rigenerazione

130 milioni per la rigenerazione di Lorenteggio-Giambellino, San Siro e Niguarda

Il Comune di Milano potrà accedere a finanziamenti fino a 130 milioni di euro nell’ambito del Bando del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del “Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PINQua) cui aveva partecipato con tre proposte per la rigenerazione dei quartieri Lorenteggio-Giambellino, San Siro e Niguarda. Tutti e tre progetti presentati sono infatti stati ammessi alla graduatoria del bando. “Sono risorse straordinarie che si concentrano in alcuni dei quartieri della città che più necessitano interventi – dichiarano gli assessori Pierfrancesco Maran (Urbanistica), Gabriele Rabaiotti (Politiche sociali e abitative) e Marco Granelli (Mobilità) -. Possiamo potenziare l’offerta per le emergenze abitative, costruire ambienti più vivibili e con maggiori opportunità, ed anche incroci più sicuri, spazi per la pedonalità e la ciclabilità. Tutti gli interventi per i quali abbiamo ottenuto le coperture ministeriali, in sinergia con gli altri progetti già finanziati dall’Amministrazione, porteranno una rinnovata qualità dell’abitare a favore dei residenti, servizi e sostenibilità ambientale e sociale per tutta la comunità milanese”. Il progetto pilota riguarda un vasto ambito che va dal centro al quartiere Lorenteggio-Giambellino ricucendo i quartieri (valore complessivo 135 milioni di euro, di cui 100 finanziati tramite il Bando), si è classificato terzo nella graduatoria e riguarda la rigenerazione del tessuto abitativo di quartieri connotati da profili di disagio abitativo e socioeconomico, la riqualificazione e la riorganizzazione del patrimonio edilizio esistente destinato all’edilizia residenziale sociale, una capillare trasformazione della rete di spazi pubblici che muove dalla prossima entrata in esercizio della nuova linea della metropolitana M4 che attraversa ed innerva l’ambito interessato, l’incremento della qualità dell’ambiente naturale. Attraverso il bando si potrà accedere ai finanziamenti per la demolizione e ricostruzione integrale degli edifici di edilizia residenziale pubblica di via dei Giaggioli 7/9/11 (con la realizzazione di 210 nuove case più efficienti, sostenibili e senza barriere architettoniche). Sempre connesse ai quartieri Giambellino Lorenteggio, le sistemazioni superficiali della nuova linea M4 tratta Ovest e tratta Centro, zona San Cristoforo; la riqualificazione di via Olona e la sistemazione dell’ingresso pedonale al Museo della Scienza e della Tecnica e la ciclabile Olona-Modestino-Solari per il collegamento della ciclabilità Cerchia dei Navigli con Solari-Giambellino; la realizzazione della preferenziale per la linea filotramviaria della circolare 90-91 da piazza Zavattari a piazza Stuparich e la connessione ciclabile e la nuova Biblioteca Lorenteggio. I progetti si integrano con altri interventi già finanziati con risorse proprie o altre fonti statali o europee: la riqualificazione ambientale del quartiere Lorenteggio con nuovo verde attrezzato in via Giambellino 129, l’itinerario ciclabile piazza Napoli-Giambellino e la ricostruzione della scuola media di via Strozzi 11. Ad accedere alla graduatoria, che permetterà finanziamenti del valore di 15 milioni ciascuno, sono stati anche i progetti ‘Move in. Muovere gli immobili, integrare i servizi’ per Niguarda e San Siro: due progetti per due quartieri che guardano oltre il centro storico in cui sperimentare un unico modello integrato di servizi abitativi, servizi di prossimità e azioni a supporto all’abitare, valorizzando le reti territoriali già attive e introducendo spazi dove promuovere progetti innovativi per lo sviluppo della comunità locale. Uno insiste nella zona di Greco-Niguarda, a nord est, l’altro riguarda quella di San Siro, a ovest. Entrambi puntano alla rigenerazione di aree e spazi già definiti e costruiti, e individuano ciascuno un immobile di proprietà pubblica da recuperare e riprogettare – in via Pianell a