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Fontana: Roma calunnia la Lombardia. Guidesi: ci lascino lavorare in pace

“La Lombardia deve essere collocata in zona arancione. Lo evidenziano i dati all’esame della Cabina di regia, ancora riunita. Abbiamo sempre fornito informazioni corrette. A Roma devono smetterla di calunniare la Lombardia per coprire le proprie mancanze”. Lo scrive su Facebook il Governatore Attilio Fontana. “Il Governo prenda atto degli errori commessi fino ad oggi e faccia tornare subito i Lombardi a lavorare. Roma la deve smettere con questo attacco e questo astio nei confronti del sistema produttivo Lombardo e in generale di tutti i Lombardi”. Afferma invece l’Assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia, Guido Guidesi. “Regione Lombardia – conclude – utilizzerà tutti gli strumenti a sua disposizione per tutelare i propri cittadini e lo farà fino a quando la situazione non cambierà”. Con una nota nella giornata di ieri, la Regione aveva fatto sapere di aver inviato una serie di “dati aggiuntivi” per “ampliare e rafforzare i dati standard trasmessi nella settimana precedente”. In base all’ultimo monitoraggio, la Lombardia ha un Rt medio a 0,82 (0,78-0,87).  “Dai rumors che ci arrivano la Lombardia entrerà in zona arancione. Quindi io credo che il ricorso abbia avuto sicuramente un suo effetto”, ha aggiuntoFontana. Il ricorso al Tar “ha evidenziato un problema che oggettivamente noi avevamo chiarito fin da settimana scorsa, avevamo evidenziato che c’era qualcosa che non funzionava”.

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Milano non può aspettare Roma

Milano non può aspettare Roma. Perché la sfida contro Giuseppe Sala è fattibile per il centrodestra, ma solo se ci si crede. Nei municipi qualcosa inizia a muoversi, ma fino a quando si potrà aspettare? Ieri anche il capogruppo del Partito democratico Filippo Barberis ha sbeffeggiato gli avversari parlando “dell’ansia di una campagna elettorale nella quale il centrodestra ancora non è riuscito a individuare un candidato che sia uno”. Barberis ha ragione. In questo caso ha ragione. Milano non può aspettare Roma: il candidato per Milano per il centrodestra si avvicina alle chimere. Se ne sente parlare, ma nessuno le vede. Così mentre Sala inciampa per l’ennesima volta nei guai giudiziari, non c’è nessuno che possa sfruttare i piatti d’argento comunicativi che gli vengono serviti. Non c’è un nome o un volto e si fa strada un dubbio nell’elettorato del centrodestra: in realtà le elezioni non si vogliono vincere. Troppo difficile risollevare Milano ora, forse meglio tentare dopo il 2026. O forse non si vogliono vincere perché sarebbero intestate a Salvini e nemmeno gli alleati gli vogliono regalare la vittoria simbolica in una città diventata simbolo della resistenza al sovranismo. Se Salvini vince a Milano, alle prossime politiche rischia di sfondare ogni record. E di decidere tutte le pedine importanti. Tra l’altro in tanti a Milano ricordano che la sfida contro Sala fu persa proprio perché i leghisti al secondo turno preferirono non spingere troppo Stefano Parisi. La tentazione di restituire la scortesia aleggia nell’aria. Quale che siano i temi, il centrodestra farebbe meglio a muoversi perché essere pure sbeffeggiati da Barberis inizia a diventare troppo. Persino per porgere l’altra guancia serve una faccia.

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Sala, megafono di una strategia con le braccia a Roma e la testa a Bruxelles

