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Prima riunione della task force C40 presieduta dal Sindaco Sala

Iniziate oggi le attività della “Global Mayors COVID-19 Recovery Task Force” del network C40. Questo pomeriggio si è tenuta la prima riunione della task force delle maggiori città del mondo per la ripresa post Covid-19, guidata dal Sindaco di Milano Giuseppe Sala. Istituita con l’obiettivo di realizzare una ripresa che allo stesso tempo migliori la salute pubblica, riduca la diseguaglianza e affronti la crisi climatica, attraverso la condivisione di conoscenze, competenze ed esperienze, la task force studierà i modi e le vie per consentire ai cittadini il ritorno a lavoro, evitando che il degrado climatico possa alimentare una crisi ancora più grave per l’economia globale, la vita e la capacità di sostentamento delle persone in tutto il mondo. All’incontro di oggi, che si è svolto online, hanno partecipato i primi cittadini e i rappresentanti delle altre 10 città internazionali che compongono la task force. Insieme al Sindaco Sala, fanno parte del gruppo la Sindaca di Freetown Yvonne Aki Sawyerr; il Segretario per l’Ambiente di Hong Kong KS Wong; il Sindaco di Lisbona Fernando Medina; il Sindaco di Rotterdam Ahmed Aboutaleb; il Sindaco di Medellín Daniel Quintero Calle; la Sindaca di Melbourne Sally Capp; la Sindaca di Montréal Valérie Plante; la Sindaca di New Orleans LaToya Cantrell; la Sindaca di Seattle Jenny Durkan; e il Sindaco di Seul Won-soon Park. “È un onore per me essere a capo di un così importante gruppo di Sindaci – ha dichiarato il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, che presiede la task force -. Tutti siamo impegnati nella ricerca della miglior strategia di ripresa economica delle città dopo la pandemia Covid-19. Nessuno di noi, tuttavia, farà un passo indietro dal proposito di creare città più sostenibili, più eque e sane. Nessuno di noi lascerà indietro i propri concittadini. Oggi le nostre città affrontano una sfida senza precedenti e siamo motivati a portare la nostra esperienza collettiva per offrire supporto e una guida alle città di tutto il mondo. Dobbiamo essere ambiziosi e determinati, ma anche creativi. Ringrazio i miei colleghi Sindaci per la loro fiducia e la collaborazione“. La “Global Mayors COVID-19 Recovery Task Force” di C40 si riunirà a intervalli regolari nelle prossime settimane e mesi. Sarà supportata dalla segreteria C40 e riferirà al Comitato Direttivo. “Quando sarà tempo di uscire dalla crisi e ricostruire, i nostri sforzi contribuiranno a definire come saranno le città nei prossimi decenni – ha commentato il presidente di C40 e Sindaco di Los Angeles Eric Garcetti -. Come Sindaci È nostra responsabilità gettare le basi per una società leale e un pianeta sano. Per questo, le città del mondo guidano la risposta alla pandemia Covid-19.  Investiremo tutte le risorse a nostra disposizione per avviare una ripresa globale solida, consentire ai cittadini di tornare a lavoro e accelerare l’azione di contrasto alla crisi climatica“. Our support to cities on CoViD-19  

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I milanesi della task force Colao

I milanesi della task force Colao. Sono due e sono professori universitari, uno della Statale e l’altro della Bicocca. Elisabetta Camussi e Marino Regini, rispettivamente esperti di Psicologia e Sociologia, sono parte delle teste pensanti che il governo ha voluto per ripensare il futuro d.C. (dopo Covid). Un comitato di saggi che deve riorganizzare, almeno in teoria, lo Stato e la società italiana. Un compito immane che ha il forte rischio di cadere nell’ennesimo documento pieno di belle teorie inapplicabili. Un rischio ancora peggiore del possibile errore. Lei, classe 1968, è una luminare della psicologia con simpatie a sinistra: collabora infatti con Concita De Gregorio nella sua rubrica “Invece Concita…”. Da uno degli ultimi suoi interventi potrebbe darsi che il numero chiuso diventi presto un ricordo. Poco tempo fa su un portale dedicato ai docenti scriveva: «A parte una generica declaratoria dove si dice che bisogna fare orientamento, non c’è un mandato ministeriale su questo, un modello di riflessione. Lo dimostra l’incongruenza assoluta tra l’aumentare del numero chiuso, legato alle risorse dell’università, e il fatto che ci chiedano di crescere come numero di laureati». Regini invece sembra avere un’anima più di destra perché pure essendosi occupato di sociologia economica in un’università pubblica, non manifesta ostilità per l’imprenditoria in quanto tale. Né sembra convinto che il denaro sia sterco del diavolo come tanti di sinistra. Una posizione tra il Partito Democratico e Forza Italia se dovessimo affibbiargli una bandiera politica. Indubbiamente una buona notizia che ci sia un certo equilibrio perché il compito a cui sono chiamati i componenti della task force è da far tremare i polsi. I milanesi della task force Colao ancora di più: devono infatti dimostrare che Milano sa essere capitale economica, ma non solo.