Niguarda e un edificio Aler in via Newton a San Siro, cui si aggiungono alcune case popolari diffuse nei quartieri da ristrutturare – destinandolo all’abitazione transitoria a canone sostenibile come fulcro di un piano più ampio di potenziamento del sistema abitativo e dei servizi di welfare urbano, che comprende anche la sistemazione delle strade limitrofe e degli spazi pubblici, oltre alla dotazione di nuovi servizi di prossimità a disposizione degli abitanti del quartiere, in particolare giovani, come laboratori, spazi dedicati alla microimpresa, alle attività culturali, al co-working e allo stare insieme. L’obiettivo è quindi duplice: aumentare sia in quantità che in qualità le possibilità residenziali transitorie per le persone in difficoltà, come anche per giovani studenti e lavoratori, e nel contempo contribuire alla costruzione di quartieri più vivibili, meglio serviti e capaci di offrire maggiori opportunità a chi li abita. Il lotto di via Pianell, un’area complessiva di circa mille metri quadrati, comprenderà un articolato edificio di cinque piani fuori terra, con una superficie utile lorda di circa 2.900 mq che diventerà un hub per la residenza temporanea con varie tipologie di stanze/posti letto (90, oltre a 5 mini alloggi). Gli spazi al piano terra verranno riservati a servizi di prossimità aperti al quartiere. Il progetto prevede anche l’avvio di servizi di accompagnamento differenziati per gli ospiti dell’hub e la creazione di una realtà di micro-imprenditoria che possa offrire anche opportunità lavorative per gli stessi utenti dell’hub. A San Siro, lo stabile di via Newton (oggi adibito a uffici che verranno trasferiti nella limitrofa via Zamagna), con una superficie lorda di 1.965 mq, verrà dato in comodato d’uso gratuito per 25 anni all’Amministrazione che lo sistemerà, anche con l’ottimizzazione degli spazi, per trasformarlo in un hub per la residenza temporanea con stanze per le permanenze brevi e alcuni mini alloggi per la locazione più lunga, per un totale di 104 posti letto. I lavori prevedono anche il completamento del primo piano e la costruzione di un secondo, e la realizzazione di spazi destinati a servizi condivisi per gli abitanti, tra cui una portineria, sale comuni, una lavanderia e una cucina. Anche per questo intervento sono previste misure di accompagnamento sociale sia per supportare nuclei in difficoltà socio-economica in uscita dal servizio abitativo temporaneo verso altre soluzioni più stabili, sia per sostenere la fase di start-up microimprenditoriale attraverso cui creare opportunità di inserimento professionale e avvio di servizi aperti al quartiere.

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Patto per rigenerare via Rimini

La nuova sede del Gruppo CAP in via Rimini come punto di riferimento per il quartiere, grazie anche agli ampi spazi e alla piazza d’acqua aperti alle esigenze dei milanesi. Un progetto di partecipazione attiva, cominciato nel 2020, per coinvolgere associazioni e cittadini in iniziative ed eventi che abbiano come filo conduttore inclusione, coesione sociale e attenzione all’ambiente. Attività di rigenerazione urbana per dare un nuovo volto alle vie e agli spazi dei quartieri adiacenti. È questa la roadmap alla base del Patto di collaborazione firmato oggi in via Dogana 2, negli uffici comunali. Artefici dell’accordo, primo nel suo genere, l’Assessorato alla Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data insieme a Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato nella Città metropolitana di Milano, il Municipio 6, che accompagna e sostiene il progetto di partecipazione curato da TumbTumb, associazione promotrice di Super, il festival delle periferie, con la collaborazione di NoiCoop, promossa dal Consorzio cooperative lavoratori. “Un nuovo patto di collaborazione – ha dichiarato l’assessore Lorenzo Lipparini – accompagnerà la nascita della sede di CAP nel Municipio 6 con attività di partecipazione e coinvolgimento degli abitanti nella