sequestro

Rapina con sequestro in via Padova

E’ accaduto venerdì sera. Vittima un ragazzo di 28 anni che mentre si accingeva a rifornimento in un distributore automatico di via Padova, è stato avvicinato da due malviventi colombiani che, dopo essersi introdotti con la forza nell’abitacolo della sua macchina, lo hanno minacciato con un coltello, picchiato, rapinato, legato, imbavagliato per poi abbandonarlo sui sedili. Tanta violenza gratuita  per il magro bottino di un IPhone e alcuni oggetti di valore che la vittima aveva con se. Dopo essere riuscito a liberarsi, il malcapitato ha chiesto aiuto e si è recato presso il pronto soccorso dell’Ospedale San Raffaele dove è stato medicato e dimesso con una prognosi di tre giorni. La vittima ha quindi sporto denuncia per rapina aggravata, sequestro di persona e lesioni personali ai Carabinieri, che grazie alla descrizione fatta dal giovane si sono messi subito sulle tracce dei due malviventi, che sono stati individuati sabato mattina in Piazzale Loreto e li tratti in arresto. Durante la perquisizione delle loro abitazione è stata recuperata e restituita al proprietario la refurtiva. I due sono ora rinchiusi nel carcere di San Vittore.  

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GDF Monza : Maxi sequestro di giocattoli e articoli per la festa di Halloween

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Monza, in vista dell’approssimarsi dei festeggiamenti di Halloween, ha disposto una ulteriore intensificazione del controllo economico del territorio, con particolare riguardo al contrasto dell’importazione e vendita di beni non conformi agli standard di sicurezza imposti dalla normativa nazionale e dell’Unione Europea. Le attività poste in essere prima del ponte di Ognissanti, in attuazione del dispositivo operativo provinciale di contrasto alla contraffazione e all’abusivismo commerciale organizzato, hanno infatti consentito di individuare e sequestrare oltre 200.000 prodotti non sicuri. L’azione di servizio è stata sviluppata dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Monza che hanno eseguito un controllo presso un maxi emporio di Lissone, rinvenendo stoccati nei magazzini oltre 70.000 giocattoli, maschere, cerchietti, trucchi, glitter e perline per la festa di Halloween, risultati, in esito all’esame anche documentale effettuato sul posto, privi della marchiatura “CE”, mancanti delle indicazioni dell’importatore/distributore, del luogo di produzione, del contenuto di materiali o sostanze pericolose e relative modalità di smaltimento, ovvero con caratteristiche tecniche non corrispondenti a quanto riportato sulle confezioni. Presso il medesimo esercizio commerciale le Fiamme Gialle hanno altresì rinvenuto ulteriori 134.000 articoli – decorazioni ed addobbi di Natale, materiali di cancelleria, prodotti per la casa, per la cura della persona, degli animali – non conformi al “Codice del Consumo”. Accertata la detenzione per l’immissione sul mercato anche attraverso la Grande Distribuzione Organizzata, le decine di migliaia di prodotti commercializzati sono state immediatamente sottoposte a sequestro in via amministrativa e il legale rappresentante della società segnalato alla Camera di Commercio di Milano-Monza-Lodi per l’applicazione di sanzioni amministrative di cospicua entità. L’importante stock di giocattoli, maschere e accessori tra i più gettonati ad essere utilizzati in occasione della notte di Ognissanti ovvero del prossimo Natale, laddove immesso sul mercato del consumo avrebbe costituito un concreto pericolo per la salute e l’incolumità soprattutto dei ragazzi, anche in considerazione della sua natura e per l’utilizzo a stretto contatto con la persona. Referente: Ten. Col. Andrea Bello – Comandante del Nucleo PEF di Monza ; Contatti: 3357629054 L’azione di servizio rientra nell’ormai ampio e consolidato piano di contrasto alla diffusione di prodotti non conformi agli standard di sicurezza, a testimonianza dell’impegno quotidianamente profuso dai Reparti del Corpo al fine di contribuire a garantire una protezione efficace dei consumatori e un mercato competitivo ove gli operatori economici onesti possano beneficiare di condizioni eque di concorrenza.