Nonostante il Sindaco Sala sia la massima autorità in fatto di salute pubblica nella nostra città, dopo avere fatto una serie di grossolani errori durante la fase iniziale della pandemia, assumendo atteggiamenti che sfiorarono il negazionismo, è in seguito riuscito a sfangarla usando la tattica del far nulla così non si sbaglia mai. Un metodo che, agli occhi di molti milanesi smemorati e poco attenti, lo autorizza a criticare ogni giorno che scende in terra quanto avviene a Palazzo Lombardia. Iniziative come “Milano non si ferma” e ”abbraccia un cinese”, possono sicuramente essere considerate errori veniali (in cui caddero anche partiti di cdx) dovuti alla disinformazione e a una certa arrogante imprudenza, ma quanto accaduto – o meglio non accaduto in seguito – è la plastica rappresentazione dell’immobilismo di Palazzo Marino, dove hanno al massimo pensato che bastasse disseminare Milano di dehors, per risolvere i problemi dei ristoratori, o di tracciare ovunque improbabili piste ciclabili, per evitare gli assembramenti sui mezzi pubblici, con l’unico risultato di rendere più caotico il traffico di una città praticamente deserta. Senza dimenticarsi il colpevole ritardo con cui furono sospese Area B e Area C. Un disastro insomma, che non può essere certo mascherato dall’attivismo dei centri sociali o delle associazioni di volontariato, il cui impegno ed eventuali meriti non possono essere attribuiti alla Giunta Sala. A compendio di questo “bel far nulla” viene il divieto di fumare in pubblico che scatterà domani. Un provvedimento che nel “palazzo” sanno andrà a incidere su una popolazione già sufficientemente stressata, così, intuendone l’impopolarità, hanno evitato di pubblicizzarlo, nel mentre consigliavano alla Polizia Locale di applicarlo “cum grano salis”, ricevendo in risposta dalla stessa l’invito di mandarci gli assessori a multare gli ultras che fumano nelle curve di San Siro. Nonostante tutto questo, Sala continua a parlare, e lo fa quasi sempre attaccando Regione Lombardia, facendo da megafono milanese di una strategia che ha le braccia a Roma e la testa a Bruxelles.

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Assalto al Campidoglio Usa

Assalto al Campidoglio Usa. Migliaia di sostenitori di Donald Trump si sono radunati a Washington in una delle manifestazione più accese contro i risultati delle presidenziali del 3 novembre, convocata proprio nel giorno in cui il Congresso dovrebbe ratificare formalmente la vittoria del presidente eletto Joe Biden. C’è almeno una persona ferita da colpi di pistola dentro al Campidoglio di Washington: non si capisce se si tratti di una sostenitrice di Trump o un membro dello staff del Congresso. Una donna è stata evacuata in una barella. “Non ci arrenderemo mai, non concederemo mai” la vittoria, ha detto davanti a loro Trump: alle sue parole è seguito un assalto al Campidoglio che ha bloccato la seduta. Già prima di questo episodio senza precedenti queste ore sembravano le più buie per il presidente. Con la probabile vittoria democratica in entrambi i seggi del Senato per cui si è votato ieri in Georgia e il rifiuto del vicepresidente Mike Pence di forzare la mano al Congresso, i suoi giorni alla Casa Bianca sono ormai contati. Il 20 gennaio Biden giurerà da presidente.

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Gianfranco Rotondi (FI): “La questione meridionale dei Sudisti è tra i punti essenziali del programma dei popolari” 

Gianfranco Rotondi (FI): “La questione meridionale dei Sudisti è tra i punti essenziali del programma dei popolari”. “La questione meridionale, oggetto di impegno da parte dei Sudisti, e diritti fondamentali dei cittadini sono i punti essenziali del programma dei popolari, i quali ricalcano, seppur con i dovuti distinguo, i valori di De Gasperi e Don Sturzo. Lavoro per la creazione di  una grande area centrale, che, per raggiungere le proprie finalità ha bisogno di convogliare, al suo interno, una parte dell’attuale maggioranza e una parte dell’attuale opposizione” ha dichiarato, nel corso di un’intervista rilasciata su Iripinia TV, il vicepresidente dei deputati di Forza Italia e Presidente della Fondazione DC, l’Onorevole Gianfranco Rotondi.  “Noi Sudisti Italiani abbiamo sempre  affermato di voler sostenere il progetto di Gianfranco Rotondi e, pertanto, di voler dar vita ad un centro democratico, moderato e ambientalista, che è giunta l’ora di concretizzare” risponde Biagio Maimone, tra fondatori del Movimento Sudisti Italiani, il quale ha aggiunto: “Per noi urge, in via prioritaria, risolvere la questione meridionale, ossia lo stato di  minor benessere del Meridione d’Italia, per non dire di abbandono politico e, conseguentemente, economico, collegato all’assenza o quasi di grandi realtà produttive che operino nel Sud Italia e, pertanto, garantiscano il benessere economico principale che è il lavoro, che i meridionali sono costretti a cercare altrove, trasferendosi nel Nord Italia o  emigrando nel resto del mondo. Proponiamo, quindi, un disegno di legge che ratifichi una No tax area, tale in quanto consentirà al Sud Italia di accogliere le aziende o rami di aziende del Nord Italia, rendendole beneficiare di una detassazione rilevante. La no tax area consentirà lo sviluppo di attività lavorative nel Sud Italia favorendo la delocalizzazione di Aziende nel Mezzogiorno d’Italia,  anziché in altri territori non italiani, come già avviene, in quanto ritenuti meno gravosi dal punto di vista fiscale. Ciò significherà lo sviluppo dei territori del Sud Italia, di cui  abbiamo scritto profusamente, da antesignani contemporanei.dello sviluppo del Meridione d’Italia. Il lavoro potrà essere “universalizzato”, ossia diffuso in modo paritetico, nei territori italiani . Non vi è dubbio  che da tale universalizzazione prenderà il via  la svolta economica e la crescita del benessere del Sud Italia”.