riqualificazione del quartiere. Un esempio di responsabilità sociale che restituisce ai cittadini iniziative culturali e spazi rigenerati con la loro collaborazione”. “L’acqua – ha spiegato Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP, al momento della firma – è l’elemento che più di ogni altro richiama l’idea di connessione e relazione e in questo consiste la nostra vocazione: attraverso i nostri servizi vogliamo costruire un futuro in cui le persone possano sentirsi parte di una rete, di una comunità. Con il Patto di collaborazione, il nostro percorso di coinvolgimento della cittadinanza, cominciato un anno fa, avrà nel Comune e nella municipalità i migliori alleati per dare nuova linfa a una zona periferica in grande fermento architettonico, che merita cura degli spazi urbani, condivisione delle iniziative, in poche parole massima centralità”. Il Patto prevede tour conoscitivi del quartiere, laboratori in collaborazione con le realtà locali, installazioni artistiche ed eventi pubblici, per coinvolgere i cittadini che abitano nell’area suddivisa tra la Barona, Stadera, Romolo fino a Corso San Gottardo. L’obiettivo è organizzare attività partecipate per ridisegnare il modo di vivere le vie limitrofe a via Rimini, compreso il Parco la Spezia. Questa attività, oggi chiamata “Rethinking degli spazi pubblici”, potrà essere accompagnata da molte altre iniziative che vanno dai corsi di gardening urbani a interventi ad opera di artisti esperti nel ridare luce ad angoli della città ancora poco valorizzati. Tutto nasce dall’iniziativa di Gruppo CAP, azienda pubblica che da oltre 90 anni fornisce a 2 milioni di abitanti un servizio primario come l’acqua: nel novembre 2019 ha avviato il cantiere per la costruzione del nuovo headquarters, un edificio dagli elevati standard di sostenibilità che vuole diventare luogo di aggregazione e un punto di riferimento per il quartiere, grazie agli ampi spazi tra cui un auditorium, un bar caffetteria, un asilo e la piazza d’acqua, che verranno messi a disposizione della cittadinanza e delle reti associative della zona. Nel segno della condivisione e dell’inclusione, la water utility ha avviato un progetto, guidato da Super, il festival delle periferie e in collaborazione con Noicoop (Consorzio cooperative lavoratori), di partecipazione e coinvolgimento del quartiere. Dopo una fase di mappatura e ascolto, si è passati alle attività sul campo, con un tour di quattro tappe per conoscere direttamente le istanze delle parti più attive, attraverso un questionario specifico. La settimana scorsa, inoltre, è stata la volta di “Underwater place, immersi nel quartiere”, un nuovo progetto radiofonico realizzato insieme a Shareradio, che desidera raccontare gli “spazi condivisi” una volta inaugurata la nuova sede, parlare di tematiche legate all’attività di Gruppo CAP come l’acqua, la sostenibilità e l’economia circolare, ma anche di città e comunità sostenibili, di socialità e quartieri, di cultura, arte, ibridazione degli spazi e tanto altro. La firma del patto è avvenuta a distanza di una settimana esatta dalla firma del Protocollo per lo Sviluppo sostenibile, promosso dalla Regione Lombardia con cui Gruppo CAP si impegna a mettere a disposizione il proprio background nella sostenibilità ambientale, economica e sociale, insieme ad altre 77 realtà di eccellenza lombarda, per raggiungere i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dettati dall’Agenda 2030 dell’ONU. Oltre che dall’assessore Lorenzo Lipparini e dal presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP Alessandro Russo, il Patto è stato sottoscritto da Federica Verona, presidente di TumbTumb/Super, il festival delle periferie e Alessandro Galbusera, presidente di NoiCoop. Super, il festival delle periferie, si occupa da anni di conoscere e dare voce alle realtà quali associazioni, gruppi informali, singoli individui, che animano i quartieri coinvolgendole in processi di progettazione e ricaduta sociale e culturale nel territorio.