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Ndrangheta, Camorra e Mafia: blitz della Dda di Milano

Siete stanchi di sentir parlare di mafia e criminalità organizzata nel Bel Paese? Purtroppo non abbiamo buone notizie per voi. La Direzione Distrettuale Antimafia di Milano ha appena portato a termine un’importante operazione che ha sgominato una rete criminale composta da uomini legati a Cosa Nostra, ‘Ndrangheta e Camorra. Undici persone sono finite in manette, beni per 225 milioni di euro sono stati sequestrati e 153 indagati. Numeri da capogiro che dimostrano ancora una volta come la malavita organizzata sia ben radicata al Nord, pronta ad approfittare della ricchezza della Lombardia. Le forze dell’ordine di Milano e Varese hanno condotto un’importante operazione contro la criminalità organizzata che ha portato all’arresto di undici persone e al sequestro di beni per 225 milioni di euro. L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, ha preso di mira i gruppi mafiosi come Cosa Nostra, ‘Ndrangheta e Camorra. Gli investigatori hanno scoperto una fitta rete di rapporti tra diverse cosche che operavano in Lombardia e che erano dedite ad attività come estorsioni, usura, traffico di droga, riciclaggio di denaro e intestazione fittizia di beni. Le indagini hanno portato alla luce i legami tra clan calabresi, campani e siciliani che gestivano affari in comune, scambiandosi favori e appoggio. I Carabinieri hanno sequestrato conti correnti, immobili, società e auto per un valore complessivo di 225 milioni di euro frutto delle attività illecite delle organizzazioni criminali. L’operazione ha inferto un duro colpo alle mafie che da tempo hanno messo radici al Nord, infiltrandosi nell’economia legale ed espandendo i propri interessi. La DDA di Milano continuerà la lotta senza quartiere contro la criminalità organizzata che minaccia la sicurezza e lo sviluppo della società. Se stai leggendo questo, probabilmente hai sentito parlare delle recenti retate in Lombardia che hanno portato all’arresto di persone legate alla mafia. Per capire la portata di questa operazione, è necessario conoscere alcuni dettagli chiave. I 153 indagati sono affiliati a Cosa Nostra (la mafia siciliana), alla ‘Ndrangheta (la mafia calabrese) e alla Camorra (la mafia campana). Queste sono le tre organizzazioni mafiose più potenti e violente in Italia, dedite ad attività come estorsione, traffico di droga, riciclaggio di denaro e omicidio. Gli indagati devono rispondere di una lunga lista di reati: associazione mafiosa, estorsione, usura, riciclaggio, traffico di stupefacenti, intestazione fittizia di beni e violenza privata. Alcuni sono anche accusati di aver commissionato omicidi e di aver costretto imprenditori alla bancarotta. Nell’operazione sono stati sequestrati beni per un valore di 225 milioni di euro, tra cui ville di lusso, conti bancari, gioielli, auto e aziende. Ciò dimostra quanto queste organizzazioni criminali siano riuscite ad accumulare potere e ricchezza illecita nel corso degli anni. È una vittoria importante nella lotta contro la criminalità organizzata in Lombardia. Anche se gli indagati sono ancora innocenti fino a prova contraria, questo blitz rappresenta un duro colpo alle mafie italiane e un segnale positivo per la società. La strada è ancora lunga, ma ogni successo ci avvicina a un futuro libero dalla morsa di queste pericolose organizzazioni criminali.

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Due cinesi arrestati per sequestro e rapina

