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Corteo dei sindaci contro l’odio

Il corteo dei 600 sindaci contro la violenza ha attraversato la Galleria Vittorio Emanuele II cantando le note di Bella Ciao e poi, in Piazza della Scala, quelle dell’Inno di Mameli, dopo che il Consigliere Comunale di FdI, Andrea Mascaretti le ha intonate per primo per evitare che la manifestazione assumesse un tono troppo di parte. Al passaggio del corteo le persone schierate ai lati della Galleria hanno applaudito la segre la Segre, affiancata dai sindaci di Milano e Pesaro, Giuseppe Sala e Matteo Ricci, urlando il suo nome in segno di sostegno. “C’è una grande musica in questa piazza, il tempio della musica oggi è all’aperto. Siamo qui per parlare di amore e non di odio. Lasciamo l’odio agli anonimi della tastiera“. Ha detto la senatrice a vita Liliana, al termine della marcia dei sindaci ‘L’odio non ha futuro’. “Voi avete una missione difficile e apprezzo tantissimo che per qualche ora abbiate voluto lasciare i vostri compiti per questa occasione. Il vostro impegno può essere decisivo per la trasmissione delle memoria“. “Stasera non c’è indifferenza, ma c’è un’atmosfera di festa, cancelliamo tutti le parole odio e indifferenza e abbracciamoci in un catena umana che trovi empatia e amore nel profondo del nostro essere“.

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Sestese acquista l’ex dominio del Sindaco e ci pubblica una foto della Segre

Una foto a tutto schermo della senatrice Liliana Segre. Questo compare sull’ex sito ufficiale del Sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, dopo la polemica nata in seguito al no del consiglio comunale di dare la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita. A pubblicarla sarebbe stato un cittadino di Sesto San Giovanni che, dopo avere verificato il mancato rinnovo del dominio “www.distefano2017.it” da parte di chi fino a qualche mese fa ne era stato il legittimo proprietario, ha deciso di acquistarlo per poi modificarne la home page in segno di protesta per la decisione presa dalla maggioranza del Consiglio Comunale di Sesto San Giovanni.  

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Segre sotto scorta. Forza Nuova: mai inteso attaccarla, quereleremo calunniatori

Durante il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza che si è tenuto martedì il prefetto Renato Saccone ha deciso di assegnare una scorta alla senatrice a vita Liliana Segre, che, da ieri, ha due carabinieri che la accompagnano in ogni spostamento. La decisone è stata presa in seguito alle minacce ricevute via web dall’ex deportata ad Auschwitz (per le quali la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta contro ignoti affidata al Dipartimento antiterrorismo) e per lo lo striscione di Forza nuova esposto nel corso di un appuntamento pubblico a cui partecipava nel Municipio 6. Un’episodio che, per voce la segretaria metropolitana Silvia Roggiani il PD milanese ha definito  una “provocazione inaccettabile e intollerabile. L’oltraggio dei neofascisti di Forza Nuova è indegno, perchè offende tutti noi e la memoria antifascista di Milano, citta’ medaglia d’Oro alla Resistenza“. Dalla segreteria di Forza Nuova Milano è però arrivata una secca smentita al fatto che vi fosse un collegamento fra lo striscione esposto e la presenza della Senatrice Segre, “Non è mai stata nostra consuetudine prendercela con le donne soprattutto se anziane e non era certo rivolto a lei lo striscione che abbiamo affisso davanti al municipio 6” scrivono, aggiungendo “E’ piuttosto il PD e, più in generale la sinistra, ad avere l’abitudine di sfruttare donne anziani e bambini per fare politica, così come ha fatto nel municipio 6 invitando la signora Segre per deviare l’attenzione dalle proprie malefatte politiche“. Dal partito di destra precisano che il loro intento era “richiamare l’attenzione sui recenti fatti di cronaca, relativi al racket occupazioni organizzato in zona da parte di esponenti dei centri sociali” e concludono ribadendo “il concetto espresso sullo striscione esposto ieri mattina davanti al Municipio: Sala ordina, l’antifa agisce, il popolo subisce“. Il leader del Partito, Roberto Fiore, ha invece definito quanto accaduto: “Idiozia e calunnia soprattutto se fosse vero che a causa dello striscione il comitato per l’ordine pubblico ha dato alla Segre una scorta“, annunciando conseguenze legali per “tutti coloro che hanno accostato lo striscione a Segre creando un allarme sociale e diffamandoci“.

