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Salinari (FI): “Inizia male il nuovo anno nelle scuole del nostro Municipio 7”

Salinari (FI): “Inizia male il nuovo anno nelle scuole del nostro Municipio 7”. Nonostante la situazione dei contagi sia in aumento, a scuola si è tornati regolarmente tra i banchi ma al freddo e nel degrado – commenta Antonio Salinari Capogruppo di Forza Italia – ricevo moltissime segnalazioni dei genitori che raccontano di classi fredde per il malfunzionamento degli impianti di riscaldamento, dovuto anche alle strutture vecchie e quindi termicamente inefficienti. Cito alcuni esempi come la scuola Benedetto Marcello di Quarto Cagnino dove ci si organizza con cappotti e coperte – continua Salinari – oppure del degrado in cui si trova la scuola Valdagno dove all’ingresso si è accolti da cumuli di sacchi d’immondizia, oltre a sedie e banchi accatastati. Ricordo lo slogan della campagna elettorale del Sindaco Sala: la città a 15 minuti, un’opportunità per tutti. Una farsa – conclude Salinari – non trova riscontro con la realtà perché la manutenzione delle nostre scuole non viene garantita e gli studenti devono subire disagi a causa delle basse temperature negli ambienti scolastici. Bisogna, inoltre, considerare la necessità di garantire un costante ricambio dell’aria nelle aule per evitare la circolazione del virus. Risultato? Ambienti ancora più freddi. Le aule gelate sembrano non essere più l’eccezione, ma quasi la normalità, specie quest’anno.

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La scuola degli esiti, immaginando il futuro

