sharing

Piscina (Lega): da Sala nessuna soluzione per servizi carenti e sharing in crisi

“Il Sindaco di Milano, con l’arrivo della primavera, torna a fare l’influencer su Instagram. Purtroppo, non si è connesso per trattare il tema dei numerosi servizi pubblici carenti e costosi in città, ma per parlare di quello che gli operatori privati fanno a Milano con scarsi controlli da parte del Comune” lo scrive in una nota Samuele Piscina, Consigliere comunale di Milano e Segretario provinciale della Lega. “Da parte di un Sindaco, il soggetto demandato ad amministrare la città, ci saremmo aspettati soluzioni concrete alle problematiche causate anche dagli operatori privati convenzionati. Giusto per riassumere, abbiamo tutti ben presente le numerose biciclette e monopattini lasciati e gettati nei navigli. Chi vive la città conosce bene la malagestione di mezzi, anche elettrici veloci, messi a disposizione senza che alcuna regola venga rispettata e fatta rispettare dalla Polizia Locale, competente in materia e costola del Comune. Il Ministro Salvini, con il nuovo Codice della Strada, sta mettendo una pezza su molti temi, ma anche l’Amministrazione comunale deve cominciare a fare la sua parte”. “Per anni la sinistra ha osannato lo sharing come unica soluzione possibile di mobilità in città, con lo scopo di far sparire il mezzo privato dalle strade. I dati però danno questa formula in costante e netto calo. Infatti, il bike sharing diminuisce del 16,4%, il car sharing del 13,1%, lo scooter sharing del 30,8% e i monopattini in condivisione del 54,9%. È evidente che anche il noleggio sia una formula sicuramente positiva se affiancata alle altre opzioni di mobilità e soprattutto regolarizzata e controllata, ma di sicuro non è la soluzione a ogni male e non potrà sostituire interamente il mezzo privato”. “Il Sindaco, nel suo discorso, cita peraltro il piano parcheggi, mai realizzato nonostante le promesse da campagna elettorale, e i mezzi pubblici, tanto bistrattati al punto che il costante aumento del prezzo dei titoli di viaggio, il taglio delle linee e delle corse hanno portato i milanesi a usare sempre di più l’automobile, con un aumento del 5% di circolazione delle 4 ruote nel 2023. È giunto il momento anche per la sinistra milanese di fare mea culpa e rivedere la politica sulla mobilità milanese”, conclude Piscina. “Servono mezzi pubblici più efficienti, nuove tratte ATM, nuove metropolitane e nuovi parcheggi. Sala e la sinistra, invece di pensare solo agli operatori privati, comincino a offrire servizi decenti ai milanesi”.

Piscina (Lega): da Sala nessuna soluzione per servizi carenti e sharing in crisi Leggi tutto »

Salgono a 6.000 i monopattini in sharing

Il Comune di Milano ha portato il numero dei monopattini in sharing a 6mila, autorizzando anche l’ultima società possibile, Lime Technology. L’autorizzazione è arrivata a valle della rinuncia della società Ride Hive Operations, per la quale è stata dichiarata la decadenza a fine luglio, che ha reso dunque possibile la posa di 750 nuovi monopattini elettrici, e del ritiro del ricorso che Lime aveva presentato per essere rimasta esclusa da uno degli avvisi pubblici aperti dall’Amministrazione. Negli scorsi giorni è inoltre arrivata comunicazione di rinuncia da parte di Govolt, che aveva ottenuto l’autorizzazione per 500 mezzi in condivisione: con la presa d’atto di questa comunicazione il numero si assesterà quindi a 6mila mezzi. “Sono lieto che oggi si sia fatto un altro significativo passo avanti per garantire un servizio sempre più capillare di monopattini in sharing a Milano – dichiara l’assessore alla Mobilità Marco Granelli -, chiudendo anche un contenzioso giuridico. Il nostro obiettivo è mettere a disposizione della città, in tempo per la ripresa autunnale, il massimo delle opportunità di mobilità sostenibile, a partire dal trasporto pubblico, che abbiamo chiesto di poter utilizzare al massimo, perché vogliamo che tutti possano muoversi in sicurezza, senza che la città venga bloccata dal traffico. Immaginiamo solo per un attimo che il 50% di chi utilizzava i mezzi – 700.000 persone – decida di utilizzare l’auto privata: sarebbe un danno per tutti, cittadini, imprese e ambiente. E anche il potenziamento dei mezzi in condivisione va nella stessa direzione”. Ad oggi i noleggi di monopattini sono il 400% in più rispetto a quelli di febbraio 2020: circa 7.600 noleggi al giorno, per 1,4 chilometri medi a noleggio e 10 minuti medi di utilizzo. In città sono operativi i servizi di micromobilità elettrica in sharing di EM transit (Dott), LMTS Italy (Circ), Bird rides Italy (Bird), Voi technology Italia (Voi), Wind mobility (Wind), Bit mobility (Bit), Helbiz Italia (Helbiz) e, dalle prossime settimane, Lime technology. Seguendo la normativa nazionale in vigore, i monopattini elettrici possono circolare su tutto il territorio comunale nelle strade con limite a 50 km/h, sulle strade extraurbane, sulle piste ciclabili sempre mantenendo una velocità massima di 25 km/h in carreggiata e di 6 km/h nelle aree pedonali, non sui marciapiedi. “Per garantire una mobilità sicura a chi sceglie mezzi di mobilità dolce – conclude Granelli – stiamo realizzando molti nuovi chilometri di percorsi protetti e itinerari per biciclette e monopattini: in questi mesi abbiamo concluso sei nuove ciclabili, altri sei cantieri sono attivi e altri otto si stanno aprendo proprio in questi giorni, tra cui la ciclabile della Cerchia dei navigli e quella di viale Monza. Proprio su viale Monza, negli ultimi 9 anni, sono stati oltre 1.400 i feriti in incidente stradale, di cui il 69% tra pedoni, ciclisti e motociclisti. Due sono dunque gli appelli che voglio fare per la ripartenza: il primo di utilizzare il meno possibile l’auto privata e il più possibile i mezzi pubblici e le due ruote, di proprietà o in condivisione; il secondo di rispettare tutti e sempre il Codice della strada, qualsiasi sia il mezzo che si sia scelto”.

