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Processato per molestie lo speaker radio Proce

La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di violenza sessuale per il conduttore radiofonico Fernando Proce, che ha lavorato e lavora in importanti emittenti radio. Lo speaker 54enne, originario di Lecce e che vive a Milano, è accusato di aver molestato una giovane, che stava facendo la ‘gavetta’ in radio, per alcuni mesi e gli vengono contestati diversi episodi di molestie, verbali e fisiche, tra il 2019 e quest’anno. L’indagine, coordinata dal dipartimento ‘fasce deboli’ della Procura milanese, è scattata dopo la denuncia della giovane a cui sono seguiti accertamenti degli inquirenti. Proce, al momento, non si è fatto interrogare. La richiesta di processo è stata inoltrata all’ufficio gip e il conduttore radio dovrà affrontare l’udienza preliminare. Soltanto oggi si è saputo del procedimento per presunte molestie a carico del presentatore. “Dopo una breve esperienza nelle radio regionali, approdo a quelle nazionali: Rtl 102.5, Radio 105, Radio Monte Carlo”, si legge in una breve nota biografica di Proce sul sito di R101. E ancora: “Ho vinto un Telegatto per ‘La più bella voce della radio’, un Dance Award come migliore D.J. animatore italiano e mi sono aggiudicato per tre volte l’Oscar radiofonico Cuffie D’Oro”. ANSA

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A processo stalker condominiale

Lo stalker avrebbe causato “gravi disturbi psichici” ad una coppia di vicini, dormendo e “bivaccando” davanti alla loro porta e minacciandoli in piu’ occasioni, e avrebbe infastidito anche gli altri residenti del condominio, situato nella cosiddetta ‘chinatown’ di Milano, arrivando addirittura a chiudere il rubinetto dell’acqua condominiale con un lucchetto. Con l’accusa di stalking e’ finito a processo, davanti al giudice Luigi Varanelli, un 64enne di origine egiziana, arrestato lo scorso settembre e difeso dal legale Enrico Belloli. Stando all’imputazione, l’uomo in piu’ occasioni avrebbe dormito e bivaccato “sul ballatoio e sulle scale condominiali che conducono all’abitazione dei coniugi, bagnando la porta della loro abitazione” con dell’acqua e “proferendo espressioni minacciose del tipo: è inutile che metti l’allarme perché ti taglio il cancello con il flessibile e te lo butto giù“. Inoltre, avrebbe anche pedinato i due provocando loro “un grave e perdurante stato di ansia e di paura“. Oggi il giudice ha deciso di disporre per l’imputato una perizia psichiatrica. Nell’imputazione, infatti, vengono elencati tanti altri atti persecutori ai danni di tutti i condomini come “aver tinteggiato l’androne, il cancello d’ingresso, il locale contatori e il locale spazzatura comuni e avere eseguito lavori di ripristino sulle parti comuni, senza autorizzazione e chiedendone il rimborso“. L’uomo, tra l’altro, in passato, era stato anche processato e poi assolto dall’accusa di maltrattamenti ai danni della 76enne con la quale conviveva. Il procedimento era nato da una segnalazione dei servizi sociali, perche’ l’uomo rendeva difficile ai medici entrare in casa per curare la donna malata e che poi e’ stata ricoverata in una casa di cura.

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