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Municipio VII, Scurria (FdI): “Tempestivo intervento delle forze dell’ordine contro il degrado al tuscolano”

Municipio VII, Scurria (FdI): “Tempestivo intervento delle forze dell’ordine contro il degrado al tuscolano”. “ Le forze dell’ordine nelle ultime ore hanno effettuato uno straordinario servizio di controllo del territorio, con bonifica e messa in sicurezza nell’area del Municipio VII di Roma. Da tempo ormai la situazione era diventata preoccupante a causa di abusivi che ogni giorno alimentavano sempre più l’allarmante degrado che aveva sviluppato un clima di insicurezza e paura”, lo dichiara il Senatore di Fratelli d’Italia Marco Scurria. Il senatore continua: “ Il tempestivo intervento delle forze dell’ordine, con al seguito unità cinofile antidroga, con l’ausilio di personale dell’Ama, del Dipartimento Tutela Ambientale, dell’Ufficio N.a.e., della Sala Operativa Sociale, dell’ASL Roma 2, di R.F.I. e del VII Municipio, è stato frutto delle numerose segnalazioni da parte dei cittadini stessi, ormai esasperati, e da parte delle istituzioni. Infatti, con un’interrogazione parlamentare il Vice Presidente della Camera dei Deputati Fabio Rampelli, ai ministri Piantedosi e Fratin ha voluto porre l’attenzione sul degrado e la non sicurezza in particolare delle periferie, come il quartiere Tuscolano nel VII Municipio della Capitale”. “Voglio ringraziare il Prefetto di Roma Dr. Lamberto Giannini, che ho incontrato, quattro giorni fa, unitamente al Corresponsabile del Dipartimento Pensionati d’Italia in FdI per il Municipio IX Dr. Massimo Blandini, alla consigliera Municipio VII Dr.ssa Cristina De Simone, e l’avv. Cassazionista Dr.ssa Tiziana Siano, il quale ha preso immediatamente in considerazione la situazione, per ripristinare l’equilibrio e la sicurezza nel quartiere. È necessario mantenere ancora alta l’attenzione, per continuare a tutelare il quartiere e i suoi cittadini”, conclude il senatore. A cura di Massimo Blandini

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Buche: Milano 1 Roma 0

Milano, la città della moda, del design e… delle buche? Sì, avete letto bene. La metropoli lombarda sta vivendo una vera e propria “invasione” di crateri stradali, tanto da far impallidire la Città Eterna. “Buche: Milano 1 Roma 0” potrebbe essere il risultato di questa inaspettata competizione, dove il campo di gioco è l’asfalto cittadino. La situazione è talmente seria che le strade di Milano sono state descritte come “distrutte”, con oltre 500 buche segnalate in soli sette giorni. Un ritmo quasi industriale di scavo, che supera abbondantemente le tre buche l’ora​​. Il maltempo recente ha solo aggravato una situazione già critica, lasciando gli automobilisti e i motociclisti a navigare in un pericoloso labirinto di voragini​​. La reazione politica non si è fatta attendere, con l’opposizione che punta il dito contro l’amministrazione comunale per la mancanza di manutenzione ordinaria e l’utilizzo di materiali scadenti​​. Il sindaco Sala, da parte sua, ha assicurato che il Comune sta lavorando per affrontare l’emergenza, chiedendo un “piano di battaglia” contro le buche​​. Nel frattempo, la Lega ha già annunciato un esposto in Procura per denunciare lo stato di degrado del manto stradale, richiedendo anche un consiglio comunale straordinario​​. Questo scenario lascia i milanesi in una situazione paradossale: da una parte, l’orgoglio per una città all’avanguardia e dinamica; dall’altra, la frustrazione per strade che sembrano tratti di un percorso ad ostacoli. E mentre gli automobilisti contano i danni ai loro mezzi, i cittadini si chiedono: Milano sarà davvero riuscita a superare Roma nel triste primato delle buche? Se la risposta fosse affermativa, sarebbe una vittoria di Pirro, di quelle che non si festeggiano. In attesa di soluzioni concrete, si moltiplicano le segnalazioni e le proteste, mentre la città attende che le promesse di intervento si traducano in azioni efficaci. Nel frattempo, possiamo solo augurare ai milanesi buona fortuna e ammortizzatori robusti, nella speranza che questo “campionato” delle buche possa presto concludersi con un risultato favorevole per tutti i cittadini.

