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Una scheda bianca è la scelta più logica

Una scheda bianca è la scelta più logica. Per più motivi. Il primo è che la scheda bianca rappresenta ormai storicamente il partito di maggioranza relativa alle urne. A ogni elezione, se ricordate, viene sottolineato come il primo partito sia quello degli astenuti. Che questo rappresenta una dimostrazione della disaffezione alla politica degli italiani, forse causata dalla mancanza di un’offerta all’altezza. Praticamente un rito laico come i servizi televisivi sul caldo estivo. Dunque una scheda bianca è la scelta più logica. In secondo luogo, è una buona idea la scheda bianca perché è il miglior commento alle idee politiche espresse oggi in Parlamento: per almeno i due terzi i programmi politici sono perfettamente sovrapponibili. Tendono ormai tutti alla stessa idea di continuità storica con l’attuale assetto istituzionale e sociale. Qualche idea di un presente, badate bene che scriviamo presente, diverso c’è. Di fatto però è soffocata da un mare magno di idee simili se non identiche. Un dramma vero da un certo punto di vista, ma una scelta obbligata quando si parla di voto: la scheda bianca. Non c’è nulla di male: a volte i popolo smarriscono le loro identità e si ritrovano a parlare solo di economia o tasse. Di solito è la situazione in cui finisce un’epoca e ne inizia un’altra perché per fortuna in tempi normali le banche scandiscono i trimestri e non la vita di un popolo. Ma per ora dobbiamo aspettare. Giorni e giorni, a meno di sorprese: il Parlamento è infatti del tutto ondivago e dunque potrebbe scegliere un Capo dello Stato tra due settimane come tra sei ore. Tutto può succedere in questo momento magico, anche per la presenza dei 5 Stelle che Conte pare non sia sicuro di controllare, ma soprattutto perché a parte la propria rielezione le priorità degli attuali capi e sottoposti non vanno molto oltre. Alcuni parlano del candidato ideale, ma quasi mai si tratta di un vero nome. Si fa giusto per restare registrato tra quelli che ufficialmente hanno fatto o no qualcosa di relativo all’elezione del Presidente. Ecco dunque perché una scheda bianca è la scelta più logica: tutti aspetteranno di vedere chi può veramente vincere e poi lo voteranno. Cercando nel contempo di intestarsi almeno in parte la sua elezione. Perché poi per 7 anni non se ne parla più e al timone ci sarà lui o lei.

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L’Italia aspira ad avere una donna Presidente della Repubblica 

L’Italia aspira ad avere una donna Presidente della Repubblica    Si indicano diversi nominativi  relativamente al successore di Sergio Mattarella. Sorprende che poco spazio  sia destinato a nominativi di donne. In realtà l’Italia sarebbe ben lieta di avere una donna Presidente della Repubblica. Se è vero che che occorra umanizzare la vita politica e renderla foriera di cultura materna, ossia di cultura dell’accoglienza e della pedagogia della solidarietà e dell’amore verso gli altri ed il creato, è anche vero che tale cultura possa essere incarnata, in modo mirabile, proprio da una donna. Da una donna che non appartenga ai ranghi del potere, ma che provenga da un ceto umile e che incarni i valori scaturenti dalla cultura della legalità, della giustizia sociale e della conoscenza, nell’accezione più universale del termine, che possono condurre a mete sempre più elevate di civiltà. I tempi sono maturi per eleggere una donna Presidente della Repubblica. C’è chi afferma che gli occhi delle donne vedono aspetti della realtà che, da sempre, sono rimasti avvolti dal buio più profondo e che, per tale motivazione, il progresso dell’umanità non si sia mai realmente concretizzato nelle sue forme più evolute, come le tragedie attuali dimostrano amaramente. di Biagio Maimone

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