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Al via la rigenerazione del quartiere Lorenteggio-Giambellino

Un quartiere molto più verde, vivibile, collegato e inclusivo. Entrerà nel vivo a partire dalle prossime settimane il grande progetto di riqualificazione del quadrilatero tra via Lorenteggio, largo Gelsomini, via Giambellino e piazza Tirana previsto dal Comune con il Piano Quartieri e dall’Accordo di Programma Lorenteggio, che vede il Comune con Regione Lombardia e Aler collaborare per rigenerare il quartiere dal punto di vista urbanistico e sociale e che comprende la sistemazione superficiale dell’area oggi oggetto del cantiere per la stazione M4 Segneri. Nei prossimi giorni partiranno i lavori che ridisegneranno l’abitato tra via Lorenteggio e via Giambellino attraverso la realizzazione di un nuovo sistema verde, l’ampliamento delle aree pedonali e la valorizzazione dello spazio pubblico, in sinergia con gli interventi di rigenerazione del patrimonio di edilizia pubblica e la realizzazione di nuovi spazi per la cultura e l’aggregazione sociale. Si parte con via Recoaro con l’inserimento di vasche verdi e nuovi alberi. In una seconda fase, a partire da settembre/ottobre 2021, i lavori si sposteranno in via dei Sanniti: anche qui verranno rifatti i marciapiedi, piantati alberi e ampliato il verde. Poi tra autunno e inverno 2021 si procederà con il ridisegno degli spazi di via Segneri. In tutta via Segneri, nell’area oggi libera e in quella occupata dal cantiere M4, verrà realizzato un nuovo parco lineare urbano caratterizzato da spazi verdi, alberi e panchine, e mobilità ciclopedonale a fianco di quella automobilistica. Dalla seconda metà del 2022 e fino a inizio 2024 la riconfigurazione degli spazi riguarderà via degli Apuli, via Odazio e via Manzano, dove oltre al rifacimento dei marciapiedi verranno realizzati percorsi ciclabili e piantati nuovi alberi. L’area antistante la futura biblioteca di via Odazio sarà realizzata a raso per creare continuità visiva e fruitiva con il nuovo polo culturale che sarà realizzato a partire dalla metà del 2022 con il rifacimento completo dell’attuale biblioteca. Le pavimentazioni saranno realizzate con lastre di pietra di Luserna, nella tradizione milanese, prevedendo il miglioramento dei percorsi pedonali con particolare attenzione agli attraversamenti in sicurezza. Molto più verde e ordinata risulterà tra pochi giorni anche via Giambellino, nel tratto compreso tra piazza Tirana e largo dei Gelsomini. È in fase di conclusione infatti l’intervento che nei mesi scorsi ha visto la riqualificazione dei percorsi pedonali e del parterre centrale caratterizzato dal passaggio della tranvia. Alberi, nuova pavimentazione e l’abbattimento delle barriere architettoniche hanno cambiato il volto della strada, restituendole la sua naturale vocazione aggregativa.  Entro maggio termineranno inoltre i lavori di riqualificazione di largo Giambellino, con l’incremento di verde e alberi, la realizzazione di una nuova area giochi, una nuova area cani e un’area workout con canestro; il prossimo anno in via Giambellino 129, vicino alla Chiesa parrocchiale dove ora sono in corso i lavori di bonifica, verrà realizzato un nuovo parco culturale di 27mila mq incentrato sulla relazione tra uomo e natura in area urbana come previsto dal progetto europeo Clever cities. Largo alla mobilità su due ruote: contestualmente alla riqualificazione verrà realizzato un percorso che, dalla passerella che scavalca la ferrovia e il Naviglio a S. Cristoforo, tra il quartiere Ronchetto sul Naviglio e piazza Tirana, proseguirà in Segneri-Sanniti-Apuli-Odazio-largo Gelsomini. A maggio inizieranno i lavori per il percorso ciclabile di via Primaticcio che si collegherà all’itinerario di Legioni Romane-Caterina da Forlì-Sardegna e successivamente partiranno i cantieri per la pista ciclabile che da largo Gelsomini lungo via Vespri Siciliani e piazza Napoli si ricollegherà all’esistente itinerario che arriva a parco Solari, S. Agostino e S. Ambrogio. La realizzazione di questi interventi richiede lo spostamento temporaneo del mercato settimanale oggi presente in via Segneri e via Odazio. Dal 20 aprile iniziano le operazioni che consentiranno di spostare il mercato interamente in largo Gelsomini, largo Giambellino e via dei Tulipani, a partire dal 20 maggio. “La nuova sistemazione – spiega l’assessora alle Attività produttive