regione lombardia

Discorso di Fontana per i 50 anni di Regione Lombardia

“Partecipo con emozione alle celebrazioni per i 50 anni del Consiglio regionale. Permettetemi un saluto, in apertura, alla persona che per prima ha avuto l’onore di guidare la Regione Lombardia: Piero Bassetti. La ricorrenza ha, per me personalmente, un valore particolare: tanti sono i ricordi che, da Presidente del Consiglio regionale prima e della Giunta poi, mi legano a questa istituzione, divenuta simbolo del lavoro e del progresso in Italia e in Europa”. È partito da qui il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, per illustrare il suo intervento, in Aula, a Palazzo Pirelli, in occasione del 50° anno della nascita della Regione Lombardia e in particolare dello svolgimento del primo Consiglio regionale. “L’amministrazione regionale – ha proseguito il governatore – è cresciuta insieme alla società lombarda, splendida sintesi di anime diversificate che arricchiscono il territorio con visione e concretezza. Il dialogo tra l’istituzione e i suoi cittadini rappresenta, allora, l’elemento determinante perché siano soddisfatti i bisogni di benessere e di sicurezza di chi qui abita e opera. Le celebrazioni di anniversari acquistano forza e significato quando sono lo spunto per approfondire e riflettere sui traguardi raggiunti e sugli obiettivi futuri. Il complesso momento storico che stiamo vivendo può rappresentare una valida occasione per dare nuovo impulso all’istituzione regionale e immaginare scenari sui quali impegnare energie culturali e politiche”. “Come ha ricordato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – ha detto ancora Fontana – il principio di autonomia delle Regioni e degli Enti locali è ‘alle fondamenta della costruzione democratica, perché appartiene al campo indivisibile delle libertà e costituisce un regolatore dell’equilibrio costituzionale’. La storia delle Regioni ha attraversato momenti alterni ed è stata oggetto di riforme che hanno modificato gli assetti costituzionali in risposta alla volontà del popolo. Il regionalismo è l’espressione più autentica di un Paese che ha saputo fare delle diversità il suo punto di forza e di successo: un Paese unito nella ricchezza delle sue varietà”. “Ritengo, pertanto, che – ha specificato Attilio Fontana – proprio il rafforzamento della dimensione regionale, attraverso il riconoscimento dell’autonomia richiesta a gran voce dal popolo lombardo, potrà contribuire ad accrescere le opportunità della nostra Nazione che necessita, ora, di un nuovo slancio e di una importante stagione di riforme. L’esperienza appena trascorsa ha messo in luce la capacità delle regioni di rispondere con prontezza ed efficacia alle mutate esigenze dei cittadini, sempre nel rispetto della leale collaborazione tra i diversi livelli istituzionali. L’emergenza sanitaria ha reso più evidente il bisogno di prossimità in un momento in cui il dialogo con il territorio era urgente e indispensabile”. “Pluralismo e sussidiarietà sono, allora, valori da perseguire con forza per rendere concreta ed effettiva quella collaborazione istituzionale immaginata dai costituenti. Dal 1970 la Lombardia è – ha quindi sottolineato il presidente – profondamente mutata, a livello economico, sociale e culturale. In questa regione dinamica e produttiva, si uniscono vocazione internazionale e attenzione ai territori in una perfetta complementarietà”. “Ho un ricordo – ha quindi sottolineato Fontana – speciale dei miei anni da sindaco di Varese. Amministrare un Comune è un compito gratificante ma di grande responsabilità. Per questo motivo, da Presidente di Regione, ho sempre voluto rafforzare il rapporto con gli Enti locali, veri interpreti delle esigenze dei cittadini”. “Mai deve mancare – ha continuato – il dialogo tra l’istituzione e l’uomo affinché non si realizzi quella pericolosa frattura che conduce alla perdita di fiducia del cittadino verso il suo Governo. Lo stesso percorso verso il riconoscimento di un’autonomia rafforzata dovrà essere condiviso e partecipato tra Regione, Province e Comuni”. “Consapevoli del ruolo che Regione Lombardia ha svolto nel passato, ci troviamo ora – ha sottolineato – a riflettere sul futuro della nostra istituzione. Anche alla luce di quanto è successo negli ultimi mesi. In cui la malattia, la sofferenza e, molte volte, anche la morte sono entrate nelle nostre famiglie”. “Ora è il tempo – ha detto – di guardare avanti con pragmatismo e coraggio. Due sono gli imperativi categorici cui non possiamo sottrarci. Il primo riguarda il nostro sistema sanitario regionale, che intendiamo rafforzare ulteriormente. La Lombardia è sempre stata un modello per tutto il Paese in questo ambito. Tuttavia, l’esperienza della pandemia ci insegna che possiamo, che dobbiamo, fare ancora meglio. È fondamentale mettere il nostro territorio nelle condizioni di affrontare con immediatezza la possibilità di eventuali rigurgiti pandemici, a cominciare dal prossimo autunno”. “Il secondo aspetto da non tralasciare – ha ricordato – riguarda le conseguenze economiche e sociali che l’emergenza sanitaria ha prodotto, con il rischio di nuove marginalità e povertà”. “Qui vorrei essere chiaro – ha detto Fontana – ai limiti dell’eccesso di franchezza. Ovvero non c’è uscita credibile dalla crisi per l’Italia senza un ruolo centrale della Lombardia e del suo sistema produttivo, essenziale anche per il funzionamento del Terzo Settore”. “A questo proposito, stiamo già mettendo in campo – ha sottolineato – iniziative sul fronte delle opere pubbliche, del sostegno alle imprese, della semplificazione normativa, della formazione e riqualificazione professionale”. “La crisi che ci attende – ha proseguito – è straordinaria per intensità (FMI stima un calo del PIL oltre il 12 % su base annua) e per qualità (nuovi modi di intraprendere e lavorare si stanno imponendo). A essa occorrerà rispondere con misure di pari straordinarietà, che da oggi e fino a settembre saranno costruite. Voglio però dire anche che il nostro lavoro non può esaurirsi in una visione di breve periodo o nell’affrontare le emergenze più importanti. Proprio per il ruolo che le è proprio Regione Lombardia deve saper guardare avanti. Nonchè saper guardare lontano. Deve cioè avere una visione del futuro. Voglio qui dire che non trascureremo minimamente questo aspetto. Per questo, nell’autunno di quest’anno presenteremo un progetto per la Lombardia futura che sarà strumento prezioso per il domani”. “Il coraggio e lo spirito di abnegazione della Lombardia – ha concluso il presidente Fontana – saranno il motore per la ripartenza dell’Italia intera. Viva la Lombardia, viva i lombardi”.