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Gallera: pronta la task force per affrontare il Coronavirus

“La task force per riconoscere e affrontare eventuali casi di Coronavirus in Lombardia è al completo, con tre laboratori dove trasmettere i campioni da analizzare e 17 reparti di malattie infettive di riferimento. Abbiamo nelle scorse ore emanato alcune indicazioni procedurali importanti per i medici di base e per gli specialisti ospedalieri, in costante raccordo con il Ministero della Salute”. Lo ha fatto sapere l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera. “È fondamentale porre attenzione ai tempi di riferimento dei viaggi e alle frequentazioni a rischio di contagio – ha spiegato Gallera – prendendo in considerazione gli ultimi 14 giorni dall’esordio dei sintomi”. “I medici (di Asst, Irccs, case di cura accreditate, ospedali classificati, medici di famiglia, etc) per i pazienti che rientrano nella definizione di caso sospetto – aggiunge l’assessore – devono segnalare il caso all’Ats di competenza e attraverso procedure informatiche specifiche, gestendo il paziente in stretto raccordo con i referenti delle ‘malattie infettive“. A sua volta, Regione Lombardia inserisce i flussi di dati nel sistema nazionale con particolare attenzione su: – data di partenza del caso sospetto dalla Cina secondo gli aggiornamenti epidemiologici più recenti; – volo di ritorno in Italia (o compagnia aerea e itinerario) e aeroporto arrivo; – contatto telefonico del paziente o del medico curante; – laboratorio di riferimento a cui è stato inviato il campione biologico. I Laboratori di Riferimento regionali indicati per la ricezione dei campioni biologici provvedono a raccordarsi con il laboratorio dell’Istituto superiore di sanità e a informare contestualmente la UO Prevenzione di Regione Lombardia e la struttura di ricovero del paziente. Ecco i laboratori: – Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute, Università di Milano; ‐ S.S. Virologia Molecolare, S.C. Microbiologia e Virologia Fondazione Irccs Policlinico San Matteo; – U.O.C Microbiologia Clinica, Virologia e diagnostica delle Bioemergenze, Asst FBF-Sacco; La rete delle malattie infettive ospedaliere della Regione Lombardia che fa da riferimento per la gestione ed il ricovero dei casi è composta da: Irccs San Matteo Pavia Raffaele Bruno (Pavia) Asst Milano Ovest Paolo Vigano (Legnano) Asst Sette Laghi Paolo Grossi (Varese) Asst FBF Sacco Giuliano Rizzardini – Massimo Galli (Sacco – Milano) Asst Valle Olona Fabio Franzetti (Busto) Asst Lecco Paolo Bonfanti (Lecco) Asst Cremona Angelo Pan (Cremona) Asst Lariana Luigi Pusterla (Como) Asst Mantova Salvatore Casari (Mantova) Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo Marco Rizzi (Bergamo) Asst Spedali Civili di Brescia Francesco Castelli (Brescia) Asst Niguarda Massimo Puoti (Milano) Irccs San Raffaele Adriano Lazzarin (Milano) Asst Santi Paolo e Carlo Antonella d’Arminio (San Paolo – Milano) Asst Monza Marco Migliorino (Monza) Asst Lodi Angelo Regazzetti (Lodi) Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico Andrea Gori (Milano) Si segnala che per i passeggeri provenienti dalla Cina: – nell’aeroporto intercontinentale di Malpensa (VA), è attivo il protocollo di monitoraggio con misurazione a bordo della temperatura corporea di passeggeri ed equipaggio; – in caso di assenza di sintomi e in assenza di iperpiressia sono fornite indicazioni generiche comportamentali come da allegato comprensivo anche di indicazione sul numero unico 1500 del Ministero della Salute. Se un utente telefona al numero verde 1500 riceverà l’indicazione di contattare il proprio medico curante oppure se impossibilitato il numero unico emergenza 112, evitando di andare autonomamente in Pronto Soccorso. Nel caso in cui il MMG / PLS / Medico di Continuità Assistenziale venga contattato da un paziente che riferisce sintomi respiratori (febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie) è importante indagare la presenza di viaggi in Cina negli ultimi 14 giorni (periodo di incubazione del virus) o contatto con caso accertato come da definizione di caso sospetto allegato. In caso di riscontro positivo è necessario: – sincerarsi, anche assistendo alla chiamata, che il paziente contatti il numero unico 112 che organizzerà il trasporto presso una delle strutture ospedaliere con un reparto di malattie infettive; – avvisare il Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria di Ats per segnalare il caso. Per i casi che non rispondono al criterio di caso sospetto ma ancora da indagare, qualora il MMG / PLS / Medico di Continuità Assistenziale venga contattato telefonicamente e non ritenga di effettuare visita domiciliare, ma di invitare il paziente a recarsi presso lo studio, è opportuno un accesso separato, anche semplicemente con un appuntamento a fine giornata, per ridurre eventuali contatti in sala di attesa. Ci si riserva di integrare la presente per eventuali aggiornamenti. La richiesta di soccorso proveniente da un cittadino o dal medico curante, attraverso il Numero Unico Regionale 112, verrà processata dalla Sala operativa regionale di Emergenza e Urgenza (SOREU) di Areu, che organizzerà il trasporto presso l’ospedale dotato di U.O. di Malattie infettive (vedi elenco) ritenuto più idoneo, avendo cura di: – far indossare al paziente la mascherina chirurgica, salvo la necessità di somministrare ossigeno; – informare il Pronto Soccorso dell’ospedale individuato dell’invio di un caso sospetto di ‘nuovo coronavirus’, per consentire di far predisporre il percorso clinico e logistico ritenuto più opportuno anche al fine di ridurre il rischio di esposizione potenziale per gli operatori sanitari e gli utenti. Nel caso, invece, di trasporti che si rendessero necessari all’interno dello stesso ospedale o tra ospedali differenti, l’Asst di riferimento avrà cura gestire attraverso i propri mezzi il medesimo, avendo cura di informare il Pronto soccorso e/o le Unità specialistiche di destinazione dell’invio di un caso sospetto di ‘nuovo coronavirus’, attenendosi alle indicazioni suggerite dal reparto di malattie infettive ricevente.

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