e Commercio Cristina Tajani – consentirà di ricollocare tutti i 165 operatori, tra cui 71 alimentari e 89 non alimentari, in un’unica sede. La migliore dislocazione dei banchi consentirà di rendere più omogeneo lo svolgimento delle normali attività di vendita e di migliorare anche la fruizione del mercato da parte dei cittadini. Una riorganizzazione che si pone in un’ottica di prosecuzione, rilancio e riqualificazione dei mercati settimanali scoperti della città anche in seguito a grandi interventi che interesseranno il quartiere Lorenteggio”. Sono previsti inoltre alcuni adeguamenti dei sottoservizi, finalizzati anche al potenziamento del teleriscaldamento. In particolare, tra fine maggio e fine agosto, si lavorerà con cantieri mobili, alcuni solo in orario notturno per ridurre i disagi, in alcuni parti di via Sanniti, via Giambellino, via Gonin, piazza Tirana e via Segneri.  L’intervento sulla rete elettrica di via Giambellino verrà svolto in orario notturno ed è fondamentale non solo per il quartiere ma in previsione della dotazione di 70 colonnine per la ricarica elettrica del deposito ATM per la flotta elettrificata dei mezzi pubblici. Questo consentirà di eliminare un primo deposito di gasolio, migliorando la qualità dell’aria del quartiere. “Tutti questi interventi restituiranno un quartiere più bello, più verde, con più spazi di qualità per i cittadini, una metropolitana e un itinerario ciclabile che connetterà meglio il quartiere con tutta la città – dichiarano gli assessori Marco Granelli (Mobilità) e Pierfrancesco Maran (Urbanistica) –. Insieme a Ronchetto e S. Cristoforo questa nuova area sarà la nuova porta sud-ovest di Milano. Siamo consapevoli che i cantieri porteranno alcuni disagi ma alla fine di questo percorso il quadrilatero Lorenteggio-Giambellino sarà radicalmente rinnovato”. Per contenere i disagi legati ai cantieri è stato elaborato uno specifico piano per ricavare spazi per la sosta dei veicoli dei residenti: tra la fine di aprile e l’inizio di maggio verranno realizzati e tracciati circa 60 nuovi stalli di sosta provvisoria nelle vie Segneri, Sanniti, Apuli e Odazio. Gli spazi che il giovedì saranno occupati dal mercato in largo dei Gelsomini saranno invece recuperati nelle aree liberate dal mercato di via Odazio e via Segneri. Lavori in corso anche per quanto riguarda il patrimonio di edilizia pubblica con l’Accordo di Programma tra Regione Lombardia, Comune

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Presentato il masterplan per la rigenerazione dello Scalo Romana

Il futuro urbanistico dello Scalo di Porta Romana è delineato nel progetto “Parco Romana” del team OUTCOMIST, Diller Scofidio + Renfro, PLP Architecture, Carlo Ratti Associati, con Gross. Max., Nigel Dunnett Studio, Arup, Portland Design, Systematica, Studio Zoppini, Aecom, Land, Artelia. E’ questo l’esito del concorso internazionale per lo sviluppo del Masterplan delo scalo predisposto secondo le linee guida del Comune di Milano e bandito dal Fondo di investimento immobiliare “Porta Romana” – promosso e gestito da COIMA SGR e sottoscritto da Covivio, Prada Holding e dal fondo COIMA ESG City Impact – in accordo con il Gruppo FS Italiane. Queste le motivazioni della Giuria: “Il progetto fa di un grande spazio verde il baricentro generatore dello sviluppo, invertendo i paradigmi urbanistici tradizionali. Attento a ricucire la città posta a nord e a sud, il progetto realizza un impianto urbanistico assai chiaro, per strategia, forma e funzioni e ipotizza il riuso di alcuni edifici, memoria della storia industriale del luogo. La linea verde, che connette l’est all’ovest, è uno stimolo ad ulteriori interventi di mitigazione della ferrovia”. Scelto fra i sei team finalisti guidati da BIG – Bjarke Ingels Group; Cobe A/S; John McAslan + Partners; OUTCOMIST, Diller Scofidio + Renfro, PLP Architecture, Carlo Ratti Associati; Skidmore, Owings & Merrill (Europe) LLP – SOM; Studio Paola Viganò, il progetto vincitore è stato presentato oggi durante una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, l’Assessore alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi, l’Amministratore Delegato di Fondazione Milano-Cortina 2026 Vincenzo Novari, l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Milano Pierfrancesco Maran, l’Amministratore Delegato di FS Sistemi Urbani Umberto Lebruto, il CEO & Founder di COIMA Manfredi Catella, il