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Al via due interventi di restauro in Galleria Vittorio Emanuele II

Il Comune di Milano ha avviato due interventi di restauro per la Galleria Vittorio Emanuele II: interesseranno la facciata di via Marino e le coperture su via Silvio Pellico. Le opere, finanziate dall’Amministrazione e concordate con la Soprintendenza, dureranno circa sei mesi. Il principale dei due interventi riguarda la facciata esterna di uno dei cinque corpi di fabbrica della Galleria Vittorio Emanuele che, con ingresso in via Marino 7, ospita dai primi anni Cinquanta la sede dei Gruppi Consiliari del Comune. I lavori, al via in questi giorni, consistono nel recupero conservativo delle superfici e delle finiture e decorazioni originali, che hanno subito nel tempo un visibile degrado: si prevede la pulitura e il consolidamento degli archi al piano terra, dei fregi, degli elementi decorativi e delle superfici in pietra e ad intonaco dell’intera facciata, tardo ottocentesca, per quattro piani. L’intervento, per un valore di oltre 500mila euro, si estenderà su una superficie di circa 900 metri quadri. Durante i lavori saranno garantiti l’accesso pedonale e la funzionalità dell’edificio, sia per i Gruppi consiliari sia per le attività commerciali presenti. “Interveniamo sull’unica facciata della Galleria – spiega l’assessore al Bilancio e Patrimonio, Emmanuel Conte – non ancora toccata dai restauri che hanno interessato il complesso monumentale negli scorsi decenni: il rifacimento della pavimentazione negli anni ‘60, gli interventi fra gli anni ’80 e ‘90 sulla copertura a vetri e sulle facciate e sui cortili interni, quelli che nel 1995 riguardarono gli archi di piazza della Scala, via Ugo Foscolo e via Silvio Pellico e infine il restauro dei due bracci concluso per l’Expo. La Giunta ha da tempo programmato una serie di interventi per il complesso della Galleria ed ora, grazie all’applicazione di un accordo quadro, procediamo con opere importanti per tutelare e valorizzare un patrimonio unico della città”. Sui lati e in sommità della facciata di via Marino si trovano preziosi riquadri in graffito che rappresentano figure antropomorfe, putti, diavoli e cavalli alati. Tali decorazioni, simili a quelle presenti sugli archi di ingresso di via Pellico, via Foscolo e piazza della Scala, saranno in particolare oggetto di un consolidamento e di un restauro accurati. Il secondo intervento riguarda la copertura a falde del corpo di fabbrica rivolto verso via Silvio Pellico. E’ prevista la revisione e sistemazione del manto in tegole marsigliesi e coppo canale e delle gronde. Parallelamente si procederà alla ripulitura delle facciate sul passaggio coperto, sull’asse principale della Galleria, oggetto di restauro in occasione di Expo 2015 e che presentano oggi depositi di polvere, accumuli di guano e ragnatele sui motivi ornamentali. Complessivamente la spesa è di circa 400mila euro.

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Tre milioni per restaurare il Duomo di Milano

“Regione Lombardia è pronta a mettere in campo 3 milioni di euro nel prossimo triennio per valorizzare la cattedrale del Duomo finanziando interventi di restauro al fine di garantire la salvaguardia del complesso monumentale”. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso, in occasione della sua visita istituzionale alla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano. “Siamo da sempre impegnati – ha sottolineato Caruso – nella tutela dei nostri preziosi tesori culturali. Questo ulteriore stanziamento conferma l’attenzione ai ‘gioielli’ della Lombardia, patrimonio inestimabile della nostra regione. L’obiettivo è preservare l’integrità storica e artistica di un luogo simbolo di Milano e di tutta la Lombardia”. Tra gli interventi in programma c’è il restauro di Capocroce Nord, la cui conclusione è prevista entro la fine del 2024. Previsti il recupero di piloni, finestroni, guglie, statue, gabbioni e mensole che arricchiscono i tre lati e la copertura della zona che abbraccia la Cappella della Madonna dell’Albero, all’interno del Duomo. Entro la fine del 2024 sarà completato anche il ripristino del Transetto Nord Est esterno. I lavori interesseranno anche il Basso Tiburio, ovvero il grande ottagono dalla cui copertura sorge la Gran Guglia che sorregge la Madonnina, e termineranno entro il 2025 assicurando stabilità alla struttura. Infine, è previsto il restauro dell’Antico Organo del Duomo: l’intervento si concluderà nel 2026.

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206mila euro per il restauro del Castello Sforzesco

Il Comune di Milano ha stanziato 206 mila euro per i lavori di ripristino delle coperture del Castello Sforzesco danneggiate dal forte vento dello scorso 7 febbraio, quando ci furono raffiche a oltre 100 chilometri l’ora. Il Consiglio comunale ha infatti approvato la delibera di spesa, in somma urgenza. I danni al Castello sono stati significativi, in particolare quelli alle coperture delle merlate dalla cortina Santo Spirito (lato di piazzale Cadorna) e della cortina del Filarete dove sarà necessario riposizionare i coppi di copertura che risultano fuori sede o in posizione di scivolamento. Per quanto riguarda invece la Torre di Santo Spirito si è dovuto rimuovere il basamento lapideo del pennone rimasto incastrato sulla balaustra in ferro del tetto della torre e il relativo ripristino. I lavori dovrebbero terminare entro il 15 luglio. ANSA

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Tutti gli interventi di restauro statue in corso

