resistenza

Inaugurato monumento per le donne protagoniste della Resistenza

“Una serie di grandi campane tubolari, sollecitate dal soffio del vento, si muovono e fanno riecheggiare la memoria delle donne di cui portano inciso il nome di battaglia”. Si chiama Fischia il vento ed è l’opera artistica inaugurata oggi in piazzale delle Donne partigiane e a loro dedicata. Allo svelamento, che anticipa le iniziative per il 25 aprile, Anniversario della Liberazione, hanno preso parte Santo Minniti, Presidente Municipio 6, Luca Gibillini, Milano è memoria, Didi Gnocchi, Direttore editoriale associazione Chiamale storie, Daniela Volpi, architetto, Roberto Cenati, Presidente ANPI provinciale Milano e Ada Gigli Marchetti, Presidente Istituto lombardo di Storia contemporanea. Con le testimonianze di Lydia Franceschi, Ebe Bavestrelli e Luara Wronowski. L’installazione degli architetti Angelo M. Gulino e Claudio Ravazza è la vincitrice del concorso promosso a fine 2019 dall’associazione Chiamale storie, in collaborazione con la piattaforma del Comune Milano è memoria, l’Ordine degli architetti, P.P.C. di Milano, Sky Arte, ANPI provinciale di Milano e Istituto lombardo di Storia contemporanea, con l’intento di dare alla piazza della Barona un monumento in memoria delle partigiane. Una iniziativa nata con il progetto Partigiane 2.0, ideato e promosso dall’associazione Chiamale storie nell’ambito di MemoMI, con l’obiettivo di rafforzare la memoria storica legata alle vicende delle donne milanesi nella Resistenza. L’opera Fischia il vento è stata scelta dalla giuria del concorso presieduta da Francesca Gori (ass. Chiamale storie) e composta da Daniel Libeskind (architetto), Francesco Bonami (storico dell’arte e curatore), Enrico David (artista), Liliana Moro (artista) e dai rappresentanti degli enti partner, che ha selezionato tre progetti vincitori. Primo classificato Arch. Angelo M. Gulino, Claudio Ravazza Una serie di grandi campane tubolari, sollecitate dal soffio del vento, si muovono e fanno riecheggiare la memoria delle donne di cui portano inciso il nome di battaglia. Il fischio del vento riporta così alla mente le voci delle donne, il loro spontaneo aggregarsi per lottare contro il nemico, ma pure un anelito di libertà, suggerito anche dallo slancio della struttura verticale, racchiusa tra due cubi riportanti le date convenzionali di inizio e fine della Resistenza. La musica oggi come ieri fa il resto: unisce donne e uomini attorno a ideali comuni. Secondo classificato  Arch. Valentina Spataro, Maria B. Pisciotta, Renée Soleti, Margherita Valente In un loro scambio epistolare, Natalia Ginzburg e Alba De Céspedes usano l’immagine di un pozzo per indicare quella “cattiva abitudine” delle donne di cascare in uno stato di soggezione, schiavitù e paure. Il progetto parte da questa idea: ciò che a prima vista sembra solo un grande ombrello vegetale, avvicinandosi a uno specchio collocato intorno al pilastro centrale, si rivela un pozzo inverso, brulicante di forza e di passione. Come il pozzo attraversa con forza la terra, la donna partigiana può riscoprire il valore della propria forza interiore. Terzo classificato Arch. Paolo Aina Una rappresentazione semplice e immediata, comprensibile davvero a tutti: il girotondo. Partendo da una fotografia d’epoca che ritrae le donne partigiane strette in un abbraccio, il progetto veicola i valori di forza, coesione, amicizia in uno dei simboli universali di aggregazione e pace. La sagoma femminile replicata sette volte, come il numero di colori dell’arcobaleno, richiama il vecchio gioco del ritagliare da un foglio di carta l’immagine di donne che si tengono per mano. Pensata per essere completato da rose rampicanti, l’installazione ricorda i colori della bandiera italiana, un ulteriore invito a una Resistenza da rinnovare sempre.

Inaugurato monumento per le donne protagoniste della Resistenza Leggi tutto »

Spacciatori marocchini resistono all’arresto mentre uno ingoia cocaina

Mercoledì pomeriggio, gli agenti delle Nibbio dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno arrestato tre cittadini marocchini, uno di 32 e due di 39 anni, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente in concorso e resistenza a Pubblico Ufficiale. I poliziotti in moto, durante il servizio di controllo del territorio, in Corso Venezia hanno individuato una vettura parcheggiata con quattro uomini all’interno e hanno proceduto al controllo. Alla vista degli agenti, uno di loro è subito scappato ed è stato poi bloccato in Piazzale Loreto mentre gli altri, a seguito di perquisizione, hanno opposto resistenza. Nel vano contenitore della portiera destra della vettura, i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato 3,5 grammi di cocaina suddivisa in quattro involucri e, nelle tasche dei pantaloni dei fermati, hanno trovato oltre 1.300 euro in contanti. Durante le fasi di controllo degli agenti, uno dei pusher, ha ingerito degli involucri contenente cocaina che sono stati espulsi dopo che l’uomo è stato trasportato all’Ospedale Fatebenefratelli. Infine, i poliziotti hanno indagato in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente in concorso il quarto uomo, un cittadino marocchino di 30 anni.