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La figlia di un deportato meneghino: “Mi meraviglio di Segre”

La figlia di un deportato meneghino: “Mi meraviglio di Segre”. Con queste parole abbiamo voluto riassumere le parole della figlia di un deportato meneghino che riportiamo per esteso per chi fosse interessato a un punto di vista alternativo al consueto esercizio corale in cui si esercita la stampa italiana. Lo facciamo perché crediamo fermamente nella libertà di espressione e nei principi che regolano l’ordinamento italiano: se è meglio un colpevole fuori, che un innocente dentro, meglio una voce non gradita, che un gradevole silenzio. Quindi è giusto contestare o almeno ricordare i pericoli di commissioni votate alla censura. Soprattutto quando sembra giusto istituirle e tutto il mondo intona un unico inno alla libertà mentre indossa un braccialetto alle caviglie. “Tanto è per gli altri” è il sotto testo. Ma come ha insegnato un vecchio sermone, prima o poi gli altri finiscono. E rimani solo tu, senza nessuno intorno. L’altro giorno è stata istituita nel nostro Parlamento una commissione contro l’antisemitismo e l’odio razziale. Il fatto che questa Commissione sia stata approvata dalla sola maggioranza di governo, ha fatto scaturire una serie di commenti al vetriolo su giornali e social dove il centrodestra è stato tacciato di essere fascista. Desidero esprimere il mio parere su questo fatto visto che sono la figlia di un deportato. Mio padre Ferdinando Valletti, ex calciatore del Milan e poi dirigente dell’Alfa Romeo passò 18 mesi a Mauthausen per aver fatto propaganda in fabbrica durante lo sciopero nazionale del marzo 1944. Si salvò dai campi per miracolo e salvò altri operai dell’Alfa Romeo, per questo motivo dal 2017 é Giusto tra le Nazioni. Durante gli ultimi anni della sua vita mio papà visitò diverse scuole di Milano per testimoniare l’orrore dei campi di sterminio e io, da quando lui é mancato. ho proseguito la sua opera di sensibilizzazione nei confronti dei giovani. Sono stata cresciuta nel rispetto delle persone e senza alcun odio nei confronti di chi aveva causato tanto male a mio padre perché lui aveva perdonato i suoi aguzzini. Ebbene per tutto questo, l’istituzione della commissione Segre mi trova profondamente contraria. Mai e poi mai mio padre, che contribuì con la sua deportazione, alla libertà e alla democrazia di questo Paese, sarebbe stato promotore di una tale iniziativa. La nostra repubblica si fonda su una Costituzione che condanna il razzismo e l’antisemitismo e quindi ha in sé tutti gli strumenti per punire chi viola la legge. Mi meraviglio che la senatrice Segre, che dovrebbe conoscere da un lato la potenziale pericolosità sociale di una simile commissione e dall’altro l’inutilità della stessa, ne sia stata la promotrice. Vorrei aggiungere che a mio parere se da un lato è doveroso testimoniare gli orrori dell’Olocausto, dall’altro non è consentito usare il dramma di milioni di persone politicamente, poichè è noto che i deportati non erano solo ebrei e comunisti. Naturalmente non mi riferisco alla senatrice Segre, che sarà certamente in buona fede, ma alla compagine di governo che dando l’assenso all’istituzione di una simile commissione da il via ad una sorta di “caccia alle streghe” di cui l’Italia non ha necessità. Riferimento: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Ferdinando_Valletti Manuela Valletti  

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