La Polizia di Stato ha arrestato, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. a seguito di richiesta del Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Milano dott.ssa Carlo Scalas, coordinato dal Procuratore Aggiunto dr.ssa Laura Pedio, due cittadini cinesi gravemente indiziati, unitamente ad altri due complici indagati per gli stessi fatti nello stesso procedimento penale, del sequestro di persona e di rapina ai danni di una quarantenne imprenditrice cinese, avvenuti a novembre 2020 in via Fioravanti a Milano. L’attività investigativa condotta dai poliziotti della Sezione Omicidi della Squadra Mobile ha consentito di ricostruire tutti i passaggi successivi al sequestro di persona, la fuga in Emilia-Romagna degli autori e la loro identificazione. Il 21 novembre 2020 una volante della Questura di Milano aveva soccorso in via della Moscova una signora in evidente stato confusionale che aveva al polso un braccialetto ospedaliero: la donna si era appena allontanata dall’accettazione del Pronto Soccorso dell’Ospedale Fatebenefratelli dopo un incidente automobilistico. La 40enne, dopo le cure mediche, aveva riferito in Questura di essere stata vittima, il giorno precedente, di un sequestro di persona e di una rapina a Chinatown ad opera di due suoi connazionali che l’avrebbero picchiata, legatole i polsi con del nastro adesivo, minacciata di morte con coltelli e pistole prima di obbligarla a rivelare il nome di un contatto che avrebbe provveduto ad effettuare un bonifico di 80mila euro dopo che i rapinatori avessero simulato di essere la signora; infine, l’avrebbero narcotizzata e si sarebbero allontanati rubandole anche i cellulari e le carte di credito. La donna, con evidenti segni di legatura ai polsi, aveva un ematoma frontale dovuto al sinistro automobilistico causato in zona Paolo Sarpi dallo stato confusionale in cui si trovava e che era stato determinato dalla sostanza che era stata costretta a bere. Ai poliziotti aveva aggiunto di essersi recata presso un’abitazione di via Fioravanti dopo un appuntamento con due connazionali, conosciuti solo via telefono, per effettuare un investimento finanziario da 50mila euro. Le indagini degli investigatori della Squadra Mobile, dopo il sopralluogo svolto con la Polizia Scientifica nell’appartamento in cui sono state rinvenute tracce di sangue nella camera da letto, risultato affittato da una cittadina cinese a connazionali per incontri di affari, hanno consentito, attraverso l’analisi delle telecamere di videosorveglianza della zona, di individuare la via di fuga degli autori e seguirne i successivi spostamenti in auto che, da via Bramante e via Sarpi, li hanno portati quel giorno stesso a Parma. L’attività investigativa che ne è seguita, supportata da intercettazioni telefoniche, ha portato i poliziotti della Squadra Mobile a individuare gli autori materiali del sequestro: si tratta di due cittadini cinesi, attualmente detenuti nella Casa Circondariale di Bologna per fatti analoghi commessi in quella provincia, e altri due complici loro connazionali. Gli elementi investigativi sono stati confermati dalle risultanze delle analisi, elaborate dagli agenti della Polizia Scientifica di Milano, dei profili del DNA campionati al momento del primo sopralluogo sulla scena del crimine che corrispondono ai due soggetti arrestati.

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Rapina e sequestro in un laboratorio orafo

Cinque rapinatori hanno assaltato un laboratorio orafo a Milano, hanno sequestrato i dipendenti per quasi 2 ore minacciandoli con pistole e hanno portato via materiale prezioso per un valore stimato in un milione di euro. Secondo quanto riferito alla polizia, alle 8 di questa mattina la banda di 5 persone si è introdotta nel laboratorio all’interno di un cortile in via privata Assab 5, in zona Lambrate. I rapinatori, due dei quali armati di pistola, hanno imbavagliato e immobilizzato i dipendenti con fascette da elettricista in attesa dell’arrivo della titolare, una 52enne, l’unica a poter aprire la cassaforte. All’arrivo della titolare i rapinatori hanno preso i gioielli ultimati, pezzi in oro e in palladio. I dipendenti di Trafilor hanno descritto i rapinatori come italiani e stranieri e hanno raccontato alla polizia che i banditi avevano il volto coperto da maschere. ANSA

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Sequestrati 3 kg di droga a Cologno Monzese

Ieri pomeriggio, a Cologno Monzese, la Polizia di Stato ha arrestato due uomini, un cittadino albanese di 43 anni e un cittadino marocchino di 37 anni, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli agenti della Squadra Investigativa del Commissariato Greco Turro, nell’ambito dei servizi di contrasto al traffico di droga nella zona a nord di Milano, sono risaliti a un canale di spaccio a Cologno Monzese, all’interno dell’abitazione del 43enne cittadino albanese in via Trento. I poliziotti, dopo aver svolto un servizio di osservazione all’esterno dello stabile, hanno notato che l’uomo si è affacciato più volte alla finestra per guardare il portone d’ingresso, a dimostrazione del fatto che stava attendendo l’arrivo di qualcuno. Gli agenti hanno quindi controllato l’interno dell’abitazione dove il cittadino albanese custodiva 5 etti di marijuana e 5 di hashish, 73 grammi di cocaina e 13.210 euro in contanti. I poliziotti, inoltre, hanno rinvenuto vario materiale per il confezionamento, un bilancino di precisione e anche due orologi di valore. Mentre i poliziotti si trovavano ancora all’interno dell’appartamento, è giunto un cittadino marocchino, che, dopo essere entrato in casa, ha ammesso di detenere della sostanza stupefacente e di essere un “corriere” della droga: all’interno del suo zaino, infatti, c’erano 2 chili di hashish suddivisi in vari panetti e 1.300 euro in contanti Gli agenti del Commissariato Greco Turro, dai controlli effettuati, hanno accertato che il cittadino marocchino, con diversi precedenti di polizia e penali, si trovava in affidamento ai servizi sociali.

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