Discorso di Fontana per i 50 anni di Regione Lombardia Leggi tutto »

Pervenuti 2.300 progetti per il Piano Marshall di Regione Lombardia

A un mese dall’avvio del Piano Marshall, con il quale la Regione Lombardia prevede uno stanziamento complessivo di 3 miliardi di euro tra il 2020 e il 2022 per la ripartenza post Covid-19, l’azione diretta ai Comuni e alle Province – con una disponibilità immediata di 400 milioni –  sta già producendo i primi importanti effetti. A Palazzo Lombardia, infatti, sono pervenuti oltre 2.300 progetti per opere infrastrutturali presentate da 1.150 Comuni. “I primi segnali – commentano  il presidente Attilio Fontana e l’assessore regionale agli Enti locali e Piccoli Comuni Massimo Sertori  – sono certamente positivi. Su 1.506 Comuni presenti in Lombardia abbiamo avuto riscontri importanti  con la presentazione di molti progetti di opere cantierabili entro il 31 ottobre 2020. Si tratta di interventi necessari ai singoli territori che aiuteranno concretamente a far ripartire un comparto centrale come quello connesso alla realizzazione delle opere pubbliche”. Dopo la Fase 1 – con l’inserimento della procedura informatica – caratterizzata da una prima segnalazione informativa degli interventi previsti dagli Enti locali, nella Fase 2 (fino al 31 luglio) i Comuni avranno la possibilità di confermare e modificare in via definitiva i rispettivi progetti presentati e qualora non li avessero ancora proposti,  di segnalare le proprie progettazioni a Regione Lombardia. “I numeri che abbiamo raccolto – continua – confermano le nostre aspettative. Le amministrazioni stanno rispondendo con entusiasmo perché abbiamo lasciato loro la possibilità di scegliere con molta libertà come investire le risorse assegnate, in base alle priorità e alle esigenze delle singole comunità. Si tratta di un provvedimento molto semplificato dal punto di vista burocratico. Lo scopo – sottolinea Sertori – che ci siamo da subito prefissi era quello di dare risorse da spendere in breve tempo per attivare cantieri e fornire lavoro. Visto il successo, è molto probabile che questa misura sperimentale possa essere replicata anche nel 2021”. Qui di seguito l’elenco dei progetti presentati, ad oggi, dai Comuni:  https://www.lombardianotizie.online/piano-marshall-progetti/

