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L’atto conclusivo del MEMORIAL DAY SAP 2021 giovedì all’altare della Patria

L’atto conclusivo del MEMORIAL DAY SAP 2021 giovedì all’altare della Patria. Giovedì 20 maggio 2021 si svolgerà a Roma, presso l’Altare della Patria, l’atto conclusivo del MEMORIAL DAY SAP 2021. Giunto alla sua 29^ edizione, la manifestazione è nata nel 1992, all’indomani delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, per rendere omaggio a tutti coloro che con la vita, hanno pagato i loro valori di onestà, legalità e giustizia e per un Paese dove fosse garantita la libertà e una pacifica convivenza civile. Giovedì prossimo, dopo varie manifestazioni che si sono svolte in tutta Italia, il Memorial Day vivrà la sua giornata culminante nella Città Eterna, con quattro percorsi denominati “Camminata della Memoria”, che partiranno dallo Stadio Flaminio, dalla Stazione di San Pietro, da Piazzale del Verano e da Tor tre Teste, toccando alcuni luoghi simbolo in ricordo di chi ha sacrificato la vita per un’Italia migliore: su tutti Via Caetani, dove nel 1978 fu ritrovato il corpo senza vita di Aldo Moro, e Via Gioacchino Belli, dove nel 2019 fu barbaramente ucciso il Carabiniere Mario Cercello Rega. Al termine, tutti i percorsi confluiranno in Piazza Venezia per il rendere omaggio, all’Altare della Patria, al Sacello del Milite Ignoto. Saranno presenti il Segretario Generale del SAP, Stefano Paoloni, il Sottosegretario al Ministero dell’Interno, Nicola Molteni (Lega), il Vice Capo Vicario della Polizia di Stato, Prefetto Maria Luisa Pellizzari, l’Avv. Elisabetta Aldrovandi, Garante regione Lombardia per la tutela delle vittime di reato, il Segretario Generale del SIM Carabinieri, Antonio Serpi il Segretario Generale del LES, Giovanni Iacoi e rappresentanti del SIM Guardia di Finanza.

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La lettera delle Forze dell’Ordine a Mario Draghi

La lettera delle Forze dell’Ordine a Mario Draghi. Alcune sigle sindacali del settore hanno infatti deciso di scrivere al premier per ricordare al premier l’importanza delle donne e degli uomini in divisa in questo momento: Signor Presidente del Consiglio Prof. Mario Draghi, con la riapertura dei tavoli per il rinnovo dei contratti per il personale del Comparto Sicurezza-Difesa abbiamo apprezzato l’attenzione che ha voluto riservare alle donne e agli uomini che si occupano della sicurezza e difesa del Paese, nonché la volontà del Suo Esecutivo di giungere ad una definizione degli accordi. Un importante segnale per tutti gli operatori del Comparto che da sempre sono impegnati nel fronteggiare le varie emergenze relative alla sicurezza e alla difesa del nostro Paese, dal contrasto alle mafie, al terrorismo nazionale ed internazionale, dal sovraffollamento delle carceri, dalla crescente tensione penitenziaria, alla criminalità in genere, alle missioni di pace nei vari scenari di guerra e ora anche al contenimento dell’emergenza epidemiologica. Nella fase di riavvio dei lavori non è stata presa in alcun modo in considerazione la parte relativa alla “specificità della funzione” così come previsto dall’art 19 L. 183/2010, che richiede anche il riconoscimento economico in dipendenza della peculiarità dei compiti, degli obblighi e delle limitazioni personali, previste da leggi e regolamenti, per le funzioni di tutela delle istituzioni democratiche e di difesa dell’ordine e della sicurezza interna ed esterna. Il finanziamento della “specificità” è indispensabile per remunerare in via principale l’operatività e le attività di servizio più disagiate e/o di maggiore rischio peculiari al personale delle forze dell’ordine e delle Forze armate a cui il restante personale del pubblico impiego non è esposto. Da parte nostra auspichiamo che possa trovare positivo riscontro l’apprezzabile intenzione del Ministro per la Pubblica Amministrazione prof. Renato Brunetta di avviare una interlocuzione con i Ministri competenti e con il MEF per verificare la possibilità di reperire le ulteriori indispensabili risorse per incrementare le attuali disponibilità economiche. Sig. Presidente, è essenziale, sotto un profilo sociale e finanziario, anche in considerazione del blocco pluriennale della contrattazione economica, non svilire la dignità delle donne e degli uomini in uniforme impegnati in prima persona per la difesa, la sicurezza e la tutela della collettività, soprattutto in un momento drammatico come quello attuale, dove il quadro pandemico comporta profonde lacerazioni non solo per la salute pubblica, ma anche della coesione sociale e per le stesse libertà economiche. Per il rilancio del nostro Paese, risulta allora quanto mai fondamentale investire sulla sicurezza, quale precondizione per la crescita indefettibile per ogni stato sociale, affinché sia possibile una effettiva ripresa anche economica in ogni settore. Infatti, la sicurezza interna ed esterna è chiaramente l’asse portante della piramide del benessere economico, atteso che senza la garanzia di stabilità internazionale, di civile convivenza e di legalità interna non c’è settore dell’economia che possa ripartire. Giacché ogni crisi è terreno fertile per la criminalità, sia predatoria che organizzata, che, approfittando della debolezza in cui versano sia il settore imprenditoriale che quello dei piccoli risparmiatori, approfitta per aumentare i propri profitti e il controllo del territorio. Tutto ciò implica la necessità di garantire l’indipendenza della funzione del comparto sicurezza e difesa, garantendolo anche sotto il profilo retributivo, poiché attraverso l’indipendenza economica si può garantire anche una effettiva dignità funzionale. È quindi chiaro che il Comparto Sicurezza-Difesa non può essere escluso dalle valutazioni afferenti il recovery fund. Per tali ragioni, Signor Presidente, conoscendo la Sua sensibilità e l’attenzione che riserva al nostro Comparto, la invitiamo a voler valutare quanto rappresentato, affinché si possa addivenire all’individuazione di adeguate risorse per un rinnovo contrattuale dignitoso e che tenga in considerazione la terzietà della funzione e la specificità di tutti gli appartenenti al comparto sicurezza e difesa, spesso sacrificati per tutta la carriera professionale nella tutela dell’altrui incolumità anche a costo della stessa vita. Nel ringraziarLa per l’attenzione che ci dedicherà, Le porgiamo i nostri migliori saluti con sensi di rinnovata stima e gli auguri di buon lavoro. Cordialmente. Roma, 12 maggio 2021 SIULP – SAP – SIAP/USIP – (Polizia di Stato) SAPPE – UILPA PP – FNS CISL – (Polizia Penitenziaria) COCER CARABINIERI COCER GUARDIA DI FINANZA COCER ESERCITO – COCER MARINA – COCER AERONAUTICA  

