test sierologici

Test sierologici sui dipendenti comunali positivi il 3%

Oltre 2.300 test sierologici di cui poco più del 3% con risultato positivo al SARS-CoV-2. Questi i primi risultati ottenuti dall’indagine condotta dall’Amministrazione su dipendenti comunali, lavoratori e utenti dei Centri diurni disabili e Polizia locale. In particolare, l’Amministrazione ha condotto test sierologici su 1.158 dipendenti, per la maggior parte educatori di nidi e scuole dell’infanzia, di cui solo 32 positivi; a questi si aggiungono anche 97 tamponi orofaringei che hanno dato come esito un solo caso positivo. Grazie alla convenzione tra ATS, ASST Fatebenefratelli Sacco e Direzione Politiche sociali del Comune di Milano, sono stati poi effettuati test sui lavoratori dei Centri diurni disabili (CDD): 217 test di cui 22 positivi e 22 tamponi tutti negativi. Test sierologici e tamponi anche per gli utenti dei centri: 142 esami, tutti negativi. Per quanto riguarda il corpo di Polizia locale,  grazie alla convenzione  tra ATS, Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e Direzione Sicurezza urbana, realizzati 854 test sierologici, di cui 26 positivi, e 26 tamponi orofaringei con un solo caso positivo. “Questi numeri dimostrano – spiega l’assessora alle Risorse umane, Cristina Tajani – come si siano rivelate efficaci le azioni di prevenzione e sicurezza a contrasto dell’epidemia Covid messe in atto tempestivamente dall’Amministrazione. Azioni che hanno consentito di tutelare la salute del personale di front office e quindi dei cittadini”.

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Test sierologici per la Polizia Locale

Siglato il Protocollo d’intesa tra il Comune di Milano, la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e l’ATS della Città Metropolitana di Milano per proporre agli operatori dell’Area Sicurezza – Polizia Locale e Protezione Civile di sottoporsi su base volontaria a test sierologici per uno screening. I contenuti e le finalità della Deliberazione della Giunta regionale della Lombardia prevedono la possibilità di procedere, su base individuale e volontaria, ai test sierologici per categorie particolari di soggetti quali, ad esempio, le Forze dell’Ordine e le Polizie locali. Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico ha dato disponibilità del proprio personale per effettuare i test sierologici e le indagini nei propri laboratori di via Pace. In caso di esito positivo o dubbio (comunicato entro un giorno dalla data del prelievo), la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico notificherà al Medico Competente e ad ATS e contatterà il soggetto per effettuare il tampone e in caso di esito positivo del tampone, il soggetto verrà preso in carico da ATS per la sorveglianza e i successivi controlli. I prelievi saranno calendarizzati a partire dalla prossima settimana sulla base delle adesioni degli operatori dell’Area Sicurezza e potranno essere effettuati fino a 150 prelievi ogni giorno.

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Denunce e diffide tra Cisliano e Ats metropolitana

Denunce e diffide tra Cisliano e Ats metropolitana. Il tema sono i test sierologici come quelli che il Comune di Milano sta provando a testare sugli autisti Atm. Dopo la denuncia a carico della azienda sanitaria della Città metropolitana da parte del sindaco di Cisliano, arriva la replica: “ATS della Città Metropolitana di Milano, dopo l’articolo dal titolo “Cisliano: esposto in Procura contro ATS. Il Sindaco prosegue la battaglia” pubblicato su Settegiorni Alto Milanese il giorno 8 maggio 2020, comunica che è stata inviata una diffida al Sindaco di Cisliano in data 11 maggio 2020. ATS Milano, riguardo alle iniziative volte alla prevenzione della infezione, ha sempre dato prontamente riscontro alle istanze già il 1 maggio 2020. Nella comunicazione trasmessa a tutti i sindaci del territorio di ATS, si è ribadito che i programmi di test sierologici non coerenti con le indicazioni regionali, si pongono al di fuori delle misure ufficiali di contenimento e risposta all’emergenza Coronavirus. Conseguentemente, l’iniziativa autonoma del Comune di Cisliano, mai autorizzata da ATS, ricade sotto la responsabilità degli organizzatori, anche per gli aspetti che attengono alla corretta e consapevole informazione delle persone coinvolte e della conseguenze dei risultati del test E’ stato comunque suggerito al sindaco di Cisliano di porre in isolamento fiduciario le persone risultate positive al test a scopo precauzionale, rinviandole al proprio medico di famiglia, e dandone comunicazione all’ATS attraverso il portale già in uso a tutti i comuni e a tutti i medici di medicina generale. L’esecuzione di test sierologici, al di fuori di percorsi organizzati di verifica dei risultati ottenuti, come nel caso del Comune di Cisliano, riveste scarso significato e può contribuire a creare false aspettative e comportamenti a potenziale rischio nei cittadini interessati, con gravi conseguenze che possono influenzare le misure di prevenzione e controllo delle infezioni, come ribadito anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

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Polizia chiede a Regione Lombardia test sierologici per gli agenti

“Apprendiamo, con forte apprezzamento, dell’esito della riunione operativa convocata dal Prefetto di Roma“, è il commento di Giuseppe Camardi, segretario provinciale di Milano del Sindacato di Polizia FSP, in merito all’incontro avvenuto a Roma, cui hanno preso parte il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e i rappresentanti della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco. “Importantissime, a nostro giudizio, sono le dichiarazioni espresse dall’Assessore alla Sanità della Regione Lazio” aggiunge Camardi, spiegando,  “nella riunione è stato illustrato il programma di sorveglianza epidemiologico basato sui test sierologici la cui sperimentazione è stata svolta dall’INMI Spallanzani e dal Policlinico di Tor Vergata. Operativamente il personale delle Forze dell’Ordine verrà sottoposto ai test secondo modalità decise da ogni corpo di appartenenza per definire con maggior precisione la situazione epidemiologica e guidare interventi di controllo mirato, basati sulla ricerca di anticorpi su aree a rischio più elevato. Questa strategia è stata decisa dal servizio sanitario regionale del Lazio per capire la circolazione virale e la necessità di assicurare interventi di sorveglianza sanitaria. È un impegno rilevante ma che consideriamo strategico”. “Ebbene – prosegue il Segretario del FSP –  alla luce di questa importante apertura alla nostra categoria nella Regione Lazio, con grande spirito di responsabilità verso i nostri Colleghi e i cittadini, chiediamo ai vertici della Regione Lombardia (la più colpita dal Covid 19) di poter inserire in un programma di indagine epidemiologica gli operatori della Polizia di Stato e delle altre FF.OO., impegnati quotidianamente nella difesa delle libertà democratiche, del pieno rispetto delle regole e, quindi, della tutela dell’intera collettività“. “Ci rendiamo conto del momento difficile – Conclude Camardi – per tutti ma per il nostro Sindacato è indispensabile far avvertire la vicinanza delle Istituzioni a Donne e Uomini che ogni giorno, per adempiere ai propri doveri, oggettivamente rischiano, ancora più del solito la vita propria e, stavolta, anche quella dei rispettivi figli, genitori, nonni e familiari in genere“.

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