Pervenuti 2.300 progetti per il Piano Marshall di Regione Lombardia Leggi tutto »

Specializzandi in piazza sotto Regione Lombardia

Specializzandi in piazza sotto Regione Lombardia. Come avevamo annunciato la scorsa settimana, anche i giovani medici bussano alle porte del Palazzo. Dopo essere stati osannati in primavera, sono stati subito messi da parte in estate. Ecco dunque che la stagione calda si apre per la nuova generazione di “ragazzi del 99” sul piede di guerra. L’appuntamento è tra due ore: “Oggi alle ore 10:00 sotto alla sede di Regione Lombardia i Medici Specializzandi scenderanno in piazza per richiedere il riconoscimento dei loro diritti, delle loro tutele e del loro lavoro. Ogni giorno, in periodo ordinario ed emergenziale, i Medici in formazione specialistica danno un contributo essenziale per l’SSN, al pari di tutti gli altri operatori sanitari. Per questo supportiamo il Coordinamento Regionale degli Specializzandi della Lombardia e le loro richieste! #SpecializzandiInPiazza” hanno scritto gli stessi specializzandi per chiamare al presidio i propri colleghi.

Specializzandi in piazza sotto Regione Lombardia Leggi tutto »

Regione Lombardia rifinanzia il bando pacchetto famiglia e copre tutte le 46.000 richieste

Regione Lombardia ha rifinanziato con altri 6 milioni di euro il bando ‘pacchetto famiglia‘ per la richiesta di contributi, connessi all’emergenza Covid-19, destinati al mutuo della prima casa e a strumenti e-learning per gli studenti tra i 6 e i 16 anni. Il contributo, proposto con una delibera dell’assessore alla Famiglia, Genitorialità e Pari opportunità, Silvia Piani, si aggiunge dunque ai 16,5 milioni di euro già stanziati a maggio. “Il pacchetto famiglia – hanno commentato il presidente Attilio Fontana e l’assessore Piani – ha riscosso un grande successo ed è stata apprezzata da moltissime famiglie lombarde. Con queste ulteriori risorse andremo a coprire l’intero fabbisogno con aiuti immediati. Azioni concrete con cui cerchiamo di essere vicini ai nostri cittadini”. I 6 milioni di euro stanziati vanno infatti ad aggiungersi alla dotazione iniziale di 16,5 milioni di euro, messa a disposizione per il sostegno alle famiglie, durante l’emergenza Coronavirus ai primi di maggio, per pagare le rate del mutuo per l’acquisto della prima casa e per acquistare strumenti per l’e-learning dei figli. Complessivamente, infatti, sono pervenute alla Regione circa 46.000 domande e con la cifra iniziale, messa a disposizione, ne erano state finanziate 32.000. Ora, grazie a questo nuovo stanziamento, sarà possibile, da subito, coprire l’ultimo contingente senza ulteriori attese. Di seguito il numero delle domande ricevute per provincia: Brescia 6.700 domande Sondrio 580 Lodi 900 Pavia 1.500 Monza e Brianza 3.600 Como 1.800 Cremona 1.400 Lecco 1.500 Milano 16.300 Varese 3.500 Mantova 1.400 Bergamo 7.100 “Valutata la straordinarietà dell’iniziativa e la perdurante situazione di difficoltà che stanno vivendo le famiglie lombarde – ha aggiunto Piani – le risorse aggiuntive permetteranno così di finanziare la totalità delle domande presentate, senza lasciare indietro nessuno”.

