Ponte Martesana

150 progetti e 500 ponti, quante sono le cose non a norma a Milano?

Da settimane il nostro direttore, Michelangelo Bonessa, si interroga senza ricevere risposta alcuna, su quali siano i 150 progetti che Sala teme possano essere messi sotto la lente d’ingrandimento dalla Procura e sul perché nessuno dall’opposizione gli abbia ancora posto la stessa domanda, che all’orizzonte si profila un’altro interrogativo assai più preoccupante: quali sono i 500 ponti e sottopassaggi sotto e sopra i quali i milanesi farebbero bene a passare con estrema prudenza. La domanda nasce in seguito alla decisione della Procura di Milano di mandare a processo quattro persone con l’accusa di omicidio colposo in seguito a un episodio di quasi tre anni fa. Era l’aprile del 2021 quando, il quarantenne Andrea Elifanti, in procinto di diventare padre, si appoggiò alla balaustra di un ponte sopra il Naviglio Martesana nei pressi di Cassina De’ Pomi e questa cedette causandone la caduta e la morte a causa di un trauma cranico. In seguito alle analisi disposte dai magistrati è risultato che la balaustra richiedeva dei lavori di manutenzione in attesa dei quali il ponte avrebbe dovuto essere chiuso. Cosa mai avvenuta, nonostante fosse stato ispezionato tre volte tra il 2018 e il 2020 senza che fosse segnalata la necessità di effettuare interventi che,  secondo la relazione dell’ingegnere nominato dalla procura, erano facilmente individuabili da un tecnico. Risultato: una giovane vita stroncata prematuramente e due dipendenti dell’Unità Ponti, un responsabile e un funzionario dell’Area tecnica infrastrutture mandati a processo per la sua morte. A preoccupare è che dalle analisi risulterebbe che sono ben 500 i ponti e sottopassi di competenza comunale che richiedono manutenzione e ai milanesi farebbe sicuramente comodo sapere quali sono per adottare tutte le precauzioni del caso quando sono costretti a percorrerli.

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Ponte Martesana: PM indaga per omicidio colposo

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento a carico di ignoti, sulla morte di Andrea Elifani, il 40enne che la sera del 2 aprile è caduto dallo storico ponte sul Naviglio della Martesana, a Milano, per il cedimento di una balaustra della struttura. L’inchiesta, coordinata dal pm Isabella Samek Lodovici e dal dipartimento ‘ambiente, salute, sicurezza, lavoro’ guidato dall’aggiunto Tiziana Siciliano, dovrà accertare eventuali responsabilità e carenze in particolare nella manutenzione della struttura. Già dopo i primi accertamenti degli investigatori della Polizia locale e dei tecnici dei vigili del fuoco era emerso che la tragedia si sarebbe verificata per le condizioni precarie di una parte del ponte di ferro, conosciuto anche come ‘El pont de pan fiss’ (il ponte del pane fisso), chiamato così perché in quella zona c’era in passato una fabbrica di candele che garantiva il “posto sicuro” ai lavoratori. Il 40enne, dopo essere caduto sbattendo la testa sul pavimento di pietra all’estremità esterna del ponte e da un’altezza di circa 3 metri, era stato trasportato subito in ospedale ma era morto poco dopo. Prima stava chiacchierando sul ponte con un amico, quando si è appoggiato, stando ai primi accertamenti, alla balaustra questa non ha retto. ANSA

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