salvatore basile

Urbanistica tattica a NoLo: partono i lavori e le contestazioni

Urbanistica tattica a NoLo: partono i lavori e le contestazioni. L’annuncio su Facebook lo ha dato Pierfrancesco Maran, assessore all’Urbanistica del Comune: “Lavori in corso tra Via Venini e Via Spoleto che tra dieci giorni diventerà una nuova piazza (chissà forse bisognerà anche trovargli un nome). È una richiesta nata dai genitori della scuola che devono poter entrare ed uscire in uno spazio sicuro. L’intervento è stato studiato anche tenendo conto di diverse segnalazioni critiche giunte dal territorio e, essendo urbanistica tattica, ha il vantaggio che è facilmente modificabile anche in corso d’opera. Nei prossimi giorni arriveranno panchine, vasi e gli altri elementi di arredo urbano. Sappiamo che è partita una raccolta di firme contro, incontreremo con Marco Granelli i proponenti di nuovo molto volentieri, come già fatto sapendo che, come in ogni progetto, non si possono accontentare tutti, ma tutti vanno ascoltati e i suggerimenti buoni ben integrati”. L’apertura a discutere con i contestatori era già arrivata nella riunione pubblica convocata pochi giorni fa dal Comitato cittadini di via Rovereto, incontro al quale si era presentato l’assessore Granelli che aveva ascoltato le voci favorevoli e contrarie al nuovo intervento. Il Comitato, guidato da Salvatore Basile, aveva espresso molte perplessità, specialmente in merito alla “movida” notturna facilitata dalle nuove panchine e tavoli installati da Palazzo Marino. Proprio nelle scorse settimane si era reso necessario un intervento in forze dei carabinieri: tra i frequentatori notturni dell’area relax c’era chi girava armato di machete. Non proprio una situazione felice per chi vive in una via che aveva avuto il pregio di essere tranquilla. L’unica speranza di chi dissente è l’apertura a una nuova discussione pubblica, dove i cittadini potranno incontrare nuovamente i politici fautori degli interventi di urbanistica tattica. Noi abbiamo partecipato come moderatori al primo incontro, per questo motivo ci sentiamo impegnati con chi ci ha onorato dell’invito: per questo proponiamo un nuovo incontro, possibilmente con tutti e due gli assessori coinvolti nel progetto, per i primi giorni di ottobre. Più avanti sarebbe troppo tardi per apportare modifiche al progetto che è  sperimentale fino a fine anno. Questo genere di lavori infatti necessitano di un passaggio con la burocrazia pubblica, dunque serve tempo. Raccoglieranno l’invito Maran e Granelli?

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Via Rovereto, cittadini sulle barricate per l’urbanistica tattica

