prostituzione

Prostituzione: chiuso centro massaggi

Una donna di 39 anni, di origine cinese, titolare di un centro massaggi, è stata denunciata per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Il fatto è accaduto giovedì scorso ma la notizia è stata riferita oggi dalla Questura. Quando gli agenti del Commissariato Porta Ticinese hanno effettuato un controllo nel centro, situato in Via Bligny, c’era una dipendente intenta a svolgere atti sessuali con un cliente all’interno di un box doccia. Nel corso della perquisizione sono stati trovati circa 1.200 euro divisi in banconote di vario taglio e 20 preservativi confezionati. Il locale, il materiale rinvenuto e il denaro contante sono stati sottoposti a sequestro. ANSA

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Prostituzione in centro tattoo: arrestati padre e figlio

La Polizia di Stato ha arrestato due uomini di 32 e 64 anni, rispettivamente figlio e padre, per il reato di favoreggiamento, reclutamento e sfruttamento della prostituzione. L’attività investigativa svolta dagli agenti del Commissariato Monforte Vittoria ha avuto origine da alcuni esposti inviati alle autorità da cittadini sul via vai sospetto di persone presso un centro tatuaggi in via Mantova. I poliziotti, dopo vari servizi di appostamento e osservazione nei pressi del negozio in questione, hanno appurato la presenza costante sul posto di due uomini, i quali si alternavano all’esterno dello stabile, al fine di indirizzare i clienti verso l’ingresso dell’alloggio ove si consumavano prestazioni sessuali a pagamento. Indagini più approfondite hanno poi permesso di ricostruire l’attività di sfruttamento della prostituzione, per la quale era stato messo a punto anche un sistema di prenotazioni online e un’utenza telefonica, tramite i quali gli interessati potevano prenotare le prestazioni, con prezzi che variavano dalle 80 alle 150 euro. I ricavi dei due congiunti corrispondevano al 50% dei guadagni corrisposti a due ragazze rumene di 24 e 33 anni, che i poliziotti hanno identificato quali vittime dello sfruttamento. Infine, è stato accertato che l’attività criminale persistesse già dal periodo di lockdown, e che prima delle due donne rumene fossero state coinvolte nello sfruttamento anche due cittadine italiane.

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Sequestrato un centro massaggi per sfruttamento della prostituzione

È stato sequestrato da agenti del Decentrato 5 della Polizia locale di Milano, su delega della PM Isabella Samek Lodovici, un centro massaggi nel quartiere Stadera per sfruttamento della prostituzione. “Un plauso agli agenti della Polizia locale – commenta la Vicesindaco e assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo – che hanno dato il via e portato a termine con successo un’operazione davvero importante, grazie alla competenza che li contraddistingue e all’attenta conoscenza del territorio”. L’attività era stata avviata qualche mese fa quando gli agenti della Polizia locale avevano eseguito un accertamento all’interno del centro benessere. Dalle circostanze emerse ne era scaturita una notizia di reato, sulla base della quale l’Autorità giudiziaria ha delegato l’attività di perquisizione. Gli agenti del Decentrato 5 della Polizia locale hanno dunque effettuato un appostamento in borghese per poter intervenire non appena fosse sopraggiunto un cliente ed accertare così il reato in flagranza. L’occasione si è presentata venerdì 25 settembre: poco dopo l’ingresso di un uomo, la pattuglia che stava piantonando il locale è entrata e ha potuto così constatare l’avvio di un atto sessuale. All’interno, oltre al cliente, erano presenti due donne, entrambe denunciate: la titolare, Z.L. di 50 anni e di origini cinesi, per sfruttamento della prostituzione e la dipendente, J.Y., anche lei cinquantenne, per favoreggiamento personale – per aver cercato di coprire la posizione della titolare – e per presenza irregolare sul territorio. Oltre al centro massaggi, chiuso e sigillato, sono stati sequestrati anche i telefoni e i materiali che si trovavano all’interno delle cabine. Negli ultimi 12 mesi sono stati 70 i controlli della Polizia locale in centri massaggi e benessere, da cui sono scaturiti 36 verbali di contestazione principalmente per carenze dei requisiti sanitari e di sicurezza o per il mancato rispetto degli orari di apertura e chiusura.

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Peruviano arrestato per sfruttamento della prostituzione

Lunedì pomeriggio, gli agenti delle volanti della Questura sono intervenuti in un centro massaggi in Piazza IV Novembre perché il titolare aveva richiesto aiuto dopo aver litigato con un cliente che, a suo dire, avrebbe importunato una sua dipendente durante il massaggio. Giunti sul posto, i poliziotti non hanno trovato più il cliente e hanno proceduto al controllo del locale per garantire che non ci fosse alcun pericolo: entrando in una stanza del centro massaggi, però, hanno trovato una dipendente intenta a consumare un rapporto sessuale con un cliente. E’ stato lo stesso titolare del centro ad ammettere di percepire una consistente percentuale sull’incasso della prestazione sessuale. I poliziotti hanno arrestato il 26enne cittadino peruviano con l’accusa di sfruttamento della prostituzione.