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Assembramenti in centro a Vercelli e controlli della Polizia di Stato: poliziotta aggredita a calci

Assembramenti in centro a Vercelli e controlli della Polizia di Stato: poliziotta aggredita a calci. Stefano Paoloni (SAP): “Il Governo ci ha lasciati soli a fronteggiare questa difficile emergenza. Ci vogliono norme e strumenti adeguati”. La sera del primo maggio, in pieno centro a Vercelli, zona Piazza Cavour, personale delle FFOO era intervenuta per far rispettare i dettami della normativa antiCovid. Un intervento che ha man mano surriscaldato gli animi dei presenti, e alla fine a farne le spese una poliziotta che è stata presa a calci e pugni: “La realtà – spiega Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia – è che le FFOO sono state lasciate sole a fronteggiare questa difficile emergenza e abbiamo subito per l’ennesima volta la veemenza della gente, nell’incapacità della politica nel gestire questa fase emergenziale.  Alla collega ferita la solidarietà del SAP e un augurio di pronta guarigione. Da troppo tempo denunciamo che è venuta meno l’autorevolezza di chi veste una divisa e servono norme adeguate che ci tutelino e censurino debitamente determinati comportamenti. Le nostre, sono azioni volte alla tutela e al ripristino della legalità, ma è indispensabile che ci siano forniti strumenti idonei per poterlo fare in sicurezza”.

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Rinnovi contrattuali FFOO e graduatorie. Stefano Paoloni SAP: “Soddisfazione per le parole del Ministro Brunetta”

Rinnovi contrattuali FFOO e graduatorie. Stefano Paoloni SAP: “Soddisfazione per le parole del Ministro Brunetta”. Per effetto della spending review, i contratti di tutto il personale delle FFOO sono fermi, di fatto, al 2009. Il contratto 2018 e i benefici del riordino delle carriere sono stati in realtà solo lo strumento per assorbire gli 80 euro del Governo Renzi. Serve uno sforzo economico anche per incrementare le indennità accessorie del personale delle forze dell’ordine in quanto servono per indennizzare i servizi più disagiati e rischiosi. Oggi un turno di volante è indennizzato poco più di 3 euro netti. Oltre alla vacanza contrattuale, a fronte dell’enorme sforzo posto in essere dall’intero comparto sicurezza non solo in questi ultimi due anni di emergenza sanitaria ma anche nel contrasto alle mafie, al terrorismo nazionale ed internazionale, all’immigrazione clandestina e alla criminalità in genere, sta aumentando considerevolmente la crisi dell’organico complessivo della Polizia di Stato a seguito dei tagli della Legge Madia a tutt’oggi non compensati. Mancano 10000 dai tagli operati nel 2015, numero che sale a quota 22000 se confrontato con l’anno 1989: “Parto dai numeri relativi all’organico della Polizia di Stato – spiega Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia – sono dati che chiariscono come sia in atto un’importante debilitazione dell’apparato sicurezza, atteso la lentezza delle procedure selettive a causa della pandemia, e la soluzione, in via straordinaria ed emergenziale, non può che essere quella di uno scorrimento delle graduatorie in atto. Quanto ai contratti di lavoro, apprendiamo con soddisfazione quanto anticipato dal Ministro della PA, On. Brunetta, che ha anticipato come entro fine mese saranno riaperti i tavoli di trattativa”.

