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Scorta a Fontana per le minacce dei CARC che però potranno manifestare sotto il suo ufficio

Il Governatore, Attilio Fontana, da due giorni è sotto scorta. Il provvedimento è stato preso dalla prefettura di Varese in seguito ai murales e volantini dei CARC in cui viene definito “assassino” e alle minacce sul web. L’apparato di sicurezza che gli è stato assegnato è di quarto livello con un’auto di scorta e un’agente che lo seguono in ogni spostamento. Nonostante questo, “Oggi alle 17.30 vedremo i Carc sotto il palazzo della Regione a manifestare insieme ad altre sigle sindacali contro tutto e tutti” denuncia l’assessore regionale alla sicurezza, Riccardo De Corato. “Non intendo addentrarmi nelle farneticanti motivazioni della manifestazione – prosegue De Corato – ma ammetto che stupisce che questo pseudo Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo possa avere avuto il permesso di manifestare sotto la Regione. Le scritte d’odio e i volantini riportanti la scritta Fontana Assassino non posso passare in cavalleria e mi domando: se a diffamare così pesantemente un governatore di regione fosse stata un’organizzazione di destra, quest’ultima avrebbe ottenuto allo stesso modo il permesso per manifestare sotto la sede istituzionale? “, si chiede l’Assessore. “La Prefettura – conclude De Corato – impedisca ai Carc di manifestare sotto al Palazzo della Regione e vigili, insieme alla Questura, stroncando sul nascere ogni delazione e provocazione, individuandone subito gli autori e procedendo d’ufficio con le eventuali denunce“.  

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Segre sotto scorta. Forza Nuova: mai inteso attaccarla, quereleremo calunniatori

Durante il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza che si è tenuto martedì il prefetto Renato Saccone ha deciso di assegnare una scorta alla senatrice a vita Liliana Segre, che, da ieri, ha due carabinieri che la accompagnano in ogni spostamento. La decisone è stata presa in seguito alle minacce ricevute via web dall’ex deportata ad Auschwitz (per le quali la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta contro ignoti affidata al Dipartimento antiterrorismo) e per lo lo striscione di Forza nuova esposto nel corso di un appuntamento pubblico a cui partecipava nel Municipio 6. Un’episodio che, per voce la segretaria metropolitana Silvia Roggiani il PD milanese ha definito  una “provocazione inaccettabile e intollerabile. L’oltraggio dei neofascisti di Forza Nuova è indegno, perchè offende tutti noi e la memoria antifascista di Milano, citta’ medaglia d’Oro alla Resistenza“. Dalla segreteria di Forza Nuova Milano è però arrivata una secca smentita al fatto che vi fosse un collegamento fra lo striscione esposto e la presenza della Senatrice Segre, “Non è mai stata nostra consuetudine prendercela con le donne soprattutto se anziane e non era certo rivolto a lei lo striscione che abbiamo affisso davanti al municipio 6” scrivono, aggiungendo “E’ piuttosto il PD e, più in generale la sinistra, ad avere l’abitudine di sfruttare donne anziani e bambini per fare politica, così come ha fatto nel municipio 6 invitando la signora Segre per deviare l’attenzione dalle proprie malefatte politiche“. Dal partito di destra precisano che il loro intento era “richiamare l’attenzione sui recenti fatti di cronaca, relativi al racket occupazioni organizzato in zona da parte di esponenti dei centri sociali” e concludono ribadendo “il concetto espresso sullo striscione esposto ieri mattina davanti al Municipio: Sala ordina, l’antifa agisce, il popolo subisce“. Il leader del Partito, Roberto Fiore, ha invece definito quanto accaduto: “Idiozia e calunnia soprattutto se fosse vero che a causa dello striscione il comitato per l’ordine pubblico ha dato alla Segre una scorta“, annunciando conseguenze legali per “tutti coloro che hanno accostato lo striscione a Segre creando un allarme sociale e diffamandoci“.

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