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Prostituzione di giovani russe in un B&B

Sabato scorso 16 maggio a Milano la Polizia di Stato, ha denunciato un cittadino bielorusso di 32 anni per sfruttamento della prostituzione ai danni di una giovane ragazza di origini russe. Gli agenti della Squadra Mobile, al termine di diversi servizi di osservazione e controllo in via Silva, sono entrati in un Bed and Breakfast, adibito a casa d’appuntamenti,  nel quale due ragazze dell’Est dell’Europa, di 20 anni, esercitavano la prostituzione. I poliziotti avevano avviato le indagini a causa dell’incessante via vai di clienti nella zona ed in riscontro alle lamentele dei condomini dello stabile i quali, nel periodo del lockdown, permanendo ininterrottamente nelle proprie abitazioni si erano accorti in prima persona di questa attività illecita. L’accesso all’interno dello stabile non è stato semplice: gli agenti, infatti, dopo essersi qualificati e aver insistentemente bussato alla porta d’ingresso, hanno fatto ricorso all’ausilio dei Vigili del Fuoco accedendo all’appartamento dalla finestra del terzo piano tramite l’autoscala. Il motivo per il quale la ragazza ed il suo sfruttatore rifiutavano l’ingresso degli agenti è apparso, poi, evidente: creme, lubrificanti, salviette umidificate, profilattici e toys erotici sparsi dappertutto ed in parte nascosti in borse, armadi e portafogli. Nel B&B gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato circa 14mila euro, sicuro provento dell’esercizio della prostituzione. I clienti che nei giorni precedenti erano stati escussi dagli agenti della Squadra Mobile avevano confermato di aver consumato delle prestazioni sessuali con due giovani ragazze di origini russe a fronte del pagamento di una somma di denaro che oscillava fra i 200 e i 250 euro, per circa un’ora d’intrattenimento e avevano aggiunto, tra l’altro, di aver ottenuto il contatto della prostituta dopo aver consultato un sito d’incontri. Gli accertamenti effettuati dai poliziotti della Squadra Mobile su quel sito internet hanno permesso di riscontrare come la registrazione al portale ed i pagamenti necessari per le inserzioni, con informazioni sulle ragazze e relativi recapiti da contattare per prendere appuntamenti, fossero riconducibili a soggetti di origini russe e bielorusse nei confronti dei quali saranno sviluppati ulteriori accertamenti. Subito dopo la perquisizione effettuata nell’appartamento di via Silva, gli annunci relativi alle donne sono stati cancellati da tutti i siti di incontri. E’ verosimile ritenere che l’eliminazione delle prove documentate su tali siti sia avvenuta proprio durante le fasi nelle quali la ragazza e il suo sfruttatore impedivano agli agenti della Squadra Mobile l’accesso all’interno dell’appartamento. Proseguono le indagini della Polizia di  Stato per ricostruire l’intero impianto organizzativo dell’illecita attività di meretricio.  

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Sanzionati transessuali che si prostituivano davanti a una scuola

“Un ringraziamento è doveroso per lo splendido lavoro svolto dai ragazzi della Polizia di Stato del Commissariato Villa San Giovanni” a rivolgerlo loro è il Presidente del Municipio 2, Samuele Piscina, per la “grande professionalità e senso del dovere” con cui “guidati dal Vice Questore Catenaro hanno fermato i transessuali che si prostituivano nel bar di fronte alla scuola I.C. Giacosa che ha sede nel parco Trotter”. Il giro di prostituzione era stato segnalato da alcuni cittadini Piscina che ha prontamente contattato le Forze dell’Ordine, dopo che nei giorni scorsi la questione era stata evidenziata alla stampa anche dal Consigliere Regionale Massimiliano Bastoni (Lega). “I 3 transessuali, dopo un attento lavoro di indagini, sono stati fermati e sanzionati 2 volte.- riferisce Piscina –  La prima sanzione è stata corrisposta a tutti e 3 i soggetti in data 5 novembre per un ammontare di 6666,66€ e la seconda durante la giornata di ieri nei confronti di un solo individuo che si era ripresentato in loco per svolgere la sua attività nonostante l’ordine di allontanamento, arrivando a una sanzione complessiva di 12.000€“. “Ci auguriamo – conclude Piscina –  che i il Prefetto firmi gli ordini di daspo urbano per i 3 transessuali, contrastando così il giro di prostituzione davanti a un plesso scolastico che comprende materne, elementari e medie. Non bisogna però abbassare la guardia in via Padova; tutti sono consapevoli che ci sia ancora molto lavoro da fare per contrastare l’illegalità presente. Per questo motivo continuiamo a ribadire la necessità che il Comando di zona 2 della Polizia Locale, oggi sito nel territorio del Municipio 3 in via Settala, venga trasferito lungo l’asse di via Padova, così da dare una mano alle orze di Polizia. Sono anni che attendiamo una risposta dal Sindaco e dall’Assessore Scavuzzo, ormai la misura è colma!”.  

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