La scuola degli esiti, immaginando il futuro (di Fulvio Oscar Benussi, socio Aidr). Il futuro non è più quello di una volta. Questa affermazione di Paul Valéry ci porta alla domanda conseguente: la scuola può disinteressarsi del futuro che ci attende e continuare ad essere quella di una volta? Credo ci sia un accordo unanime sulla necessità di integrare nei curricoli scolastici contenuti e metodologie che tengano conto delle modifiche socioeconomiche della nostra società anche se la resistenza al cambiamento è ancora presente tra gli insegnanti. Le recenti evoluzioni stanno inoltre ampliando il ritardo della scuola. L’incedere verso il futuro ha subito infatti un’accelerazione dovuta alla pandemia. I cambiamenti nei modi di svolgere la propria attività lavorativa e nel rapportarsi con la pubblica amministrazione, che erano in lento divenire, nel giro di pochissimo tempo, sono diventati la nuova realtà. Nel passato la scuola doveva svolgere il proprio ruolo educando i ragazzi alla cittadinanza oltre a prepararli al lavoro che da adulti sarebbero andati a svolgere in un contesto noto e previsto. La mission della scuola di allora era preparare gli studenti a una realtà lavorativa statica in un contesto sociale quasi immutabile. Più di recente è via, via diventato necessario confrontarsi con un mercato del lavoro che creava nuovi lavori a un ritmo di sostituzione di circa il 50% di quelli esistenti nel periodo tra l’inizio del percorso scolastico e il tempo in cui i ragazzi si diplomavano (13 anni dalla primaria alla fine della secondaria di secondo grado). La frizione con la scuola del “Programma ministeriale” si è perciò palesata rendendo urgente un ripensamento del modo di fare scuola. Un’evidenza di ciò traspare dal passaggio dai Programmi alle Linee guida ministeriali che riducevano la prescrittività dei curricoli definiti centralmente dal Ministero. E siamo all’oggi. Il lavoro con la pandemia, soprattutto quello svolto nelle aziende private, è stato riorganizzato . I tempi di lavoro sono passati da un orario rigido dalle 9 alle 17 a un tempo di lavoro che spesso è liberamente determinato dal lavoratore. Il lavoro può svolgersi ovunque superando il vincolo del suo svolgimento operando esclusivamente dal proprio ufficio. Gli strumenti di lavoro oggi abbracciano una moltitudine di device mentre le attività lavorative fondati in passato su incarichi impartiti a voce o recapitati via mail oggi sono basati su tecnologie di collaborazione . La competenza prima fondata su conoscenze consolidate è oggi focalizzata sull’apprendimento adattivo. La promozione della propria immagine prevede la cura del proprio personal brand e la ricerca del lavoro non è più promossa esclusivamente con il curriculum vitae, ma avviene online ad esempio tramite Linkedin. Il sapere e le competenze di cittadinanza necessarie al giovane adulto per l’esercizio dei suoi diritti si sono anch’esse evolute. Oggi sono relative a competenze che possiamo definire di e-cittadinanza. Nella vita quotidiana è diventato necessario conoscere e sapere utilizzare la posta elettronica certificata considerata domicilio digitale del cittadino. Indispensabile lo SPID che permette l’identificazione certa del cittadino utente ed è abilitante all’interazione con la PA. Va considerata inoltre la firma digitale che certifica l’identità del chi la appone e consente perciò di perfezionare contratti, di interagire da remoto con la PA aziende e altri soggetti. I futuri cittadini devono imparare anche a tutelare con gli opportuni accorgimenti la propria privacy, sapere smascherare le fake news, evitare gli hate speech e riconoscere e denunciare il cyberbullismo. E’ accaduto ai lavoratori di altri settori perciò anche per gli insegnanti va considerata l’opportunità che l’attività didattica vada svolta con precisi obiettivi di risultato. Progettazione, attuazione, valutazione, documentazione ed eventuale riprogettazione delle proposte didattiche diventeranno attività sempre più consuete se la scuola, come è auspicabile, accetterà ed affronterà la sfida del cambiamento. Le tecnologie di collaborazione diventeranno allora fondamentali anche nel mondo della scuola come supporto all’organizzazione di “comunità di pratiche” che andranno a favorire la condivisione e l’affinamento di prassi didattiche in evoluzione. L’innovazione potrà essere stimolata dal Ministero con l’assegnazione di risorse per l’acquisto di apparecchiature digitali e per la relativa formazione del personale. Tali assegnazioni dovranno però essere monitorate introducendo, come è avvenuto per la sanità, il concetto di “scuola degli esiti”. E ciò dovrebbe valere, a nostro parere, anche le risorse rese disponibili con il PNRR. La logica di controllare lo scostamento dell’efficacia del servizio scolastico proposto all’utenza in seguito all’introduzione delle innovazioni finanziate dovrebbe diventare fondamentale per diffondere la cultura degli esiti anche tra gli insegnanti. Ciò perché in futuro non accada più che laboratori, anche molto costosi, vengano sotto utilizzati se non abbandonati all’obsolescenza. In chiusura dell’articolo segnaliamo una interessante ipotesi di sviluppo normativo proposta in un articolo dell’inglese The Guardian. Se venisse considerata anche in Italia sarebbe fortemente connessa alla questione ecologica (Fridays For Future), allo sviluppo dell’autonomia degli studenti, alla formazione alla consapevolezza, al critical thinking ed alla cittadinanza attiva. Nell’articolo “Votes for children! Why we should lower the voting age to six” David Runciman propone di concedere anche ai bambini dai 6 anni in sui il diritto di voto. Anche se la questione potrebbe sembrare posta a fini meramente provocatori alcune riflessioni ci sembrano condivisibili: “[…] Le nostre società stanno ora rapidamente invecchiando gli elettori più anziani sono arrivati a superare in numero i giovani. Questo vale in tutta Europa, negli Stati Uniti e sempre più anche in Asia. La tradizionale dinamica del conflitto intergenerazionale era che anche se le generazioni più anziane avevano la ricchezza e il potere, i giovani avevano i numeri.” Ora non è più così e per questo David Runciman argomenta la sua proposta nell’articolo: “[…] Gli argomenti contro il diritto di voto dei bambini iniziano sempre con la questione fondamentale della competenza. Ma ciò significa che stiamo applicando standard ai bambini che abbiamo rinunciato ad applicare a chiunque altro. È vero, naturalmente, che molti bambini farebbero fatica a comprendere questioni politiche complesse, soprattutto i bambini più piccoli. È difficile immaginare un gruppo di bambini di sei anni alle prese con la politica fiscale. Ma molti adulti lottano anche con questioni politiche complesse e tutti noi abbiamo grandi lacune

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Applicazione dei Non Fungible Tokens (NFT) nel mondo educativo