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La Tesla mortale di Roma

La Tesla mortale di Roma. Perché a Roma si continua a morire per suv o auto potenti guidate da gruppi di ventenni. Il caso fa meno parlare perché probabilmente una donna di 67 anni fa meno impressione di un bambino di 5 anni. E poi nel caso della Tesla mortale di Roma non c’è il tema social: per settimane ci siamo sentiti dire da tutte le testate italiane che il tema dell’incidente mortale di Roma erano i giovani e i social. Nessuno ad esempio ha chiesto quando questi ventenni hanno preso la patente visto che esistono dei limiti di potenza per i neopatentati. Potrebbe essere un risultato o una proposta migliore quella di limitare meglio la potenza delle autovetture che vengono affidate a chi in teoria ha appena iniziato a guidare. Invece si è preferito parlare di social network, perché i social sono il grande nemico di un’Italia che parla spesso di innovazione, ma non ha idea di preciso di come applicarla. Siamo a malapena fuori dal periodo in cui le persone hanno digerito il mito startup. Fino a poco tempo fa si sono spesi miliardi a caso per qualunque proposta “innovativa”. In pochi si chiedevano se effettivamente servissero certe proposte, ma il tema “tirava”. E dunque sono stati stanziati miliardi di bandi pubblici e privati per effetti quanto meno discutibili. Ora siamo sul grande terreno dei social, che fanno perdere quello più razionale della gestione del traffico. E di chi lo crea. Perché gli unici provvedimenti sono quelli di chiudere le città o rendere impossibile viaggiare in auto in città, stabilendo gerarchie economiche in un Paese dove non mancano già di loro: alla fine in città gira solo chi può pagare box, pass o alla peggio le multe. Però è un tema complicato. Sembra meglio scagliarsi contro il “potere forte” di turno, cioè i social. E spesso tramite social. Con il risultato che la Tesla mortale di Roma viene derubricato a caso di cronaca nera triste, ma non così serio da parlarne. Un articolo e via. Fino al prossimo incidente mortale.

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Sanità, Giuliano (UGL): “Regione Lazio, su 118 ancora appalti ai privati. Dove è finita la promessa reinternalizzazione?”

Sanità, Giuliano (UGL): “Regione Lazio, su 118 ancora appalti ai privati. Dove è finita la promessa reinternalizzazione?”. “In Regione Lazio sulla sanità si predica bene e si razzola male, anzi malissimo. La vaga promessa di reinternalizzazione dei servizi del 118 sembra essere rimasta un miraggio” dichiara il Segretario Nazionale UGL Salute Gianluca Giuliano. “Ci rendiamo conto – prosegue il sindacalista – che la realtà è ben altra da quella raccontata e nonostante i nostri ripetuti solleciti si continua senza freni ad appaltare il soccorso extra ospedaliero. Lo scorso giugno Ares ha bandito un appalto, definito gara ponte, che dovrebbe traghettare fino alla internalizzazione definitiva ma l’assegnazione finale, a quanto sembra, non avverrà prima di Gennaio 2023- Ecco allora pronta una nuova delibera, la 804/dg dell’ 11 agosto vista la scadenza dei precedenti appalti per coprire i mesi di Novembre e Dicembre aperta a enti commerciali e onlus. E’ una situazione paradossale – prosegue Giuliano – che coinvolge tantissimi operatori che lavorano da diversi anni per società appaltanti del 118. Lo fanno con tutele economiche e normative molto inferiori rispetto ai corrispettivi dipendenti Ares che peggiorano ulteriormente la loro condizione lavorativa ogni qual volta i servizi vengono trasferiti ad altri enti. La UGL Salute è dunque pronta a mettere in atto tutte le iniziative necessarie per far sì che questa vertenza, che si trascina da tempo, possa avere una risoluzione che rispetti la dignità dei tanti professionisti che garantiscono il primo soccorso ai cittadini del Lazio” conclude il Segretario Nazionale della Ugl Salute.

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Sanità, a Roma in tanti rischiano di rimanere senza medici di base. Giuliano (Ugl): “Quale futuro per l’assistenza nella capitale?”

Sanità, a Roma in tanti rischiano di rimanere senza medici di base. Giuliano (Ugl): “Quale futuro per l’assistenza nella capitale?”. Roma non è una città per medici di base. “Non è il titolo di un film – commenta il Segretario Nazionale della Ugl Salute Gianluca Giuliano – ma l’amara realtà della capitale d’Italia incapace di rispondere alle esigenze primarie dei suoi cittadini. Quello dell’assistenza sanitaria è un tema centrale. Gli abitanti della capitale si vedranno privati, entro la fine del 2022, di circa 250 professionisti ormai prossimi alla pensione. Questo sta a significare – prosegue il sindacalista – che oltre 250.000 romani rischiano di non avere più a disposizione il proprio medico di famiglia perdendo così un punto di riferimento essenziale della quotidianità. Lo stato della sanità di questa città e questa regione è prossimo al collasso totale. Ai Pronto Soccorso trasformati in gironi danteschi con ambulanze che attendono ore se non giorni per scaricare i pazienti, agli incidenti che con una continuità preoccupante vedono coinvolti gli equipaggi delle vetture dell’emergenza-urgenza va ad aggiungersi ora questo dato inquietante. Sentire l’Assessore alla Salute D’Amato proporre di aumentare il bacino di pazienti in carico a un singolo medico di base di 1.800 unità o di far rimanere in servizio i professionisti che avrebbero maturato il diritto per andare in pensione sa tanto di gesto della disperazione in assenza di programmazione e di investimenti. Un proverbio recita che spesso la toppa è peggio del buco. E mai come in questo caso si mostra calzante. Che futuro attende quindi la sanità romana e del Lazio? Chiediamo da tempo con insistenza che le professioni sanitarie tornino ad essere attrattive così da convincere i giovani a sceglierle nel proprio percorso di studi e a formare le schiere di operatori del domani. Il covid non è sconfitto, l’assistenza primaria e la prevenzione sono ormai un miraggio. Così affondano, zavorrate dal peso di una gestione scellerata, la sanità romana e quella laziale” conclude Giuliano.

