stato accolto ed apprezzato sia dal Presidente nazionale del Partito Liberale Italiano Lombardia Stefano De Luca che dai segretari nazionali Nicola Fortuna, Claudio Gentile e Roberto Sorcinelli che oltre a garantire la loro adesione alla all’iniziativa “Covid-19 Un giorno di digiuno contro la fame di informazione (su Taiwan)”, promossa dall’Associazione per l’iniziativa Radicale “Myriam Cazzavillan” hanno deciso di promuoverlo per il tramite di tutti i suoi canali. Al digiuno parteciperanno anche a titolo personale l’ex assessore regionale Monica Rizzi di Grande Nord (il venerdì), Giorgio Inzani, ex consigliere regionale radicale, Maria Rosaria lo Muzio segretaria nazionale del Partito Pirata, Giuseppe Zecchillo, segretario regionale della Lombardia del Partito Liberale Italiano, Filippo Blengino segretario di Radicali Cuneo, Giuseppe Oliviero di Grande Nord (il sabato), Francesco Monelli tesoriere della Associazione per l’iniziativa Radicale “Myriam Cazzavillan”. Inoltre digiuna anche Mirko Odepemko del PLI ligure e altri nomi digiuneranno la domenica successiva. Ecco il testo dell’appello che chiede a tutti una giornata di digiuno. “Specialmente ora che siamo a casa siamo bombardati da trasmissioni e telegiornali che parlano della pandemia in corso confrontando chi nega, chi minimizza il virus ma molto più spesso dando voce a chi sostiene che limitare la nostra libertà di uscire di casa e di lavorare o di tenere in piedi la azienda che ci dà lavoro è necessario, che non c’è alternativa. Manca quasi sempre una voce che dica che l’alternativa c’è da tempo come dimostra Taiwan con 200 giorni senza un contagio senza un giorno di lock down ma come dimostrano anche la Corea del Sud e altri paesi dell’area (la stessa Cina non ha fatto un lock down nazionale come il nostro). Una voce che spieghi che Taiwan ha ottenuto questo con misure che sarebbero realizzabili qui quasi subito: per esempio 50% di capienza sui trasporti (sempre e con controlli), quarantena per chi arriva da paesi a rischio, tracciamento serio su tutti i telefonini e non solo su quelli ultimo modello come con Immuni E che lo ha fatto tenendo aperte le scuole e le aziende. Gli italiani hanno ed avranno fame. Fame della libertà di poter tenere in piedi l’attività economica che dà loro lavoro come dipendenti, imprenditori, liberi professionisti. Fame di speranza per un virus che viene detto loro che è inevitabile che devasti la loro vita affettiva e sociale. Fame di futuro, di quel futuro che stiamo distruggendo bruciando soldi in debiti per pagare bonus che spesso non salveranno attività che avrebbero potuto stare in piedi senza chiedere elemosine allo stato. Gli italiani hanno fame di informazione, di dibattito, di poter conoscere soluzioni diverse alla convivenza con il virus diverse da quella disastrosa applicata in questo anno dal governo e dalle regioni italiane. Ecco perché noi cittadini a cui è proibito oramai sfilare e manifestare e incontrarsi di persona non possiamo che fare un giorno di digiuno domenica 15 novembre contro questa fame che è fame di conoscenza e diritto alla conoscenza di quali sono le opzioni fra cui sceglie chi ci governa. Non è più sufficiente informare gli amici via social, non basta più mandare comunicati stampa ma dobbiamo dare corpo alla nostra lotta.

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