CEO Italia di Covivio Alexei Dal Pastro, il Consigliere Delegato di Prada Holding Carlo Mazzi, il membro della Commissione giudicatrice Laura Montedoro, il Presidente della Commissione giudicatrice Gregg Jones e il team progettista vincitore del bando, coordinati dal Responsabile Unico del Concorso Leopoldo Freyrie. Il lavoro della giuria (Gregg Jones, Design Principal, Pelli Clarke Pelli Architects; Manfredi Catella; Simona Collarini, Direttore Area Pianificazione Urbanistica Generale Comune di Milano; Alexei Dal Pastro; Carlo Mazzi; Bruno Finzi, Presidente Ordine degli Ingegneri Provincia di Milano; Laura Montedoro, Professore associato Dipartimento di Architettura e Studi Urbani Politecnico di Milano. Responsabile Unico del Concorso Arch. Leopoldo Freyrie) si è svolto durante due sedute in data 29 e 30 marzo con ampia discussione data l’ottima qualità di tutti i progetti presentati. Il progetto Parco Romana propone un nuovo modello di integrazione tra natura e città. Da un lato il progetto rigenera uno scalo ferroviario, dall’altro lo sviluppo riunisce residenti, atleti e visitatori in una comunità con una sua specifica identità collegata, attraverso il network di trasporti pubblici, al territorio circostante. Residenze e spazi lavorativi vivono in simbiosi con il paesaggio naturale e le attività all’aperto; la pianificazione integrata del quartiere incentiva gli spostamenti pedonali, creando un‘area car free per la mobilità dolce. Il mix di spazi pubblici e di percorsi accessibili ospita servizi essenziali e commercio di prossimità come parti integranti e vive del progetto. Parco Romana è il cuore naturale del progetto, un prato naturale privo di barriere architettoniche che rende fruibile l’ex sito ferroviario all’interno del tessuto urbano circostante creando un nuovo bene pubblico ricco di biodiversità. Una connessione da est a ovest che ispira ulteriori interventi di mitigazione della ferrovia, inclusa una potenziale highline milanese sopra il fascio dei binari per ricreare permeabilità perseguendo l’ambizioso obiettivo di consentire ai residenti e ai visitatori di attraversare l’intera lunghezza dello Scalo, trasformando la caratteristica più ostruttiva dell’ex area industriale in un connettore tra spazi pubblici e privati. Gli isolati urbani tracciano i bordi delle strade circostanti; i loro perimetri alberati, i piani terra con servizi di vicinato per le comunità, si estendono nelle aree a nord e a sud del sito, creando un polo attrattivo anche per i quartieri adiacenti; al centro delle architetture residenziali, cortili che richiamano la tradizione milanese, creano aree semi-pubbliche all’interno delle quali socializzare, lavorare e rilassarsi. Il nuovo Distretto Lodi è caratterizzato da una piazza pubblica a più livelli che fa da ponte sui binari attivi per collegare al grande parco Piazza Lodi, la Stazione della Circle Line e gli edifici a uso ufficio previsti nel settore orientale dello Scalo. All’estremo opposto, nel quadrante sud ovest, il progetto è dedicato all’evento olimpico di Milano 2026. Gli spazi per il Villaggio Atleti sono quanto più possibile semplici e regolari, per consentire la massima funzionalità e la loro conversione in componente residenziale che ne raccolga la legacy al termine delle competizioni. La scelta di posizionare in questo quadrante il villaggio olimpico, condivisa da tutti i finalisti della competizione, è determinata dalla sua funzione temporanea e dalla destinazione residenziale futura che consentirà di mantenere un equilibrio generale del quartiere. Un sistema integrato collega il quartiere residenziale preesistente a nord con i distretti culturale, tecnologico e agricolo a sud. Parco Romana integra un approccio progettuale basato sulla programmazione temporale e una valutazione continua del ciclo di vita. Un’infrastruttura basata sui dati e su strumenti parametrici ottimizza la distribuzione dell’uso del suolo e delle risorse, disegnando anche nuove forme di coinvolgimento degli utenti e supportando la sostenibilità economica. Il Digital Twin del masterplan (un modello digitale dello sviluppo fisico) ottimizza fattori economici, sociali, culturali e ambientali durante tutto il ciclo di vita del progetto. L’impegno per la sostenibilità del masterplan definisce e misura gli obiettivi ambientali ed ecologici con indicatori di prestazione (KPI) che guidano il processo di progettazione e di costruzione. Oltre a soddisfare e integrare ogni requisito dell’Accordo di Programma per lo Scalo Porta Romana, gli obiettivi Ambiente ed Ecologia si allineano ai protocolli dell’Accordo di Parigi, del Green Deal europeo e del Piano nazionale di recupero e resilienza definito a livello di SDG delle Nazioni Unite. Lo sviluppo dello Scalo si concentra su: decarbonizzazione coerente con le condizioni climatiche locali; creazione di una comunità resiliente che promuova la salute e il benessere dei cittadini; approccio circolare che