Regione Lombardia rifinanzia il bando pacchetto famiglia e copre tutte le 46.000 richieste Leggi tutto »

Baffi imbullonata alla poltrona nonostante tutto

Baffi imbullonata alla poltrona nonostante tutto. La sua elezione è stato uno smacco pesante per tutto il centrosinistra in cui ormai si può contare anche il Movimento Cinque Stelle, nonché una magistrale risposta politica del centro destra a cui sembra aver aderito Italia Viva almeno nei fatti. La mozione di sfiducia (fallita pure quella) era stato solo l’inizio di una serie di figure barbine dell’opposizione in Consiglio Regionale. Adesso un’onda d’urto potentissima ha investito Patrizia Baffi, perché non si è mai visto un presidente di una commissione d’inchiesta come quella sul Covid19 presieduta da un rappresentante della maggioranza. E di fatto è da tempo che Baffi è in appoggio esterno alla maggioranza. L’onda è stata così forte che persino i pezzi da novanta del partitino di Matteo Renzi hanno chiesto un passo indietro a Baffi. Ecco un tweet si Ettore Rosato: @PatriziaBaffi sarebbe un’ottima Presidente della Comm Inchiesta sulla sanità lombarda, per competenza e per storia personale. Vergognosa strumentalizzazione da parte del pd che impone scelte nette. Invitiamo Patrizia a dimettersi. A noi le poltrone non servono, lasciamole al Pd Ma il risultato è sempre quello: Baffi imbullonata alla poltrona nonostante tutto. Deve aver assorbito una delle lezioni fondamentali di Matteo Renzi: l’importante è stare nei posti importanti, se no puoi urlare quanto vuoi, ma nella partita a scacchi del potere non conterai mai niente. Non è un caso che pur non contando niente ai numeri Italia Viva abbia piazzato De Cesaris in ENI. Un’altra manopola da girare all’occorrenza per Renzi e i suoi.

Baffi imbullonata alla poltrona nonostante tutto Leggi tutto »

CARC sotto la Regione. Sardone: indecente! De Corato: vergognoso!

“I protagonisti delle vergognose scritte contro Fontana – commenta Silvia Sardone, eurodeputata e consigliere comunale della Lega – arrivano persino sotto la Regione a protestare in maniera indecente. E’ inaccettabile che questi violenti che si erano pure distinti per il 25 aprile nelle strade in barba a ogni regole possano fare quello che vogliono senza un adeguato controllo. Questi geni della sinistra estrema sono sempre più esagitati. E se volessero passare dalle parole ai fatti contro Fontana?” si chiede la Sardone, concludendo, “Non possiamo più accettare questi toni e questo clima infuocato, alimentato anche da certi commenti di politici di sinistra“. “La gestione di tutta questa vicenda è vergognosa!“, attacca invece l’Assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato, “Prima la Prefettura di Varese mette sotto scorta il Presidente Fontana a causa dei murales ingiuriosi e delle minacce da lui ricevute, poi si permette ai promotori di questo clima d’odio e ad altre sigle sindacali di manifestare sotto Regione Lombardia“. “La libertà di riunirsi è stata loro garantita senza prendere in considerazione i volantini e le scritte farneticanti a loro firma su muri – aggiunge De Corato –  È inaccettabile che la rappresentate del Carc, sotto il Palazzo della Regione, questa sera abbia dichiarato che ‘Fontana rimane un assassino ’. Questa è istigazione a delinquere. Ormai la deriva della chiamata alle armi e delle minacce è andata ben oltre l’immaginario al punto che sull’onda dell’isterismo comunicativo anche l’ex assessore, oggi deputato parlamentare Europeo, Pierfrancesco Majorino parla di ‘Radicalizzazione della protesta’, aggiungendo poi in ‘corner’ che questa non va confusa con ‘la cultura della violenza e dell’odio’. Insomma – conclude l’Assessore -: lancia il sasso e poi nasconde la mano!”.

CARC sotto la Regione. Sardone: indecente! De Corato: vergognoso! Leggi tutto »