sindacati

Sequestrati 600mila euro per truffa ad alcuni sindacati

Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano ha eseguito un sequestro preventivo da oltre 600mila euro, in un’indagine del pm Paolo Storari, a carico di “alcune sigle sindacali” lombarde della Cisl per una presunta truffa ai danni dell’Inps “attraverso l’indebita fruizione di ‘aspettativa sindacale non retribuita’”. Dalle indagini è emerso che “numerosi sindacalisti, pur lavorando in via esclusiva presso le associazioni sindacali, sarebbero stati formalmente assunti da società compiacenti senza avervi mai lavorato” e ciò solo per permettere “ai sindacati di appartenenza di fruire dello sgravio contributivo”. ANSA

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Piazza Fontana: Sala contestato dai sindacati

Il sindaco Giuseppe Sala, è stato contestato da una parte dei manifestanti presenti in piazza Fontana per commemorare i caduti della strage del 12 dicembre 1969. A scatenare la reazione e fischi di una parte della piazza, una frase del primo cittadino sullo sciopero indetto per il prossimo 16 dicembre da Cgil e UIL. “Lo sciopero è probabilmente sbagliato, ma è un diritto” ha iniziato a dire Sala, il quale però non è inizialmente riuscito a terminare il suo discorso a causa dei fischi, dei cori e delle interruzioni di alcune persone. Dopo una serie di battibecchi, in cui il sindaco ha anche perso la pazienza invitando un interlocutore “a non dire cazzate”, il primo cittadino di Milano è riuscito a concludere il suo discorso. Al termine dell’intervento del sindaco Sala, salutato da un tiepido applauso da parte delle tante persone presenti alla commemorazione, ha preso la parola Paolo Silva, vice presidente dell’Associazione Famigliari delle Vittime di Piazza Fontana, il quale ha voluto lanciare un appello ai pochi che continuavano a contestare le parole del primo cittadino di Milano: “Chiedo la cortesia di non interrompere questa manifestazione che per noi è sacra, siamo qui per ricordare i nostri morti. Vergognatevi” ha detto. Al termine della manifestazione, avvicinato dai giornalisti presenti, il sindaco Sala ha voluto chiarire il senso delle parole che hanno provocato la reazione di una parte della piazza. “Stavo dicendo probabilmente il contrario del motivo per cui sono stato interrotto – ha detto -, cioè che in questo momento in cui il lavoro lo si perde attraverso un whatsapp, la difesa del lavoro a volte avviene anche attraverso uno sciopero. Per cui io non so se sia giusto o sbagliato lo sciopero, ma so che ho sentito molti giudizi superficiali di persone che ne sapevano non tanto e che non erano al tavolo di quelle trattative, per cui ribadisco che in questo momento c’è bisogno di grande, grande equilibrio”. ANSA

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Svastica con simbolo Cgil su un ufficio dei sindacati

Questa mattina i rappresentanti sindacali dei lavoratori ATM del deposito di San Donato hanno trovato affisso alla porta del loro ufficio un’enorme svastica con al centro il simbolo della CGIL. “Un atto gravissimo per il quale denunceremo alle forze dell’ordine quanto avvenuto affinché possa essere aperta un’indagine e individuati i responsabili. Un atto vile che offende non solo la CGIL ma tutto il mondo del Lavoro che ha lottato contro Nazismo e Fascismo pagando con la morte di lavoratrici e lavoratori, sindacalisti e antifascisti”, spiegano Luca Stanzione e Angelo Piccirillo della Filt Cgil. Nel pomeriggio alle 17 e 30 davanti al deposito Atm di San Donato, Filt Cgil – Fit Cisl e Uiltrasporti insieme alle RSU hanno organizzato un presidio in risposta a questa provocazione “indegna e fascista”.

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Manifestazione dei sindacati in Piazza Duomo

“Serve un patto sociale per il paese. Non vogliamo tornare indietro ma costruire un paese più giusto, più equo dove la dignità del lavoro sia davvero al centro delle scelte. Per questo non ci fermeremo fino a quando non arriveranno i risultati nelle case dei lavoratori, lavoratrici pensionati e pensionate“. Con queste parole la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan ha chiuso la manifestazione sindacale organizzata questa mattina in Piazza Duomo a Milano da Cgil, Cisl, Uil Lombardia nell’ambito della mobilitazione nazionale “Ripartire dal Lavoro“. Circa trecento delegate e delegati, pensionate e pensionati hanno preso parte all’evento a Milano, organizzato nel rispetto delle misure anti-Covid. “Così come abbiamo chiesto di discutere con il Governo le risorse del recovery fund, chiediamo a Regione Lombardia – ha detto Elena Lattuada, segretaria generale Cgil Lombardia – di discutere della destinazione delle prossime risorse comunitarie 2021/2027, del loro utilizzo a sostegno del lavoro e di settori e attività strategici“. “Il presidente Fontana – è la richiesta di Ugo Duci, segretario generale Cisl Lombardia – convochi subito Cgil Cisl e Uil. Vogliamo discutere quale futuro diamo alla medicina territoriale, alle nostre Rsa, alle politiche attive, ai settori economici più colpiti dalla pandemia” . Per Danilo Margaritella, segretario generale Uil Lombardia, “In merito al tema del lavoro è tempo di assumere decisioni lasciando che siano i contratti a definirne le modalità, mentre chiediamo al Governo di sostenere finanziariamente questo percorso, facendo leva sulle risorse europee, per attivare meccanismi di defiscalizzazione o di decontribuzione”. ANSA

