rapina

Rapina con sequestro in via Padova

E’ accaduto venerdì sera. Vittima un ragazzo di 28 anni che mentre si accingeva a rifornimento in un distributore automatico di via Padova, è stato avvicinato da due malviventi colombiani che, dopo essersi introdotti con la forza nell’abitacolo della sua macchina, lo hanno minacciato con un coltello, picchiato, rapinato, legato, imbavagliato per poi abbandonarlo sui sedili. Tanta violenza gratuita  per il magro bottino di un IPhone e alcuni oggetti di valore che la vittima aveva con se. Dopo essere riuscito a liberarsi, il malcapitato ha chiesto aiuto e si è recato presso il pronto soccorso dell’Ospedale San Raffaele dove è stato medicato e dimesso con una prognosi di tre giorni. La vittima ha quindi sporto denuncia per rapina aggravata, sequestro di persona e lesioni personali ai Carabinieri, che grazie alla descrizione fatta dal giovane si sono messi subito sulle tracce dei due malviventi, che sono stati individuati sabato mattina in Piazzale Loreto e li tratti in arresto. Durante la perquisizione delle loro abitazione è stata recuperata e restituita al proprietario la refurtiva. I due sono ora rinchiusi nel carcere di San Vittore.  

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Ragazza rapinata e molestata in via Ripamonti

Sabato notte, una ragazza di 21 anni, è stata aggredita mentre tornava a casa dopo qualche ora passata in un locale con le amiche.  A mettere in atto la rapina uno straniero che, dopo averla buttata a terra, le ha sottratto il cellulare e l’ha molestata sessualmente. L’aggressione è avvenuta in via Pompeo Leoni dove la giovane stava passando dopo essere uscita da una discoteca di via Ripamonti. La vittima è stata soccorsa quasi immediatamente ed è stata portata al centro antiviolenze della clinica Mangiagalli per gli accertamenti del caso e fortunatamente l’episodio non sembra averle causato gravi conseguenze. Le Forze dell’Ordine si sono subito messe sulle tracce dell’aggressore che si era dato alla fuga inconscio del fatto che sul cellulare della ragazza fosse attivo il localizzatore. Grazie a questo, l’uomo, un marocchino di 44 anni,  è stato rintracciato su un autobus in viale tibaldi e li tratto in arresto e condotto in carcere con l’accusa di rapina e violenza sessuale.

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Mamma con bimbi rapinata: arrestati due marocchini

Nemmeno la presenza di un bimbo di due anni, tenuto per mano, ha impedito a due rapinatori di aggredire una donna mentre, con il figlio, rientrava a casa a Milano. I due, però, sono stati subito bloccati dalla Polizia di Stato. I due arrestati hanno 43 e 37 anni, sono di nazionalità marocchina, irregolari e hanno a carico vari precedenti. Dopo essere stati raggiunti da agenti in borghese della Squadra mobile hanno reagito e sono stati bloccati dopo una colluttazione. Ora sono in attesa di giudizio direttissimo con l’ipotesi di rapina impropria. Il fatto è accaduto ieri intorno alle 19, quando la mamma, una 40enne, stava rientrando a piedi da un supermercato in via Vallazze. Giunta a casa, in via Poggi, è stata seguita nell’androne dal 43enne, che davanti all’ascensore ha ripetutamente cercato di strappare la catenina che portava al collo fino a riuscirci scappando e mentre il complice teneva la porta aperta. Appena fuori si sono divisi correndo ma sono stati bloccati. La collanina è stata restituita. I due sono anche sospettati di essere gli autori, sempre ieri mattina, in via Petrocchi, a Milano, di una rapina ai danni di una 83enne, anch’essa aggredita nell’androne del suo palazzo. A lei avrebbero strappato un orologio causandole piccole lesioni per le quali la donna è stata portata in codice verde al pronto soccorso. Non si esclude che i due siano rapinatori seriali. ANSA

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Rapina una banca si pente e si costituisce

Ha fatto irruzione in un banca, a volto scoperto, dicendo di avere con sé una bomba in via Sforza. Il cassiere gli ha dato 500 euro e lui se n’è andato. L’uomo, un italiano di 65 anni, con qualche precedente alle spalle, ha preso un taxi ma, durante il tragitto, si è pentito, si è fatto portare dai carabinieri e ha confessato la rapina, motivandola con delle difficoltà economiche, restituendo il maltolto. Di bombe nessuna traccia e l’uomo è stato denunciato per rapina aggravata. ANSA