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L’Istituto “Vittorio Veneto – Salvemini” di Latina e le Paludi Pontine

L’Istituto “Vittorio Veneto – Salvemini” di Latina e le Paludi Pontine. Un connubio che ha creato il primo progetto video creato da un gruppo di studenti per riscoprire una storia d’eccellenza italiana con fondamenta nell’800. Ne abbiamo parlato con Marina Rossi, dirigente dell’istituto. Professoressa Rossi il suo Liceo ha vinto un importante bando ministeriale per riscoprire la storia delle Paludi Pontine, come mai avete deciso di partecipare? “Prima di tutto vorrei precisare che non abbiamo partecipato come singolo istituto scolastico, ma come capofila di quattro istituti di Latina. Insieme a noi hanno lavorato l’IC Tasso, l’IC Giuliano e il Liceo Manzoni. Abbiamo deciso di partecipare a questo bando per permettere ai ragazzi di riscoprire la scuola del territorio attraverso un percorso in cui potranno apprendere nozioni e abilità legate al presente. Inoltre questo territorio è particolare perché nasce dalla confluenza di diversi gruppi provenienti da diverse parti di Italia, accomunati dalla comune impresa del lavoro di bonifica. Nel libro Dalle paludi a Littoria , il medico Vincenzo Rossetti scrive alle figlie che il suo scritto serve “ perché possano ricordare e possano dire ai loro figli di quanto noi e tutti siamo debitori a coloro che della Palude malfamata fecero un giardino fiorito…perché possiate conoscere i duri sacrifici sopportati dai vostri nonni che volontariamente si trasferirono in una zona, ove regnavano desolazione e morte, per aiutare a vivere coloro che preparavano a questa nostra Terra il radioso presente che oggi viviamo”. Ma una vera identità di questo gruppo di persone, il site-lieu della Cauquelin , inizia a venire modellato solo con Pennacchi e la sua narrazione. Un percorso che va ora interiorizzato. Può fornirci qualche esempio? “Ad esempio, i 32 ragazzi che partecipano al progetto, 8 per ogni scuola, seguiranno degli incontri con esperti che spiegheranno come si svolge una ricerca storica, come si gira e monta un video e approfondiranno concetti come la differenza tra descrivere, analizzare e interiorizzare la propria storia ” Perché avete scelto il formato video per il progetto? “Perché è un progetto che guarda alla storia passata del territorio, ma deve essere elaborato con gli strumenti del presente” Nel progetto avete dunque coinvolto diverse personalità del territorio “Sì, tra tutte spicca il nome di Antonio Pennacchi, ma ci sono altri che hanno prestato le loro professionalità per aiutare i ragazzi nel loro percorso. Come prescrive il bando riportiamo anche le opere strutturali e artistiche di Gino Clerici, Valentino Cencelli e Oriolo Frezzotti” Quest’anno avete anche avuto il riconoscimento di essere il miglior istituto tecnico commerciale della Provincia di Latina per come preparate al mondo del lavoro i giovani “Sì secondo l’indagine Eduscopio della Fondazione Agnelli, in ambito economico abbiamo l’indice di occupazione più alto, è il 61% con un’attesa per un contratto significativo, di 219 giorni. Il nostro progetto sulle Paludi Pontine riprende proprio quest’attitudine ad avviare al mondo del lavoro perché i ragazzi coinvolti apprendono sia nozioni teoriche che abilità pratiche” Quando pensate che sarà concluso il progetto? “Covid permettendo, abbiamo in programma una prima presentazione a fine febbraio, mentre per l’evento finale saremmo pronti a fine primavera”

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