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Sap: “Previsione di chiusura di 23 Uffici di Polizia sul territorio nazionale”

Sap: “Previsione di chiusura di 23 Uffici di Polizia sul territorio nazionale”. Stefano Paoloni: “Decisioni preoccupanti: senza un esecutivo, sbagliato il momento. Si lancia un messaggio di minor sicurezza e minor controllo del territorio”. Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia, commenta le notizie che riguardano la bozza di previsione di chiusura di alcuni Uffici di Polizia dislocati sull’intero territorio nazionale: “Decisioni che ci preoccupano – spiega Paoloni – perché significa arretrare in termini di sicurezza e di controllo del territorio. Chiudere un ufficio di Polizia Ferroviaria è un clamoroso autogol in termini di sicurezza: tutti sappiamo come purtroppo proprio nelle stazioni si polarizzino situazioni di degrado. Come pure decidere di chiudere uffici di Polizia Stradale vorrà dire veder diminuire il controllo della viabilità, con relativo decremento dei livelli di sicurezza stradale. Altri progetti prevedono di demandare compiti di fondamentali importanza: come quelli svolti dall’Ufficio di Polizia di frontiera Marittima Aerea di Gioia Tauro. Un Porto tra i più importanti a livello commerciale di tutto il Mediterraneo, che sta aumentando sempre più la sua attività lavorativa, con conseguente aumento, confermato da innumerevoli fatti di cronaca, delle attività riconducibili a traffici illeciti di armi e droga. Un aumento tale da portare la Commissione Nazionale Antimafia, a considerare Gioia Tauro punto di snodo focale per gli interessi delle organizzazioni criminali”. “In questa situazione emergenziale, si dovrebbe essere ancor più vicini ai cittadini, ma sbagliato è anche il timing di tali decisioni, alla luce di una crisi di governo che sta portando alla nascita di un nuovo Esecutivo. Non ci sono dunque degli interlocutori chiari e precisi, con i quali confrontarsi. E in tali condizioni non ci sono certo le basi per conclusioni ponderate”. “Si rifletta a fondo prima di chiudere diversi uffici di Polizia – conclude Paoloni –  senza prevedere adeguati interventi di valorizzazione del controllo del territorio: ne va della sicurezza dei nostri concittadini e della vivibilità delle nostre città”

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L’Assessore De Corato ha incontrato il sindacato di Polizia SAP

La sicurezza a Milano, la dotazione dei taser agli agenti e la situazione al Cpr (Centro di permanenza per il rimpatrio) di via Corelli nel capoluogo lombardo, sono stati al centro dell’incontro di questa mattina a Palazzo Lombardia tra l’assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale, Riccardo De Corato, il segretario nazionale del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) Gianpiero Timpano e quello regionale, Aldo Marcinnò. “E’ emersa l’esigenza degli agenti – ha spiegato l’assessore – di essere dotati del taser, che, dopo la positiva sperimentazione dei mesi scorsi, è sparito da ogni futura dotazione. Si è parlato anche della sicurezza in Lombardia ed in particolare a Milano, soprattutto nell’area della Stazione Centrale”. De Corato e Sap hanno concordato nel ritenere il controllo capillare del territorio e una maggiore presenza di agenti l’unica via al contrasto della criminalità. “I segretari del Sap – ha sottolineato l’assessore – hanno espresso rammarico per la decisione del Comune di Milano di ridurre dal 10% al 3% la percentuale di appartamenti di edilizia residenziale pubblica da riservare alle Forze dell’ordine”. “Il sindacato ha lamentato la situazione del Cpr di via Corelli, indicando come soluzione alle continue sommosse una riorganizzazione interna ed una divisione dei settori. Il fatto che siano tutti comunicanti facilita pertanto il propagarsi delle rivolte – ha evidenziato l’assessore. Ad oggi solo due settori sono agibili limitando così il numero di ospiti da espellere”. De Corato ha concluso evidenziando che è fondamentale “ascoltare i bisogni di chi quotidianamente vive la strada, mi farò portavoce delle loro richieste in tutte le sedi istituzionali. A cominciare proprio dalla dotazione di taser, nato per ridurre i rischi per l’incolumità degli agenti ma ad oggi una lontana chimera. “Ho espresso – ha concluso l’assessore – a nome di Regione Lombardia il ringraziamento a tutti gli agenti per quanto fatto durante l’emergenza Coronavirus. La pandemia li ha visti impegnati costantemente con importanti risultati”.

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