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Sindacati: regione faccia un passo indietro sull’utilizzo al 100% dei mezzi

“Liberi tutti non è certo la soluzione al problema, Regione Lombardia ci ripensi”: lo chiedono Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil dopo l’ultima ordinanza che ripristina la possibilità di utilizzo al 100% dei posti sui mezzi pubblici. “Con le attuali norme i numeri dei passeggeri sono in graduale crescita, il rischio di una decisione del genere – notano i sindacati – è che si faccia un passo indietro sulla fiducia nell’utilizzare il mezzo pubblico”. L’ordinanza, per i sindacati, “mette a rischio la salute di chi lavora e di chi utilizza il trasporto pubblico locale” ed è una “decisione per la quale non è chiaro quali siano le novità scientifiche o sanitarie che inducono la regione più colpita a ripristinare la capienza massima dei mezzi” e che “non incentiverà le persone a tornare ad utilizzare i mezzi pubblici che oggi ancora vengono utilizzati al di sotto del 30%”. ANSA

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Accordo tra Comune e sindacati per la riapertura degli uffici in sicurezza

Milano si rimette in moto e con lei anche la macchina comunale, pronta a tornare alla sua normale attività. Ha preso il via in questi giorni, grazie al protocollo d’intesa sottoscritto dall’Amministrazione comunale con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e la RSU, la riapertura graduale di tutti gli uffici e i servizi comunali nel segno della sicurezza per dipendenti e utenti. “L’intesa raggiunta con le organizzazioni sindacali – commenta l’assessora alle Politiche per il lavoro, Attività produttive e Risorse umane Cristina Tajani – rappresenta un importante traguardo nel metodo e nel merito: dall’inizio dell’emergenza, infatti, il costante confronto con i rappresentanti dei lavoratori ha consentito di garantire la sicurezza dei dipendenti e la continuità dei servizi per i cittadini. Oggi ci apprestiamo ad affrontare questa nuova fase di convivenza con la pandemia con un mix di soluzioni organizzative, dallo smart working alla flessibilità oraria, e con un occhio attento alla solidarietà, anche grazie all’adesione al Fondo di mutuo soccorso, che fa onore ai nostri dipendenti”. Saranno tre le azioni che consentiranno all’Amministrazione, nella fase due dell’emergenza Covid, di ritornare ai propri uffici e servizi minimizzando i rischi di contagio per il personale e per i cittadini che si rivolgeranno al Comune di Milano. L’avvio di un progressivo piano di screening, attraverso test sierologici e tamponi, del personale dipendente a cominciare dalle 280 lavoratrici e lavoratori costretti all’isolamento domiciliare e da tutti coloro che dall’inizio del lockdown ad oggi hanno svolto il proprio lavoro in presenza per assicurare i servizi indifferibili a cittadini, famiglie e aziende. Saranno inoltre avviati al percorso di screening i dipendenti che non sono in grado di osservare le misure di distanziamento sociale e protezione individuale per la tipologia di lavoro e per il contesto in cui operano, come agenti di Polizia locale e personale socioassistenziale. Inoltre, grazie alla collaborazione del un team di medici competenti, vengono intensificate le misure di protezione e di prevenzione nei confronti di quei dipendenti in situazione di particolare fragilità per età e patologie pregresse che vengono inseriti in situazioni lavorative meno a rischio. Lo smart working continua a mantenere, anche in questa fase dell’emergenza, una significativa centralità nell’organizzazione del lavoro, considerati anche i risultati più che positivi ottenuti dagli oltre 7.000 dipendenti che in questi mesi hanno reso da casa la propria prestazione lavorativa. Infine, per garantire il distanziamento sociale e il decongestionamento del trasporto pubblico, sono previste delle misure straordinarie di flessibilità, con ampliamento delle fasce di ingresso negli uffici a partire dalle 7:30 in poi e con la possibilità di lavorare anche il sabato per recuperare eventuali ore perse. Tre azioni che vanno a implementare le ormai rodate procedure che hanno caratterizzato l’attività degli uffici comunali nella fase acuta dell’emergenza Covid per minimizzare e neutralizzare i rischi di  potenziale contagio per il personale e per i cittadini come: sanificazione e pulizia di tutti gli ambienti di lavoro, misurazione della temperatura, consulenze al pubblico solo previo appuntamento, sviluppo dei servizi on line, i sistemi taglia-code oltre alla distribuzione capillare dei dispositivi individuali di protezione per tutti i dipendenti e sanificatori per le mani. In sintonia con la storica tradizione di solidarietà, l’Amministrazione comunale ha concordato con le Organizzazioni e la RSU di promuovere la più ampia partecipazione dei dipendenti, con un contributo volontario, al fondo di mutuo soccorso istituito dal Comune di Milano al fine di prestare aiuto alle fasce più deboli della popolazione, precari, disoccupati e coloro che hanno perso il lavoro causa Covid. Le singole donazioni avverranno con versamento libero. Inoltre, il Comune nella veste di sostituto d’imposta, riconoscerà in sede di conguaglio la detrazione fiscale spettante al dipendente, pari al 30% del valore della donazione.

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