Via Rovereto, cittadini sulle barricate per l’urbanistica tattica. Il progetto per rivedere la viabilità della strada di NoLo ha creato i presupposti per una ricca e vivace discussione tra le parti in causa che ha portato il Comitato cittadini del Municipio 2 a convocare un’assemblea pubblica. Riunione tenutasi ieri sera al civico 10 e a cui hanno partecipato anche il presidente del Municipio 2 Samuele Piscina e l’assessore comunale alla Mobilità Marco Granelli. I due rappresentanti istituzionali erano stati invitati dal Salvatore Basile, presidente del Comitato, proprio per confrontarsi con i cittadini sui disagi passati, presenti e futuri della via. Dopo i loro saluti iniziali, ha preso la parola il presidente del Comitato: “Vogliamo che il Comune capisca le criticità che abbiamo già segnalato per iscritto ai suoi responsabili” ha spiegato Basile che ha aperto i lavori esponendo al pubblico (e ai due politici) i sei punti riassunti nella lettera aperta pubblica mesi fa dal Comitato. Ci sono i temi della larghezza delle strade, della sicurezza degli attraversamenti, degli spazi di manovra per le attività produttive, della sistemazione dei parcheggi, solo per citarne alcuni (il testo completo lo trovate QUI). Un elenco che ha lo scopo di far capire a Palazzo Marino che molti residenti pensano sia meglio tornare alla sistemazione precedente: la sperimentazione che negli ultimi mesi ha già modificato la viabilità di via Rovereto non va bene, perché ha peggiorato la loro vita quotidiana. Subito dopo la parola è passata ai cittadini. Tra le circa 80 persone presenti alla serata, sono stati sollevati molti dubbi sulla reale utilità del progetto, ma tante voci invece si sono schierate a favore del cambiamento. Cambiamento che per altro sta riguardando anche la zona di via Venini, causando anche lì una reazione negativa da parte di alcuni cittadini. Ma, ha spiegato Granelli, si tratta di un tentativo di risistemare la viabilità di tutta la zona, non solo di una via. C’è chi come la rappresentante dei “Genitori anti smog” ha provato a spiegare che si tratta di un progetto in un movimento più ampio che sta riguardando tutta la città e non solo. Basile le ha poi replicato che i progetti che riguardano tutti dovrebbero rispettare tutti, che siano pedoni, ciclisti o automobilisti. Non si può continuare a “trattare gli automobilisti come assassini”. La discussione però è stata molto vivace e ha toccato molte questioni. Un commerciante della zona ha proposto il tema del parcheggio degli autobus, così come della singolare velocità con cui il suo mezzo di trasporto viene multato non appena arriva sotto casa. Storia che ha colpito tutti i convenuti: che fossero pro o contro l’urbanistica tattica, tutti hanno concordato che per altre questioni la Polizia locale non si fa vedere. O arriva con una calma giudicata eccessiva dai residenti. Per multare il commerciante invece pare abbia tempi di reazione da record, forse chi la chiama in quei casi ha aderenze particolari? Per ora resterà un mistero. Il tema degli autobus è stato però affrontato e, si è scoperto dopo, anche il Comune sta già studiando come facilitare il carico e scarico di studenti del Trotter. La difesa dei bambini e della loro sicurezza è prioritaria, come sottolineato da Piscina anche nel suo intervento di chiusura dell’assemblea. C’è chi ha chiesto come mai, visto che c’è il bellissimo parco Trotter vicino, le persone dovrebbero trovarsi a trascorrere il tempo libero a tiro di tubo di scappamento delle auto. E anche che la zona fornita di fiori, tavoli e panche la sera diventa la base di balordi. Gli stessi che poco tempo fa hanno reso necessario l’intervento massiccio di carabinieri perché erano armati di machete. E lo hanno pure usato. D’altro canto, hanno ribattuto i favorevoli, di giorno sono più gli utilizzi positivi di quelli negativi. E a chi ha detto che i cittadini non sono stati coinvolti, hanno risposto di aver organizzato (o almeno tentato di farlo) la diffusione delle informazioni sia su internet che offline. E anche di aver avviato una raccolta firme di sostengo all’iniziativa che sono state consegnate all’assessore. (Proprio questa parte di cittadinanza che ha attivamente collaborato con il Comune per portare a NoLo anche questo progetto ha per contrasto messo in evidenza come ci siano parti di società che vivono realtà diverse. Da una parte chi è abituato a informarsi su internet e a usare i portali come PartecipaMi, dall’altra chi invece non frequenta il mondo digitale e in un certo senso si ritrova escluso da quanto gli succede attorno. Una divisione su cui sarebbe necessario lavorare e proprio NoLo, con il suo mix di personaggi da vecchio quartiere dei tempi della Ligera e creativi che impazziscono per baffi fantasiosi, hamburger gourmet e risvoltini dei pantaloni a misura di app, potrebbe essere il terreno giusto per qualche progetto sperimentale sulle persone oltre che su marchi e automobili).  Tornando ai temi della serata, è positivamente emersa la disponibilità del Comune a discutere e modificare ancora il progetto. Anche se Granelli si è ben guardato anche solo dal ventilare una marcia indietro totale. In compenso si è impegnato entro la fine dell’anno a procedere con le prime modifiche a basso impatto, come la creazione di un’area di carico e scarico in grado di facilitare la vita a chi ancora tiene aperta un’impresa. Piccoli gesti, ma che dimostrano l’utilità di assemblee pubbliche in grado di mettere in contatto diretto cittadini e istituzioni. Un altro, su cui Granelli e Piscina hanno concordato, è anche la continua pressione sulle forze dell’ordine (Questore e Prefetto compresi) per chiudere la discoteca sudamericana della zona, da sempre fonte di degrado su vari livelli (schiamazzi, spaccio, ecc), e incrementare i controlli per combattere la prostituzione dei trans. La serata, che ha avuto momenti di alta tensione, si è però conclusa con una certa serenità. La provvisorietà teorica del progetto (in Italia di solito nulla è più definitivo del provvisorio) non ha convinto tanti, ma il confronto diretto e sufficientemente civile invece pare aver aperto una breccia. Ci saranno altre occasioni pubbliche per discutere

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Nolo e la difesa dell’urbanistica tattica

Nolo e la difesa dell’urbanistica tattica. Non sono le sciure marie a sostenere che sia una buona idea cambiare l’immagine e la viabilità di via Rovereto, ma il popolo di Nolo nello storytelling che descrive la periferia milanese come un luogo di creatività e aziende innovative. Barbe lunghe, lavori spesso incomprensibili alle vecchie generazioni e la predilezione per un certo tipo di raffinatezza. Secondo noi però, in realtà il miracolo al contrario della zona tra viale Monza e via Padova è proprio quello di non aver cambiato davvero pelle nonostante l’arrivo della metropolitana: lungo l’asse della linea Rossa, si trovano ancora quartieri popolari con veri rappresentanti del popolo. Si incontrano marocchini che cercano di vendere set di coltelli (il prezzo? Un affarone assicurano), piccoli fruttivendoli cingalesi in cui la merce costa poco, congregazioni religiose a metà tra il Vaticano e Scientology, bar e attività in cui ancora non c’è il servizio di ricarica per le postepay, bancomat che funzionano a settimane alterne, stampatori di panette di droga (gli ultimi noti sono stati arrestati) e tanto altro. Il vecchio quartiere, come lo avrebbe descritto Pennac parlando di Belleville, che secondo i nolers con la barba da hipster necessita di vasi e panchine di legno. Il segmento sociale in questione gode di ottima stampa, ma non sembra rappresentativo della maggioranza degli abitanti della zona. Persone a cui piace poter vivere con serenità le proprie vie, senza bisogno di chiamarle street. Neanche la la ferrovia cittadina ha davvero cambiato questa fetta di città, magari povera ma con un suo fascino. Qui la taverna dei terroni si chiama davvero Taverna dei Terroni, con tanto di illustrazioni di uomini in canotta e la scritta “qui si mangia così”. Un luogo per persone semplici ancora non rastrellate dall’ennesimo processo di gentrificazione. Ai nolers però mancano le panchine. Il confronto con i residenti su via Rovereto però sembra inevitabile e pare che sia già stato avviato l’iter per un incontro pubblico con rappresentanti politici di Forza Italia e della Lega.  

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