Applicazione dei Non Fungible Tokens (NFT) nel mondo educativo (di Andrea Pisaniello – Instructional Designer/E-Learning specialist, Aidr – Osservatorio Educazione digitale). Cosa sono gli NFT  Nel mondo digitale ultimamente si parla spesso di NFT e di risorse digitali crittografiche. Ma cos’è un NFT (Non Fungible Token)? è un token digitale e crittografico unico ed immutabile, rappresenta un atto di proprietà creato ed archiviato utilizzando la tecnologia blockchain, è pertanto di proprietà dei creatori stessi di contenuti digitali o di chi ne acquisisce i diritti. Essendo un token non fungibile, non può essere modificato e non può essere scambiato con un altro token di pari valore. Per comprendere meglio, consideriamo un NFT come un’opera d’arte unica, ad esempio la Gioconda di Leonardo Da Vinci, ne esiste una sola ed è situata la Museo del Louvre di Parigi; se qualcuno volesse avere quel quadro in particolare, dovrebbe acquistarlo (qualora fosse in vendita) o produrre una copia, ma in quel caso non si tratterebbe più della Gioconda originale che è ciò che da valore all’opera. La stessa cosa accade con gli NFT, sono un bene digitale unico, tale individualità è dovuta ad una marca digitale, dotata di un certificato di autenticità e unicità. Gli NFT sono associati a dei contenuti digitali, un video, una foto, una gif, un testo, un articolo, un audio di cui ne garantiscono appunto l’unicità e l’autenticità. Quando l’oggetto digitale viene certificato come un NFT è come se si apponesse sopra la firma dell’autore. Come funzionano gli NFT  Qualsiasi contenuto digitale può essere potenzialmente tokenizzato, attraverso la tecnologia blockchain, può essere dotato di una serie di metadati che ne garantiscono l’autenticità, identificandone l’autore, il valore iniziale, di acquisizione e tutte le transazione avvenute dalla sua creazione. Quando si tokenizza un contenuto digitale, si crea un certificato digitale di proprietà e autenticità, che indica l’unicità del contenuto e che i diritti di proprietà di tale contenuto sono di chi l’ha acquistato. Questi asset digitali vengono acquistati e venduti su dei mercati NFT, dove i loro creatori o venditori li mettono in vendita attraverso un prezzo fisso o pianificando delle aste. Chi acquista un contenuto digitale legato ad un NFT non acquista l’oggetto in senso stretto, si garantisce la possibilità di rivendicare un diritto di proprietà su quell’asset, attraverso lo strumento dello smart contract, un protocollo  informatico che facilita e verifica l’esecuzione di un contratto. Principali caratteristiche degli NFT  La caratteristica principale degli NFT, ovviamente, è che sono digitali, non sono degli oggetti materiali. Si tratta di contenuti, opere e oggetti digitali unici, creati come abbiamo visto con la tecnologia blockchain, che ne permette la tracciabilità, e fa si che non possano essere falsificati o hackerati. Gli NFT si basano su due standard: ERC-721, ed il più recente ERC-1155 entrambi basati sulla blockchain Ethereum. Utilizzo attuale degli NFT  Gli NFT possono in teoria applicarsi a qualsiasi proprietà intellettuale, ma fino ad ora il loro sviluppo si è concentrato su alcuni settori. Arte e musica Ultimamente diversi artisti si sono affacciati a questa nuova tecnologia, affascinati dall’opportunità di creare opere digitali senza il rischio che vengano copiate. Oggetti come immagini, brevi video e quadri vengono definiti crypto art.  Gli artisti digitali sono decenni che distribuiscono le proprie opere online, però prima dell’avvento degli NFT non esisteva un sistema per possederle e collezionarle in modo unico e tracciabile. Le crypto art NFT nel 2021 hanno vissuto un momento d’oro, diversi artisti e personaggi famosi le hanno acquistate a cifre elevate per poi esporle sui propri profili social, le hanno utilizzate come sfondo per le videoconferenze, per creare dei volantini, gli artisti stessi hanno creato delle gallerie online per vendere le proprie opere digitali. Così come l’arte gli NFT si stanno inserendo nel mercato musicale, diversi artisti stanno creando contenuti NFT per rendere uniche le esperienze dei propri fan più affezionati. In Italia Boosta (tastierista dei Subsonica) insieme al visual artist croato Danijel ZeZelj e con la collaborazione della start-up Genuino, hanno creato il progetto Music is Art. Lanciato sulla piattaforma Marketplace, il progetto riguarda una collezione di composizioni musicali e visual art. Il DJ Steve Aoiki ha creato una clip “Hairy” di 30 secondi accompagnata da animazioni. L’artista internazionale The Weeknd ha pubblicato diversi contenuti NFT sulla piattaforma OpenSea. Oggetti da collezione La tecnologia NFT si è dimostrata particolarmente di successo per versioni digitali di oggetti da collezione, come ad esempio le card collezionabili. Leghe sportive come l’NBA, la MLB e la NFL hanno creato delle raccolte digitali per commemorare giocatori importanti, giocate eccezionali o statistiche storiche. Diversi giocatori professionisti hanno creato delle proprie card NFT con le loro giocate. La piattaforma streaming DAZN ha creato diversi video brevi in formato NFT sulla piattaforma OpenSea per presentare l’incontro di boxe tra Canelo e Saunders.  Gaming Gli NFT possono essere collegati ad alcuni oggetti che si trovano all’interno dei videogiochi, come armi, personaggi, abiti, luoghi. Molti oggetti sono già stati creati, venduti e scambiati all’interno dei vari markets dei relativi giochi. In futuro oggetti all’interno dei giochi potranno essere disegnate da personaggi famosi e venduti come pezzi unici, immaginiamo che Messi disegni una scarpa da calcio con tecnologia NFT e che la metta in vendita per essere utilizzata dall’acquirente nel popolare gioco FIFA.  Potenziale applicazione degli NFT nel mondo educativo  Certificazioni Grazie alle sue caratteristiche e funzioni, gli NFT possono svolgere un ruolo primario anche utilizzati nel campo dell’istruzione. Pensiamo ad esempio alle certificazioni Universitarie o di istituti di formazione, che potrebbero essere create per gli studenti utilizzando la tecnologia NFT, l’utilizzo di questo strumento può essere utile per l’autenticità dei certificati attraverso un’identificatore inserito nelle qualifiche accademiche. Potenzialmente tutti i certificati o i diplomi conseguiti durante la carriera universitaria potranno essere tokenizzati e archiviati in una sorta di portafoglio digitale, che avrà la funzione di storico educativo di una persona. Questo potrebbe essere di supporto anche per i datori di lavoro nella valutazione delle certificazioni presentate dai candidati a quell’offerta di lavoro.  Diritti, innovazione e ricerca Durante la carriera accademica gli studenti