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Scontro Comune Regione sulla legge per la rigenerazione urbana

La maggioranza in Consiglio Regionale ha approvato la legge che mette in campo incentivi e meccanismi di semplificazione per favorire il recupero di immobili abbandonati e per prevenire il degrado urbano. Dopo un intenso lavoro di confronto e approfondimento che ha portato all’approvazione di diversi emendamenti sia di maggioranza che di minoranza, hanno votato a favore i gruppi Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia, Energie per la Lombardia e gli esponenti del Gruppo Misto Viviana Beccalossi e Paolo Franco. Non ha partecipato al voto il Movimento 5Stelle, astenuti i Lombardi Civici Europeisti e la rappresentante di Italia Viva nel Gruppo Misto Patrizia Baffi, contrario il Partito democratico. La nuova legge cerca di affrontare in modo sistemico il grave problema dei centri abitati degradati, oltre che degli edifici agricoli e rurali abbandonati, e pone i presupposti per tentare di risolvere anche questioni di carattere sociale. Gli interventi si pongono infatti l’obiettivo di risanare singole case o porzioni di quartieri, realizzando iniziative di rigenerazione con ricadute positive su abitabilita’ e attrattivita’ dei centri abitati, nonché sul piano della sicurezza e della vivibilità urbana. Viene incoraggiata la trasformazione di aree con spazi verdi, servizi e infrastrutture. I progetti dovranno rientrare nelle previsioni dei piani territoriali, rispettando la già operante legge sul consumo del suolo. E dovranno essere in armonia con la carta di consumo del suolo che i Comuni dovranno realizzare, una sorta di censimento degli immobili abbandonati o dismessi da aggiornare annualmente. “Cara Regione, senza visione non c’e’ rigenerazione”. Ha commentato l’Assessore Comunale Pierfrancesco Maran, aggiungendo, “questa legge allarga ancora di più la forbice tra Milano e il resto della Lombardia“. “Oggi Regione Lombardia ha approvato una legge che regala il 20% di volumetrie a tutte le aree private in Lombardia e taglia gli oneri di urbanizzazione. E’ il regalo di quest’anno, negli anni passati c’erano stati i sottotetti e l’anno scorso i seminterrati – ha spiegato Maran -. La chiamano rigenerazione, dicono che non riguarda Milano, e su questo speriamo di poter creare le condizioni per non applicarla in città, attendiamo gli applicativi di giunta perché sono a un passo dall’ incostituzionalita’, ma è soprattutto un inganno per i piccoli e medi comuni lombardi cui dicono essere rivolta“. “La giunta Sala diventa ogni giorno più autoreferenziale e presuntuosa“: ha ribattuto il Consigliere Regionale di FI Gianluca Comazzi, “Ogni volta che un’istituzione sovra comunale prende una decisione senza chiederle il permesso si verifica una levata di scudi“. “Il sospetto è che la giunta Sala voglia fare di Milano una sorta di zona franca, una Città – Stato dove la sinistra possa decidere da sola senza dover rispettare le norme regionali e statali“, ha aggiunto Comazzi secondo cui “questa legge porterà enormi benefici anche a Milano“. “La nuova legge regionale sulla rigenerazione urbana e territoriale è un provvedimento unico in Italia“, ha invece ricordato la consigliera della Lega Silvia Scurati. “L’obiettivo è quello di lottare contro il consumo di suolo incentivando il recupero di quest’ultimo“, ha aggiunto Scurati. Una legge che “traduce in pratica, con atti concreti, la lotta al consumo di suolo, il recupero dell’esistente” e che “e’ la prima legge che taglia le tasse e la burocrazia e che tenta di rilanciare anche l’ambito edilizio che coincide nella maggior parte dei casi con il rilancio delle nostre Pmi alla faccia di chi invece ad altri livelli istituzionali pensa solo ad introdurre micro tasse varie“.  

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