Il caso Cerno scuote la sinistra milanese

Il caso Cerno scuote la sinistra milanese. Accuse pesantissime, auguri di querele e una serie di interventi molto duri di esponenti di primo piano che hanno messo a dura prova il Partito democratico milanese. Tutto è partito dalla decisione di cambiare bandiera: il senatore meneghino Tommaso Cerno, già direttore di Espresso e Repubblica, ha lasciato il Pd per Italia Viva. Ora Matteo Renzi può contare su 18 senatori e 30 parlamentari. Cerno era stato eletto proprio nel collegio di Milano, dove Italia Viva può contare su alcuni personaggi di peso della scena politica come l’ex vicesindaco Ada Lucia de Cesaris. Le adesioni ai renziani sono iniziate anche da Forza Italia e sono in tanti i berlusconiani che ancora guardano con speranza da quella parte. Con quella di Cerno si può dire che Renzi assume anche a sinistra nuovi adepti, ma questa volta le parole sono state pesantissime. Ha aperto il fuoco proprio il senatore: “Si chiama pizzo, hanno chiesto il pizzo. Anche la segretaria di Milano ha detto che se andavo con i 5 Stelle non capivo niente… la segretaria, questa che faceva la portaborse della Toia. Faceva la portaborse di un’europarlamentare e fa il segretario di Milano…Dopo avermi chiesto il pizzo di 18 mila euro, mi ha detto “buona fortuna”. Si chiama pizzo, i soldi per parlare, per esprimere il proprio pensiero”. Un attacco frontale a Silvia Roggiani, la segretaria milanese dei democratici, andata in onda sulla trasmissione “Un giorno da pecora”.  Lei ha reagito duramente con un lungo e furente comunicato: Dopo la trasmissione radio di questa mattina i vertici del Pd hanno deciso di reagire. “È davvero grave che il senatore Cerno, paracadutato nel collegio più sicuro di Milano – e dunque eletto grazie agli sforzi organizzativi e anche economici del Pd che lo ha sostenuto – si permetta ora di calunniarci, usando le parole legate al mondo mafioso, come pizzo e ricatto. Lo sa il senatore Cerno quante persone sono morte per mano della mafia? Come parlamentare della Repubblica, conosce il peso della parola che usa? Credo che simili affermazioni qualifichino il senatore per quello che è: una persona che ha dimostrato scarsa cultura politica e soprattutto totale mancanza di rispetto nei confronti degli stessi militanti che gli hanno consentito di sedersi in Parlamento. Una comunità, quella del Pd Milano Metropolitana, che si autofinanzia con il tempo e la generosità dei propri iscritti e dei propri eletti. Eletti, che per quanto ci riguarda, sono i primi militanti del Pd, come dimostrano le esperienze degli altri parlamentari di Milano”, così la segretaria Roggiani, che poi continua:”Per quanto riguarda le parole usate nei miei riguardi, ci tengo a dirgli che il fatto di lavorare dall’età di 19 anni non è per me motivo di imbarazzo, ma anzi di orgoglio. Tommaso Cerno chieda scusa, non a me, ma non a tutta la comunità del Pd Milano Metropolitana che, anche grazie a tutti i contributi degli eletti, in questi anni è scesa in piazza, ha volantinato nelle strade e si impegna ogni giorno per la collettività”. Subito è intervenuto il consigliere regionale Pietro Bussolati: “Il senatore Cerno ha tutta la legittimità di fare le scelte politiche che ritiene (e io di criticarlo come per le sue posizioni sulla TAV che tradiscono il sentimento presente nel territorio in cui è stato eletto). Ma certamente non ha alcun diritto di rivolgersi verso il Pd milanese e la sua segretaria Silvia Roggiani con parole infamanti e inaccettabili, per cui spero verrà querelato. Sarebbe bene che i suoi “nuovi” colleghi di Partito milanesi prendano le distanze dalle sue affermazioni che negano i risultati che – insieme – abbiamo raggiunto nella nostra città, primo fra tutti il rispetto per le persone al di là di pensarla diversamente“. Anche l’europarlamentare Pierfrancesco Majorino ha detto la sua: “Cmq con un altro paio di frasi così del sen Cerno ci facciamo i soldi dalle querele per pagare le prossime dieci campagne elettorali. Forse voleva aiutarci sul medio e lungo periodo“. Il sindaco Beppe Sala si è a sua volta schierato con Roggiani: “Ricordate quando dicevo: Evitiamo candidati alle politiche che usano Milano come un autobus per farsi eleggere”? Ecco, il comportamento del senatore Cerno dimostra che i miei timori erano fondati. Avanti Silvia Roggiani“. Insomma un’onda contro Cerno, che in effetti essendo giornalista sembra strano si arrischi in dichiarazioni così pesanti: dovrebbe conoscere bene il problema delle azioni legali. Inoltre la mossa avventata ha anche causato una serie di prese di distanza da parte di esponenti milanesi di Italia Viva: non sembra dunque un’entrata delicata nella nuova formazione che almeno formalmente è nello schieramento di centro sinistra. Dunque si può dire che il caso Cerno scuote la sinistra milanese. Anche Nicola Zingaretti, segretario del Pd in via di scioglimento, è intervenuto in difesa dei suoi: La nostra solidarietà al @Pdmilano per l’aggressione subita. Un abbraccio a @SilviaRoggiani e alla nostra comunità di attivista che con generosità e passione lavorano per costruire un’Italia migliore. Siamo tutti con voi!

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