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Trasporti e scuola: a Milano ancora ingressi scaglionati

Trasporti e scuola: a Milano ancora ingressi scaglionati. Si è riunita in Prefettura, la Conferenza Permanente sul raccordo tra orario scolastico e trasporto pubblico locale. La situazione pandemica registra attualmente una fase di incremento dei contagi, ma, grazie ai vaccini e alle misure di contenimento adottate, le quarantene nelle scuole secondarie di secondo grado sono estremamente limitate. L’ultimo dato riferisce di circa 800 ragazzi su oltre 130.000 studenti. Il contesto pandemico e il permanere dei limiti di capienza del trasporto pubblico locale all’80% fanno confermare il piano attualmente in vigore, sia per lo scaglionamento degli ingressi, sia per il mantenimento del “Patto di Milano per la scuola”, trasfuso nell’ordinanza sindacale che regola i tempi della città. E’ stata raccomandata la rotazione delle classi per garantire un’equa distribuzione del disagio dovuto allo scaglionamento degli ingressi in due turni. Sarà profuso ogni possibile impegno dei tavoli tecnici della Città Metropolitana e del Comune di Milano, per favorire la rotazione delle classi, anche accogliendo ulteriori deroghe per un incremento dell’ingresso al primo turno (entro le ore 8.00), compatibilmente con il trasporto in piena sicurezza.

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Ancora ingressi scaglionati a scuola