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Il Milan vince a Roma e sorpassa l’Inter

Il Milan vince in casa della Lazio 2-1 in rimonta con un gol di Tonali nel recupero e sorpassa l’Inter. Lo scudetto è un affare a due tra le milanesi, con i nerazzurri che hanno comunque una gara da recuperare. Il Napoli si getta via malamente lasciando alle milanesi lo sprint finale per lo scudetto. Succede l’impensabile a Empoli: 2-0 a inizio ripresa e partita che sembra in cassaforte. Poi clamoroso rilassamento finale dei partenopei che consente ai toscani di segnare tre gol in 8′, di conquistare il primo successo dopo 16 gare, paradossalmente a quattro mesi dalla vittoria contro gli stessi avversari al Maradona. Per il Napoli e’ l’addio al sogno tricolore, inferto proprio da Andreazzoli, che con Spalletti ha collaborato per tanti anni e di cui e’ amico fraterno. Il club, furioso, vara un ‘ritiro permanente’, a partire da martedi’. Nel posticipo domenicale il Milan di Pioli vince all’ultimo respiro e in rimonta. Decisivo il gol di Tonali al 48′ della ripresa dopo che il solito Immobile era andato segno dopo appena quattro minuti per il 26/o gol in campionato e nella ripresa ara arrivato il momentaneo pareggio con Giroud. La domenica dei portenti si apre con un altro risultato a sorpresa: la Salernitana mette un altro robusto mattone alle sue speranze di tornare in gioco per la salvezza battendo la Fiorentina con merito. E’ il terzo successo di fila per Nicola, che ha ancora una gara da recuperare. I viola scontano gli errori difensivi, soprattutto di Igor, e segnano il passo nella lotta ad un posto in Europa, che e’ ancora pero’ a portata di mano. I campani festeggiano poi anche per l’1-0 tra Genoa e Cagliari nel big match salvezza. Sblocca l’esperto Badelj alla fine e il successo crea un ingorgo batticuore: Venezia 22, Genoa e Salernitana 25, Cagliari 28 e Sampdoria 30. Venezia e Salernitana hanno una gara in mano ma ci sono ancora varie sfide dirette. Emozioni e tanti gol, infine, tra due squadre tranquille, Bologna e Udinese, che stanno portando a termine un campionato positivo. Che qualcosa non funzioni bene nella testa del Napoli lo si percepisce dal primo tempo al Castellani: qualche occasione sporadica, ma e’ l’Empoli che e’ piu’ in partita. Poi la classe superiore di due veterani sembra chiudere i giochi. Prima Mertens segna il gol 146 del suo straordinario percorso partenopeo, su velo di Osimhen, poi Insigne stacca Hamsik a quota 121, su assist di Anguissa. Ma nel finale c’e’ un imprevedibile black out: Henderson riapre la gara su sbaglio di Malcuit, poi c’e’ un grossolano errore di Meret che rinvia lento consentendo a Pinamonti di rimpallare in rete. Napoli impaurito e l’attaccante, di proprieta’ dell’Inter, trova il 3-2 in contropiede col 12/o sigillo personale. A -5 dall’Inter con una gara in meno, il Napoli e’ ormai fuori dai giochi. Rientra a pieno titolo nella corsa salvezza invece la Salernitana che imbrocca un tris di successi in una settimana: dopo Samp e Udinese ecco quello con la piu’ blasonata Fiorentina. All’Arechi e’ una bolgia infernale: capitan Djuric spiana la strada svettando su Igor, poi i viola reagiscono e trovano il pari con Saponara. Ma i campani sono in piena fiducia e trovano il 2-1 con Bonazzoli su errore di Igor. Il merito di questa riscossa e’ da spartire tra Nicola, che ha rimotivato la squadra, e il ds Sabatini che l’ha rinforzato col solito mercato pirotecnico. Meglio il Cagliari del Genoa nel corso della partita clou della zona salvezza, ma il gol di Badelj ha un valore inestimabile perche’ consente ai liguri di tornare a sperare. C’e’ un palo di Joao Pedro, occasioni per Keita e Rog, ma vince il Genoa inguaiando i sardi. Senza assilli di classifica Bologna e Udinese giocano e divertono: Hickey porta davanti gli emiliani, che vengono scavalcati da Udogie e Success, poi entra Sansone che acciuffa il pari. Le due squadre dimostrano di poter fare a meno dei due goleador Arnautovic e Beto.

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