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Palmeri: “In regionali 2023 non si perda l’agenda Draghi, Pnrr e Riforma autonomia”

Palmeri: “In regionali 2023 non si perda l’agenda Draghi, Pnrr e Riforma autonomia”. “Nelle elezioni regionali 2023 la prospettiva dell’Agenda Draghi, con le sue riforme e le sue risorse, non deve uscire dai programmi di chi vuole governare la Lombardia. Chi mette questi obiettivi fuori dal proprio percorso e anzi li avversa non può prendere in mano le redini di Palazzo Lombardia perché la nostra Regione sarebbe frenata, penalizzata, ridimensionata. Così come vanno rafforzati anche il processo di declinazione territoriale del PNRR e quello per l’Autonomia voluta dai Lombardi, con una sua concretizzazione che produca una reale utilità per loro dopo questi anni trascorsi invano”. Lo ha detto il Consigliere Manfredi Palmeri, Presidente del Gruppo Consiliare ‘POLO Civico – Lombardia Migliore’, aggiungendo: “Per primi abbiamo dichiarato di essere pronti a discuterne e stiamo iniziando a lavorare proprio su questo. Nel prossimo mandato la nostra Regione deve poter rialzare la testa, riprendersi un ruolo di primazia non solo in Italia, ma anche in Europa, proporsi al mondo come area in cui investire, e continuare a migliorare la vita per le famiglie e le imprese. Per raggiungere questi obiettivi occorrono progetti di amministrazione affidabili e profili di candidature adeguate a una… Lombardia Migliore”. “Con gli effetti negativi derivanti dalla crisi di Governo, con una pandemia non ancora risolta, con una guerra alle porte dell’Europa che porta nel nostro territorio tangibili effetti negativi, con una crisi energetica che aumenta i costi per cittadini e aziende, mettendo in grande difficoltà soprattutto le piccole e medie imprese, con un’inflazione che rischia di colpire la Lombardia in modo maggiore rispetto ad altri territori, il POLO apre a un confronto pure con le altre forze politiche, utilizzando questi mesi per preparare al meglio i prossimi anni” ha concluso il consigliere Manfredi Palmeri.

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La riforma della sanità lombarda è in ritardo

La riforma della sanità lombarda è in ritardo. Domani scadono i termini imposti dal ministro della Salute Roberto Speranza per calendarizzare la revisione della legge regionale che regola la sanità regionale. Nella lettera da Roma era chiarito che entro il 16 gennaio doveva essere messa in calendario la revisione di una legge regionale bocciata dal rapporto Agenas, l’agenzia nazionale che studia il settore per conto del governo e delle regioni. Un lavoro impegnativo, ma che al nel mese passato ha visto i vertici regionali impegnati a silurare Giulio Gallera e altri nomi secondari della giunta. In questi giorni il neo assessore al Welfare Letizia Moratti è impegnata a costruire la squadra con cui lavorerà, quindi la riforma della sanità lombarda è in ritardo. E lo sarà ancora perché il gioco delle figurine continua, mentre la crisi da pandemia continua a mordere la Lombardia. I vaccini sono ripartiti, ma le chiacchiere hanno rallentato i lavori anche sul altri fronti: alle soglie del primo compleanno della crisi da Covid19 la Lombardia non ha un piano per i vaccini. Sono stati individuati 65 punti dove stoccare le dosi, ma nessuno sa chi le dovrà somministrare, dove, ecc. E di questo passo è facile che non ci sarà, perché la nuova ondata sta per investire la regione e a quel punto sarà del tutto inutile avere piani inattuabili. A meno che non si tratti di una sorta di trucco per evitare cause legali contro la dirigenza regionale.

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