Ancora ingressi scaglionati a scuola. Si è riunita in mattinata, in Prefettura, la Conferenza Permanente sul raccordo tra orario scolastico e trasporto pubblico locale. L’anno scolastico prosegue negli istituti superiori in piena attività in presenza. Su oltre 130.000 studenti, oggi sono 462 quelli in quarantena delle 15 classi interessate e il trend è costante con numeri molto bassi, mentre, nello stesso periodo dell’anno scorso, esplodevano i casi e si moltiplicava la DAD. Questo è il risultato delle misure adottate ma, soprattutto, della grande adesione alla campagna vaccinale anche da parte dei ragazzi. Motivate ragioni di cautela inducono a mantenere lo scaglionamento degli ingressi in due fasce orarie, anche se sono state approntate numerose deroghe in ragione delle singole situazioni. La cautela è dovuta innanzitutto ai recenti segnali di ripresa dei casi positivi – nella popolazione generale – probabilmente dovuta al massiccio incremento dei test per l’introduzione del green pass obbligatorio nel mondo del lavoro, ipotesi che tuttavia va verificata nelle prossime settimane. Altro motivo è dato dal costante, ancorché lieve, aumento progressivo nell’utilizzo del trasporto pubblico locale per la riduzione dello smart working, per la ripresa di fiere ed eventi, per il ritorno al servizio pubblico di quote di trasporto su mezzi privati. La conferenza ha pertanto mantenuto le disposizioni attuali, dandosi appuntamento a metà dicembre per verificare la sussistenza di condizioni che possano consentire già in quest’anno scolastico, nel 2022, il ritorno ad un solo orario di ingresso. Resta fondamentale per il capoluogo, alla luce dell’analisi oggettiva dei dati del trasporto, il “Patto di Milano per la scuola”, trasfuso nell’ordinanza sindacale che regola i tempi della città.

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Il piano di Trenord per il rientro a scuola

Il piano di Trenord per il rientro a scuola. In campo la massima capacità produttiva per il rientro degli studenti. Bus di rinforzo e mezzi di riserva secondo piani definiti con le Prefetture. Milano, 11 settembre 2021 – Ogni giorno oltre 2150 corse in treno per 1 milione e 27mila sedili complessivi, bus di rinforzo, mezzi di riserva pronti in stazioni strategiche secondo piani capillari definiti con le Prefetture lombarde: Trenord mette in campo la massima capacità produttiva per la ripresa delle scuole da lunedì 13 settembre. I numeri del servizio dal 13 settembre  1 milione e 27mila posti a sedere – circa 20mila in più rispetto al 2019 – in particolare su linee e orari a maggiore frequentazione: questi i dati del servizio garantito da Trenord per il rientro delle scuole, al massimo potenziamento reso possibile dalla flotta e dalle capacità dell’infrastruttura. Complessivamente saranno effettuate oltre 2150 corse su treno; saranno previsti collegamenti automobilistici di rinforzo; in stazioni strategiche saranno disponibili bus aggiuntivi, pronti in caso di necessità. L’offerta è stata ulteriormente rivista in coordinamento con le Prefetture lombarde e con le aziende di trasporto, apportando modifiche sulla base delle specifiche esigenze di ogni territorio, e sarà oggetto di uno stretto monitoraggio. Le indicazioni per viaggiare in sicurezza Sui mezzi rimane in vigore il limite di accesso all’80% della capienza complessiva definito dalle Autorità. Ai passeggeri è chiesto di occupare prioritariamente i posti a sedere; una volta che sono tutti utilizzati, è possibile sostare in piedi nei corridoi e nei vestiboli, mantenendo il distanziamento e lasciando libero il passaggio per la salita e la discesa.  L’App Trenord è dotata di una funzione che indica in tempo reale il livello di riempimento del treno durante il viaggio: prima di salire a bordo, i clienti che partono da stazioni intermedie possono verificare il dato relativo alla corsa, evitando di salire nel caso in cui si sia già raggiunto il limite consentito. Le stesse informazioni di Trenord saranno riportate anche sull’app Moovit, l’app numero uno al mondo per la mobilità urbana già utilizzata da milioni di viaggiatori in Italia e in Lombardia, grazie a una campagna di comunicazione congiunta avviata dalle due aziende. Da lunedì 13 tutti gli utenti in Lombardia che useranno l’app Moovit visualizzeranno un avviso che li inviterà a viaggiare in modo responsabile e per ogni treno Trenord potranno consultare in real time le informazioni della corsa. Sito e App Trenord, ma anche cartelli installati a bordo treno e in stazione ricordano inoltre che sui mezzi è necessario indossare la mascherina su naso e bocca per tutta la durata del viaggio; per una maggiore sicurezza, ai passeggeri si richiede di ridurre al minimo i dialoghi. Le attività di sanificazione  Ogni giorno Trenord effettua circa 6000 interventi di sanificazione sui propri mezzi, che insistono in particolare sui punti di contatto come pulsantiere, maniglie, corrimano; in media, ogni convoglio è sottoposto a tali operazioni 3 volte al giorno. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito trenord.it e sull’App Trenord.

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