Spacciatori marocchini resistono all’arresto mentre uno ingoia cocaina Leggi tutto »

Egiziano, ecuadoregno e senegalese arrestati per spaccio e resistenza

Prosegue senza sosta il contrasto allo spaccio di stupefacenti da parte della Polizia di Stato nei diversi quartieri. Alle ore 15.15 di ieri, la volante Genova dell’Ufficio Prevenzione Generale ha arrestato un 23enne cittadino egiziano in via Segantini. Il ragazzo è stato notato dagli agenti mentre, a bordo di uno scooter e a velocità sostenuta, percorreva via Odazio. Non essendosi fermato neanche all’alt della volante, ne è nato un inseguimento, terminato con l’impatto del 23enne con un altro cittadino a bordo di ciclomotore, che ha riportato qualche ferita, ricevendo le opportune cure da personale sanitario. Il 23enne egiziano è stato trovato in possesso di 99 grammi di hashish e per questo è stato arrestato sia per detenzione e spaccio di stupefacenti che per resistenza a pubblico ufficiale. Due gli interventi dei motociclisti “Nibbio” dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico. Il primo alle ore 16,20 in Piazzale Lotto, conclusosi con l’arresto di un 22enne, cittadino ecuadoriano. Il ragazzo, sottoposto a controllo di Polizia, è stato trovato in possesso di 90 grammi di marijuana. Circa un’ora dopo, in via Niccodemi, sempre gli agenti motociclisti “Nibbio” hanno arrestato un cittadino senegalese di 42anni. L’uomo è stato colto in flagrante mentre cedeva una dose di stupefacente ad una ragazza; entrambi alla vista dei poliziotti si son dati alla fuga. Il senegalese, una volta fermato, ha aggredito gli agenti con morsi e pugni, ingerendo due dosi di stupefacente. Altri due involucri di cocaina, e due banconote da dieci euro sono stati sequestrati a suo carico. Nella mattinata di ieri invece, la volante del Commissariato Porta Romana ha arrestato per spaccio una coppia in via Barrili. All’interno del loro appartamento sono stati sequestrati 25 grammi di cocaina e la somma di 3450 euro contanti.  

Egiziano, ecuadoregno e senegalese arrestati per spaccio e resistenza Leggi tutto »

Quindici milioni per il museo alla resistenza in Piazza Baiamonti

Milano, per due volte Città Medaglia d’oro, avrà in piazzale Baiamonti il museo dedicato alla Resistenza. L’annuncio è stato dato a Palazzo Marino dal Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e dal Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, durante una conferenza stampa cui ha partecipato anche l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno. Il museo avrà sede all’interno dell’area comunale tra via Montello e via Volta, recentemente bonificata in vista della realizzazione dell’edificio ‘gemello’ della Fondazione Feltrinelli, come previsto dal progetto dello studio Herzog & De Meuron. “Con la realizzazione del Museo della Resistenza – ha detto il Sindaco Sala – Milano onora ed esalta la sua identità di città della Resistenza di ogni tempo, schierata con i suoi cittadini per la libertà e contro ogni regime. Il progetto giunge a coronare una crescita culturale ininterrotta, che ha visto la nascita di 16 tra musei, fondazioni artistiche e spazi espositivi, negli ultimi dieci anni. Milano forte della sua storia attira cultura e la restituisce rafforzando la sua immagine di città dal passo internazionale, concretamente bella e vivace”. “I 15 milioni – ha spiegato il ministro Franceschini – si aggiungono ai due milioni e mezzo già stanziati per la Casa della memoria e saranno utilizzati per realizzare quel Museo nazionale della Resistenza che Milano, città due volte medaglia d’oro, merita e che rappresenta un progetto di cui il Paese ha un assoluto bisogno. È importante che ci sia un luogo nazionale per ricordare alle future generazioni ciò che hanno fatto le nostre madri e i nostri padri per darci quella libertà che oggi riteniamo scontata e ovvia, mentre non lo è per niente perché si è data la vita e la giovinezza per ottenerla”. Dal punto di vista urbanistico, il progetto dell’edificio che ospiterà il museo è stato rivisto alla luce delle indicazioni della Sovrintendenza per consentire il mantenimento dei resti delle Mura Spagnole, rinvenute durante la bonifica del terreno dove, per oltre sessant’anni, è stato in funzione un distributore di carburante. Si tratterà di un edificio più piccolo rispetto al gemello della Fondazione Feltrinelli, con spazi pubblici per 700 metri quadrati, finalizzati alla valorizzazione degli scavi, e un’area verde in contiguità con il giardino comunitario intitolato a Lea Garofalo.  

Quindici milioni per il museo alla resistenza in Piazza Baiamonti Leggi tutto »