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Ennesimi scontri a San Siro. Forse è meglio che il calcio lasci la città

Nel mentre la discussione sulla futura destinazione d’uso dello stadio Meazza tiene banco fra i politici milanesi, ieri sera si sono verificati gli ennesimi episodi di violenza legati alla rivalità fra tifoserie opposte. Un fenomeno che si ripete da decenni, cui sono legati anche episodi luttuosi, che va a discapito di tutti i tifosi per bene e della tranquillità dei residenti in zona. Senza contare i costi che comporta arginarlo e riparare i danni che provoca. I fatti sono avvenuti al termine della partita “Inter – Juventus” quando, mentre la Polizia scortava i tifosi juventini verso i pullman che li attendevano all’esterno dello stadio nel parcheggio riservato agli ospiti, giunti in via Harar, all’altezza di via Pinerolo, un gruppo di tifosi interisti li ha fatti oggetto di un fitto lancio di bottiglie e di bombe carta che hanno danneggiato un mezzo del Reparto Mobile della Polizia di Stato. La Questura ha immediatamente inviato dei rinforzi per contenere i facinorosi, che sono stati bloccati in via Pinerolo con il conseguente fermo di 50 di loro nei pressi dei quali gli agenti hanno rinvenuto bastoni, cinture e tirapugni gettati in un’area verde nei pressi di via Ippodromo. Tutti  i 50 sono stati accompagnati in Questura dove per due di loro è scattato l’arrestato mentre 48 sono stati denunciati per resistenza, violenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato. Il Questore ha anche emesso un DASPO nei confronti di tutti i fermati. Resta la questione di come impedire che episodi del genere si ripetano anche in futuro e la soluzione migliore sembra essere lasciare che le squadre calcistiche che attualmente utilizzano l’impianto di San Siro si trasferiscano dove meglio credono, almeno per qualche decennio a doversi preoccupare per le intemperanze delle loro tifoserie saranno i sindaci e i cittadini di altre città.

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Sala: inevitabile il raduno dei tifosi in piazza

“E’ vero la situazione era certamente prevedibile ma non è pensabile che si potesse evitare che i tifosi scendessero in piazza e sarebbe stato così in qualunque città italiana la cui squadra avesse vinto lo scudetto”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha commentato in un video sui social gli assembramenti di domenica sera, e soprattutto in piazza Duomo, dei tifosi dell’Inter. “Io capisco che le immagini di piazza Duomo abbiano potuto colpire la sensibilità di tanti, e considero con attenzione le voci di tanti milanesi arrabbiati – ha detto -.Capisco di meno la strumentalizzazione politica per racimolare qualche voto in più”.     Sugli assembramenti che si sono verificati in città per i festeggiamenti dei tifosi interisti dopo la vittoria dello scudetto “ho sentito tante lamentele ma non un’idea sensata su come avremmo potuto gestire meglio le strade cittadine. Devo dire che ci ha provato Salvini ipotizzando di portare chissà come i tifosi a San Siro”, ha proseguito Sala. “Ma a tacere che gli stadi in Italia sono chiusi, che assembramenti ci sarebbero stati nell’ingresso e nell’uscita dello stadio? E una volta dentro sarebbero stati tifosi a doverosa distanza o si sarebbero abbracciati? – ha aggiunto -. Questa è stata l’ideona di uno che ha fatto il ministro dell’Interno e quindi presunto addetto ai lavori”. “Come al solito nella critica si è distinta la Lega, quella che vuole aprire tutto ma anche quella che aveva in piazza a festeggiare a Milano un vice ministro e due consiglieri comunali che allegramente postavano le loro foto – ha concluso -. E’ davvero una chicca l’intervista della consigliera ed eurodeputata leghista Silvia Sardone che dice ‘io ero lì per lo shopping’. Certo, notoriamente si va a fare shopping con la mascherina dell’Inter e insieme ai compagni di partito”.  

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Scavuzzo (PD) e Rozza (PD): c’erano i Leghisti in piazza avviino il tracciamento dei tifosi

“Io ieri in piazza non c’ero”. Lo ha detto il Vice indaco e Assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo rispondendo ai consiglieri comunali del centrodestra in merito agli assembramenti avvenuti durante i festeggiamenti per lo scudetto dell’Inter. “Non sono andata a festeggiare. – ha continuato la Scavuzzo, sottolineando,”In piazza c’erano la consigliera Sardone, il viceministro Morelli, il consigliere Bastoni: loro hanno strizzato l’occhio alle tifoserie, non noi. Attenzione – ha concluso -perché anche questo provocare e portare su una conflittualità diversa il ragionamento su quelle che sono le misure di sicurezza non fa bene a nessuno e non è una denigrazione di stampo politico che meritano le forze dell’ordine e la polizia locale che ieri hanno lavorato”. Dello stesso parere la consigliera regionale del Pd, Carmela Rozza che ha dichiarato: “Anziché attaccare il sindaco la Lega in Regione avvii subito il tracciamento di chi era in piazza per evitare contagi e nuova zona rossa”, suggerendo, “Anziché speculare elettoralmente contro il sindaco di Milano, visto che le scelte di ordine pubblico le ha ben chiarite il prefetto, dovrebbe, governando la Regione, avviare da subito un’operazione straordinaria di tracciamento per arginare i contagi e evitare che si ripiombi fra 15 giorni in zona rossa”.    

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