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Rapina ed estorsione ad un commercialista: due arresti

Nei giorni scorsi a Milano, la polizia, coordinata dalla locale Procura, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due campani di 43 e 38 anni, accusati di concorso in rapina aggravata, estorsione aggravata e, solo il secondo, anche di indebito utilizzo di strumenti di pagamento. Lo ha riferito in una nota la questura del capoluogo lombardo, spiegando che i due, nei primi giorni dello scorso aprile, si erano introdotti nello studio in zona Corvetto di un commercialista di 37 anni pretendendo 107mila euro come debito da saldare nei confronti di un loro conoscente, cliente del commercialista. I due uomini avevano più volte minacciato il professionista, derubandolo di un orologio, di 500 euro in contanti e costringendolo a consegnare le carte di credito con il relativo pin. Usciti dallo studio con la vittima, i due avevano prelevato da diversi bancomat, tra corso Lodi e Porta Genova, più di mille euro e, in seguito, lo avevano obbligato ad effettuare vari bonifici su diversi conti correnti che però non erano andati a buon fine, dandosi appuntamento il giorno successivo. La vittima aveva presentato denuncia in questura e il giorno successivo, i poliziotti hanno fermato il 43enne dopo che si era fatto consegnare duemila euro, trovandolo in possesso anche della carta di credito e del post-it con dei codici pin rapinato il giorno precedente. Successivamente, gli stessi agenti hanno individuato anche il 38enne che, nei giorni successivi alla rapina, aveva effettuato diversi prelievi utilizzando la carta di credito del commercialista rapinato. L’ordinanza nei confronti del 43enne è stata eseguita dai poliziotti della Squadra Mobile di Avellino che lo hanno rintracciato nella sua abitazione in un comune della medesima provincia. Il 38enne è stato invece rintracciato dalla Squadra Mobile di Napoli in una piazza del centro del capoluogo campano subito dopo che la sua compagna aveva pubblicato sui social un video nel quale si mostravano insieme.

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Cercano rapper ma vengono rapinati a San Siro. Poi rivolta contro la Polizia

Due fratelli, un loro cugino e un amico, tutti giovanissimi e in visita a Milano dalla loro cittadina in provincia di Verona, e che volevano andare in cerca di alcuni rapper loro idoli, sono invece stati rapinati prima da un gruppo di minorenni e poi, uno di loro, da un uomo a cui aveva chiesto aiuto in un bar. Alla fine è intervenuta la Polizia, che ha denunciato quattro persone, tutte di origine nordafricana, in difesa delle quali sono poi scese in strada decine di amici e connazionali. E’ accaduto nella parte multietnica del quartiere San Siro, in zona Segesta. Alla fine, grazie alla freddezza degli agenti e al numero di pattuglie giunte sul posto, tutto si è svolto senza incidenti e tre ragazzi arabi presunti responsabili della rapina, oltre a un loro parente che aveva aizzato i residenti contro le pattuglie, sono stati portati in questura per essere identificati e indagati. I quattro turisti, due fratelli di 19 e 17 anni, un cugino di 17 e un amico di 19 ad un certo punto della loro visita a Milano, intorno alle 16 di ieri, hanno deciso di recarsi in via Zamagna, strada più volte al centro di fatti di cronaca e nota per lo spaccio, oltre che per alcuni filmati di rapper poi postati sui social. Giunti in via Corno di Cavento sono stati accerchiati da una decina di minorenni nordafricani, che hanno intimato loro di consegnare quello che avevano. Uno dei quattro, scappato subito, si è rifugiato in una bar poco distante, raccontando l’accaduto. Un uomo di circa 50 anni lo ha tranquillizzato e si è offerto di accompagnarlo a vedere cosa era successo ai suoi parenti, ma lungo il tragitto, in via Gigante, lo ha spinto in un anfratto e lo ha rapinato della felpa e delle scarpe di marca. A quel punto il ragazzo, scalzo, ha incontrato un passante, un 35enne, che ha chiamato la Polizia. ANSA

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