Continuano le attività conservative sul patrimonio storico della città. Si è appena concluso il restauro conservativo del monumento dedicato a Carlo Cattaneo di via Santa Margherita. L’intervento, che ha avuto una durata di circa 3 mesi, ha visto la pulizia delle superfici in pietra e bronzo, caratterizzate da depositi di diversa natura – dagli inquinanti atmosferici agli ossidi metallici trasportati sugli ornati e generati dalla vicinanza della linea tranviaria – seguito da opere di sigillatura finale di tutti i giunti, dalle opere di protezione finale della pietra e dalla stesura di cere microcristalline per la protezione superficiale degli apparati bronzei. L’ambito del monumento è stato, infine, riordinato con la ripulitura della cancellata che delinea l’area verde in cui si trova. Il restauro del monumento si inserisce nell’ambito di una serie di interventi in corso per la rigenerazione di diverse statue cittadine. Tra gli ultimi, il restauro del monumento dedicato a Carlo Porta tra via Larga e piazza Santo Stefano realizzato in occasione della ricorrenza del Bicentenario dalla morte del poeta, l’intervento conservativo dell’opera “Centauro” di Igor Mitoraj presso la fontana di Piazza Enzo Paci e quello della Statua dell’Italia presso i Giardini Pubblici Indro Montanelli in coordinamento con la Soprintendenza. “La cura della città – dichiara l’assessore all’Urbanistica e Verde Pierfrancesco Maran -passa anche dalla conservazione e valorizzazione dei suoi monumenti, che fanno parte della storia e della cultura di Milano e del Paese”. Tra i prossimi interventi in partenza, quello relativo alla statua di Emilio De Marchi presso i Giardini Pubblici Indro Montanelli, il restauro conservativo della Croce di Sant’Ulderico in Piazza San Nazaro in Brolo e, in una seconda fase, sui monumenti dedicati a Felice Cavallotti in via Senato e a Luciano Manara, situato presso l’accesso dai bastioni dei Giardini Pubblici Indro Montanelli.  A seguire, in parallelo all’avvio della riqualificazione di Piazza Castello, seguirà il restauro conservativo del monumento dedicato a Giuseppe Garibaldi situato in Piazza Cairoli, interessato da molteplici depositi, soprattutto di inquinanti e ferrosi dati dalla vicinanza delle linee tranviarie. Agli interventi sui monumenti si affiancano quelli sulle fontane ornamentali. È in partenza la riqualificazione delle due fontane di via Perini a Quarto Oggiaro e quella riguardante le vasche di Via Bruno Cassinari.

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Concluso il restauro del Ponte delle Gabelle

Si è concluso il lavoro di risanamento e restauro del Ponte delle Gabelle che era stato avviato prima della pandemia ed è stato uno dei primi a ripartire dopo il lockdown. Il progetto di restauro, realizzato dal Comune in accordo con la Soprintendenza, ha previsto la bonifica dell’area da arbusti, erbe infestanti, muschi e muffe che erano cresciute negli anni e il successivo trattamento preventivo contro gli attacchi di microrganismi; la pulizia e la sabbiatura di pietre e mattoni e il loro restauro utilizzando materiale coerente per riportare alla luce le vecchie murature; la scarteggiatura e riverniciatura dei parapetti in ferro; il consolidamento statico del sottopasso e delle scalinate e il riordino dell’esistente sistema di illuminazione. “Con il restauro del Ponte delle Gabelle – dichiara Marco Granelli assessore alla Mobilità e Lavori Pubblici – restituiamo alla città un angolo caratteristico della Milano dei Navigli. Scendere dai Bastioni di Porta Nuova lungo la larga scala in pietra per arrivare in via San Marco alle Chiuse Leonardesche è ora una passeggiata ancora più suggestiva e piacevole”. Il Ponte delle Gabelle è costituito da una struttura in pietra che forma i due archi d’ingresso, uno dalla parte di via San Marco e uno rivolto a via Melchiorre Gioia e viale Monte Grappa, e un tunnel a botte realizzato in mattoni pieni. Dai Bastioni di Porta Nuova che si trovano più in alto si scende alla sottostante via San Marco con una scalinata in granito, un angolo tutt’ora particolare di Milano che per il resto è una città ‘piatta’ che non presenta questi dislivelli. Il Ponte costituiva lo storico accesso a Milano per chi, dopo la costruzione delle cinquecentesche mura spagnole, i Bastioni, navigando lungo il Naviglio della Martesana, arrivava in città da nord e qui doveva pagare il dazio, ovvero la gabella, per la barca e le merci trasportate.  

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La Veneranda Fabbrica presenta il progetto di restauro dell’organo del Duomo

Una “nuova ed importante sfida per il 2019″, per la Veneranda Fabbrica del Duomo, ovvero il nuovo progetto di restauro del Grande Organo della Cattedrale. “È a rischio infatti il futuro di questo straordinario capolavoro di arte e della meccanica – sottolinea la Veneranda Fabbrica -. Un gigante tecnologico di enorme complessità: con 15.800 canne (di cui la più alta misura oltre nove metri mentre la più piccola misura pochi centimetri) e 180 registri, quello di Milano è il più grande organo d’Italia e tra gli strumenti più grandi del mondo. Se il dato numerico già di per sé è impressionante, ancora più prezioso è il dato artistico. L’attuale strumento è infatti datato 1938, ma la formidabile “astronave” di note del Duomo comprende elementi che arrivano a sfiorare il XVI secolo. Esso è un autentico scrigno di meraviglie e di tesori d’arte come i raffinati sportelli, costituiti da grandi tele raffiguranti episodi tratti dall’Antico e dal Nuovo Testamento, realizzati tra il XVI ed il XVII secolo, opera di artisti quali, tra gli altri, Giuseppe Meda e Camillo Procaccini”. Il progetto di restauro, denominato “15.800 note per il Duomo“, sarà presentato martedì 5 marzo alle ore 11.45 all’interno della Cappella Feriale del Duomo di Milano.

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