Salgono a 6.000 i monopattini in sharing Leggi tutto »

Monopattini in sharing bloccati dal TAR

Nuovamente bloccato il servizio di monopattini elettrici in sharing in seguito al ricorso contro il Comune della società Lime, esclusa dal bando. In seguito a questo il TAR ha deciso di rinviarne l’avvio in attesa di sentire le parti, in un’udienza prevista per il 14 gennaio. Si tratta della seconda sospensione, dopo quella resasi necessaria per adeguare la segnaletica stradale alle norme del Codice della Strada. Bit, Wind Mobility e Helbiz, che si sono aggiudicate il bando e dovevano fornire almeno 500 – 700 mezzi ciascuna entro due mesi, dovranno rinviare quindi attendere ancora qualche giorno prima di metterli in strada, nonostante fossero pronte a partire fin da subito con il servizio. A complicare la questione vi è poi un recente voto del Parlamento che ha equipara i monopattini alle biciclette elettriche, consentendo quindi circolino negli spazi stessi consentiti a queste. Un eventualità che amplia il raggio d’azione dei monopattini, rendendo insufficienti quelli attualmente previsti, motivo per cui molte altre aziende che erano state escluse come fornitori hanno chiesto un incontro a Palazzo Marino.  

Monopattini in sharing bloccati dal TAR Leggi tutto »

Sharing, la città potrebbe dotarsi di un vero servizio pubblico?

Sharing, la città potrebbe dotarsi di un vero servizio pubblico? In questi anni Milano si è contraddistinta per la capacità di stare al passo coi tempi: grazie alle sinergie tra Stato, Comune e abili amministratori delle partecipate si sono realizzati i primi servizi di car e bike sharing. Gioiellini poi in parte venduti ai colossi europei. Però non c’è mai stato un vero servizio pubblico di sharing: uno dei veri problemi dello sharing infatti è l’energia. L’energia elettrica si paga nel costo del servizio pagato dagli utenti, ma perché la città non può dotarsi di un servizio suo? Per servizio suo intendiamo una flotta di proprietà comunale e fruibile da chiunque paghi le tasse al Comune, quindi non basta la semplice residenza, ma un servizio di ritorno a chi già paga il dovuto. L’energia elettrica in realtà ha costi piuttosto marginali: basti pensare che la ricarica per un motorino costa circa 40 centesimi e dura per decine di chilometri. Inoltre gli sharing stanno funzionando soprattutto sulle flotte aziendali: quale che sia la dimensione dell’azienda, avere una flotta elettrica comporta diversi risparmi. Un sistema che potrebbe funzionare anche se si portasse su scala comunale. I dipendenti del Comune sono circa 16mila, ma i cittadini milanesi circa 1,2 milioni. Se un’azienda che offre servizi di sharing si sentisse proporre un’offerta valida per centinaia di migliaia di potenziali clienti (non tutti i milanesi sono maggiorenni o in grado di guidare) non sarebbe possibile trovare un accordo vantaggioso? Tanto, s’intende, da non necessitare di aggravi di gabelle: i milanesi e non solo pagano Area C e presto Area B proprio per trovare fondi con cui investire in progetti eco e green. Quale migliore esempio potrebbe esserci che diventare la prima città con un servizio di sharing di proprietà da offrire gratis ai propri concittadini? I trecentomila studenti e i gli affaristi di passaggio da Milano continuerebbero anche a garantire una clientela al settore privato, ma Milano potrebbe invece dimostrarsi una volta di più all’avanguardia. In questo modo tra l’altro le politiche comunali anti automobili diventerebbero finalmente democratiche: le maggiori spese per rinnovare l’auto, o per i biglietto dei mezzi pubblici e tante altre azioni in teoria giuste non fanno che continuare a spingere verso il basso chi già sta ai piedi della scala sociale. Se gli si impedisse di usare la vecchia auto, ma in cambio si fornisse lo sharing elettrico gratis? Le zone a traffico limitato macinano milioni, la città dunque ha già i fondi per dotarsi di uno sharing di questo genere. Perché non provarci? Magari coinvolgendo le eccellenze italiane come Askoll?  

Sharing, la città potrebbe dotarsi di un vero servizio pubblico? Leggi tutto »