Coronavirus, in campo anche i cavalieri di San Giovanni

Coronavirus, in campo anche i cavalieri di San Giovanni. Attivi, a Milano e in Lombardia, nella emergenza pandemia Corona Virus, anche i volontari del SOGIT (corpo di protezione civile dell’Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, cugini parigrado dell’Ordine di Malta, conosciuti a livello eruropeo come Joahanniter International). Unicità del SOGIT è essere cristiano ecumenico, aperto a cattolici ma anche ad ortodossi e riformati, quindi sia ad italiani che a cittadini stranieri regolarmente residenti in Italia. Infatti, oltre a personale medico sanitario e ad ex appartenenti alla forze armate e dell’ordine, nelle attività del SOGIT sono coinvolti, con la benedizione delle Chiese Ortodosse canoniche (Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli e altri patriarcati autocefali) anche volontari romeni, russi, georgiani, greci, bulgari e serbi. Coordinatore del gruppo è l’Architetto Massimo Sottili, imprenditore nella ristorazione, ed artista, che ha dichiarato “Aiutare il nostro prossimo, nei momenti di difficoltà, è nostro dovere di buoni patrioti e buoni cristiani. Non facciamo niente di straordinario se non dare un piccolo contributo alla nostra comunità”. Il SOGIT è attualmente impegnato nell’acquisto e distribuzione di medicinali, mascherine e guanti, alimentari e generi di prima necessità, alle categorie più bisognose della popolazione milanese (anziani, malati, poveri, persone sole e famiglie numerose) e, per questo, ha iniziato sia una raccolta di donazioni liberali, che una campagna straordinaria di reclutamento, selezione e formazione di nuovi volontari “maggiorenni, di sana e robusta costituzione, e automuniti”.

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